Despicable Me
Personaggi: Bugs Bunny, Daffy Duck, Wile E. Coyote, Road Runner, Porky Pig, Floyd.
Genere: Slice of Life, Commedia, Sentimentale(?), Friendship.
Rating: Giallo.
Avvertimenti: Gijinka,
Slash, Satira ( solo un pochino ), What If...?, AU, Spin-Off/Seguito
della fanfiction What's Up, doc? ( ma anche assolutamente indipendente
da essa, comunque il link è il seguente: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=642636&i=1 ).
Note (facoltativo):
tutte
all'interno della fanfiction. E' spiegato tutto passo dopo passo,
quindi alla prima incomprensione basta andare a fondo pagina e si
trovano le risposte.
Dedicata a...
A un po' di persone che hanno creduto in me, mi hanno sopportata nelle
mie crisi isteriche mentre l'ispirazione non c'era e supportata a
scrivere su questo Fandom.
A Mattie Lelland in
primis, che con l'entusiasmo per questo fandom mi ha spinto a
scriverci su quando l'ispirazione era debole; mi auguro potremmo
dar vita al fandom dei Looney Tunes noi due se nessuno vuole seguirci
e... grazie anche per avermi sopportata in tutti i miei scleri
fangirlistici e avermi fatto amare la Sylvester/Mr. Smarty Pants (
Silvestro/Tweety ).
E poi -ma non per questo meno importanti- a WindGoddess, Ladi e Celtic Spirit per il supporto emotivo che mi hanno mostrato e per non avermi strangolata con tutti i miei fangirlamenti.
Spero che apprezzerete, se non la fanfiction almeno la dedica che vi faccio con tanto amore :)
Despicable Me
"Ehi, che succede amico?" stavolta la sua frase cult non la pronunciava
con tono spavaldo e vagamente curioso, non c'era nessuno a cui
chiederlo d'altronde; quella domanda la stava porgendo a se stesso, un
se stesso che non riconosceva neanche nel riflesso dello specchietto
retrovisore della sua auto ibrida. Era pallido in volto, sguardo
assente, tono di voce debole, come fosse malato... oh beh, malato lo
era in fondo, soffriva di una rara malattia di cui erano consapevoli
solo i più fortunati ed eccentrici, molti magari erano
infetti ma non ne erano coscienti perché loro stessi diventavano
quella malattia: la noia.
E la noia poteva uccidere, lentamente, con sagacia, lasciando la sua
vittima soffrire tra ozio e monotonia, riducendo la vita a una mera ed
anonima esistenza.
Bugs Bunny non poteva accettare questo però!
Uscendo dalla sua bella
auto si senti quasi in colpa per quanto era fortunato, era
grato alla sua buona sorte per avergli concesso tutto ciò
che vi era nei sogni proibiti degli uomini ma la sua fortuna era
direttamente proporzionale alla sua noia, doveva confessarlo.
La ricchezza fa gola a tutti, promette una vita serena e agiata e la
possibilità di soddisfare ogni capriccio ma Bugs per quanto
amasse il comfort non aveva vizi particolari ed era davvero difficile
che facesse spese folli, a lui bastava avere la sua collezione
d'arredamento di conigli, il suo adorato cibo vegano -in particolare
carote, Dio, quanto amava le carote!- e la possibilità di
combattere la noia nei periodi in cui il fastidio per essa diveniva
particolarmente acuto; si accontentava di poter fare una gita in
qualche luogo particolarmente sconosciuto ( recentemente aveva visitato
e soggiornato nell’isola di Tristan da Cunha, facendo delle
escursioni ne l'Isola Inaccessibile, l'Isola Gough e una breve
visita all'Isola di Sant'Elena perché -sue parole- voleva
fotografare un charadrius
sanctaehelenae ) o sgranchirsi le gambe con il B.A.S.E. Jumping (
durante l'estate però preferiva cimentarsi nel Cave Diving
) o volare nella città natale -New York- per poter assistere a
qualche prima a Broadway ( ma recentemente pochi erano gli spettacoli
che aveva trovato interessanti, meritava però il musical The
Book of Mormon di Trey Parker e Matt Stone! ) luogo che gli era
particolarmente caro perché lì era iniziata la storia
d'amore più importante della sua vita, con il suo lavoro, la
commedia! Sogno che aveva iniziato a brillare con successo gran parte per merito -doveva concederglielo- di Daffy.
Il successo, la fama e il rispetto non li aveva mai desiderati ma una
volta ottenuti diventano come la droga, è impossibile tornare
indietro, impossibile rifiutarli ma allo stesso tempo con rischi letali
e il suo amico Daffy Duck ne era un esempio: lui viveva in un'overdose
da successo di cui non era mai saturo, gli aveva dato alla testa, fino
a perdere del tutto il senno, anche se Bugs -segretamente- dubitava che
l'avesse mai avuto.
Eppure quella Star dalle mille nevrosi che avrebbe fatto impazzire
Sigmund Freud in persona perché era un caso irrecuperabile...
era speciale, proprio per i sue mille difetti; in un certo senso aveva
salvato la vita a Bugs, oh non in termini romantici -il romanticismo
non era materia per Bugs Bunny-, Daffy era il suo totem contro la noia,
il suo divertimento totalmente gratis e sempre disponibile.
Quando aveva saputo dell'acquisto di Daffy, una grandissima proprietà,
non aveva resistito a stuzzicarlo e giocando un po' con lui erano
riusciti ad arrivare a un accordo più assurdo ed eccentrico
delle loro stesse persone, un bunker per lui, perché sempre aveva
desiderato avere qualcosa che somigliasse a una tana, come quelle dei conigli -ottima scusa, per
cui aveva sborsato un sacco di soldi- ma vi era una sola e unica
verità dietro tutta questa messinscena: Bugs voleva la scusa
giusta per avere Daffy a portata di mano, sempre, perché la noia
spunta fuori come dolori e funghi, quando meno te
l'aspetti.
Stava per andare verso la sua parzialmente sotterranea dimora -che distava solo una cinquantina di metri- ma sentì
lo starnazzare di un'anatra. Sì, Daffy aveva fatto
costruire proprio al fianco della sua villa un laghetto artificiale per
le anatre che nei periodi più freddi volavano via verso mete
più calde ( come se Los Angeles non fosse terribilmente caldo
ogni mese dell'anno! ) e... a quanto pareva quei pennuti erano tornati,
o meglio solo uno, ma Daffy ne sarebbe stato felice, amava quegli
animali, anche se Bugs non ne comprendeva minimamente il fascino. Lui
amava i conigli, esseri graziosi quando scaltri, veloci e... dalla vita
sessuale invidiabile! E il bello di quelle creaturine tanto tenere era
che -in quanto animali- nessuna regola etica poteva biasimare la loro
natura e reprimerla, quando si dice che la natura è perfetta!
Invece in una società civilizzata da una morale imposta e
generata per lo più dall'ignoranza la maggior parte degli
istinti naturali era etichettata come peccato, come espressione di
malvagità, nonostante nessuno facesse del male a qualcun
altro, quanto odiava tutta questa stoltezza Bugs -chiamarla
ipocrisia gli
sembrava un'affermazione generosa- che si frapponeva tra lui e il suo
stile di vita edonistico, perché la vita è troppo importante per esser presa sul serio, dunque perché negarsi gioie e piaceri per convenzionalità etiche di dubbio senso logico quanto di gusto?
Vivere nel piacere era stare bene con se stessi, ciò dunque non
escludeva fare buone azioni, perché fare del bene era una cosa gratificante,
dunque perché biasimare un simile stile di vita?
Bugs non comprendeva proprio la mente umana a volte, forse in una vita
precedente era stato davvero un coniglio... anche perché non
aveva grandi orecchie, ma il suo udito era finissimo ed era sicuro che
quella che sentiva ora era musica, classica, e non poteva che venire
dalla casa di Daffy.
Era curioso, ora.
Forse aveva trovato un diversivo contro la noia;
conosceva fin troppo bene Daffy, più dei guanti bianchi che
calzava sempre; se stava ascoltando della musica a tutto volume dunque
poteva significare tre cose: o era in fase acuta di depressione, o le
sue nevrosi avevano raggiunto un livello critico, o stava lavorando.
Probabile fosse anche per tutte e tre le cose insieme. In ogni caso lui
non poteva che trarne vantaggio.
In fase di depressione acuta Daffy era particolarmente arrendevole agli
stimoli esterni e l'ultima volta erano finiti col fare sesso per
capriccio di Bugs.
In fase di nevrosi a livello critico era consigliabile invece avere una
cinepresa a portata di mano, perché si poteva esser testimoni di
qualcosa di straordinariamente incredibile.
In fase di lavoro, beh... sarebbe stato interessante vederlo studiare
il copione del loro nuovo film. Bob Marsh, il produttore della Warner
che aveva pensato a questo progetto che doveva sbancare ai botteghini,
era stato fantastico a proporre a loro un film a tematica omosessuale
ricco d'azione, dramma e un pizzico di commedia e ancor più
fantastico era stato il tempismo con cui aveva fatto loro quella
proposta -ironia del destino- proprio il giorno dopo in cui erano stati
a letto insieme; neanche a dirlo Daffy aveva accettato solo per un
piccolo e non trascurabile dettaglio, la promessa di Marsh di andare
dritti dritti agli Accademy Awards con un film del genere e attori del
loro calibro.
Com'era adorabile Daffy quando cadeva ingenuamente in simili trappole
di mercato! La sua pecca era il suo dichiarato narcisismo, se avesse
saputo tenerlo a bada proprio come Bugs le cose potevano andargli
meglio ma Bugs stesso era entusiasta di un film del genere,
prometteva tanto divertimento ed era sicuro che l'amico ci stesse
mettendo anima e corpo per dare il proprio meglio, per entrare nella
parte, era disposto a tutto pur di avere quella statuetta, per questo
Bugs era eccitato all'idea: Daffy Duck che si impegnava con
tutto se stesso per recitare la parte di un omosessuale represso che
somigliava tanto all'Humphrey Bogart de L'Ammutinamento del Caine,
seriamente divertente nel mostrare e nascondere i suoi problemi
psicologici. Chiunque aveva compreso che quel personaggio era stato
creato appositamente per Daffy, per farlo felice, tutta Hollywood era
al corrente del debole che Daffy aveva per Bogart e l'unico scopo della
sua vita era quello di emularlo. Doveva dirlo Bugs, quel giovane
regista e sceneggiatore, Phil Mayer, ne aveva di talento e ne avrebbe
fatta di strada, magari doveva esser un po' più discreto con
attori dall'intelletto più fine, per esempio ancora Bugs ancora
non sapeva se prendere come un complimento o una presa in giro il fatto
che il suo personaggio fosse tanto effeminato.
Quando fu sullo zerbino della casa di Daffy poggiò
l'indice al campanello... e non lo levò, per sicurezza -?- no...
per dispetto, era più forte di lui a volte dare fastidio
all'altro.
Quando le porte furono aperte le pupille di Bugs si dilatarono: nella sua regale potenza Ritt der Walküren
di Wagner risuonava regale tra quelle pareti accompagnando un teatrale
Daffy Duck che indossava qualcosa che somigliava vagamente a una
divisa militare delle vecchie serie della saga di Gundam. Non ridere
davanti a lui spesso risultava molto difficile.
