Anima Di Cristallo

di Asterion
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L'alba ormai sorta cominciava ad ammantare con i suoi raggi di perla il paese della Luna , tratteggiando con delicate sfumature gli edifici e le case color ghiaccio del piccolo villaggio. Lo stabilimento del grande kage brillava in tutto il suo splendore mentre il paese cominciava lentamente a svegliarsi nella fredda foschia mattutina. Il sole affiorando dalla nebbia sfiorava con il suo albore perlaceo tutti i dintorni e presto avrebbe raggiunto le vette più alte delle grandi montagne che sovrastavano e abbracciavano il paese; solo in un luogo l'astro lucente non era ancora e non sarebbe giunto: la foresta di ghiaccio.

La selva si innalzava in tutta la sua austerità a sud-ovest del villaggio. Un perenne inverno imperversava in quel luogo, e a memoria d'uomo il gelo mortale che strozzava la foresta con i suoi artigli adunchi aveva sempre mantenuto il proprio dominio incontrastato. Gli alberi con i loro rami appesantiti dalla neve si stagliavano fino al cielo grigio, e gli animali misteriosi che strisciavano tra le ombre gelide, estremamente pericolosi se si tenevano di conto le numerose leggende che si erano diffuse al riguardo , non uscivano mai allo scoperto... se non per attaccare con il favore delle tenebre . L'atmosfera oscura sembrava sempre colma di un'ancestrale paura, e, di notte,quando la luna,signora di quei luoghi, scendeva silenziosa sul paese, la selva appariva più terrificante del solito e impregnata di un'aura senza tempo. Molto tempo addietro, alcuni ninja audaci avevano osato varcare la soglia di quel luogo temibile, ma si erano persi nei suoi labirinti di ghiaccio o,come qualche veterano loro compagno sosteneva, erano stati sbranati dalle fiere ancestrali che infestavano la foresta.

 

Ma quel giorno, incredibilmente, il sentiero disabitato della macchia fu calpestato per la prima volta dopo anni e anni da una figura che avanzava a passi rapidi nella boscaglia,avvolta in un manto color della notte. Una maschera, decorata con strie azzurro ghiaccio, ricopriva interamente il volto dell'individuo,non lasciando trapelare nemmeno un particolare che potesse indicare se fosse uomo o donna.

Al termine del suo cammino il ninja arrivò in una radura nascosta nelle profondità della selva, illuminata solo da un bagliore spettrale che riusciva a penetrare attraverso quella fitta rete di alberi. Dopo essersi fermato un momento, con con un balzo agile salì su un albero, sedendosi su un ramo con la schiena rivolta verso il tronco nodoso della pianta. Il silenzio venne immediatamente rotto dallo svolazzo di un uccello color dell'argento che era fuggito ad ali levate da un cespuglio lì vicino. Nel medesimo istante, la figura immersa nell'oscurità della radura, si spogliò con un gesto rapido del mantello che indossava , gettando l'indumento a terra sul manto nevoso. La luce del sole facendo capolino per un attimo tra le chiome degli alberi antichi, illuminò il volto giovanile di una ragazza.

 

 

 

 





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