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autore:
Jules_Black
Titolo: Andava tutto bene
Genere: Commedia, What if?
Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot
NdA: Non so come sia nato proprio
questo epilogo. So solo che, a scriverlo, mi sono divertita moltissimo.
Volevo
precisare solo che ho alterato molte delle informazioni originali circa
il
lasso di tempo che intercorre tra l’ultima pagina del settimo
libro e
l’epilogo, mentre mi sono attenuta perfettamente
all’episodio della Battaglia
di Hogwarts ed eventi ad esso collegati. Buona lettura!
Andava
tutto bene
-
E domani finalmente
le tanto attese nozze tra il Capitano delle Holyhead Harpies, Ginevra
Weasley,
conosciuta per la sua relazione con il Salvatore del Mondo Magico, ed
il suo…
Harry,
di malavoglia,
si alzò dalla poltrona e con un tocco di bacchetta spense la
vecchia radio
magica che ogni tanto riportava, gracchiando, notizie più o
meno importanti.
Hermione doveva aver sentito il rumore dei suoi passi,
perché si affacciò dalla
cucina, dove si stava inutilmente affannando con uno strano
marchingegno
Babbano, e lo scrutò con aria interrogativa. Harry rispose
al suo sguardo con
un’alzata di spalle, tornando a leggere la Gazzetta
del Profeta che, come facevano tutti gli altri giornali del
Mondo Magico, Il Cavillo compreso,
da una settima a questa
parte, portava in prima pagina una fotografia in bianco e nero,
scattata
durante una vacanza in Francia, di lui e Ginny, risalente a qualche
anno prima.
Un Harry con qualche capello in più stringeva felice la
ragazza con i capelli
rossi, agitando una mano nel vento settembrino che li accarezzava. Era
passato
del tempo immane, secondo Harry, da quando quella foto era stata
scattata da un
passante sorpreso per la stravaganza della macchinetta fotografica.
Hermione
riapparve dalla cucina, stavolta non indossando un grembiule, e,
preoccupata,
si sedette sul bracciolo della poltrona dove sedeva Harry lisciandosi
nervosamente le pieghe della gonna.
-
Dovremmo andare al
matrimonio- esordì, senza guardare negli occhi verdi Harry.
Lui, tesa la mano
verso la sua coscia, iniziò ad accarezzarla, disegnando
ghirigori immaginari
sulla stoffa chiara.
-
Sei sicura? Voglio
dire, non so se sia il caso che noi e Ron…
Harry
non terminò
volutamente la frase, nella vana speranza di non urtare
l’animo fin troppo
sensibile di Hermione. Lei, passandosi una mano tra i lunghi capelli
sciolti,
mormorò un “sì” in risposta.
Il ragazzo sorrise, sperando davvero che la scelta
di Hermione fosse quella giusta.
-
Harry?
Hermione
lo chiamò,
risvegliandolo dai suoi pensieri non proprio allegri.
-
Dovremmo andare, sì.
In fondo siamo stati amici per tanti anni e Ginevra ha fatto un bel
gesto ad
invitarci…- propose lei, mordendosi nervosamente il labbro
ed arpionando la
mano di Harry nella sua. Lui gliela strinse forte.
-
Credo che sia giusto così.
In fondo, con lei siamo in buoni rapporti. Certo, se si esclude la
volta che ci
ha infilato un Molliccio nella buca delle lettere, si può
dire che i nostri
contatti sono sempre stati quantomeno civili!- esclamò
Harry, cercando di
mantenere un tono vivace, nonostante la faccia cupa di Hermione. Lei
annuì,
ancora non del tutto convita.
-
E se Ronald dovesse
fare una scenata delle sue? Insomma, lo sappiamo bene quanto sia
impulsivo…
-
Se ti riferisci a
quella che volta che ci ha trovato abbracciati nel bagno della Tana e
per poco
non mi lanciava un Crucio scagliato
a
dovere… Sì, conosco quant’è
impulsivo!- concluse lui, ridendo sommessamente al
ricordo di quell’episodio non proprio felice.
-
Quella volta credo si
sia arrabbiato da morire! In fondo ero la sua ragazza…-
sussurrò lei,
stringendo un po’ più saldamente le dita di Harry
tra le proprie.
-
Era un abbraccio
fraterno!- si difese Harry, ma il tono era denso di sottointesi.
