Specchio, specchio delle mie Brame... di JessL_ (/viewuser.php?uid=66110)
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Entro in punta di piedi in
questa
nuova sezione, ammetto di essere un po’ timorosa ma... sono comunque
qua. Vi propongo
questa one shot, che partecipa al
contest "Sorprendimi", indetto da LadyEl su facebook, sperando
di
rimanere viva e che possa piacervi, vi auguro buona lettura.
Nick autore: JessikinaCullen
Titolo: Specchio, specchio delle
mie brame.
Rating: Arancione.
Paring: Draco/Hermione.
Genere: Sentimentale.
Avvertimenti: One Shot, OOC.
Introduzione: È possibile che nonostante
la guerra sia finita, ci sia ancora qualcuno
che si senta in lotta? Beh sì, Draco Malfoy è in lotta con se stesso e
con un
sentimento che non si sa spiegare, o meglio che non si vuole spiegare,
ma
grazie a una Pozione Polisucco e uno specchio che si pensava distrutto,
verrà a
capo dei suoi dubbi... e dei suoi sentimenti.
<<
Ti metterai nei guai, Draco. >>
<<
Blaise, fatti i cazzi tuoi! >> Sono
stufo di sentirlo demolire tutti i miei grandiosi piani.
<<
Va bene, ma una volta che ti espelleranno
non chiedermi aiuto. >> Sospiro e scazzato mi volto verso il
moro.
Siamo
nella sala comune della nostra casa, quindi
non mi stupisco chissà quanto di trovarlo con un sorriso impertinente e
con le
braccia incrociate mentre mi osserva da vicino il camino.
<<
Non possono espellermi. >> Dico con
ovvietà e con la sicurezza che mi contraddistingue.
<<
Davvero? E perché mai? Perché Silente è
morto? Perché tuo padre è un Mangiamorte ormai rinchiuso ad Azkaban?
Perché
Draco? Dammi anche solo una motivazione che impedisca alla McGranitt di
espellerti. >>
<<
Sono un Malfoy. >> Blaise scoppia a ridere.
<<
Dimmi che stai scherzando! Quello, semmai,
è solo un’ulteriore motivazione per buttarti fuori da qua. >>
<<
Quanto sei esagerato. >> Mi sto
incazzando, perciò mi alzo dal divano e con un incantesimo non verbale,
faccio
apparire del Whisky incendiario.
<<
Ok, visto che sono esagerato, dimmi come
hai intenzione di superare il quadro della Signora Grassa senza
sbagliare la
parola d’ordine, senza farti beccare da Potter e i suoi compagni di
stanza
mentre rubi il mantello dell’invisibilità... suvvia, dimmelo! >>
<<
Non dovrò di certo farlo io! >>
<<
E chi pensi che ti aiuterà Draco? La guerra
sarà anche finita, ma non nei sotterranei dei Serpeverde e tu, per
molte
persone, hai contribuito all’uccisione di Voldemort. >>
Sospirando, mi
passo una mano trai capelli.
Blaise
ha ragione, una parte di me lo sa
perfettamente ma... ho bisogno di capire delle cose e mi serve il
mantello
dell’invisibilità di Quattrocchi.
<<
E se usassi la pozione Polisucco? >>
Blaise è uno dei pochi che mi è rimasto amico anche dopo la guerra,
l’unico che
ha deciso di dividere la stanza con me nonostante la sua reputazione
sia
intatta, i suoi genitori non si sono mai schierati apertamente, di
conseguenza
il nome della loro famiglia è pulito, al contrario del mio.
<<
Sì? E chi vorresti diventare? >>
<<
La Granger. >> Blaise scoppia a
ridere.
<<
Pensavo volessi conquistarla con la tua
mente perversa... non che volessi diventare lei. >> Sospiro e mi
riempio
un altro bicchiere.
<<
Blaise, hai rotto il cazzo. >>
**
<<
Mi mette i brividi. >>
<<
Quanto sei esagerato. >>
<<
Non smette un attimo di guardarti! >>
<<
Gli occhi sono fatti per guardare, Ronald.
>>
<<
Sì, ma deve guardare proprio te? >>
Sospirando e abbassando le posate accanto al piatto con dentro la mia
adorata e
deliziosa colazione, mi volto verso Ron che sembra avere un diavolo per
capello.
<<
Sarò bella da guardare. >> Ribatto,
così che i suoi occhi incontrino finalmente i miei e non quelli di
Malfoy. Ron
arrossisce e inizia a balbettare strappandomi un sorriso.
