Avviso:
tranne i primi paragrafi, questa one shot è piuttosto
angst... un po' per il mio umore di recente, un po' per sfogarmi, ho
scritto questo... in realtà non sono certa se continuarla o
meno, per questo, per il momento, la considero one shot, ma potrei
cambiare idea.
Amo
l'Akame e li amerò sempre, nonostante tutto! Spero di
scrivere qualcosa di sdolcinato su di loro presto!
The loudest sound is words
unspoken
Faceva caldo, troppo
caldo. Kazuya respirava affannosamente, cercando di riprendersi da
quell'esplosione di piacere immenso che l'aveva scosso e pervaso in
ogni singola fibra del corpo. Sopra di lui, Jin pareva passarsela
esattamente allo stesso modo: ansante, aveva chiuso gli occhi e schiuso
le labbra, rimanendo immobile. Solo dopo qualche minuto il ragazzo
più grande si spostò, coricandosi di fianco a
lui.
"Finalmente... sei
pesante, lo sai?" lo prese in giro Kazuya, ridendo di fronte
all'espressione indignata di Jin e dandogli un pizzicotto sul fianco.
"Scherzavo..."
"Sarà
meglio per te, Kamenashi, o non ti concederò mai
più il privilegio di bearti del mio corpo!"
replicò Jin, fingendosi stizzito ma smentendo subito le
proprie parole, dandogli un bacio sulla guancia. Kazuya sorrise,
rilassato, e richiuse gli occhi, poggiando il viso sulla spalla del
compagno. Era da tanto che non avevano modo di starsene da soli, era
così felice... anche se in quella camera faceva decisamente
troppo caldo... per forza,
erano chiusi lì dentro da due ore, ragionò.
"Kazu..."
Kazuya era quasi stato
in procinto di addormentarsi, sereno, quando la voce dolce di Jin lo
spinse ad aprire gli occhi. "Mmh?"
Jin si morse il labbro
inferiore, nervoso. Doveva dirglielo, aveva rimandato troppo a lungo...
non era giusto rimandare oltre. E poi Kazuya avrebbe capito...
sì, avrebbe capito, probabilmente. "Kazu, io..." si
puntellò sul gomito e gli accarezzò il viso,
osservandolo. Voleva imprimersi ogni dettaglio di quel volto stupendo
nel cuore, nella mente, nell'anima. "Io... tra un mese... parto per Los
Angeles. E' già stato tutto deciso... con Johnny-san..."
Freddo. Chi aveva
parlato di caldo, in quella stanza? Un gelo glaciale avvolse Kazuya,
impedendogli di muoversi, di parlare, di fare qualunque cosa se non
fissare Jin, perplesso. Doveva aver capito male... certo... "Eh...?"
"Vado negli Stati
Uniti... per un po' di tempo..." mormorò Jin, continuando ad
accarezzarlo teneramente. "Sai che ho sempre voluto farlo..."
Kazuya lo
fissò ancora più incredulo. "Un po' di tempo...
quanto...?" Non era lui a parlare, non poteva essere sua quella voce
strozzata, così innaturale...
"Sei mesi... almeno."
No, non poteva essere
vero, Jin non poteva andarsene sul serio! Non così a lungo!
Un mese, un mese andava bene... forse anche due! Ma sei mesi... la
metà di un anno... Kazuya non poteva reggerlo, non poteva
stare così tanto lontano da lui! Si scostò dal
ragazzo più grande come se le sue carezze fossero roventi e
strinse forte le lenzuola con le mani. "E me lo dici... ora?
Così?" sussurrò. Si sentiva svuotato. Si sentiva
tradito. "E il gruppo...?"
"Tornerò,
non sarà per sempre! Potete farcela benissimo senza di me,
in fondo sei tu il preferito delle fan e di Johnny, no?"
scherzò Jin, tentando di alleggerire l'atmosfera. In
realtà, l'espressione cupa di Kazuya gli spezzava il cuore.