Appena i loro sguardi si incontrarono Bugs ebbe l'impressione che
stesse per fulminarlo con gli occhi che quando posarono l'attenzione
sul suo dito -ancora premuto sul campanello- capì che era ora di
levarlo e non era il momento di giocare per l'altro
( per lui non era mai il momento quindi questo particolare era del tutto trascurabile ) ma con fare scherzoso gli fece un saluto militare non troppo convinto.
"Ehm... Che succede amico? Non credevo avessi un fetish per le divise militari, né che fossi un fanatico di Gundam."
"Non so a cosa ti stai riferendo."
"Eppure sei vestito proprio come Char Aznable... ti mancano solo l'elmetto e la mascherina."
Il padrone di casa lo fece entrare, andando verso il suo vecchio
giradischi per interrompere la musica, riponendo -con aria
seccata- il LP de Die Walküre al suo posto.
"Che ci fai qui Bugs?"
L'altro lo ignorò bellamente "Stai per girare una nuova serie di Duck Dodgers?"
"Ti ho fatto una domanda!"
L'ospite scosse la sua testa platinata -tinta ovviamente- che per
girare il nuovo film invece sarebbe dovuta diventare grigia "Nessun
motivo particolare, mi annoiavo" e si accomodò sul divano a
quattro posti accavallando le gambe come una signora e
guardandosi le unghie in modo distratto "credevo stessi studiando il
copione."
"Tsk. Non ne ho bisogno." Disse con l'arroganza che da sempre lo
distingueva.
"E poi ne devo cantare quattro a quell'idiota di Mayer! Le
parti romantiche sono terribili, terribili!"
rimarcò con più enfasi "e costui vuole che io mi metta in
ridicolo? Io? Oh, se lo scorda, a costo di farglielo riscrivere tutto,
quel film sarà un capolavoro!"
Effettivamente vi erano delle parti romantiche che lasciavano a
desiderare in quanto originalità e credibilità ma l'amico
esagerava come al suo solito; Mayer era un regista giovane e fresco che
doveva debuttare nel mondo delle sceneggiature originali e -viste le
richieste del produttore Marsh- era stato davvero abile a scrivere una
storia del genere, qualche pecca nello stile quindi poteva anche
concedersela.
Però alle parole Daffy...
"...Sarebbe interessante."
Il moro guardò sospettoso il suo ospite che era tipo da non
esser mai d'accordo con le sue idee, se non per fregarlo o per secondi
fini.
"Prego?".
"Sì, insomma... sarebbe interessante vedere te dare lezioni di romanticismo."
Non era materia per nessuno dei due, specialmente per Daffy Duck, che
non a caso aveva recitato in una rilettura in chiave moderna e comica
del Canto di Natale di Dickens nei panni di Ebenizer Scrooge.
"Cosa c'è presuntuoso amico dei conigli? Per caso dubiti delle mie capacità?"
"Oh no, sarei curioso anzi di vederti in azione."
Ci fu un momento di silenzio. E di imbarazzo.
Era una provocazione bella e buona quello o Daffy si stava immaginando
tutto?
No, no, era tutto vero, niente d'immaginato conosceva lo sguardo
malizioso in quegli occhi azzurri.
"Bugs Bunny..." pronunciò quel nome con profonda indignazione "...sei pessimo!".
"Perché? Cos'ho fatto?" domandò con falsa innocenza.
"Sai bene cosa stai facendo!"
Daffy stava davvero rimproverando lui? Non poté che lasciarsi
sfuggire un sorriso.
"Sarà il fascino della divisa..."
buttò lì, provocazione che fece esplodere Duck in
imprecazioni e nonsensismi la cui stupidità rasentava la
demenza. Eppure se aveva tanta energia in corpo per urlare,
puntare indici contro e sputacchiare alla fine di ogni periodo,
significava che stava bene, era in forma.
"Su Daffy, non dicevo sul serio" sospirò dopo averlo sentito per
un minuto buono urlare, come già detto, il suo udito era
alquanto sensibile e la voce del moro era così acuta da superare
la voce di un contraltista "...non sarei interessato al tuo lato
romantico neanche se lo possedessi. Constatavo solo che sarebbe
interessante vederlo".
Ma lo guardava scettico, dopo quello che era successo tra loro mesi
prima gli era legittimo dubitare di lui. Che Bugs avesse una segreta
attrazione per lui?
Il suo pomposo ego iniziò a formulare teorie...
Camminò
lontano da lui, passando davanti al grande specchio che copriva una
generosa parte della parete della sala e non poté fare a
meno che contemplare la sua immagine: Dio, quanto si amava.
Aggiustò i capelli neri per non farli ricadere
sulla fronte e mostrare meglio il suoi occhi neri, espressivi e
penetranti, resi tali anche dalla forma delle folte e curate
sopracciglia. Girò di qualche grado il volto e ammirò il
suo profilo, non somigliava a quello del suo idolo, Bogart, da quel
punto di vista l'avrebbe fatto sfigurare, in un certo senso quindi era
come se fosse riuscito a superare il suo Mito in qualcosa, ma mancava
presto -se lo sentiva- al momento in cui anche nel piano artistico lo
avrebbe superato, in quel film avrebbe aperto gli occhi a tutti sul suo
talento, non sarebbe stato più una Star senza riconoscimenti,
una stella che brillava un po' di meno di Bugs Bunny, non sarebbe stato
più chiamato 'spalla' e avrebbe finalmente avuto il suo posto
nella Walks of Fame, chiunque sarebbe passato sull'Hollywood Boulevard
si sarebbe fermato e avrebbe chinato la testa, i suoi fans in tutto il
mondo magari avrebbero organizzato pellegrinaggi e si sarebbero
commossi davanti al suo nome. Era solo questione di tempo, si
ripeté mentalmente appuntandosi una medaglia al costume,
questione di tempo per avere i riconoscimenti per cui era nato, anzi
no, destinato! Quindi che Bugs sbavasse pure su di lui, poteva
comprenderlo in fondo, non esisteva più tra i comuni mortali
quel fascino anni '30, una virilità innata, discreta, non
quella virilità fatta di muscoli, costruita con fatiche che
risultava volgare o ridicola, il suo era puro fascino magnetico, come da sempre sosteneva era nato per brillare.
Poteva dunque concedere agli ammiratori di contemplarlo e bearsi della
sua presenza, fatta anche di fine intelletto e un eccezionale sense of humor, quindi che Bugs gioisse pure per la sua beltà, quella era tutta una vittoria a suo favore in fondo.
Nel vederlo rimirarsi allo specchio Bugs comprese d'aver fatto un
fatale errore, Daffy doveva essere ora sul Pianeta Narciso popolato
solo da anatre dal piumaggio nero, con specchi su ogni parete, statue
che immortalavano la sua figura e pavimenti fatti di sue foto,
perché sapeva quanto avrebbe goduto a calpestare la sua faccia,
nonostante Bugs era il suo migliore -forse unico?- amico
per lui prima di tutto era un rivale.
Sospirò stancamente, era colpa sua in fondo che cercava di
flirtare e contemporaneamente prendere in giro la persona che non
sarebbe mai stata al suo gioco, doveva pensare che lui non avrebbe mai
avuto spassose e furibonde uscite come Elmer né tanto meno
sarebbe mai stato al gioco come l'amico Wile quando ancora non aveva
conosciuto il giovane atleta il cui nome era ormai sul libro dei Record
per la sua velocità nella corsa, Road Runner.
Nonostante questo incessante flirtare con individui di sesso maschile
Bugs non era gay, aveva avuta una fidanzata, Lola, e aveva avuto tante
altre donne, tutt'ora quando voleva qualche ragazza non se la negava,
sapeva bene cosa piaceva alle donne, cosa le conquistava, aveva una
certa empatia con loro.
Davanti a ciò si poteva giungere alla conclusione che fosse
bisessuale ma Bugs non sarebbe mai stato d'accordo con questa
definizione, né con quella di eterosessuale né con quella
di gay, per lui erano solo insignificanti etichette, create al solo
scopo di distinguere, alla fine erano loro le vere ed uniche colpevoli delle
discriminazioni; lui poteva essere tutto e niente, poteva svegliarsi la
mattina con una donna al suo fianco e andare a dormire la sera stessa
con un uomo, questo non era né essere etero né gay, questo era
semplicemente essere Bugs Bunny, lui seguiva semplicemente i suoi
desideri e istinti... tutti rivolti a combattere la noia; flirtava e
creava giochi di ruolo con Wile E. Coyote per noia, oppure cercava di
smitizzare la tanto proclamata virilità del collega Elmer Fudd
con baci a sorpresa, adottando qualsiasi comportamento potesse metterlo
in imbarazzo con se stesso o con chi lo conosceva, cercare di
sodomizzare Repubblicani come Elmer era sempre stato uno dei suoi
passatempi preferiti, scacciava la noia e intanto si vendicava per le
vittime fatte dal suo passatempo preferito, lo caccia.
Quando
aveva sedotto Daffy era annoiato fondamentalmente ma non era
così cinico da andare a letto col suo migliore per noia,
l'aveva visto troppo stressato ed era convinto che non c'era nulla di
meglio in quel caso che fare sesso per distrarre un po' l'amico, che
staccasse la spina da tutte le cose strane che gli frullavano in testa,
che si concedesse un po' di piacere e dimenticasse la depressione e
tutte le altre nevrosi per una volta. Era stata una dimostrazione
d'affetto, sì, nello stile di Bugs Bunny, dimostrazione che
poteva dare solo a chi voleva davvero bene e -strano ma vero- tale
lista affettiva era alquanto povera, ma in cima ad essa vi era il nome
di Daffy Duck.
"Terra chiama Daffy Duck, per favore scendi dal pianeta Narciso e torna
alla realtà." anche l'ego di Bugs era alquanto grande e non
poteva dire che non aveva anche lui tendenze e comportamenti narcisisti
ma l'altro lo superava alla grande. E non poteva permettergli di stare
un altro minuto a rimirarsi in quel modo allo specchio e se non
funzionava un semplice richiamo allora le provocazioni l'avrebbero
svegliato.
"E' un comportamento molto più gay che del tuo personaggio in..."
"Io non sono gay!"
A quanto pare aveva funzionato la provocazione, meglio di quanto
credesse dal momento che gli teneva puntato l'indice contro con uno dei
peggiori sguardi che gli avesse mai visto.
Sembrava quasi che fosse stato toccato un punto debole... e -per
sfortuna del moro- Bugs amava mettere naso e toccare i punti deboli
altrui.
"Ah no? Perché te la prendi così tanto allora? Forse sei veramente..."
"Non lo sono!" Ok, era andato a letto con Bugs, gli era piaciuto -gli
erano piaciute da morire le sue mani e quello che sapevano fare, ok- ma
ciò non significava che era gay o qualsiasi altra cosa Bugs
credesse!
Ma Bugs stava solo giocando. E stava giocando al suo giochino preferito con Daffy. "Lo sei."
"Non lo so sono!"
"Lo sei."
"Non lo sono ti ho detto!"
"Invece sì."
"No!"
"Sì, dico"
"No ti dico!"
E quando coinvolgeva Daffy in questi giochetti la cosa divertente era
che presto dimenticavano qual'era l'argomento in questione e l'unica
preoccupazione per la Star Incompresa era contraddire l'altro. E
bastava che Bugs parlasse con un tono più deciso per capovolgere
le carte in tavola e guadagnarsi la vittoria.
"Ok, non lo sei!"
"No, lo sono!"
"No che non lo sei!" Alzò la voce Bugs guardandolo in cagnesco e a quel punto sapeva d'aver vinto.