<<
Beh che sei bella è... è appurato ma... è
pur sempre Malfoy. >>
<<
Non è così cattivo Ron, dovresti averlo
capito. >> S’intromette Harry.
<<
Che c’entra se è cattivo o meno! È pur
sempre Malfoy! >> Alzo un sopracciglio.
Non
so se Ronald parli così per gelosia, possessione
o perché non riesce a digerire che Malfoy non sia una persona cattiva
come
abbiamo pensato per tanti anni, resta il punto che io il cambiamento
l’ho
visto... e non faccio altro che chiedermi se sia stato solo un sogno,
oppure un
momento di debolezza del Principe delle Serpi... vorrei tanto saperlo,
ma di
certo non posso presentarmi da lui e chiederglielo, mi riderebbe in
faccia. O
magari mi guarderebbe schifato, e questo non lo voglio.
Ginny
mi aveva sfinita, non aveva fatto altro che parlare di Harry per tutta
la
serata, mi aveva raccontato che si era aperto, che aveva ammesso
totalmente i
suoi sentimenti e che gli sarebbe piaciuto corteggiarla, portarla
fuori...
farla felice. La mia amica era euforica ma a me era venuto un mal di
testa
megagalattico e quando si era addormentata, quasi non mi mettevo a
saltellare
per la gioia. Ci trovavamo a Grimmauld Place e per quanto la guerra
fosse
finita e quel posto fosse immenso e accogliente, non mi sentivo
totalmente a
mio agio. Non sapevo spiegarmi il perché, ma c’era un qualcosa che mi
metteva
ansia, e forse non si trattava della casa, bensì di chi trovai in
cucina quando
scesi per bere qualcosa prima di coricarmi.
Malfoy
era seduto all’immenso tavolo e stava guardando fuori dalla finestra
con una
tazza tra le mani. Sembrava perso tra i suoi pensieri e forse quella
era la
prima volta che ammisi di trovarlo bello.
La
luce della Luna faceva risplendere quei suoi dannati capelli biondi e
la carnagione
chiara e i tratti marcati; era splendido.
<<
Come mai sveglia? >> Quasi sobbalzai a sentirlo parlare, non
pensavo che
mi avesse notata, in realtà avevo cercato di essere il più silenziosa
possibile
anche prima di averlo visto, ma a quanto pareva non ci ero riuscita.
<<
Ho mal di testa. >> Risposi con voce lieve.
<<
Anch’io, i Weasley non sanno che cosa significa la parola tranquillità,
vero?
>> Sorrisi, perché a ripensare alla famiglia Weasley, non potevi
fare
altro e tra l’altro non aveva adoperato un tono scontroso.
Non
si era girato verso di me, però continuava a parlarmi e stranamente...
sentivo
le farfalle nello stomaco.
<<
Sono una famiglia numerosa, penso che quella parola non faccia nemmeno
parte
del loro vocabolario. >> Lo vidi annuire e infine buttarsi a
capofitto
nella tazza.
<<
Stai bevendo del latte? >> Chiesi stupita, i suoi occhi
incontrarono i
miei e ci lessi stupore.
<<
Sì, latte e miele. C’è qualcosa di male? >> Me lo chiese in modo
tranquillo, senza la strafottenza e l’arroganza che aveva sempre usato.
Scossi
il capo a corto di parole.
Quella
notte sembrò corta, parlammo molto, non seppi mai come mi trovai seduta
accanto
a lui o come mai mi battesse il cuore a vederlo sorridere spensierato o
come mi
piacesse vederlo gesticolare. Sembrava un’altra persona. E la cosa mi
piaceva,
ma non ci fu mai più modo di replicare, il mattino dopo sembrava la
stessa
algida Serpe di sempre.
<<
Lo so che non ti piace come ragiona Ron...
ma... cerca di capirlo, ok? >> Sospiro aumentando la presa sui
libri che
tengo stretti al petto. So che Harry ha ragione, d’altronde Ron è
giustificato
ma...
<<
Quando si tratta di Malfoy, non riesco a
rimanere lucida. >> Mormoro, ma alle mie parole Harry si ferma
nel bel
mezzo del corridoio, mi volto e lo osservo, senza aggiungere altro
torno ad
affiancarlo guardandolo rimanendo sull’attenti.
<<
Herm... siamo al nostro ultimo anno di
scuola, ne abbiamo passate tante e ci conosciamo come le nostre tasche,
che
cosa non mi dici? Ho capito che c’entra Malfoy ma non riesco a capire
come e in
che senso. E poi Ron... lui prova dei sentimenti per te. >>
<<
Sappiamo entrambi che lui crede di provare qualcosa
per me,
comunque Malfoy è diverso. È diverso da come lo abbiamo sempre visto.