Hermione gli
sorrise, gli occhi pieni d’affetto.
-
E poi due mesi dopo,
l’abbraccio fraterno si è trasformato in puro
amore- concluse la ragazza,
scuotendo la testa. Harry la guardò arrossire, forse per il
ricordo di quel
bacio lasciatole in fretta per le scale della Tana, quando ancora
vivevano lì,
una volta finita la Seconda Guerra Magica.
-
Che tempi!- sospirò
Hermione al pensiero di tutti quei dubbi che l’avevano
attanagliata per mesi.
Ron aveva preso più che male la notizia, otto anni prima.
Aveva urlato, fatto a
brandelli un intero servizio di piatti, scagliato Maledizioni ed
Anatemi a
destra ed a manca, ingiuriato contro Harry con improperi non proprio
gentili.
Aveva accusato Hermione di “alto tradimento”,
suscitando l’ilarità e la pietà
della signora Weasley che aveva assistito alla scena cercando di
nascondere un
risolino non proprio adatto all’occasione. Era stata proprio
lei a calmarlo,
alla fine, dato che da mesi si era resa conto che qualcosa non andava.
Ginny
l’aveva presa decisamente meglio. Con un’alzata di
spalle, aveva elegantemente
lasciato il salottino della Tana e si era chiusa in camera sua, senza
uscire
nemmeno per i pasti. Una settimana dopo, con grande stupore di tutti,
si era
ripresentata a cena portando il suo nuovo fidanzato, una vecchia
conoscenza,
Cormac McLaggen. Hermione era arrossita fino alla punta dei capelli ed
Harry
aveva lasciato cadere il cucchiaio nella minestra. Dopo un primo
momento di
imbarazzo, incrementato anche dalle accuse di Ron che non era riuscito
ancora a
riprendersi dalla fine della sua relazione con Hermione, la cena era
filata
liscia. E Ginny era stata felice con Cormac per un altro anno, fin
quando non
aveva intrapreso un’altra relazione con un ragazzo questa
volta conosciuto
negli spogliatoi del campo di allenamento delle Holyhead Harpies. Ron
aveva
sopportato la situazione per un’altra settimana ancora dopo
la notizia del
fidanzamento-lampo della sorella, poi Harry ed Hermione, per il bene
della
salute mentale di tutti, avevano deciso di lasciare la Tana per
trasferirsi
nella vecchia casa dei Black, al numero 12 di Grimmauld Place.
Ovviamente ora
non vivevano più tra teste avvizzite di vecchi Elfi
Domestici.
-
Su, sono passati
anni, ormai…- esordì Harry dopo molti istanti di
silenzio. In effetti, per
quanto otto anni fossero volati ed i rapporti con gli ormai
ex-fidanzati
affievoliti, la situazione rimaneva comunque tesa. Ogni vigilia di
Natale
venivano regolarmente invitati dalla signora Weasley al cenone ed ogni
vigilia
di Natale declinavano l’invito. Incontravano spesso il signor
Weasley o Percy,
felicemente sposato con Penelope Light, per il Ministero ed ogni volta
chiacchieravano amabilmente. Ron, lo incontravano casualmente a Diagon
Alley,
dove ancora lavorava nel negozio di George. Era stato proprio George,
qualche
settimana prima, ad accendere di nuovo l’aria. Con una
Passaporta illegale
aveva fatto arrivare un inconsapevole Ron dritto nel salone principale
di
Grimmauld Place. Il problema era sorto quando Hermione, non senza un
fremito di
vergogna, aveva dovuto rimuovere dal tappeto il WC che George aveva
usato come
oggetto per creare la Passaporta. Ron si era Smaterializzato sibilando
Maledizioni nei confronti del fratello e, rosso in viso, abbottonandosi
i
pantaloni. Hermione era rimasta scioccata ed aveva raccontato
l’episodio ad
Harry cercando di evitare qualsiasi dettaglio sulla nudità
del basso ventre di
Ron. A quello non erano seguiti episodi di particolare rilevanza, anche
se ad
Harry era giunta voce che Ron si fosse vendicato di George portandolo,
nel
sonno, a dormire con il Demone della soffitta.
-
Non posso crederci,
sai? Ginevra si sposa!- esclamò calorosamente Hermione,
ripensando alla ormai
ex-migliore amica con un filo di nostalgia.