"Porca puttana, ti ho detto che lo sono! E se dico che lo sono, che il cielo mi sia testimone... lo sono!"
Che peccato non aver avuto dietro un registratore.
"Ok, hai vinto."
Quelle erano le parole che Daffy tanto amava e davanti alle quali non poteva che che sorridere tronfio.
"Complimenti per il tuo outing allora..."
Ma poi si fermava a riflettere e capiva di esser stato gabbato -come sempre- da quel maledetto.
"Oh, no! Bugs Bunny, tu sei..." e prima che lo potesse chiamare pessimo
e scatenare la sua furia di parole con un tono tanto alto da far
tremare le pareti, Bugs si alzò dal suo posto e
avvicinandosi al padrone di casa l'abbracciò e teatralmente
allegro lo liquidò con un fiume di efficaci parole.
"Sono così felice per te amico, finalmente hai capito qualcosa
di così importante per star bene con te stesso, sono fiero di
te..." e dopo l'abbraccio una veloce quanto energetica stretta
di mano "...ma ora devo andare, ho la cena sul fuoco che mi aspetta. Ci
vediamo domani per provare" e sempre con teatrale trasporto lo
baciò. Un bacio a stampo sulle labbra, rumoroso, un gesto al
quale Daffy non era preparato e per il quale avrebbe preteso la testa di
Bugs su un piatto d'argento ma il suddetto amico era veloce
-velocissimo quando era nei guai- e non ebbe così neanche il
tempo per urlargli contro quanto fosse davvero pessimo.
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"Potrei... vorrei... strangolarlo a volte. Tutto ciò che fa è davvero pessimo!"
Il dottor Floyd era uno psicanalista dalle tante specializzazione, un
professionista come lui era davvero raro da trovare, oltretutto aveva
guarito numerosissimi pazienti, migliorato la vita a chi dai propri
problemi non avrebbe mai potuto liberarsi. Era un dottore ricercato,
apprezzatissimo perché mai era venuto all'uso di farmaci e mai
li aveva consigliati ai suoi pazienti, lui sapeva ascoltare, entrare in
empatia con l'altro.
Eppure in quel momento si chiedeva come avrebbe fatto a sopravvivere a
quella seduta per un altro quarto d'ora. Era la quarta volta
dall'inizio dell'incontro che guardava il quadrante dell'orologio.
Avere come paziente Daffy Duck era la disgrazia peggiore che potesse
essergli capitata, era un uomo di scienza, quindi uno scettico, ateo...
ma cominciava a credere che Dio esistesse e proprio perché la
pensava così gli aveva mandato quella punizione, no anzi, quel
flagello che non voleva stare sul lettino a rilassarsi ma camminava per
lo studio toccando tutto ciò che gli capitava per mano.
"...ma sa una cosa dottore? Io non gli permetterò affatto questa
volta di separarmi dall'Oscar. Lo aspetto da troppo tempo, lui mi
aspetta da troppo tempo! E quindi non gli darò alcuna
soddisfazione, non gli dimostrerò di essere affatto in
difficoltà! E soprattutto non accetto consigli da lui del tipo 'ti stai sforzando ad esser troppo virile, sii più te stesso con
una maggiore sensibilità'
ma che cavolo di consigli sono dico
io? Come se poi io avessi bisogno di consigli, io -al contrario suo-
non ho fatto solo commedie..." parlava, parlava e parlava... ma il
dottore era da un po' che non lo seguiva più, non avendo un
senso logico e soprattutto alcuna attinenza con la domanda che gli
aveva posto: 'come vedi il tuo rapporto con Bugs Bunny ultimamente?'
Sapeva che Duck vedeva l'altro più come un rivale che come un
amico, ad ogni seduta lo tirava ballo, come un prestigiatore tira fuori
un coniglio dal suo cilindro: dal nulla.
Ma non per questo tale azione significava nulla.
"Signor Duck... so quanto per lei è importante il suo lavoro ma
volevo concentrarmi sul rapporto tra lei e il signor Bunny al di fuori
dall'ambito lavorativo."
Daffy che era in piedi davanti alla libreria dello studio tornò
a dare attenzione al dottore e -miracolosamente- tornò seduto
-ma non sdraiato- sul suo lettino.
"Dottore, sono sposato col mio lavoro, non esiste una realtà fuori dal mio ambito lavorativo."
"Di questo me ne sono fatto una ragione, ma non credo parlate sempre e
solo di lavoro o avete solo rapporti lavorativi, lei stesso ha detto
che qualche mese fa avete avuto..."
Non voleva sentirlo, non voleva sentire quelle parole per nulla al
mondo, era già stato troppo imbarazzante ammetterlo a se stesso,
figurarsi se... no, non poteva accettare che fosse data voce a quelle
parole! Perciò interrompé l'uomo prima che potesse
completare la frase "No, no, no! Dottore, senta, gliel'ho detto, non ha
significato nulla quello e mai significherà qualcosa. Sono
pienamente consapevole che quello lì ha una strana attrazione
per me" si tirò i capelli indietro, un gesto fin troppo vanesio
che lo psicanalista appuntò su suo block notes "e posso anche
comprenderlo, ha voluto approfittare della situazione e... è
successo, cose che capitano tra amici... no?" No. In genere no. Ma il dottore fu compiaciuto del fatto che per la prima volta tirasse in ballo la parola amico.
"Quindi reputa il suo rapporto con il signor Bunny solo un rapporto d'amicizia?"
"Esatto! Perché... perché dovrebbe essere..." come un
flash ricordò poche settimane prima che il suddetto amico
l'aveva 'accusato' di essere omosessuale "...io non sono gay!"
Il dottore ignorò il discolparsi dell'altro, ma lo
annotò, quando si trovava in torto tendeva ad andare sulla
difensiva e ad alzare il tono di voce. Poteva anche notare il fatto che
si era rialzato e avvicinato alla sua scrivania a curiosare tra le sue
penne in modo molto infantile.
"Mi piacciono molto le penne stilografiche, lo sa?"
"Ha mai sentito il bisogno di stabilità?"
"Non capisco la domanda, e di certo non è perché sono stupido. Si spieghi!"
"Intendo il bisogno di una vita equilibrata, fatta di ritmi scanditi, di..."
"...perché non è forse stabile la mia vita?"
"...di una relazione stabile, di una famiglia, signor Duck."
Gli occhi neri di Daffy per poco non uscirono fuori dalle sue orbite.
Guardò il suo terapista come se fosse un alieno con due teste e
tre occhi per ciascuna. "Scherza?"
"No, è solo una domanda."
"Perché ne avrei bisogno?" Non serviva rispondere dal momento
che secondo il moro quella era una domanda che sfiorava l'eresia.
"Voglio dire... ho tutto quello che si può desiderare dalla
vita, mi guardi, certo il mio talento ancora non è riconosciuto
materialmente parlando ma tutti sanno che io sono un grande attore, che
non ho bisogno di Bugs Bunny per essere amato dal pubblico" ancora lo
tirava fuori dall'immaginario cilindro, da annotare "...mi amano, se
volessi potrei avere tutte le amanti che vogliono, il piacere e la
compagnia la si ha in base alle proprie doti senza doverlo cercare
o pretendere, è così semplice, tutt'al più lo si
può comprare se si è di gusti difficili ma perché
poi rovinarsi tutto? Non ha senso incastrarsi a vita!"
"Quindi non crede che ciò possa farla essere felice?"
"Gliel'ho già detto: io sono felice."
Silenzio. Il dottore con un gesto della mano invitò Daffy a
riprendere posto sul lettino e stranamente obbedì docilmente.
"Dunque lei crede di essere felice..."
"No, non credo, lo sono."
"Ma lei cade puntualmente una volta ogni due mesi in depressione, signor Duck."
"Il lavoro può essere stressante." Buttò lì
finalmente sdraiandosi sul lettino, con il dorso della mano teso
davanti a lui a rimirarsi le unghie.
"Vorrei tornare ancora a parlare del signor Bunny. Ha detto che vuole rendervi omosessuale."
"Più o meno, sì."
"E lo dice in base a cosa?"
"In base a come si comporta da quando abbiamo accettato di girare quel
film. Ogni giorno si presenta da me portandomi qualcosa di gay, film
vomitevolmente sdolcinati e tutto ciò dopo che mi ha detto che
sarebbe interessato a vedere la mia parte romantica, sta flirtando con
me ininterrottamente da settimane quindi, ha iniziato da questa
settimana anche a portarmi cartoni animati giapponesi gay e fumetti
o... manca... o come cavolo si
chiamano... che sono praticamente dei fumetti pornografici! Dice che mi
possono aiutare ad entrare nella parte! Ma a chi vuole darla a bere...
tra l'altro tra quei cosi c'erano anche dei fumetti pedopornografici, sciota, scota
o shota ha detto si chiamano... è pessimo dottore, pessimo, dice
che è roba perfettamente legale ma... li ho aperti e..."
"...e come li ha trovati?"
"Orribili, ovviamente. Poi mi ha spiegato che erano per il suo amico
-perché non è assolutamente mio amico- Wile, sì,
Coyote, lui... il pedofilo che se la fa con Road Runner. Allora hanno
avuto un senso quei fumetti, voglio dire... Road Runner non è un
bambino, ma hanno vent'anni di differenza!"
"E sono felici?"
"Oh sì, quell'idiota -altro che genio- di Wile sembra che gli sbavi dietro da mattina a sera. Che schifo!"
"Il signor Coyote quindi è felice e non è mai depresso."
"Perché dovrebbe esserlo?"
"Citandola potrei dire... per lavoro?"
"Ma è solo uno sfigato, perché dovrebbe essere depresso per lavoro se poi lui recita solo in B-movie?"
Il terapeuta annotò quell'insensata risposta. Però la sua
parte più umana e meno professionale gli suggeriva di
scrivere a lettere cubitali 'idiota'.
"Quindi lei non sente bisogno di una vita affettiva stabile come quella del suo collega?"
"Assolutamente no. Ma perché mi fa sempre le stesse domande? Non ho bisogno di nessuno."
"Come mai ha accettato di far vivere il signor Bunny nella sua proprietà?"
"Gli ho proposto una cifra assurda, non credevo me l'avrebbe mai data ma visto che l'ha fatto... ci ha perso lui."
"Non esistono altri motivi, solo per soldi?"
"Certo che non ci sono altri motivi. Non che io abbia bisogno di soldi,
si intende, ma gli ho giocato un brutto tiro, è stato divertente
umiliarlo."
"Le piace umiliare il signor Bunny?"
"Dà grandi soddisfazioni, sicuramente."
Annotò ancora sul block-notes, disegnò una freccia e scrisse 'frustrazione sessuale'.
Guardò l'orologio, ancora soli dieci minuti e la seduta sarebbe finalmente giunta al termine.
"Il signor Bunny è però è quello che si può definire il suo migliore amico."
"...sì, lo è" sbadigliò stanco del fatto che gli chiedesse solo di lui e non lo facesse parlare di se.
"Però si è divertito a umiliarlo."
La mente di un bipolare sa essere qualcosa di inquietantemente complicato.
"Sì, ma vede ciò è normale, per noi. Non mi
aspetto che lei capisca dottore, ci scambiamo umiliazioni e bastardate
e come ho detto lo ucciderei molte volte, se potessi, è una cosa
Daffy/Bugs che lei non può capire, quindi non si scervelli
troppo. So essere il suo migliore amico come nessuno ma anche il suo
miglior rivale."
