contro ogni logica
Le orecchie ronzano ancora e la pelle brucia maledettamente dov’è stata morsa
dal fuoco e dalle schegge.
Ancora di più brucia il suo sguardo sulla pelle nuda della tua schiena. Lo
senti scorrere come una carezza che lenisce eppure provoca un dolore
insopportabile, che neppure l’oppio può sopire.
Perché vorresti che fossero le sue mani a toccarti, a curarti, a dirti quello
che la sua voce si rifiuta di dire.
Da quanto è qui che ti osserva? Mezz’ora? Forse più. Non ti ha neppure
sfiorato.
Passi in sottofondo. Mary.
Per un istante la odi quando lo senti allontanarsi.
Non andartene.
Quante volte avevi scorto quel luccichio malizioso che sapeva di trappola?
L’avevi quasi odiato nel vederlo recitare quella ridicola sceneggiata a
ristorante e l’avresti preso a schiaffi lì nel vicolo, davanti alla sedicente
maga che ti aveva predetto un futuro catastrofico.
Ridicolo.
E codardo, pure.
Non meno di te.
Quello che sta scappando, che sta fingendo, che sta mentendo, sei tu.
Perché Mary è solo una scusa e ne è consapevole.
Ti ama. Nonostante tutto.
Non andartene
Una settimana.
E ogni giorno preghi che quelle parole dagli occhi scivolino sulle labbra,
sussurrate, gridate.
Pronunciate a voce alta.
Contro ogni logica.
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