Questa piccola fanfiction è
dedicata ad una persona che purtroppo non c’è più.
In occasione del suo compleanno, dedico con tutto il cuore e
con tanta stima questo racconto, al grande doppiatore
di Agunimon, Maurizio Romano.
Grazie per averci fatto sognare, anche se per poco,
regalando alla serie di “Digimon Frontier”,
una grande dolcezza con la tua splendida voce!
Amico mio
Su, avvicinati! Non
avere paura! Ti và di prendermi la mano?Lo so, ti faccio paura, vero? Per te non ho un aspetto normale...ma non
voglio spaventarti, anzi! Diventiamo amici, Takuya?
Il momento del nostro primo incontro. Lo ricordo. Anche tu?
Oggi non và. Riesci a sopportarmi
anche stavolta?
Vorrei che tu fossi qui.
Vorrei che tu in questo momento fossi qui. Vorrei che fossi
qui per donarmi il coraggio, la forza per farmi avanti, per resistere.
Proprio come ai vecchi tempi.
Ricordi?
Io ero poco più che un ragazzetto, fiero di portare i suoi occhialoni da pilota, sul berretto. Fiero di lottare al tuo
fianco. Fiero di esser stato scelto proprio da te, per
combattere, per difendere un mondo a me strano, un grande universo sconosciuto,
lontano dal mio.
A volte mi domando se mai io e te, magari in un futuro,
potremo incontrarci, a volte mi chiedo se mai tu, si spera in futuro ancor più
lontano, potrai aver bisogno ancora di me, per lottare di nuovo insieme.
Forse sono un po’ egoista. Pur di ritrovarti, sarei quasi
felice che Digiworld avesse ancora bisogno dei suoi
guerrieri.
Non ascoltare le mie parole. Sono troppo
crudeli, lo so!
Oggi ti penso con maggiore entusiasmo perché desidero averti
accanto. Ho litigato con i miei amici, ancora una volta sono
stato troppo egoista. Izumi è scappata via,
piangendo. Dovevo correrle dietro? Il fatto è che troppo orgoglio scorre in me.
Mi rendo conto dei miei errori solo dopo averli commessi. Non è la prima volta
che capita. Ma nonostante tutto, non riesco a
cambiare. Non si può, giusto? O almeno, non del tutto.
Altrimenti ti guardi allo specchio, e scopri che esso riflette un’immagine
totalmente diversa di te. Qualcosa dovrà pur sempre rimanere. Che sia un difetto o altro, il cambiamento radicale è giusto
soltanto se il tuo io rimane lo stesso.
Mi sento strano. Sto male. Penso che se tu fossi qui, tutto sarebbe più facile. Prenderei un po’ del
tuo coraggio, alzando quel telefono. “Scusa ho sbagliato tutto come al solito” direi alla mia oramai futura moglie.
Com’è passato il tempo. Tredici anni, giusto?
Conservo ancora qui, vivo, il tuo ricordo. Tutto cominciò
come un gioco. Tutto iniziò da un semplice messaggio. E
poi il resto, è oramai storia!
Ogni tanto sai che ti penso?
Mi chiedo dove sei…se sei qui a darmi coraggio, se sei
accanto a me, se sei stato tu a farmi trovare la forza di affrontare questa
vita che mi circonda.
Che bei tempi quelli! Com’ero
felice!
Poi tutto è finito. Tu sei sparito. Perché?
Perché la vita è strana. La vita ti
dà tante gioie, così come poi ti sbatte dolore.
A volte ti penso, e sono triste. Immagino il tuo essere. Ti rapporto come un vero umano. Immagino che se tu avessi avuto una famiglia, degli amici, una vita tutta tua,
sicuramente saresti stato l’opposto di ciò che sono io. Eppure
eravamo un solo corpo!
E’ vero che non posso contare sempre sul tuo appoggio, non sarebbe corretto. E’ giusto che nella vita si facciano anche
sacrifici, esperienze, confronti. Altrimenti non
crescerei mai. Rimarrei chiuso, in una campana di vetro, sempre protetto e
riparato dal caos che si aggira all’esterno. In un mondo ancora più brutale del
lato oscuro di Digiworld.
Mi guardo attorno. E’ sempre così. Sono spaesato in questo
momento. Mi sento a disagio. Soprattutto con la mia coscienza. Non so cosa
fare, oppure non riesco a sopportare questa situazione. Ammetto di aver
sbagliato. Ho ferito una delle persone più importanti della mia vita. Faccio
sempre sbagli, non riesco a cambiarmi, ci riuscirò?