E a quelle parole tutto ciò che Daffy aveva blaterato per un'intera ora si annullava.
La mano del dottore tremò -di rabbia- ma invocò la Santa
Pazienza, avere pazienti bipolari era così, non era colpo loro
ma della loro malattia con la quale dovevano convivere e poi non
era vero che non aveva portato proprio a nulla quella conversazione,
erano ormai anni di sedute che lo pensava, che aveva formulato
quell'ipotesi senza mai dirla ad alta voce, ma quel giorno l'avrebbe
fatto.
"Quindi il signor Bunny si può dire che ha un posto di rilievo nella sua vita."
"Rilievo? Diciamo semplicemente che ho fatto l'abitudine alla sua presenza nel mio quotidiano, tutto qui."
"Oh..." queste parole stupirono il dottor Floyd. Dette da una persona
come quella dell'eccentrico attore Duck il loro peso era tanto
grande quanto significativo, un passo da gigante per quell'uomo che non
voleva avere alcuna stabilità in campo affettivo e diceva che
gli bastava se stesso e il suo lavoro per vivere felice.
Forse però non ne aveva bisogno perché aveva già
trovato un legame affettivo stabile, anche se dal suo punto di vista
-quello del suo abnorme ego- non era che una parte dell'arredamento
della complicata e folle vita di Daffy Duck.
"Ormai la seduta è finita, mancano solo cinque minuti,
però abbiamo fatto passi da gigante e vorrei invitarla
riflettere con un'ultima domanda: si è mai sentito sessualmente
frustrato?".
Nessuna risposta, se non il silenzio. Il moro si alzò dalla sua
comoda posizione sedendosi e trovandosi a guardare in faccia il suo
psico-terapeuta, un uomo magro, dal viso lungo, occhi grandi di un
verde foglia morta e un ridicolo ciuffo castano molto anni '80. Come
poteva un tizio tanto ridicolo fare il Dottore e pretendere di
risolvere chi aveva dei problemi? Non suoi ovviamente, perché lui
andava lì solo perché era di moda a Hollywood avere la
seduta settimanale dallo psicanalista e Daffy semplicemente non voleva essere da meno.
"No che non lo sono" rispose scocciato per la domanda.
"Vede... io ho motivo di pensare che il suo problema sia una repressa omo-"
"Si fermi, si fermi, si fermi" alzò le mani in aria, a voler
teatralmente interrompere il dottore che al momento gli stava facendo
girare i coglioni perché stava violando il loro accordo.
"Glielo ho già spiegato centinaia di volte! Io non ho un
problema e non sono qui per farle risolvere nulla, ho semplicemente un
buco in settimana da riempire e faccio quello che fanno tutti a
Hollywood: venire a sfogarsi; la pago per farmi star
bene dottor Floyd, non per farmi sentire che ho un problema che in
realtà non ho!" portò la mano in tasca e estrasse il
portafogli, prendendo a caso un po' di verdoni che era sicuro avrebbero
fatto rimangiare al dottore tutte le sue stronzate sui suoi presunti
problemi.
"Ma..."
"...non bastano 200,00$ per farla smettere di parlare?"
"Andranno benissimo" deglutì lo psicanalista che per quanto era un professionista era pur sempre un uomo.
"Non ne avevo dubbi" sorrise compiaciuto Daffy, alzandosi e andandosene
via dalla studio, lasciando il Floyd con una grande domanda:
perché non era rimasto a fare il terapeuta infantile...?
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Daffy era ancora infastidito dalla seduta pomeridiana col dottor Floyd
quando il suo Maserati nero fece ingresso nella sua proprietà.
Quel dottore parlava troppo e faceva domande strane, accusava lui di
avere problemi, di essere sessualmente frustrato e metteva in dubbio la
sua amicizia con Bugs; solo perché lo desiderava morto due
giorni su tre e gli piaceva cercare di umiliarlo non significava che
non era il suo migliore amico, lui era il migliore dei migliori amici
che si poteva desiderare, parola sua -che valeva più di
qualsiasi altra- per il semplice fatto che a lui piaceva esser il
migliore in ogni cosa e... poi... beh c'era quel particolare non
trascurabile: nonostante lui avesse iniziato la sua carriera da attore
ben tre anni prima di Bugs e avesse ottenuto un discreto successo,
insieme erano diventati delle stelle. E questo doveva per forza contare
qualcosa.
Ricordava ancora il loro primo sketch, era nato dal nulla, avevano
semplicemente avuto un originale battibecco a telecamere accese e... da
lì era nato tutto.
Un po' era nostalgico di quei tempi, doveva ammetterlo, l'idea di fare
arte era astratta -erano giovani- quindi in quanto tali pensavano solo
a divertirsi. Erano ancora nell'età dell'innocenza artistica.
Sospirò finito di parcheggiare e prese la bustina sul sedile al suo fianco, un buon film in DVD per quella sera, Viale del Tramonto di
Billy Wilder, un capolavoro che aveva in VHS
ma che come tutta la sua collezione di videocassette era inutilizzabile
attualmente visto che il suo videoregistratore si era rotto e...
sembrava che in tutta la California solo lui avesse posseduto un
videoregistratore, banditi dal commercio e con nessuno che riusciva a
ripararli, neanche le radio risalenti agli anni '30 erano state bandite
a quel modo!
Si sarebbe goduto quella serata con quel film e avrebbe dimenticato la
seduta psicanalitica incriminatoria, nulla si sarebbe messo tra lui e
il suo obbiettivo.
Scese dalla macchina con l'intento di raggiungere a grandi falcate la
porta di casa sua ma un ostacolo si interpose tra di lui e la sua meta,
un ostacolo vestito in modo stranamente elegante, come lo vedeva solo
in rare occasioni, ma non era questo importante... lui era l'ultima
persona che voleva vedere in quel momento.
"Mhh... che succede amico? Sbaglio o hai fretta di tornare a casa?"
"Sì, e non mi va di stare ai tuoi giochetti oggi, non che gli altri giorni mi vada, ma specialmente oggi, ora, io..."
"Sai che giorno è oggi, Daffy?"
"Certo, è venerdì 30."
"Di Aprile." Aggiunse Bugs guardandolo speranzoso.
"Ma no guarda, credevo fossimo in Luglio!" Gli rispose Daffy con un
pungente sarcasmo. E forse con quelle parole l'aveva davvero punto in
qualche modo, visto che era comparsa un'espressione strana sul volto di
quella testa platinata.
"E non vorresti andare a cena fuori?"
"No. Non provo alcun gusto ad andare a cena fuori con un altro uomo,
io." Lo odiava seriamente quando si comportava in modo così
palesemente e fastidiosamente gay.
"Neanche se ti offrissi io la suddetta cena?" Nonostante il tono fosse calmo c'era una vena disperata in tale richiesta.
"No, ho altri programmi" prese dalla tasca la chiave e andò alla porta, con poche mandate era aperta.
"Ovvero? Vedere la tv?"
"Un film. E nessuno si intrometterà tra me e il mio obbiettivo, men che meno te."
"Posso vederlo con..."
"No! Ho avuto una giornataccia e voglio solo rilassarmi, da solo, in
pace, con me stesso" e senza tanti complimenti sbatté la porta
a un palmo del bel nasino all'insù di Bugs.
In altre occasioni Bugs Bunny avrebbe detto citando Groucho "ah sì? Tu sai allora che questo significa guerra!"
e avrebbe fatto dannare l'altro per tutta la serata facendolo pentire
per averlo trattato a quel modo, insomma, giustizia privata...
ma... al momento non riusciva proprio ad essere dell'umore per farlo.
Non voleva essere depresso, non sapeva essere triste Bugs, non era
nella sua natura edonista e spensierata, ma quando ritornò nel
suo accogliente quanto silenzioso bunker non poté fare a meno
che sospirare amareggiato.
Il coniglietto che il passato Natale gli era stato regalato da Daffy
-perché gli era passata la voglia di cucinarlo, parole sue-
saltellò fino ai suoi piedi e il suo padrone si chinò su
di lui per fargli qualche carezza, toccare quel morbidissimo pelo
avrebbe tirato su il morale a chiunque.
"Buster, sembra che stasera saremo solo io e te a festeggiare. Carote
lessate per tutti e due mentre ci vediamo per la trentasettesima
volta West Side Story. Non male come programma no?" fece un'ultima
carezza al coniglietto prima di lasciarlo saltar via e dedicarsi a
bollire le carote. Proprio un programma fantastico, non c'era che dire!
"Beh... buon compleanno a me, allora."
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Alle ore 11:00 del mattino successivo quando Bugs sentì suonare
al campanello sperò proprio che fosse colui dal quale si
aspettava come minimo delle scuse sincere. Pura Utopia!
Chiunque fosse però lo stava salvando dalle repliche di Santa Barbara
che aveva iniziato a seguire dalle 7.00 di quella mattina su uno
sconosciuto canale che per quel giorno faceva la maratona con gli
episodi della prima stagione. Non avrebbe mai creduto che le
telenovelas creassero reale dipendenza ma... ma... non riusciva
più a distrarsi dalla storia del personaggio interpretato da
Robin Wright, era... non finì il pensiero che il campanello
suonò nuovamente e a malincuore spense la TV avviandosi verso la
porta.
Aperta la porta si ritrovò davanti a uno sguardo tra
l'irritato e il furioso di un uomo magro e poco più alto di lui,
dall'abbigliamento che potremmo definire indie ( per non dire
trasandato ) che con una mano si stava tormentando la già
disordinata chioma castana mentre con l'altra teneva una piccola busta
di plastica.
"Ehi, che sorpresa! Non ti presenti più con il tuo sexy accento
inglese e bigliettini da visita con su scritto Wile E. Coyote, Genio
del ses-" prontamente la mano dell'ospite andò a tappare la
bocca del sempre troppo diretto padrone di casa.
Era finita per lui l'età dei giochi di ruolo e flirt senza
valore, era un uomo tutto d'un pezzo e felicemente impegnato ora e non
avrebbe permesso a nessuno -non che meno a quella testa platinata che
aveva dipendenza da carotene- di rovinare quella felicità che
aveva costruito con tanta fatica.
"Taci, non ti avrei neanche fatto gli auguri se mi fosse arrivata prima
questa... roba." e con roba intendeva ciò che era custodito
nella busta che lasciò nelle sue mani.
Bugs sorrise sornione capendo -senza vedere- il contenuto della busta
"Non ti sono piaciuti i manga shota? Che ingrato e io che li ho presi
apposta per te a Little Tokyo."
"Quei cosi sono sufficienti a rovinarmi la vita! E, cosa più importante, non sono un pedofilo!"
Ma Bugs ignorò volutamente le sue parole mentre l'ospite era
invitato ad entrare "hai mai pensato che quando tu avevi vent'anni ed
eri già un uomo Road veniva al mondo?" era tutto fuorché
un uomo con pregiudizi Bugs, un uomo dalla mente aperta -fin troppo- ma
adorava prendersi gioco di Wile in quel modo, era fin troppo sensibile
a quell'argomento e Bunny lo conosceva da così tanto tempo... e
sapeva che prima di incontrare di Road c'era un solo argomento per lui
tabù: la fortuna. Non gliene andava mai bene una, era
casualmente diventato un attore -e aveva fatto successo- a causa di uno
sfortunato quanto imbarazzante episodio, era letteralmente perseguitato
dalla sfiga che sembrava attratta da lui come se fosse un magnete umano
di sfortuna, molto spesso infatti era pericoloso stargli vicino -tranne
che per Bugs che sembrava esser la Fortuna fatta persona, forse non lo
sapeva ed era proprio nato dal ventre della Dea Bendata-
quotidianamente Wile era destinato a imbattersi in qualche bizzarro e
sfortunato evento, era così sfigato che se pioveva era meglio
non uscisse di casa: vi erano alte probabilità che un fulmine
potesse colpirlo in pieno.