-
E con chi, poi!
Proprio Baston deve sposare!- commentò Harry, cercando di
mascherare quel
filino di gelosia che gli faceva inevitabilmente attorcigliare appena
le
viscere alle parole, ormai troppo spesso ripetute,
“matrimonio di Ginevra
Weasley”.
-
Oliver non aveva mai
mostrato interesse per le rosse- proferì Hermione,
ricordando le poche volte
che ad Hogwarts aveva sentito qualche pettegolezzo sul Capitano della
squadra
di Quidditch di Grifondoro.
-
Basta pensare a
Lavanda- assentì Harry, memore della loro relazione una
volta finita la guerra.
Era iniziata proprio su un campo di Quidditch
dell’Inghilterra meridionale.
Lavanda lo stava intervistando per la Gazzetta del Profeta dopo la
vittoria
della sua squadra, il Puddlemere United, e da lì erano
diventati più che amici.
Una manciata di mesi dopo la relazione era finita, in quanto Lavanda
aveva
dimostrato, sebbene avesse evitato per un soffio grazie ad Hermione di
essere
morsa da Greyback durante la battaglia finale, troppo interesse per la
carne
cruda. I numeri morsi ricevuti sul torace avevano fatto desistere
Baston dal
desiderio di continuare a vederla, sebbene la loro relazione non fosse
mai
stata troppo profonda. Dopo un paio di ritorni di fiamma, documentati
accuratamente dal Cavillo, avevano
chiuso definitivamente. Anzi, la povera Luna, ormai direttrice del
giornale,
aveva ricevuto anche una querela da parte della Brown. Fortunatamente
Neville
era riuscito a tirarla fuori da guai, grazie alle sue conoscenze del
Ministero,
Harry in primis. Luna era stata talmente felice del fatto che Neville
l’avesse
l’aiutata, da dichiararlo, senza nemmeno chiedere il suo
parere, suo nuovo
fidanzato. Neville aveva accolto di buon grado la stramberia
dell’attuale
moglie, dato che ne era innamorato in segreto dai tempi
dell’ES. Al momento
Luna gioiva per la nascita del primo figlio, a cui Neville aveva
cercato di
imprimere una cicatrice sulla fronte in ricordo di Harry che
l’aveva aiutato
anche il quell’occasione. Alla fine proprio Harry
l’aveva persuaso a non
rendere la vita difficile anche al piccolino e Neville aveva
acconsentito con
arrendevolezza a non mettere in atto il suo proposito.
-
Già, Lavanda! Chissà
se è invitata anche lei al matrimonio?- si chiese Hermione,
guardando con aria
interrogativa Harry.
-
Sicuramente Ginny
avrà approfittato dell’occasione per fare una
“rimpatriata”- commentò Hermione,
pensando con un certo astio alla perenne voglia di Ginny di organizzare
feste
megalomani.
-
Magari verrà anche
Malfoy- suppose Harry, scrutando con il volto ormai arrossatosi di
Hermione.
-
Malfoy chi?-
farfugliò lei, divincolandosi dalla stretta di Harry.
-
Draco. Draco Malfoy.
Hai presente quello che ti insultava sempre, a cui hai tirato anche un
potente
schiaffo qualche anno fa?- ironizzò lui, scuotendo la testa.
Hermione scoppiò a
ridere, poi si tranquillizzò. Infatti, pochi mesi prima, era
scoppiato uno
scandalo per una sua presunta relazione con il rampollo di casa Malfoy.
Quasi
tutti i giornali raccontavano che spesso si incontrassero per i
corridoio del
Nono livello del Ministero, proprio nei pressi della porta nera che
conduceva
all’Ufficio Misteri, scambiandosi effusioni alquanto spinte.
Alla fine si era
rivelato tutto un inganno architettato dalla geniale Pansy per creare
un po’ di
scompiglio nella vita sentimentale della Granger e nel frattempo per
spassarsela
con Malfoy. La ragazza, che ora lavorava al Ministero
all’Ufficio Applicazione
della Legge sulla Magia, era riuscita a prelevare un capello dalla ben
fornita
chioma di Hermione e, con l’ausilio della Pozione Polisucco,
si era trasformata
in lei, ben decisa a divertirsi. Alla fine il tutto si era risolto
proprio
quando la finta Hermione stava rilasciando un’intervista in
cui rendeva
pubblica la sua relazione con Malfoy. Pansy aveva dimenticato di
prendere la
pozione allo scadere dell’ora in cui il suo effetto sarebbe
svanito. A parlare,
davanti una sbigottita Calì Patil, si era ritrovata
un’Hermione con i capelli
inconfondibilmente corvini dell’ex-Serpeverde. Pochi secondi
dopo il mistero
era stato svelato.
