In
risposta alla sfida
di alexluna
per l'epocale I
♥ Shipping indetto da CoS:
erano state
richieste otto drabble, ognuna delle quali ispirate ad una diversa
fase lunare sulla coppia Remus/Lily.
Cliccate
QUI
per
acculturarvi da soli sui cicli della luna, grazie, sennò
sembro
sempre giga-logorroica. :)
*
La
luna non aspetta
Luna
crescente.
Remus
aveva ancora i pugni ferocemente serrati e la sensazione di aver
perduto il controllo delle proprie gambe. Non aveva alzato lo sguardo
dal legno del tavolo dacché si era accomodato sulle panche,
intimorito dalla possibilità che qualcuno lo
guardasse.
Stava
ancora cercando di capacitarsi dell'avvenimento (di tutti
gli ultimi
avvenimenti che lo
avevano portato lì, in effetti), quando la ragazzina dai
capelli
rossi seduta accanto a lui gli rivolse la parola.
«Anch'io
ho paura».
Remus
sollevò il viso:
aveva gli occhi più belli che avesse mai visto.
Si
sforzò di
rivolgerle un mite sorriso, ma sapeva perfettamente che lei, la
paura, non la conosceva nemmeno.
Primo
quarto.
All'inizio
del quinto anno, Remus sapeva che a nessuno dei suoi amici sarebbe
importato granché dei suoi doveri da Prefetto;
ciò che aveva
altamente sottovalutato, tuttavia, era la loro implacabile
capacità
di trascinarlo in qualsivoglia genere di buffonata.
«Lupin!»
urlò una voce minacciosa alle proprie spalle. «Tu,
razza di
incorreggibile scemo! Ci sono delle regole, in questa scuola, e tu
sei qui per
farle rispettare!».
Infilò
in bocca l'ennesimo Pallotto Cioccocremoso e aspettò che
l'agguerrito Prefetto Evans lo raggiunse di corsa.
Remus
gli tese il sacchetto con un sorriso innocente.
«Gianduia
o
fondente?».
Gibbosa
crescente.
«Ho
paura, Remus» sospirò piano Lily, stringendosi nel
bavero della
giacca e guardandoli di sottecchi. «Ho davvero
paura».
«Non
preoccuparti» la rincuorò lui, distogliendo lo
sguardo dai suoi
occhi verdi. «Non permetterò che ti accada
qualcosa».
Lily
fece uno sbuffo divertito.
«Quando
parli così, sembri quasi James».
Remus
trasalì appena e le rivolse un'occhiata grave. I capelli
rosso scuro
le ricadevano sulle spalle in morbide ciocche e i suoi occhi avevano
lo stesso colore delle colline in cui Remus era cresciuto. Era molto
più di bella: era perfetta e
meravigliosa e – dannazione! -
stava per sposare James.
«Ma
non sono lui».
Rimasero
in silenzio troppo tempo.
«Lo
so, Remus... buon
Dio, lo so».
Luna
piena.
Era
troppo tardi per sfuggirle e Remus lo sapeva maledettamente bene. Era
la sua condanna, che gli piacesse o meno, e lo avrebbe trascinato
all'inferno. Era già dannato mille e mille e mille volte,
eppure
ogni volta si sentiva più sporco – mille volte
ancora più sporco.
«Cosa
stiamo facendo, Remus?».
Lily
gli poneva quella fottuta domanda in continuazione e lui non era
ancora riuscito a risponderle.
«Non
lo so».
«Dobbiamo
smettere».
Remus
non sapeva – non lo avrebbe mai saputo – per quale
motivo fosse
successo proprio a lui.
«Sì.
Questa sarà
l'ultima volta».
Ed
ogni volta sembrava
destinata ad essere l'ultima volta.
Gibbosa
calante
Sedeva
a riva con le gambe distese e lo sguardo rivolto alle nuvole grigie,
pensando che, diavolo, quella sera il mare sarebbe
stato
sicuramente in tempesta.
«Non
mi piace quando scappi, Remus».
Talvolta,
Remus aveva la sensazione che Lily vivesse solo per strappargli la
carne, respiro dopo respiro, morso dopo morso – bastarda
quanto
l'altra,
ad ogni mese che
arrivava.
Mentre
il suo profumo gli irretiva i sensi, sollevò il pugno a
mezz'aria e
osservò la sabbia disperdersi nella brezza attraverso le sue
dita.
«Sta
scivolando tutto».
«Remus...».
«Sta
scivolando, Lily.
E scivoleremo via anche noi».
Ultimo quarto
«James mi ha detto che
hai fatto a pugni con Sirius».
Remus
non diede segno
di averla udita. Non alzò nemmeno lo sguardo dalle proprie
mani.
«È
vero?».
«Sì».
Con
un sospiro
terribilmente stanco – troppo stanco – Lily si
accomodò sul
bracciolo della poltrona dove lui sedeva e gli sfiorò appena
la
tempia livida.
«Sirius
crede che sia
io, il traditore» sputò aspramente Remus,
storcendo il naso in
un'espressione rabbiosa e fissando un punto indistinto del pavimento.
«Il traditore. Io».
«Sirius
non sa di che
parla. Tu non ci tradiresti mai».
Le
labbra di Remus si
storsero in un sogghigno di cattivo sarcasmo.
«Buffo.
Lo dice sempre
anche James».
Luna calante
«Silente ci ha
suggerito di nasconderci. Faremo l'Incanto Fidelius sulla
casa».
Remus
controllò la
temperatura del bollitore e annuì un paio di volte.
«Mi
sembra un'ottima
idea» disse. «Dimmi solo che non sarà
Sirius, il Custode Segreto».
Lily
arrossì e si
umettò nervosamente le labbra. Remus fece uno sbuffo
divertito.
«Dovevo
immaginarlo».
«Non
è come pensi.
James ha--».
«James
è un idiota».
James
non ti merita.
«James
si fida di
Sirius. E io pure».
«Allora
non capisco
per quale motivo tu sia ancora qui» la liquidò
ferocemente lui,
muovendo a mezz'aria la mano.
Lei
gli si avvicinò e
gli baciò appena le labbra.
«Lo
sai».
Luna
nuova
«Per
la misericordia di Dio, riposino in pace».
Parlavano,
bisbigliavano, gridavano, ma Remus non poteva sentirli; qualcuno gli
aveva appoggiato una mano sulla spalla, forse, in un tempo
maledettamente lontano.
Chi
siete voi?
Non
è che gliene fregasse molto ciò che facevano tutti.
Non
sapeva nemmeno se gli fregasse qualcosa della bara candida che stava
sprofondando sotto ai suoi piedi.
Remus
aveva gli occhi
sbarrati.
«Anch'io
ho paura».
Non
vedeva niente.
«Ho
paura, Remus».
Ormai
era buio.
Buio.
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