Se non fosse stato noto a tutti che la Legge di Murphy si chiamava
così perché formulata dal noto ingegnere Edward Murphy,
qualcuno avrebbe detto che essa era opera di Wile e avrebbe benissimo
potuto esser chiamata Legge di Coyote.
Come un giovane aitante, grazioso e dal brillante futuro come Road
Runner avesse accettato la sua corte, o meglio caccia ( ma questa
è un'altra storia ), rimaneva un mistero. E proprio Road era
diventato il punto debole di quello sfigato che Bugs si stava
divertendo a stuzzicare, senza immaginare che in Wile stesse nascendo
per eccesso di rabbia il desiderio cannibale di azzannarlo al collo; prima
che ciò potesse realizzarsi e che Bugs potesse chiudere la porta
di casa, Road Runner -il ragazzo entrato nel libro dei record come
l'uomo più veloce degli States- fu lì tra di loro
sorprendendo entrambi per la sua improvvisa comparsa.
"TanriAuguriBugsSperoIeriTiSiaArrivatoIlMioMessaggioComunqueSonoVenutoPerPortartiIlMioRegaloESaraiIlPrimoAdAverloInAnteprimaNazionalePerchéAncoraNonE'InCommercio."
Non aveva solo le gambe più veloci del mondo. La sua lingua non era da meno.
Bugs non fece in tempo a replicare nulla che si ritrovò -oltre
la busta con i manga- un pacco rettangolare di colore blu.
"Grazie Road, non dovevi disturbarti..."
"NessunDisturboAssolutamenteNessunDisturboApriloAprilo!"
pur di frenare l'entusiasmo del giovane portò sul tavolo il
suddetto pacco -lanciando lontano la busta per non attirare
l'attenzione su di essa- e una volta scartato rimase senza parole.
Il mercato e il capitalismo sapevano essere davvero esilaranti: dentro
quella scatola vi erano le scarpe da ginnastica più famose
d'America che sotto il simbolo dello Swoosh portavano la firma di Road
Runner di un lucido e brillante color viola.
Non sarebbe stato educato ridere di quel dono che era sempre meglio
dello strano aggeggio a forma di carota creato artigianalmente da Wile
e che ancora non aveva capito a cosa servisse anche se ormai
stava pensando seriamente che fosse un vibratore, solo che lo trovava
così di cattivo gusto e non voleva credere che Wile potesse
regalare e dedicare del tempo a costruire cose del genere.
"Oh le scarpe con la tua firma! Fantastico! Tutta l'America ne
sarà entusiasta quando entreranno in commercio, andranno a ruba."
"E'QuelloCheHannoDettoIMieiMenagerQuandoHannoFirmatoIlContrattoSonoFantasticheVero?IoLeHoGiàCollaudauteETiGarantiscoCheSonoComodissime!"
"Allora le userò sempre per andare a fare jogging da ora in poi,
ti ringrazio" e a quelle parole il ragazzo saltellò felice per
la stanza, nonostante i suoi vent'anni ne mostrava a volte quindici ma
lo conosceva da prima di Wile e sapeva bene che quel ragazzo alto un
metro e qualche tappo dai capelli tinti di blu -che teneva sempre
rilegati in una coda- era molto ma molto più furbo e
intelligente di quel che lasciava intendere.
"TiE'PiaciutoInveceIlNavigatoreSatellitare?IoL'HoTrovatoFantastico!EHoChiestoAWileDiCostruirmeneUnoUgualeMaAFormaDiStruzzoPerchéMiPiaccionoGliStruzzi!"
Ah... e così quella carota non era un navigatore satellitare?
"E' stata fantastica l'idea del navigatore, almeno non mi perderò più neanche a piedi."
L'uomo più grande si schiarì la voce "E' un navigatore
satellitare GPS fatto per esser istallato in macchina. Ricordo che mi
avevi detto tu stesso che il tuo si era rotto. Non vorrei che
ti trovassi un giorno alla frontiera del Messico ad esclamare 'Avrei dovuto girare a destra all'incrocio per Albuquerque!'."
Road scoppiò a ridere credendo che fosse una battuta di Wile,
conosceva Bugs ma non abbastanza da sapere che era in grado di perdersi
comunque, persino a New York City, città tra l'altro dove era
nato.
"Oh beh... grazie. In effetti mi è molto utile, spero
però che qualche genio -un genio qualsiasi- riesca a
istallarmelo in macchina dal momento che io non capisco niente di
accessori super-tecnologici" buttò lì per sviare il
discorso, non voleva che rivangasse davanti a Road -che per Bugs
nutriva una sincera venerazione- un imbarazzante episodio legato ai
suoi problemi d'orientamento e che aveva fatto ridere gli studi della
Warner per un intero anno: doveva girare alcune scene di un film con
Wile e -non aveva idea neanche lui di come fosse successo- ma nel
tratto da Southeast US a Hollywood sbagliò strada e si
ritrovò a camminare per ore e ore finché non gli
arrivò una chiamata da Wile stesso che lo stava aspettando con
tutta la troupe da ben tre ore e Bugs dovette per forza dirgli di
essersi perso e di non aver idea in che posto fosse finito al momento, non aveva mai sentito parlare di una cittadina
californiana chiamata Gallup. E non ne aveva mai sentito parlare
perché Gallup non era in California ma in New Mexico.
"Ok, ok ci penserò io" lo tranquillizzò Wile senza che la
sua geniale mente capisse che Bugs non aveva reale bisogno di qualcuno
che gli istallasse un navigatore.
"Piuttosto... sei stranamente non-allegro,
non ti sei divertito ieri sera?" se persino quello sfigato riusciva a
capirlo era davvero senza speranza, significava che non aveva una bella
cera.
"Non ho fatto nulla di particolare, tutto qui."
"Ma come... non sei uscito e andato che so... a Las Vegas a festeggiare con Daffy."
Non poté non avere una reazione a quel nome, ma sperò che
non avesse fatto alcuna faccia strana che facesse presupporre qualcosa,
cercò di fare una faccia annoiata sperando di depistare i due
"No, non ero in vena... "
"Mr.Allegria che non è in vena di festeggiare il suo compleanno?"
A questo punto anche un non-genio l'avrebbe capito che quella era una
scusa.
"BisognaFesteggiareSempreTuttiICompleanniConIlMassimoDell'Entusiasmo!NonPoteviEsserTriste!NonDirmiCheHaiLitigatoConQualcuno!MagariConIlSignorDuck!"
l'aveva detto che quel ragazzino a discapito di quel che sembrava era
molto più astuto e d'altra parte lui -Bugs- non stava neanche
recitando bene la sua parte.
"Touchè" disse semplicemente sperando che finisse lì
quella conversazione e che Road la smettesse di camminare avanti e
indietro per la stanza, gli stava facendo venire mal di testa.
"MaE'TerribileBugs!EraIlTuoCompleannoDovevateAndareD'AmoreED'AccordoPerQuelGiorno!NonPossoCrederci!NonPuòEssereSenzaCuore."
A quel punto il castano prese per le spalle il suo ragazzo bloccandolo.
Neanche lui a volte ce la faceva a sopportare l'energia che quella mina
vagante metteva in qualsiasi cosa faceva.
"Non deve stupirti Roadie, chissà che brutto colpo avrà giocato a Daffy per farlo infuriare."
Alle parole di Coyote il padrone di casa si fermò a riflettere.
Daffy per caso aveva reagito in quel modo perché per settimane
non faceva che fornirlo di materiale gay e romantico? Ma tutto
ciò lo faceva per il film -ok, soprattutto perché si
divertiva- ma principalmente l'intenzione era quella di fargli scoprire
la sua parte gay in modo da poterla mostrare quando le riprese
sarebbero iniziate.
Che se la fosse davvero presa per quello? Andiamo... gli aveva giocato
scherzi peggiori e il giorno dopo si erano ritrovati a scherzare
insieme come nulla fosse. Non poteva essersela sul serio presa in quel
modo per qualche manga pornografico, sciocche battutine da checca,
degli altrettanto sciocchi baci rubati e avergli tappezzato la sala di fotografie di
Peter Finch, ricordandogli che costui aveva interpretato Wilde e anche
se non era Bogart era un attore di talento e aveva vinto un Oscar... e
sicuramente la sua interpretazione sarebbe stata meglio se si fosse
avvicinata a quella di Finch che a quella di Bogart.
Possibile che per motivi così stupidi si fosse offeso tanto da negargli gli auguri il giorno del suo compleanno?
"Naaa,
Daffy non è tipo da portare il rancore in questo modo, se vuole
vendicarsi lui lo fa davanti a una telecamera cercando di oscurarmi. Se
ne è semplicemente dimenticato, tutto qui."
Wile era alquanto
scettico però. "Come fa a dimenticarsi del tuo compleanno? Anche la ABC
ti ha fatto gli auguri e ha mandato in onda un tuo film e lui che ti
conosce da una vita... non lo sa?"
"Davvero la ABC ha fatto
questo? Che simpatici, dovrò ringraziarli" anche se la cosa non doveva
stupirlo essendo una delle icone del Cinema Americano, un personaggio
per il pubblico affascinante ed influente addirittura, vista la sua
popolarità.
"Comunque, conosci Daffy, no? E' sempre così preso da se stesso..."
"...ossessionato dall'emulare Bogart quando deve girare un nuovo film" concluse l'ospite più grande per Bugs.
"Esatto,
probabilmente non aveva neanche idea di che giorno era ieri" non capiva
perché stesse cercando di giustificarlo, non era neanche certo di quel
che diceva, però...
"Che pessimo miglior amico che hai."
"E'StatoCattivoTantoCattivoALasciartiSoloSolettoInUnGiornoTantoImportante!"
Avevano
ragione ma... -il suo sguardo finì sulla gabbietta in cui dormiva
Buster, il suo coniglietto domestico- ...lui conosceva lati di Daffy
che al resto del mondo erano ignoti.
Quel fanatico egocentrico
adoratore di Bogart che viveva virtualmente a cavallo tra gli anni '30 e
'40 aveva un lato buono, poteva osar dire addirittura dolce. Formulato però il pensiero provò nausea.
"Oh ma credetemi, nonostante quello che mostra di essere ha... ha un lato carino..."
E ci fu il silenzio mentre il magro volto di Wile si deformava dal disgusto. "Hai appena detto Carino?"
Rispose con un sorriso e una voce dal timbro mieloso. "Sì, credimi, ha il suo lato tenero."
"Oh
mio Dio..." se prima il volto dell'uomo era deformato dal disgusto ora
era sul punto di essere verde dalla nausea, perché aveva flirtato
abbastanza nella vita con Bugs per capire cosa significassero quelle
parole che non aveva mai usato neanche per scherzare "...siete... stati a
letto insieme...?" Non era propriamente una domanda ma sentì il bisogno
di dare un tono interrogativo a quella frase, per illudersi e sperare,
perché... non poteva e voleva crederci!
