Mercurio
Sasuke/Sakura
L'acqua scura aveva un
colore metallico, smossa in alte onde da un vento capace di spazzare
via ogni cosa.
Sakura respirava l'aria
salmastra a pieni polmoni, forse nella vaga speranza che qualcosa la
portasse via di lì. Guardava il cielo plumbeo e aspettava che un
qualsiasi angelo le venisse a strappare via l'anima per gettarla poi
in qualche voragine al suo destino.
Il destino è
dimenticare, essere dimenticati.
Era semplice, in realtà.
Come cancellare un appunto
scritto a matita, passandoci sopra la gomma finché esso non
svanisce.
Il destino è
ricominciare, per poi dimenticare un'altra volta.
Il destino è
ricominciare, per poi essere dimenticati un'altra volta.
È un circolo vizioso,
infinito.
È la vita, la morte e va
oltre.
È qualcosa che non si
comprende, che si cerca di afferrare invano. Come prendere il fumo
fra le dita.
Il destino è essere
dimenticati, nel bene e nel male.
L'acqua grigia la chiamava,
il cielo nero la chiamava.
E lei lì, in un limbo senza
uscite, ad aspettare qualcosa.
Ma quel qualcosa aveva un
nome ed un cognome, Sakura lo sapeva ma si rifiutava di ammetterlo a
sé stessa.
Aveva cancellato
quell'appunto sbagliato dalla sua mente anni or sono.
Forse non si era accorta di
non averlo fatto dal cuore. O non se ne voleva accorgere.
Il vento aumentava, ululando
al passaggio in quelle strette fessure disseminate lungo la
scogliera.
Un sasso lanciato dalla
ragazza svanì con un tonfo sordo nell'acqua, soffocato dal rumore
del vento.
L'aria si fece più pesante,
il vento sembrò aumentare e il mare prese a contorcersi in onde
sempre più alte.
Sakura non respirava più
l'aria salmastra.
Era un odore di sale, di
sangue e di morte.
Un odore debole, da dietro
di lei.
L'acqua d'argento la
chiamava, più forte; il cielo cupo la chiamava, più forte.
E Mercurio, il suo Mercurio,
dietro di lei rimaneva in silenzio.
Era un ladro, un bugiardo,
un abile tessitore d'inganni.
Ah, Mercurio!
Aveva commesso azioni ben
ponderate alle volte sbagliate, ma mai se ne era pentito.
Era orgoglioso, testardo e
inflessibile.
Era tossico, nocivo, mortale.
Sakura sembrò sorridere,
per un fugace attimo.
Era bello.
Voltò le spalle all'acqua e
al cielo, mentre posava le mani sul petto del suo amato.
Quell'appunto scritto sul
cuore, il suo nome, era venuto a galla di nuovo.
Sasuke Uchiha.
...Sasuke?
Un altro, però, era apparso
nella sua mente: si era affrettata a cancellarlo, perché il destino
è dimenticare.
Il destino è essere
dimenticati.
Anche quella frase sarebbe
caduta nel baratro infinito, dimenticata da tutti ma mai priva della
sua veridicità.
Mercurio porta alla
morte.
Note:
gioco di parole voluto, in questa flash, su Mercurio/mercurio.
Tra
Mercurio, la divinità, e mercurio, l'elemento chimico altamente
tossico.
Altamente
nonsense.
Solamente
un tributo a Sasuke e Sakura, perché io li adoro e perché mi
mancano.
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