Vogliamo proprio sprecarlo questo vischio, Victoire
Autore:
_Aras_
Titolo: Vogliamo
proprio
sprecarlo questo vischio, Victorie?
Pacchetto scelto: Victorie
Weasley
Genere:
Romantico
Rating:
Verde
Avvertimenti: Het,
One-shot
NdA:
I
pensieri di Victorie sono principalmente in francese, poiché essendo
per metà francese
penso che conosca bene questa lingua e non abbia difficoltà a parlarla,
è
possibile anche che si trovi meglio con il francese che con l’inglese,
quindi i
suoi pensieri potrebbero essere più spontanei in francese. Di seguito
ci sono
le traduzioni, comunque. E beh, spero ti piaccia.
[1]
“101 cose da fare prima di morire”
[2]
“E’ neve magica!”
[3]
“Dov’è lui?”
[4]
“Mannaggia!”
[5]
“Deve assolutamente rivedere il suo francese”
[6]
“Merda!”
[7]
“Sicuramente, l’ha evocato lui”
[8]
“Seccato, Geoffrey?”
[9]
“Povera ragazza”
[10]
“Mio Dio, sono pazza di lui!”
Vogliamo
proprio
sprecarlo questo vischio, Victorie?
La
Sala Grande
durante la
Vigilia di Natale deve
certamente essere inserita nella lista delle “101 choses à faire avant
de
mourir[1]”. Questo era ciò che pensava Victorie
Weasley mentre
varcava la soglia di quell’immensa stanza, quella sera così diversa dal
solito.
Da quando era arrivata ad Hogwarts, sei anni prima, Victorie non aveva
mai
passato il Natale a scuola. Era sempre tornata a casa per restare con
la sua
famiglia, ma quell’anno aveva deciso di restare. Sapeva che ci sarebbe
stata
una festa, si aspettava dei cambiamenti, ma non questi
cambiamenti. I quattro lunghi tavoli, uno per ogni casa,
erano stati addossati alle pareti, ed ora l’intera sala era libera da
ogni
intralcio, e sembrava infinita. Dal soffitto stellato cadevano piccoli
e
candidi fiocchi di neve, scendevano lenti, seguendo il ritmo della
dolce
melodia che aleggiava nell’aria, proveniente da chissà dove. Il
pavimento era
coperto da un leggero strato di neve, ma non per questo era scivoloso.
Victorie
allungò una mano, aspettandosi il freddo contatto con la neve, che
ovviamente
si sarebbe sciolta nel momento in cui avrebbe toccato la sua pelle. Non
si
sciolse. “C'est neige magique![2]” Si disse,
ridendo tra sé per non
averlo capito prima. Spostò gli occhi sul grande abete che si trovava
al lato
opposto della stanza, vicino al tavolo dove sedevano i professori.
Victorie adorava il Natale, e
soprattutto adorava
gli alberi di Natale. Erano così
belli, affascinanti: verdi, rossi e bianchi, i suoi tre colori
preferiti. Dopo l’azzurro,
ovvio. Si guardò intorno, cercando
con lo sguardo un po’ d’azzurro, ma non ne trovò. «Où est-il?[3]»
Le
parole uscirono dalle sue labbra prima che potesse fermarle, aveva
parlato
piano, ma non abbastanza.
«Se me lo richiedi nella mia lingua ti rispondo io.» Alla
sua destra comparve, fulmineo, Geoffrey Higgs. Tassorosso del suo
stesso anno,
alto, biondo e muscoloso, aveva pochi pensieri in testa. Tra questi,
circondata
dal Quidditch, c’era lei. Da quando l’anno scorso si era reso conto
dell’esistenza di persone di sesso femminile, aveva iniziato a dare la
caccia a
una qualsiasi ragazza che si potesse definire carina, e lei era in cima
alla
lista. In questi momenti, Victorie odiava il suo ottavo Veela.