Bugs non sentiva però né il
bisogno di negare né di confermare, commentò semplicemente con uno sbuffo
divertito le parole dell'amico che per quanto gli fregava poteva anche
vomitargli sul pavimento... a condizione che poi ripulisse tutto però.
"Come?Cosa?Davvero?SieteAmantiOltreCheMiglioriAmici?Fantastico!CheStoria!Complimenti!DevoDireComplimentiOCongratiulazioniInQuestoCaso?NonLoSoComunqueSonoFelice!"
...qualcun altro almeno sembrava averla presa bene, anche se non gli
importava più di tanto ma era un bene per il suo parquet.
"Errata corrige: la parte pessima del vostro rapporto sei tu, non lui."
"Non ho mai detto il contrario infatti, mio caro Wile."
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Con un
sonoro sbadiglio -mentre le lancette segnavano Mezzogiorno- Daffy si
svegliò soddisfatto per come era andata la serata prima e i
sogni che ne erano seguiti.
Si fece una bella doccia con in sottofondo il Nabucco di Verdi
che l'accompagnò fino alla preparazione di un semplice
pranzo-colazione, bacon e uova sode accompagnate da un'insalata e da
un panino al formaggio tostato -che era il piatto forte di quel pasto-
che consumò davanti alla televisione che trasmetteva la replica dell'episodio
della settimana di Two and Half Men che Daffy lo vedeva solo per
denigrare Charlie Sheen, null'altro.
Sparecchiò e mise in lavatrice i piatti lamentandosi di come la
donna delle pulizie non aveva accuratamente lavato il pavimento della
cucina, che a suo dire doveva brillare come uno specchio, cosa
però che succede solo nelle pubblicità in TV,
perché i pavimenti non sono nati per brillare.
Era una tranquilla mattinata a tutti gli effetti, una giornata destinata ad essere serena sembrava, nel pomeriggio
infatti avrebbe riconsegnato il DVD al BlockBuster e fatto qualche acquisto presso
Silver Lake, anche se era sicuro avrebbe trovato certamente cose
più di suo gusto in Rodeo Drive.
Prima di uscire però decise di sistemare alcune videocassette e
DVD nella sua videoteca, era un'attività che amava e faceva
almeno una volta al mese allo scopo di contemplare le copertine dei
grandi film, tra i quali i suoi, e immergersi in un mondo tutto suo
fatto di bei ricordi ed estasianti momenti.
Preso in quell'operazione fece caso solo dopo un po' che sul mobile
vicino alla videoteca vi era un DVD, un'edizione deluxe, anche rara: A Night at the Opera dei
fratelli Marx, considerato dalla critica americana -e non solo- uno
dei capolavori del Cinema e, anche Daffy stesso nonostante non fosse un
fan dei Marx doveva ammettere che era proprio un bel film, anche se non
ricordava d'aver mai voluto comprare per se, l'umorismo
di Groucho Marx e fratelli lo apprezzava ma non ne andava pazzo, lui
amava tutt'altro genere di film e di umorismo, quello era il tipo di
film che avrebbe fatto impazzire Bugs che era un grande fan del
Groucho, probabilmente se avesse visto quel DVD avrebbe iniziato a
saltellargli per casa come un coniglio impazzito e...
"Un momento ma io..." notò che vicino al DVD vi era della carta
da regalo colorata e... "...ma certo! Questo l'ho comprato due
settimane fa per il compleanno di quello stupido mangia-carote!"
svelato il mistero si impettì orgoglioso di se stesso: lo
psicanalista avrebbe dovuto essere lì e vedere come si era
premurato di far felice Bugs comprandogli un regalo in largo anticipo
-e che regalo!-, un'edizione speciale di un film restaurato e
praticamente rarissimo, visto che non si trovava più neanche in
formato VHS.
Quando l'avrebbe visto il giorno del suo compleanno ne sarebbe stato
felice Bugs, ne era sicuro, momento ormai prossimo ad arrivare visto
che era il... il... -occhi dilatati, una goccia di sudore freddo
sarebbe scivolata dalla sua tempia se fosse stato un cartone animato-
prese il telecomando in mano, per esser sicuro che il televideo non
sbagliasse e togliesse ogni sospetto.
Non poté più illudersi quando sullo schermo nero in alto
a destra, a caratteri ben leggibili di colore verde prato era segnata
la data del 1 Maggio.
Rivide nella sua testa quel Bugs vestito elegantemente che gli chiedeva di uscire, di
andare a cena fuori, una cena offerta da lui alla quale teneva tanto e
lui... gli aveva letteralmente sbattuto la porta in faccia. Si
sentì una -quasi-
merda, quasi perché poteva trattar male la sua persona solo fino a un
certo punto, quindi si sentiva piuttosto più come fosse chimo, ecco.
Daffy non si sentiva mai così, come
poteva d'altronde sentirsi così se si amava con ogni fibra del
proprio essere? Ma...
"...sono pessimo. C-c-come ho...come ho potuto..." tartagliò
nervoso e ansioso allo stesso tempo vergognandosi della sua persona che
quella volta non era stata perfetta e impeccabile; e non poteva sopportare l'idea di non esserlo!
In un momento di puro panico prese il telefono, senza pensarci due
volte mentre balbettava incredule frasi di -quasi- scherno a se stesso,
cercando di chiamare qualcuno che a balbuzie lo superava anche se in
perfetta armonia zen con se stesso e il mondo.
"P-P-P-Pro-pro-...chi parla?"
"P-P-P-Porky! S-S-Sono q-quasi un mostro!"
"D-D-Daffy! N-N-Non prenderti g-gioco d-di me, non è d-d-divertente!"
L'amico
Porky Pig dall'altro capo del telefono era alquanto indignato, era
molto sensibile al suo problema e Daffy non aveva di meglio da fare che prenderlo in giro in quel modo? Anche se ciò non
doveva stupirlo, conosceva Daffy da più tempo di Bunny e l'unico da
biasimare per il fatto che Daffy lo prendesse sempre per il culo non
era Daffy ma se stesso che dopo una vita gli era ancora amico.
Aveva
ragione la sua Petunia quando gli diceva che lui era il genere di
stupido-buono di cui tutti si
approfittavano perché sanno che lui è sempre disposto ad
aiutare il prossimo e a perdonarlo in caso di errore.
"Non ti sto prendendo in giro! Smettila di essere
così egocentrico! Ti chiamo perché ho un problema! Ho fatto una cosa
terribile!"
"Ha-ha-ha-hai investito u-u-un uomo c-con la-la macchina?"
"No!
Quella non è una cosa terribile! Se avessi investito un uomo con la
macchina a Los Angeles, sarebbe stato perché costui era uno di quei
dannati hippies o skaters e avrei fatto una buona azione in tale caso!"
"C-C-Cosa?!" Porky molto spesso non capiva quanto Daffy fosse
serio, per questo non glielo chiedeva mai, aveva paura della risposta.
"Oh,
andiamo, lo sanno tutti che qui a Los Angeles se non hai un'automobile
sei un hippie o uno di quegli stupidi skaters-surfisti!"
"N-N-Non.. non... è questo il punto!"
"Infatti,
il punto è che ho dato modo a quello stupido mangia-carote di
dimostrare che sono il peggior amico che abbia! Ho dimenticato il suo
compleanno!"
"S-Se p-p-può co-con-consolarti sei comunque un p-p-pe-pessimo amico."
"So che stai cercando di tirarmi su Porky ma non mi sento meglio! Io..."
"I-Io
non sto c-ce-cer-cerca-provando a tirarti su il mo-morale. Co-come hai
po-potuto di-dimenticarti del compleanno di Bu-Bu-Bugs!"
"Infatti!
E' quel che dico anch'io! Come ho potuto? Qualsiasi cosa faccio si sa
che è perfetta! Non sbaglio mai, io! Ora quando andrò dal Dottor Floyd
come farò? Ieri pomeriggio ha tentato di accusarmi di non esser un buon
migliore amico quando tutti sappiamo che lo sono. Ora potrà dire che
lui aveva ragione e io torto, Bugs potrà dire che io ho avuto torto con
lui..." camminava avanti e indietro per la sala, a passo svelto,
nervoso, gesticolando come solo un italiano sa fare mentre parla al
telefono "...che situazione di merda, Porky! Che situazione! E' tutta
colpa di Floyd, sì, se non mi avesse detto quelle cose io non sarei
stato furioso e non avrei sbattuto la porta in faccia a Bugs, l'ha
fatto apposta quello stronzo di Floyd!"
Porky non ci stava
capendo nulla come al solito, Daffy faceva sempre così: quando aveva un
problema lo chiamava -incurante dell'ora- iniziava a parlare -o meglio
dire urlare- di cose di cui Porky non aveva la minima idea, si perdeva
nei suoi discorsi, in pratica faceva un monologo, una conversazione a
senso unico in cui qualsiasi intervento di Porky contava più o meno
niente.
"D-D-Daffy, t-tu n-no-non sei dis-dis-dispiaciuto per Bu-Bugs, a te di-dispiace so-solo p-per te stesso!"
"Oh ma certo che sono dispiaciuto... per me stesso."
"E' pro-proprio qu-questo il pu-pu-punto! Pensa al po-povero Bugs, de-de-devi scu-scu-scus-chiedere scusa a lui!"
"Certo
che devo chiedergli scusa, genio, e redimere me stesso dalla pessima
figura che ho fatto -ma perché dici sempre cose tanto ovvie? E io che
ogni volta spero tu mi sia di qualche utilità, amici, fatti a
fidare...- comunque... comunque... perché ho chiamato? Ah, sì, giusto
mi serve il tuo aiuto..."
Porky chiese al Signore tanta Santa Pazienza, ne aveva bisogno, per una volta, per farlo riappacificare con
Bugs, doveva portare tanta pazienza e non chiudere la chiamata.
"Po-po-potresti inna-inna-innanzitutto fargli un re-regalo, sa-sa-sarebbe il mi-minimo."
"Mio
sciocco amico, non ti ho chiamato mica per farmi dire una cosa del
genere, lo so benissimo e il regalo è già pronto da settimane, non c'è
bisogno che tu mi dica cose tanto inutili."
Seriamente... Daffy
tirava fuori il peggio dalle persone, Porky per esempio in quel momento
stava seriamente facendo pensieri molto cattivi nei confronti della sua
persona. Cattivi e atrocemente dolorosi, perché se li meritava.
"Quindi...
mi serve solo un favore, che tu mi dia il numero del fioraio al quale
fai fare quei bizzarri bouquet per Petunia quando litigate."
"Fi-fi-fiori?"
"Sì,
fiori, quelle cose profumate che nascono dalla terra dai petali
colorati e ai quali girano intorno farfalle e api, hai presente?"
"Ce-ce-certo che s-s-so cosa sono! Ma... non puoi re-re-regalare dei fiori a un al-altro uo-uo-uomo."
"Oh,
ma sta zitto e dammi quel numero, so perfettamente cosa faccio. Sono o
non sono il suo migliore amico? Avessi tu un migliore amico come me...
e prima che me lo chiedi, no, mi dispiace non voglio essere il tuo BFF,
uno che saltelli e mangi carote nella mia proprietà mi basta e mi
avanza."
Senza pensarci due volte Porky Pig andò a cercare quel
dannato numero. Che facesse pure la figura del frocio, a lui non gli
importava, anzi, se ciò poteva servire a dare una bella lezione a quel
presuntuoso stronzetto gli avrebbe dato volentieri il suo aiuto.