Fin da
piccolo gli sono state inculcate cose terribili, è cresciuto con degli
ideali
assurdi nella mente... eppure non ha ucciso Silente e non ha ucciso
nemmeno
noi, anzi, ci ha aiutato a sconfiggere Voldemort. Non è come lo abbiamo
sempre
visto. >>
<<
E perché ne sei così convinta? >>
<<
Da quando sei così curioso? >> Odio
dovergli tenere segreto qualcosa ma quando si tratta di Malfoy, e di
quell’unica nottata in cui è successo qualcosa – qualcosa
d’insignificante e
senza senso ma che non riesco a dimenticare – non tollero che tutti
vedano
Malfoy come un mostro, quando lui è stato l’unico a sapersi ribellare
mandando
alle ortiche tutte le cose insegnate da suo padre.
Qualcuno
mi viene addosso e se non fosse per Harry,
che prontamente mi tiene, probabilmente sarei caduta.
<<
Ehi! >> Mi volto e le parole acide
che volevo dire mi muoiono sulle labbra. Tutta colpa degli occhi di
ghiaccio di
Malfoy.
<<
Guarda dove metti i piedi Mezzosangue.
>> Un nodo alla gola mi ferma nuovamente la risposta. Lo guardo
per
qualche secondo ma nulla, non riesco a proferire parola.
<<
Perché non guardi tu dove metti i piedi, Furetto? È da
almeno cinque minuti che siamo
fermi. >>
<<
Allora avevate solo da muovervi, così non
vi sarei venuto addosso. >> Senza farci ribattere, si volta e
riprende a
camminare.
Mi
sento spaesata, da quando la scuola è
ricominciata – da due settimane quasi – non mi ha mai parlato, solo
guardato
insistentemente durante i pasti.
Mezzosangue.
Sono ancora solo questo per lui? Eppure
quella sera mi ha chiamato più volte per nome... perché diavolo mi
sento così
male? Perché sembra che nel mio stomaco ci sia stato uno sterminio di
massa?
Non riesco a rispondermi ma quando incontro gli occhi verdi di Harry,
capisco
che non potrò seguire la lezione, non in questo stato, perciò lo lascio
nel bel
mezzo del corridoio con le sue mille domande.
**
<<
Quindi... sei pronto a diventare una donna?
>>
<<
Blaise, per favore, taci! >> Sono
agitato, non perché sto per diventare una donna, bensì per come mi sono
comportato qualche ora fa nel corridoio con la Granger, non mi sono
comportato
bene ma dovevo farlo, almeno davanti a Potter. Mi sono lasciato andare
una
volta con lei e guardate come mi sono ridotto!
Dopo
un sospiro, mi faccio coraggio e bevo la
pozione Polisucco, cercando di non vomitare poiché sa di piscio.
In
poco tempo mi sento diverso, mi rendo conti di
abbassarmi di altezza, che cresce qualcosa sul petto e infine i
capelli, gli
zigomi... cambio totalmente.
<<
E beh, la Granger senza pantaloni starebbe
meglio. >> Mi raschio la gola e abbasso il capo verso i miei
piedi, dove
trovo i miei pantaloni. Alzo gli occhi al cielo. E adesso chi me li
procura i
vestiti della Granger?
<<
Eccoti! >> Guardo Potty e Lenticchia
che mi vengono incontro e dentro di me prego che stiano parlando con
qualcun
altro; speranza vana. << Indovina che cos’abbiamo trovato?
>> Apro
bocca ma infine la richiudo. Che diavolo dovrei rispondere a Potter? Di
sicuro
non con una delle mie geniali risposte. Sono da nemmeno mezz’ora nei
panni
della Granger e già vorrei tornare me stesso!
<<
Non lo so, illuminatemi. >> Sorrido e
loro mi guardano un po’ straniti ma non ci fanno molto caso, grazie a
questa
enorme scoperta che hanno fatto. Magari hanno scoperto l’acqua calda...
<<
Vieni con noi. >> Inutile ribellarsi,
la Granger è debole fisicamente e mi trascinano come un sacco di patate
fino a
un’ala proibita del castello.
Ma
perché i Grifondoro devono andarseli a cercare i
casini?
<<
Alohomora. >> Potter apre la porta e
io mi guardo attorno in cerca di qualcuno che potrebbe aiutarmi, ma
ovviamente
non c’è anima viva. Devo sbrigarmi, non mi sono di certo ingurgitato
quella
pozione schifosa per stare in loro compagnia!