Riuscirò a mantenere basso il mio livello d’orgoglio? Probabilmente no, ma io
ci provo. Finora i risultati sono scarsi. I miei compagni ridono per questo, “Takuya meno orgoglioso? No, non saresti
più tu!” mi dicono.
Forse questa è una lettera troppo semplice. Da leggere una
volta, e poi cestinare. Volevo qualcosa d’impatto. Volevo qualcosa di più
profondo. Come al solito, questo tipo di cose non
fanno per me. Però nei momenti di smarrimento, scriverti mi risolleva l’animo. Divento più forte, i problemi non mi spaventano più. E proprio come se tu mi tenessi la mano. Dio! Rileggendo queste righe, intravedo una parte di me, che
difficilmente mostro.
Sono un ragazzo allegro, pieno di grinta. Forse è questo
particolare che ti ha portato a scegliermi?
Sento un calore agli occhi.
Niente lacrime, l’ho promesso!
So che così soffriresti ancora di più. Devo sorridere,
giusto?
Ecco, l’ho fatto.
Sento un forte calore che mi avvolge. Lo sento. Ti sento! So
che sei qui, a darmi ancora una volta un pizzico del tuo magico potere.
Ancora una volta, mi hai aiutato. Forse il tuo spirito si
manifesta su pezzetti di carta? Oppure nell’inchiostro
di questa penna?
Sono buffo. Se mi vedessero i miei
genitori, penserebbero al peggio!
Secondo te scrivere su un foglio di carta a qualcosa che
sicuramente non rivedrai più, è infantile? Sembro mio
fratello. All’età di cinque anni scrisse una lettera d’addio al suo pesciolino
rosso. All’epoca lo presi in giro. Ora invece…
Nella vita tutto può ribaltarsi.
Mi sento come un sacco!
Noto che il mio umore sta pian piano risollevandosi.
E’ buon segno.
Vedi? Avevo ragione! Mi porti coraggio. Mi
infondi ancora vitalità!
Forse, sei davvero qui, vicino a me?
Ti ripago soltanto con un sorriso. Non posso darti altro, e
mi rammarico per questo. Vorrei abbracciarti, ma so
che lo hai già fatto tu, in silenzio. Ho percepito la tua presenza. Avevo
ragione!
Ora so cosa fare!
La felicità tornerà a brillare sul bianco e candido viso di Izumi. Le dimostrerò che il suo
futuro sposo, non è un grande immaturo!
Continuerò a pensarti. Ti scriverò ancora
quando avrò bisogno della tua presenza.
Per sempre resterai mio amico come so che tu per sempre
rimarrai al mio fianco.
Non dimenticherò mai il fuoco dei tuoi occhi. E quello stesso fuoco, continuerà ad ardere in me, come la
prima volta!
Get up and go!!
Eccomi! Non ho paura! Hai un aspetto strano, non sei umano, vero? So che non vuoi
spaventarmi, e sai perché? Non ho paura restando al
tuo fianco! Eccoti la mano! Te la porgo con gioia! Diventiamo amici, Agunimon?
Fine
Come Takuya, vorrei dirti tante cose. Forse troppe e difficili
da trascrivere. Leggi le mie parole direttamente dal mio
cuore, dalla mia testa. E’ più facile, vero? Come Agunimon,
spero che mi starai accanto, mi basta un pochino
della tua presenza, e tu lo sai! Non voglio rubarti ai
tuoi cari, alla tua famiglia, non lo farei mai, e sai
anche questo!
Continuerai
a vivere, anche se non materialmente. Importa? Beh, forse si. Forse tante cose
sono sbagliate. Troppe. Te l’ho detto tante volte! Oramai ti sarai
stufato, lo so! Come trovi questa mia folle idea? Ti è piaciuto questo
piccolo racconto? Mi rendo conto che non è tanto, avrei
potuto, anzi, avrei dovuto fare di meglio, darti di più, perché non
meriti così poco! Però penso che con il tempo, hai imparato
a conoscermi. Forse a volte per te sono una piaga! Una seccatura! Ti chiedo, vuoi sopportarmi? Spero proprio di si, ne sarei più che felice! E anche questo lo sai! Prima che io cominci ad essere
ripetitiva, finisco qui. Ho da dirti un’ultima cosa, che anche questa conosci!
Ti voglio
bene!
Mi hai regalato tanti bei momenti, posso donarti qualcosa io?
Questo scritto
è tutto per te!
Buon Compleanno, Maurizio!
Con affetto
Botan