Eh già, Daffy sapeva proprio come tirare fuori il peggio dalle persone.
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__________________________
Bugs
credeva ormai di aver visto tutto nella sua stravagante vita. Era un
attore e mentre giri un film vedi di tutto... ed è un lavoro che ti
porta a fare cose impensabili, ad essere personaggi incredibili e fuori
dal lavoro si cerca di eccedere in ogni modo tra svaghi e lussi, eppure
non aveva mai visto uno spettacolo come quello, come quello che si era
ritrovato aprendo la porta: un mazzo di fiori enorme, gigantesco,
dovevano essere più di una trentina quei fiori -tulipani, erano
tuplipani, sì, anche se non li aveva mai visti di quel colore- di un
acceso arancio e in mezzo -per staccare- vi erano decorazioni ebracee e
fiori tipo pallini -a cui non sapeva dare un nome- verde scuro,
colorati artificialmente, lo stesso verde della carta di quel
grandissimo bouquet che gli veniva porto da un Daffy Duck in gionocchio
-sì, Cielo, era proprio in ginocchio- allo stipide della porta con
sottomano un piccolo pacchetto rettangolare.
Con un po' di
fantasia, vista la forma dei tulipani e l'accostamento con le
non-identificate decorazioni verdi, sembrava un grande bouquet di
carote. Un aspetto a dir poco delizioso.
E che dire del 'cavaliere'
che gli porgeva tale bouquet con una faccia stravolta? Oh beh, lui era
uno spettacolo da immortale ma anche stavolta non aveva la macchinetta
fotografica sotto-mano e aveva altro per la testa, quale il pensiero di
non scoppiare a ridere; non doveva, non doveva assolutamente, o avrebbe
rovinato tutto.
Nel caso fosse davvero una candid-camera doveva
stare al gioco e far finta d'esserci cascato, c'era gente che ci
lavorava dietro quegli stupidi scherzi di pochi minuti. Ma temeva che non fosse proprio una candid-camera...
"Perdonami
Bugs! Non l'ho dimenticato, è tutta colpa del dottor Floyd! Ero così
nervoso, che... non volevo sbatterti la porta in faccia né cacciarti...
accetta le mie scuse."
Bugs non lo stava guardando negli occhi,
guardava piuttosto i tulipani; conosceva un po' il linguaggio dei
fiori e sapeva cosa significavano. Oh, se lo sapeva.
"Sei pessimo..."
A
quelle parole Daffy dilatò gli occhi con orrore, non pensava che mai
proprio lui potesse dirgli... dopo tutto quello che aveva davanti agli
occhi... l'umiliazione e... non ci vide più dalla rabbia.
"Ehi! Stupido Mangia-Carote dopo che io ti ho fatto tutto questo..."
E
Bugs si concesse l'accenno di un sorriso -uno di quelli davvero stronzi- che
si palesò solo per pochi secondi "...un pessimo romantico."
La furia di Daffy -ormai alzato e pronto a fronteggiarlo- si
placò in un istante e il suo umore mutò a quelle parole.
Divenne
stranamente serio: "non ho idea di cosa tu stia dicendo ma... sono
stato un pessimo miglior amico invece" si concesse, dispiaciuto
davvero, il che diede fastidio a Bugs che non era abituato a vedere
l'altro così fuori di se.
"Naaaa... non sei un pessimo miglior amico. Sei solo un pessimo romantico, mea culpa per averti chiesto di provarci e mostrarmelo, non fa per te, ma... ci lavoreremo, insieme."
Per una volta era Daffy ad essere senza parole, confuso per quello che stava dicendo Bugs che considerò fuori testa.
Se
solo non fosse stato troppo egocentrico avrebbe capito, ricordato e si
sarebbe pure un po' arrabbiato. Forse era meglio così dopotutto.
"Daffy,
non fare quella faccia. Dovresti prendere le cose più alla leggera,
goderti un po' le cose belle, arrabbiarti e deprimerti di meno. Non lo
sai? Nessuno ne esce vivo dalla vita, quindi..."
"...quindi?"
Quindi sorpresa.
Nel
momento in cui Bugs gli si avvicinò per prendere il bouquet, si sporse
verso Daffy, alzò le punte dei piedi e toccò le sue labbra, un lieve
contatto di qualche secondo che non ricordava i baci a stampo rumorosi
che dava solo per far saltare i nervi agli altri.
Fu silenzioso quanto
breve. E delicato. E forse chiuse anche gli occhi.
"Quindi non
farti mai sfuggire quel che ti capita sotto il naso." una frase
sussurrata con malizia che accese il volto del moro, oh, non
d'imbarazzo, ma di rabbia! Il suo indice accusatorio tremava come tutto
il suo sistema nervoso, non sapeva proprio ascoltare i consigli di
Bugs, sapeva solo dirgli una cosa, ripetutatamente...
"S-Sei pessimo!"
Oh
sì, aveva ragione Daffy, era pessimo. E ne era orgoglioso. Ma mai
quanto il suo migliore amico che regalava tulipani solo perché
potevano somigliare a delle carote, senza sapere che essi erano i
fiori che inequivocabilmente significano Ti amo.
Finalmente è finita. Questa fanfiction mi ha davvero fatta
penare, ho dovuto cambiare più volte il plot principale ma alla
fine sono tornata all'idea di partenza a pochi giorni della fine del
concorso: realizzare uno spin-off/seguito della mia precedente
fanfiction What's up, doc? della stessa serie ( It's a looney looney looney world ) reinterpretando in una chiave totalmente personale l'episodio Best Friends del nuovo Looney Tunes Show.
Forse rimarrà il dubbio: è davvero una Slash questa
fanfiction? C'è amore? C'è romanticismo? Oppure è
una Bromance?
Diciamo che è a interpretazione personale con contenuti Slash,
ho lavorato per rendere al meglio la mia idea della Bugs/Daffy Thing,
eppure senza cadere in etichette o cliché ( o almeno è
quello che mi auguro ) anche se in mio parere la nuova serie dei Looney
è molto più Slash&Romantica di questa fanfiction, ma
sono soddisfatta di ciò, volevo creare qualcosa del genere, di
indefinito ma che fosse chiaro solo ai due protagonisti che accettano
questo bizzarro rapporto che nessuno potrà capire ( ma
ciò non gli interessa ).
Sono stanca, stremata dal lavoro ( dalle note soprattutto ) ma
soddisfatta e devo ringraziare NonnaPapera che ha indetto il concorso
de LO SLASH IMPROBABILE per avermi dato occasione di lavorare ancora su
questo bellissimo pairing -per me canon- in una ff che non è il
segito che mi auguravo ma uno spin-off importante per il loro rapporto
che può essere benissimo una ff indipendente dalla serie alla
quale sto lavorando e che prima o poi coinvolgerà tutti i
personaggi.
Non so più che altro dire, mi auguro che apprezzerete il mio
lavoro e darete voce a ciò che pensate di esso ( e accolgo
critiche a braccia aperte ) anche se personalmente ne vado fiera
perché ha superato l'idea originale e ho potuto sperimentare
delle tecniche di scrittura che prima non avevo provato.
Ah, sì, giusto... Wile e Road -tesori- hanno finalmente fatto la
loro comparsa come l'adorabile Porky! Li amo, quindi dovevo scrivere
questa riga d'amore per loro, che se hanno una misera particina
è solo appunto per il mio più sincero affetto nei loro
confronti.
Post Scriptum: questa fanfiction si è candidata Prima al concorso Lo Slash Improbabile indetto da NonnaPapera! che ringrazio di cuore per il giudizio sul mio lavoro.
Ne sono oltremodo felice -soprattutto per il giudizio- e mi complimento anche con le altre due partecipanti Mattie Leland e Æthelflæd,
è come se avessimo vinto tutte e tre per me, visto che solo
mezzo punto ci separa e non vedo l'ora di poter leggere e commentare le
loro storie.
Qui sotto la scheda col giudizio della mia ff.
Grammatica e lessico: 10
Non ho notato nessun errore evidente.
Originalità: 15
Molto originale. Il tema trattato la personificazione dei personaggi ed
il loro cercarsi ed allontanarsi, quel loro amore odio che sempre li
accomuna potrebbe apparire ormai obsoleto ( per via delle molteplici
scene tra loro) però ha una freschezza tutta sua veramente
piaevole ed originale.
Caratterizzazione dei personaggi: 15
A mio modesto parere li hai caratterizzati molto bene, il che non era
semplice trattandosi di personaggi così particolari.
Consequenzialità causa effetto: 10
La trama è molto ricca, piena di rimandi di citazioni e di
piccoli elementi che la perfezionano di volta in volta, però non
risulta mai ostica o di difficile comprensione, anzi è sempre
scorrevole ed avvincente.
Apprezzamento personale: 15
Che altro aggiungere? Come avrai intuito l’ho veramente
apprezzata. Non saprei descriver il punto forte di questa storia,
perché in effetti è tutta la sua interezza che colpisce e
che affascina.
NOTE
Despicable Me: il titolo è omonimo a quello del cartone della DreamWorks conosciuto in Italia col nome di Cattivissimo Me, ma con esso non centra un tubo, il "pessimo ( o cattivissimo ) me" è riferito sia a Bugs che Daffy, a Bugs perché Daffy lo chiama sempre "Pessimo" e a Daffy stesso perché anche lui mostra di non essere da meno. Proprio una bella coppia, non trovate?
Bugs Bunny e Daffy Duck: le
loro personalità sono state rese accettabili su un piano umano e
realistico ma non credo d'aver sconvolto così tanto le loro
personalità. Comunque li ho presentati per la prima volta nella
fanfiction What's up, doc?,
lo dico perché forse potranno risultare ancor più
comprensibili le loro personalità e caratterizzazioni, resta il
fatto che come i personaggi originali sono stravaganti ed
egocentrici, ognuno a modo suo e -mi auguro- d'aver riportato a meglio
il loro rapporto, visto che era mia intenzione reinterpretare
l'episodio Best Friends del Looney Tunes Show ( 2011 ).
Isola di Tristan da Cunha:
isola del territorio brittanico d'oltremare di Sant'Elena, fa capo a un
remoto gruppo di isole nell'Oceano Atlantico meridionale ed è l'unica
del piccolo arcipelago ad essere abitata ( 280 abitanti c/a ) mentre le
isole - l'Isola Inaccessible, le Isole Nightingale e l'Isola Gough-
sono disabitate ( qui
trovate la cartina topografica di tali isole, vi consiglio comunque di
inserire il nome su google immagini e vedere questi prodotti della
natura per poter comprendere la loro bellezza).
Charadrius sanctaehelenae: o corrirere di Sant'Elena, è un uccello monotipico molto raro che si trova solamente nell'isola di Sant'Elena ( qui trovate delle immagini di tale uccello ).
B.A.S.E. Jumping:
sport estremo che consiste nel lanciarsi nel vuoto da varie superfici,
rilievi naturali, edifici o ponti, e atterrare mediante un paracadute.
La sigla B.A.S.E sta per :
Buildings ( edifici ), Antennas ( torri abbandonate o simili ), Span (
ponti ), Earth ( scogliere o altri tipi di formazioni naturali ).
Cave Diving: sport estremo che consiste nel penetrare grotte subacquee.
Natali di Bugs Bunny:
secondo ciò che ha raccontato lo stesso personaggio in un episodio
speciale dedicato a lui, è nato a New York il 27 Luglio ( del '40, ma
non in questa ff ), nonostante l'apparizione del suo prototipo risalga
al 30 Marzo del '38. In questa fanfiction Bugs è nato il 30 di Marzo.