-
Intendi quello con
cui ho amoreggiato in un corridoio del Ministero?- scherzò
lei, accarezzandogli
affettuosamente i capelli. Harry non rispose, ma la attirò a
sé per lasciarle
un lieve bacio sulle labbra.
-
Proprio lui- mugugnò,
le labbra premute contro le sue. Hermione si staccò, il
sorriso ancora impresso
sul viso ora un po’ più disteso.
-
Con tutti i guai che
ha passato, almeno adesso pare felice- commentò lei, alzando
gli occhi al
cielo.
-
Avrà sborsato un bel
po’ di Galeoni per ottenere quel posto nel Wizengamot. Tanto,
ormai paparino è
ad Azkaban- sibilò Harry, con malcelato sarcasmo.
-
Il “Metodo Malfoy”
per ottenere un posto di lavoro ormai va di moda al Ministero-
commentò
Hermione, sdegnata.
-
Eh già. Sai cosa mi è
successo l’altro giorno? E’ venuto a trovarmi in
ufficio Ernie Macmillan,
chiedendomi se potevo dargli una mano per diventare Auror grazie alla
mia
influenza- rivelò Harry, scuotendo la testa al pensiero dei
soliti metodi
pomposi di Ernie.
-
Per quale motivo,
poi? E’ uno dei più
promettenti
Guaritori del San Mungo- chiese Hermione, sorpresa da quella notizia.
-
Ha rivelato che
vorrebbe più azione nella sua vita. Dice che non ne
può più di spezzare Fatture
elementari. Addirittura, con poca galanteria, mi ha ricordato che gli
devo,
anzi, dobbiamo, un favore.
-
Ovvero?- sibilò
Hermione con astio.
-
Sempre per la solita
questione. Ci ha salvato la vita durante la battaglia, otto anni fa!-
esclamò
Harry, in una perfetta imitazione della voce stridula di Ernie. Come se
salvare
lui, Ron ed Hermione da un centinaio di Dissennatori potesse essere
paragonato
a salvare l’intero Mondo Magico!
-
Anche Seamus viene
spesso a trovarmi con questo pretesto al Dipartimento della Regolazione
e
Controllo delle Creature Magiche! Non desidera altro che rendere legale
la
coltivazione di uova di drago nel proprio giardino!- sbuffò
Hermione indignata,
fumando di rabbia.
-
Un giorno quei draghi
gliela faranno pagare…- mormorò Harry, in tono
scherzoso. Hermione si alzò dal
bracciolo della poltrona rossa e, lisciandosi nuovamente le pieghe
della gonna,
decise che era ora di tornare a lavoro.
-
Harry, basta con il
passato. Stanno per venire Teddy ed Andromeda a cena ed io non ho
preparato nulla!-
esclamò, le mani sui fianchi.
-
Povero Teddy. Chissà
se Andromeda gli ha ricordato che giorno è oggi…-
mormorò Harry, la voce
improvvisamente animata da una nuova tristezza. Hermione
respirò rumorosamente,
lasciandosi trascinare da i ricordi.
-
Sembra passato un
secolo- decretò, la voce ridotta ad un esile fruscio.
L’orologio magico
costellato di pianeti segnava inequivocabilmente una data: 2 Maggio. La
ragazza
si passò una mano sugli occhi stanchi, memori di lampi di
luce verde che
sprizzavano da ogni angolo del castello.
-
Sembra passato
davvero un secolo. Invece solo otto anni.
Harry
stiracchiò in
alzo le braccia, per una volta stanco persino di ricordare.
-
Forse è ora che vada
a mettere su qualcosa per la cena- asserì Hermione poco
convinta, trascinandosi
in cucina.
-
Io andrò a preparare
il vestito per domani- decise immediatamente Harry, uscendo con lei nel
corridoio.
-
Il matrimonio è alle
sei- le ricordò con quel tono saccente.