“Ciao, Geoffrey. Come va?» Domandò, senza premurarsi di
nascondere il tono sconfortato della sua voce, lui non se ne sarebbe
accorto.
“Meravigliosamente! – Il ragazzo sorriso apertamente,
troppo apertamente, quel sorriso a cent’ottanta gradi faceva quasi
paura. –
Senti, sono sicuro che hai visto la nostra ultima partita di Quidditch,
no? Che
te ne pare della nuova mossa che ho usato per impadronirmi della
pluffa?»
«Zut![4] Davvero? Sì, mi pare di ricordarla.. è
stata
grande!» E’ necessario dire che nella sua voce c’era pura ironia?
«Sono contento che ti sia piaciuta! Ma… come mai quest’
anno sei rimasta?»
«Non avevo mai passato un natale ad Hogwarts e, beh, avevo
un motivo particolare per restare.» Victorie non poteva certo
pretendere una
grande velocità di collegamento da parte di Geoffrey, ma tutta la
scuola sapeva
che oramai lei non era più single, sperava che questo lo aiutasse a
capire il
motivo per cui era rimasta senza doverlo dire esplicitamente. Magari
Merlino
l’avrebbe aiutata, dopotutto, a Natale siamo tutti più buoni, no?
Il sorriso del ragazzo mutò, diventando estremamente
malizioso, e questo fece capire a Victorie che no, Merlino non
l’avrebbe
aiutata. Notò un leggero movimento provenire dalla mano destra del
ragazzo, che
impugnava la bacchetta.
«Oh, mon amour – “Il faut absolument améliorer son français[5]”
questo era il pensiero di Victorie, mentre lo osservava distruggere la
sua
lingua preferita – anch’io sono felice di essere qui con te.»
Geoffrey le si avvicinò.
“Merde![6]” « Geoffrey… » Victorie tentò di
fermarlo, ma l’assurdità della cosa aveva fatto sparire ogni pensiero
dalla sua
testa.
« Shh, non preoccuparti piccola… guarda, c’è anche il
vischio.» Effettivamente, sopra di loro pendeva un ramoscello di
vischio, “Surement,
- pensò Victorie - il etait appelé par lui.[7]”
« Geoffrey, forse hai frainteso… » Non finì nemmeno la
frase, venne avvolta da due calde braccia che, fortunatamente, non
erano di
Geoffrey Higgs.
« Amore » Il tono estremamente ridicolo e sdolcinato con
cui l’aveva salutata fece chiaramente capire alla ragazza che
l’amorevole Teddy
aveva un’idea astutamente malandrina in testa. Dopotutto, era figlio di
Remus
Lupin e di Ninfadora Tonks. Più ovvio di così…
« Lupin, anche tu qui? » “Ennuyé, Geoffrey?[8]”
Victorie
si abbandonò totalmente sul petto del suo ragazzo, per godersi meglio
la scena.
« Non potevo certo perdermi l’ultimo Natale ad Hogwarts, ti
pare? – Senza aspettare una risposta, continuò – ho sentito che la Griffith
ti sta cercando,
non dovresti farla aspettare. »
Il ragazzo, entusiasmato dal fatto che una ragazza, -
addirittura la
Griffith!
– lo stava cercando, se ne andò immediatamente, salutandoli appena,
immaginando
già l’emozionante bacio che si sarebbero scambiati allo scoccare della
mezzanotte, e a ciò che sicuramente
sarebbe avvenuto dopo…
« Pauvre fille[9] , adesso se lo ritroverà alla
costole per tutta la serata! » Victorie rise, dandogli un buffetto alla
guancia.
« Non sopporto che quell’idiota ti giri intorno » La voce
di Teddy era capricciosa, quasi insopportabile. Ted non era un ragazzo
particolarmente irruente, né violento, ma geloso sì, e molto anche.
« Andiamo, Ted, lo sai che non me ne importa niente di lui!
