Dead memories

di Edelweiss_
(/viewuser.php?uid=134697)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Mi sveglio. Sono in una stanza d’ospedale, probabilmente, ma perché sono qui? Mi ricordo solo … mi ero sentita malissimo, mi avevano portato in ospedale perché temevano che potessi perdere il bambino, il figlio di Corey … ero in incinta di 8 mesi. La porta si apre, entra un medico con in mano dei fogli, si avvicina a me < Buongiorno > < Salve … cos’è successo?> chiedo con un tono malinconico < Hai dato alla luce un bel bambino … ma …> < MA COSA?!> cos’è successo al mio piccolo?! Oddio .. La testa mi sta scoppiando! Il medico abbassa la voce < Ma è … come dire … morto due ore fa …. Non volevo che lo sapesse così … avevo intenzione di dirglielo piano piano …> un espressione triste si dipinge sul suo volto … e anche sul mio. < Come sarebbe a dire che è morto ?? Ma … perché??> le lacrime iniziano a rigare il mio volto e la mia voce si fa sempre più singhiozzante < Aveva una malformazione al cuore … aveva il cuore troppo grande> Corey irrompe nella stanza e corre verso di me, mi abbraccia e mi bacia il collo < Amore … so tutto … sono venuto appena ho potuto … come ti senti?> < non lo so … fisicamente sto bene … ma, voglio morire … perché è successo a me … il mio piccolino … > le mie lacrime non si fermano. Anche Corey inizia a piangere; è la prima volta che lo vedo piangere. Io: < posso almeno tenerlo in braccio?> Medico< certo> si allontana per circa venti minuti Medico me lo porge e io lo prendo in braccio Io: < com’è piccolo > Corey: < ti assomiglia tanto … siete entrambi bellissimi> Scoppio di nuovo a piangere … piccolino cosa ti è successo? Perché proprio tu? Mi sveglio. Sono sdraiata su un letto e … non sono incinta … di fianco a me è sdraiato Corey coperto solo dal lenzuolo bianco … i nostri vestiti sono sparsi per tutta la stanza, la scatola di preservativi sul suo comodino indica che, probabilmente, la sera prima avevamo fatto sesso. Lui apre un occhio : < che succede> Io: < ho fatto un sogno strano … ero incinta e perdevo il bambino … > Lui: < tu devi smettere di leggere Oriana Fallacci … “Lettera a un bambino mai nato” ti ha coinvolto troppo > mi abbraccia … e finalmente riesco ad addormentarmi anche io.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=733996