-
Teddy sarà qui a momenti-
le fece eco lui.
Hermione
sorrise e
tornò ai fornelli. Harry salì le scale.
Si
passò una mano tra i
capelli ed una mano scese distrattamente a sfiorare la fronte. La
cicatrice non
gli faceva male da otto anni. Andava
tutto bene.
***
Il
giudizio accuratissimo delle due giudici
jaybree88 e roxy_xyz. *___*
Al terzo posto
con 49/60 c'è invece...
• Jules_Black: Andava tutto bene
Grammatica: 8.75/10. Grammatica più che buona, ci sono
alcuni errori ripetuti e
abbiamo dovuto toglierti dei punti.
Abbiamo notato che hai la tendenza ad usare l’apostrofo in
casi in cui non è
necessario, come “un’Hermione” o
“d’Hermione”, scorretto perché
la “H” è
aspirata, non bisogna quindi apostrofare e lo stesso vale per
“Harry”.
C’è un errore di battitura: “Un Harry
con qualche capello il più stringeva
felice” , forse volevi dire “qualche capello in
più”.
Inoltre, sia Gazzetta del Profeta che Cavillo vanno scritto in corsivo,
come
usa la Rowling in tutti i suoi libri.
Stile e lessico: 10/10. Nulla da ridire, si vede già a prima
lettura che hai
uno stile molto fluido e scorrevole. La costruzione della frase
è sempre ben
costruita e hai un ottimo lessico.
Sviluppo trama e originalità : 8/10. Purtroppo, hai scritto
un’ottima fiction e
non un ottimo epilogo, in quanto non riprende, non sul serio, i fili
della
trama dei sette libri di Harry Potter. Anche l’idea di base,
manca un pochino
di originalità nell’approccio. Per questi motivi,
la tua storia seppur ben
scritta e sviluppata, purtroppo, non ha ottenuto un punteggio pieno.
Non che
8/10 sia un brutto voto, anzi, perché la tua storia
è molto bella e abbiamo
apprezzato il tuo sforzo di parlare di tutti i personaggi, di chiudere
appunto
le trame della Rowling.
IC:7.75/10. Abbiamo trovato la caratterizzazione dei personaggi un
po’ troppo
legata ai canoni del fandom e non degli originali.
Ginny viene descritta come la solita ragazzina che, subito dopo la
rottura con
Harry, si getta tra le braccia di ogni singolo ragazzo che respira.
Ron,
perennemente arrabbiato, che non accetta la relazione tra i suoi due
migliori
amici e inveisce a tempesta. Sinceramente, più la storia
procedeva e più queste
loro caratteristiche venivano portate all’esagerazione e
quindi, si
allontanavano dai personaggi che abbiamo conosciuto.
Continuità con la saga: 6.50/10. La tua storia si
è allontanata troppo dagli
schemi della Rowling e il tuo epilogo l’abbiamo trovato
inverosimile a
confronto con il resto della saga. Si discosta in maniera eccessiva
dagli
avvenimenti narrati nei libri, bisogna tener conto del fatto che qui si
trattava di scrivere un epilogo che avesse coerenza con le pagine
precedenti e
qui questa coerenza manca. Riconosciamo che lo stile è molto
simile a quello
rowlinghiano, però prova ad immaginare questa fanfiction
posta alla fine dei
romanzi, stonerebbe un po’, no?
Gradimento personale:8/10. La caratterizzazione forzata e
l’idea di parlare di
così tanti personaggi, senza concentrarti su qualcuno in
particolare, ti ha
fatto perdere dei punti in questa voce.
Sei arrivata solo terza in questo contest, perché avevi
delle ottime sfidanti,
ma sono certa che se riproponessi la tua storia in qualche altro
concorso,
otterresti solo ottimi voti, perché con una grammatica e uno
stile come il tuo
è impossibile non vincere.
Siamo contente che ti sia divertita a scrivere il tuo epilogo e
sinceramente,
la tua storia ci ha rallegrato molto. Cerca di non uscire mai fuori
dagli
schermi dell’IC, perché è stato quello
che ti ha penalizzato di più, o magari
siamo delle giudiciE fissate che prendono tutto troppo alla lettera, o
che sono
entrate cosi nella parte che vogliono giustificare tutto.
Complimenti per l’ottima storia che hai scritto. Brava.
Totale: 49/60
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