Certo, non è poi così male, senza contare che lui
a Quidditch è abbastanza bravo » L’aveva provocato, forse?
« Ehi! Non è colpa mia se mia madre inciampava ovunque e
mio padre aveva cose più importanti da fare che pensare a giocare a
Quidditch!
»
Non appena il ragazzo cominciò la frase, Victorie si maledì
per aver parlato. Non voleva fargli ricordare i suoi genitori, non
voleva che
anche quella sera il suo ragazzo si rinchiudesse in quella corazza
impenetrabile, fatta di dolore e tristi ricordi, che lo rendevano di
pessimo
umore. Almeno quella sera, la vigilia di Natale, voleva che fosse
felice, che
fosse un ragazzo allegro, senza pensieri.
« Scusa, amore » accompagnata solo da quelle brevi parole,
si voltò e lo abbracciò. Strinse le braccia intorno al suo busto e
affondò il
viso sul suo petto. Subito, lo sentì ricambiare la stretta, e quando
Ted parlò,
aveva nella voce un tono birichino che le fece capire che ce l’aveva
fatta, Ted
era riuscito a sconfiggere la tristezza ed ora stava richiamando la sua
attenzione, felice come un bambino la notte di Natale.
Victorie sollevò il viso dal suo petto, sentendo quell’ «
Amore » pronunciato così dolcemente. Il suo sguardo malizioso e il
sorriso
dolce erano un mix letale per la giovane. “Mon Dieu, je suis folle de
lui![10]
”
Quando poi spostò lo sguardo sui suoi capelli, si sciolse
davvero. Non erano più blu. Erano biondi, esattamente come i suoi.
Anche gli
occhi, erano azzurri, esattamente come i suoi.
« Che ne dici Victorie, vogliamo proprio sprecarlo questo
vischio? » Solo in quel momento la ragazza si ricordò del rametto verde
che
pendeva sopra di loro, dopotutto anche Geoffrey Higgs aveva i suoi lati
positivi.
« Sarebbe un peccato » rispose, prima di alzarsi sulle
punte dei piedi e baciarlo. Come sempre, baciare Ted Lupin era
un’esperienza
sensazionale. O forse lo era solo per lei, fatto sta che in quei
momenti
Victorie dimenticava di esistere. Si sentiva così bene, in pace con il
mondo,
che quasi dimenticava di essere viva. Era il paradiso.
Quinta classificata posto: Vogliamo proprio sprecarlo questo
vischio, Victorie? di Aras
Grammatica: 9,5/10
Stile: 10/10
Contenuto: 10/10
Utilizzo delle
immagini: 15/20
Gradimento personale:
7/10
TOTALE: 51,5/60
Grammatica ok, mancano
solo le virgole e alcuni punti nel discorso diretto.
Lo stile mi piace
molto. La scelta di inserire i pensieri di Victorie in francese mi è
parsa geniale e aristocratica. Per il resto direi che le descrizioni
sono stato ciò che hanno caratterizzato maggiormente la storia,
donandole quel cipiglio natalizio che ci voleva, date le immagini.
Per quanto riguarda il
contenuto, ottima scelta nell'inserire un “antagonista” per Teddy.
Soprattutto, delizioso il modo in cui si riprende la sua dama,
salvandola. Il panico di Victorie è qualcosa di meraviglioso, semplice
ma veramente suggestivo.
Hai utilizzato bene le
immagini, anche se ho tolto cinque punti. Quella fisica della coppia è
superficiale, anche se devo ammettere che l'hai inserita bene, in un
modo che non mi sarei aspettato.
È piacevole da leggere
e contiene anche degli spunti innovativi, tuttavia il mio gradimento
non è molto alto. Mi aspettavo qualcosa di più, ormai ho visto questo
pairing in tutte le salse e quindi sono sempre alla ricerca di novità.
Complimenti, comunque
sia, è una storia molto dolce. Oui!
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