Lo sapeva che non era giusto, lo sapeva che avrebbe dovuto dirglielo
prima... ma ogni volta che aveva tentato, di fronte a quegli occhi
caldi che lo fissavano con amore, a quel sorriso troppo bello per
essere rovinato... non c'era riuscito. E aveva rimandato fino
all'ultimo, ormai doveva dirlo lui al fidanzato o l'avrebbe saputo
probabilmente da qualcun altro e non voleva. Perciò aveva
vuotato il sacco. Andarsene gli costava da morire... ma più
sarebbe passato il tempo meno occasioni avrebbe avuto per vivere
all'estero, per fare nuove esperienze, e soprattutto, più
sarebbe passato il tempo, meno lui sarebbe stato in grado di
allontanarsi da Kazuya. Non voleva certo lasciarlo, comunque, sei mesi
sarebbero passati... lentamente, ma sarebbero scorsi via, lui sarebbe
tornato, e magari in quei sei mesi Kazuya sarebbe andato almeno una
volta a Los Angeles a trovarlo, avrebbero fatto l'amore sulla spiaggia
di notte e Jin l'avrebbe presentato ai suoi amici americani come il suo
ragazzo, perchè là non avrebbero dovuto tenere
nascosta la loro relazione, e poi...
"Te ne vai... da me? E
me lo dici così... dopo avermi sbattuto allegramente? Forse
avresti dovuto farlo prima, non credi? Grazie mille, Akanishi, sono
proprio felice! La mia giornata è perfetta adesso!" Kazuya
si alzò dal materasso e iniziò a raccogliere la
sua roba, rivestendosi velocemente. Jin se ne andava. Jin lo
abbandonava. Jin se lo lasciava alle spalle. Era solo quello a cui
riusciva a pensare.
"Kazu..." Jin si
alzò e cercò di afferrarlo per il braccio, ma lui
si divincolò. "NON CHIAMARMI KAZU! NON HAI ALCUN DIRITTO!
NON HAI NESSUN DIRITTO DI TRATTARMI COSI'! PRIMA MI FAI INNAMORARE DI
TE, TI DICHIARI, MI DICI CHE VUOI STARE CON ME, CHE MI AMI, CHE SONO
TUTTO PER TE, CHE NON T'IMPORTA DELLE STUPIDE REGOLE DI KITAGAWA E POI
DOPO NEMMENO UN ANNO TE NE VAI!"
Jin lo
guardò quasi impaurito. Kazuya doveva essere veramente fuori
di sè per alzare la voce. Non lo faceva mai, nemmeno quando
perdeva la pazienza... l'aveva sentito urlare pochissime volte prima,
in tutti gli anni che si conoscevano...
"Kazuya, io non ti sto
lasciando, non voglio lasciarti! Starò via solo qualche
mese, ragiona... potrai venire da me e ci sentiremo spesso comunque!"
esclamò, dispiaciuto, tentando di placarlo. Ma il ragazzo
più piccolo non voleva starlo a sentire. "No... io... io non
posso... io non ce la faccio, Jin! Sono abituato a vederti... quasi
ogni giorno... sono abituato ad averti sempre intorno fin da quando
avevo tredici anni! Non posso..." s'interruppe, cercando di non
dimostrarsi così tanto debole ai suoi occhi. Ma era
così dannatamente difficile...
Jin tentò
di abbracciarlo, di confortarlo, ma Kazuya non ne volle sapere. Lo
spinse via ripetutamente e si fermò davanti al comodino del
ragazzo più grande. Si tolse l'anello che portava al
mignolo, che Jin gli aveva regalato, poco prima di iniziare le riprese
del loro primo, e finora unico, drama insieme, Gokusen II. Si
voltò e lo guardò quanto più
freddamente potè, leccandosi nervosamente le labbra. "Non ce
la faccio. Non posso. E non voglio più vederti... addio."
Gli costò
tutta la forza di volontà in suo possesso per uscire da
quella camera senza fare marcia indietro per gettarsi ai piedi di Jin,
supplicandolo di non andare.
Jin prese in mano
l'anello che Kazuya aveva tolto prima di andarsene, pronunciando quelle
parole orrende. Kazuya gli aveva detto addio. Era logico, come aveva
potuto aspettarsi che l'avrebbe presa bene? Lo sapeva quanto bisogno il
ragazzo più piccolo aveva di lui, lo sapeva quant'era
attaccato a lui, quanto una separazione anche solo di qualche
settimana, per non parlare di sei mesi, l'avrebbe ferito... eppure Jin
non era riuscito a ragionare, quando aveva potuto accettare l'offerta
di andare a studiare all'estero l'aveva fatto. In quel momento
desiderò ardentemente ritrattare tutto, cancellare gli
stupidi moduli... ma in fondo una parte di lui non voleva rinunciarci.
Kazuya...
Uscì in
balcone e accese una sigaretta, aspirando avidamente il fumo.
Iniziò a piangere senza ritegno, singhiozzando.
E'
la fine?
|