<<
Guarda. >> Mi sprona Weasley, dopo
che la porta è stata chiusa.
Voltandomi
dove mi ha indicato, trovo uno specchio e
Potter di fronte, con un sorriso ebete ma malinconico allo stesso
tempo. Ha ragione,
deve essere strano vedersi allo specchio, non essendoci abituato.
<<
Te lo ricordi? >> Mi chiede il moro.
<<
Ehm... no. >> Si volta guardandomi
stranito.
<<
È lo Specchio delle Brame. È lo specchio di
cui ti ho parlato quando facevamo il primo anno, pensavo che Silente lo
avesse
distrutto. >> Lentamente mi avvicino e guardando all’interno,
m’irrigidisco... come diavolo... ?
<<
Che cosa vedi? >> Mi chiede
Lenticchia, ma non mi da il tempo di aprire bocca che prende a
esultare.
<< Wow, il mio desiderio non è cambiato, voglio ancora diventare
un
portiere famoso! >> Non
ascoltandolo, mi concentro su quello che lo specchio mi mostra, cioè
me, il
vero me, con la Granger, abbracciati in un parco, dove sembriamo felici
e...
innamorati.
<<
Quello che vedi nello specchio non si potrà
mai avverare, vero? >> I compari si voltano verso di me, ma a
rispondermi
è Potter.
<<
Dipende. Che cosa vedi? >>
<<
Devo andare via. >> Non gli rispondo,
non serve che lui sappia qual è il mio più grande desiderio. E non è
nemmeno
giusto che quello stupido specchio m’illuda in questo modo.
<<
Oh, Malfoy è tornato se stesso e a mani
vuote. >> Nota Blaise, una volta entrato in camera.
<<
Ti sbagli, ho trovato le mie prove.
>> Dico alzando un diario che era nascosto nel baule della
Granger.
<<
Uh, bene. >> Si siede accanto a me.
<< Anche lei è innamorata di te? >> Tentenno ma alla fine,
dopo un
sospiro, scuoto il capo.
<<
Innamorata no, ma mi pensa spesso. Mi
menziona parecchie volte in questo diario. >>
<<
Bene, allora devi solo dichiararti.
>> Sgrano gli occhi.
<<
Cosa? >>
<<
Non fare il finto tonto, lo so che hai
capito. >>
<<
Granger? Possiamo parlare? >> Che
vergogna, io, Draco Malfoy, davanti al tavolo dei Grifoni a chiedere
alla loro
Regina se mi dona un po’ del suo tempo! Impiccatemi! Deve essere un
incubo.
Nel
corridoio, fuori dalla sala grande, cerco di
scacciare l’imbarazzo e l’ansia.
<<
Questo è tuo. >> Le porgo il diario e
la vedo sgranare gli occhi, ma non fiata, non mi guarda trucemente, sta
aspettando che io dica altro.
<<
Non dovevo prenderlo ma avevo bisogno di
capire se tutto questo trambusto che c’è in me, ci fosse anche in te.
>>
Aspetto che apra bocca, ma nulla.
<<
Sarai sicuramente incavolata ma... ti
prego, dammi una possibilità, una possibilità di farti vedere e di far
vedere
agli altri che in me c’è del buono, del buono che tu hai potuto
intravedere in
poche ore. >>
<<
Che cosa vuoi Malfoy? >> Chiede a
testa bassa e con la voce spezzettata.
<<
Te l’ho detto: che tu mi dia una
possibilità. Sono stufo di sognarti e non averti. E io ottengo sempre quello che voglio. >>
<<
Non sono un premio, né tantomeno una delle
tue bamboline. >>
<<
Lo so. Permettimi di dimostrartelo...
>>
Con
il cuore in tumulto, attendo d’incontrare i suoi
occhi, quando alza finalmente il viso, smetto di respirare per l’ansia.
I suoi
occhi sono lucidi ma bellissimi, e vedere i denti che tormentano le sue
labbra,
mi fa andare il sangue al cervello.
Con
un solo movimento del capo, mi fa tornare a
respirare.
<<
Sì? >> Chiedo emozionato mentre le
sue labbra si aprono in un sorriso.
<<
A una sola condizione... tieni giù le zampe
dal mio diario. >> Alzando gli occhi al cielo, annuisco e faccio
la mia
promessa. Impacciati, ci avviciniamo l’uno all’altro fino ad
abbracciarci e
chiudendo gli occhi, ispiro il suo profumo.
Sì,
adesso la strada sarà in discesa...
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