The Book of Mormon: musical nato dai creatori di South Park ( Matt Stone e Trey Parker ) che ha fatto il suo debutto quest'anno, a Broadway.
Los Angeles:
i nostri protagonisti sono attori di Hollywood e come tali dove possono
vivere se non a Los Angeles? In questa fanfiction ho citato anche
alcuni dei posti più famosi di L.A..
La vita è troppo importante per esser presa sul serio: citazione di Oscar Wilde che se non sbaglio è spesso usata anche da Bugs Bunny.
Nevrosi: significa malattia mentale, non ha nulla a che vedere con il soffrire di nervoso come comunemente si pensa.
Bob Marsh & Phil Mayer: personaggi da me creati. Bob Marsh appare nella mia prima fanfiction dedicata a questa serie, What's up, doc?.
Humphrey Bogart:
detto anche Bogie (New York, 25 dicembre 1899 – Hollywood, 14 gennaio
1957), è stato una delle icone del cinema statunitense, in particolare
di quello hollywoodiano; a distanza di anni dalla sua morte la sua
inconfondibile figura viene ancora ricordata dagli appassionati di
cinema. Nel 1999, l'American Film Institute lo ha proclamato la più
grande stella maschile americana di tutti i tempi.
La Warner Bros
pare che per diverso tempo l'abbia tenuto però da parte, facendogli
ricoprire ruoli dove non potesse mostrare il suo vero talento, ruoli
tra l'altro il più delle volte negativi, proprio come Daffy. In un film
di Daffy Duck tra l'altro lui imita Bogart ritenendosi alla fine
migliore di lui, e per queste due particolarità ho voluto dare spessore
alla figura di Bogie citandolo più volte.
Accademy Awards: conosciuta
maggiormente come cerimonia di premiazione degli Oscar, che si svolge
nel celebre Kodak Theatre di Hollywood. I cortometraggi animati dei
Looney Tunes, in particolare quelli con Bugs Bunny hanno ricevuto
tantissime candidature e premi.
Ritt der Walküren: La cavalcata delle Valchirie, brano istrumentale del secondo atto dell'Opera di Wagner Die Walküre ( Le Valchirie ).
Char Aznable: personaggio della serie di anime Mobile Suit Gundam e dei suoi seguiti Mobile Suit Zeta Gundam e Char's Counterattack. E' uno dei primi bishonen dell'animazione giapponese, popolare ancora oggi ( qui
trovate un'immagine di lui nella sua famosa divisa ). Daffy ho notato
che nella serie di Duck Dodgers indossa ogni tanto divise che ricordano
le divise militari utilizzate nelle varie serie di Gundam, e a questo
divertente particolare ho voluto rendere omaggio, ma non vi è un reale
motivo per cui indossi quella divisa, le sue nevrosi sono gravi ed è
bipolare, quindi... chissà cosa gli è passato per la testa in quel
momento!
Sceneggiature Originali: per i profani del mondo cinematografico con questo termine si intenda una sceneggiatura non tratta da libri e piece teatrali.
Daffy e il Canto di Natale di Dickens:
Daffy ha "realmente" interpretato una rilettura in chiave moderna della
famosa opera di Charles Dickens, vestendo i panni del protagonista
Scrooge.
Sei Pessimo:
accusa che Daffy muove quasi sempre al personaggio di Bugs Bunny, di
solito dopo che Elmer Fudd/Taddeo gli ha sparato o dopo aver scoperto
un imbroglio da parte del coniglio. In inglese è "You're despicable". Questa frase comparirà numerose volte nella ff perché intorno ad essa ho voluto far ruotare la ff.
Walk of Fame:
è la passeggiata Hollywoodiana creata nel 1960 dove a terra sono
incastonate delle stelle, tributo agli artisti più influenti e premiati
del mondo del Cinema, della Musica, della TV e del Teatro e questo
comprende anche i personaggi dei cartoni animati. Bugs Bunny è l'unico
personaggio dei Lonney Tunes ad avere attualmente una stella.
Cercare di sodomizzare Repubblicani come Elmer era sempre stato uno
dei suoi passatempi preferiti: questa frase merita una spiegazione che
è poi tutta una mia personale interpretazione. Elmer Fudd è lo
stereotipo dell'uomo repubblicano americano, Bugs quindi penso incarni
un po' lo spirito democratico che cerca di prendersi gioco dei valori
democratici e mostrare che in fondo, nonostante siano due diversi
schieramenti politici navigano sulla stessa barca con gli stessi
interessi. Mi sbaglierò ma questo è il mio pensiero.
Dottor Floyd: dietro questo
psicalista adulto si nasconde il personaggio il Floyd della serie Baby
dei Looney Tunes, lo studente universitario di psicologia.
Manga Yaoi Shota: ebbene
sì, li ho citati. Bugs visto che è alla ricerca sempre di nuovi stimoli
non mi sembrava irrealistico che conoscesse anime e manga e non credo
che si farebbe problemi ad acquistare manga BL/Yaoi. Se per caso
qualcuno non ha idea di cosa sia uno shota è un manga yaoi che ha come
protagonisti ragazzini prematuramente sviluppati che spesso hanno
relazioni con un personaggio adulto.
Disturbo Bipolare: come
dice la parola stessa, il disturbo bipolare consiste nell'oscillazione
fra due polarità. Ad oscillare è il tono dell'umore, che passa da una
polarità depressiva ad una euforica, con una certa ciclicità. Da qui
anche l'altro termine che caratterizza questa condizione: la
ciclotimia, che però si riferisce ad un disturbo meno grave, in quanto
definisce un tratto di personalità e non una vera e propria patologia.
Il sintomo psichiatrico fu chiamato inizialmente “psicosi
maniaco-depressiva” : i due stati, di eccitamento maniacale e di
depressione, venivano considerati la manifestazione di un unico
processo morboso ( definizione presa da www.psicolinea.it ).
Il
Daffy Duck della mia fanfiction è stato trasformato da papero pazzo (
"Daffy" significa questo ) in uomo affetto da bipolarismo, che è più
credibile. Nella mia prima fangiction di questa serie tale disturbo è
ancora più evidente.
"E' una cosa Daffy/Bugs":
in America è entrato nel gergo comune la Daffy/Bugs Thing, questo
rappresenta quanto i due personaggi siano influenti della cultura
popolare degli States. Essendo il loro un particolare rapporto di odio
e amore che non ha definizione migliore, per indicare un rapporto
simile a quello dei due cartoni animati è usato proprio questo termine:
Bugs/Daffy Thing che ci tenevo ad omaggiare all'interno della storia.
La seduta di Daffy:
ci sono molti messaggi subliminali che ho sparso mentre ho scritto
questo pezzo, comunque qualsiasi psicanalista diagnosticherebbe da un
simile colloquio -tirando le somme- che Daffy è sessualmente represso e
ha una forte attrazione sessuale per Bugs; ho monitorato la
conversazione affinché questo fosse il risultato. Ma ricordate, Daffy è
pur sempre un eccentrico bipolare, quindi per lui questa diagnosi può
essere totalmente nulla come assolutamente vera, spetta a voi
interpretare le sue parole.
Viale del Tramonto di
Billy Wilder:
il titolo originale è Sunset Boulevard. Nel 1998 l'American Film
Institute l'ha inserito al dodicesimo posto della classifica dei
migliori cento film statunitensi di tutti i tempi mentre dieci anni
dopo, nella lista aggiornata, è sceso al sedicesimo posto. La scelta
non è casuale, questo film infatti è riportato -e celebra per certi
versi- il fenomeno di costume del Divismo, da cui Daffy come avrete
capito è parte.
Groucho Marx:
uno dei primi attori comici della storia del cinema, è un "idolo" per
Bugs il quale in diversi episodi cita sue note frasi oppure fa suo quel
particolare umorismo ( per saperne di più e capire meglio i personaggi
vi consiglio di leggere questi articoli di wikipedia Groucho Marx e I Fratelli Marx ).
Il
coniglietto Buster: animaletto che Daffy regala a Bugs a Natale nella
mia precedente ff. L'ho chiamato Buster in onore di Buster Bunny,
personaggio dei Tiny Toon di cui Bugs è idolo e mentore.
Santa Barbara:
nota soap-opera americana di 2137 puntate ( andata in onda dal 1984 al
1993 ) che ha lanciato diversi attori famosi di Hollywood tra cui Robin
Wright.
"Non ti presenti più con il tuo sexy accento inglese e bigliettini da visita con su scritto Wile E. Coyote, Genio":
tale frase si riferisce al fatto che in tutti gli episodi in cui è
protagonista la coppia Bugs/Wile, il coyote si presenta da lui con
bigliettini da visita con su scritto Wile E. Coyote, Genio e
un forte accento inglese. Facendomi una bella rispolverata di tali
episodi mi è sembrato tanto che in quegli episodi quei due flirtassero
e per questo nella mia fanfiction ci sono delle hints a questa coppia.
Little Tokyo: quartiere giapponese di L.A.
Wile E. Coyote & Road Runner:
amando questa coppia non potevo che renderla ospite di questa
fanfiction. E' difficile gestire i personaggi visto che nei loro
cartoni sono fin troppo animali, così mi son permessa di far si che la
loro personalità fosse il più simile possibile a quella dei loro
discendenti Tech e Rev ( dei Loonatics Unleashed, cartone che vi
consiglio di vedere se non conoscete ) che sono animali antropomorfi
ma con caratteristiche molto umane. Una peculiarità che ho preso per
caratterizzare Road Runner è il parlare tanto e incredibilmente veloce
di Rev.
Swoosh: simbolo di una nota marca che per motivi legali non posso citare ma non per questo alludere. A buon poche parole.
'Avrei
dovuto girare a destra all'incrocio per Albuquerque!': una delle frasi
cult di Bugs Bunny. Essa fu insrita i seguito a un buffo episodio che
capitò ai collaboratori di Chuck Jones e tale episodio l'ho riportato
nella fanfiction come evento successo a Bugs, perché in una ff è
concepibile, nella realtà no. Eh già, lo staff mentre era a Southeast
US diretto a Hollywood... capitò incredibilmente nel New Mexico!
conosceva
Bugs ma non abbastanza da sapere che era in grado di perdersi ounque,
persino a New York City: Bugs come già detto è nato a NY, ergo dovrebbe
conoscerla bene, ma si dice -io non ci sono stata- che sia impossibile
perdersi a New York proprio per la sua topografia. Quindi se Bugs
riesce a perdersi a NY significa che è peggio di Ryoga Ibiki di Ranma
1/2 XD
Las Vegas: dista solo
4 ore di macchina da L.A. quindi nonostante si trovi nello Stato del
Nevada non è difficile da raggiungere per uno che abita a Los angeles.
Peter Finch:
attore australiano morto nel 1977 che vinse -postumo alla sua morte- il
premio Oscar come Miglior Attore protagonista per il film Quinto
Potere. Tra i suoi film più noti vi sono Domenica, Maledetta Domenica e Il Garofano Verde, film in cui interpreta due ruoli omosessuali, in Il Garofano Verde veste la parte di Oscar Wilde.
ABC: emittente televisiva statunitense.
Two and Half Men: serie televisiva della ABC che vede nel ruolo di protagonista Charlie Sheen.
Silver
Lake: quartiere di L.A. simile a Soho di New York e Carnaby Street di
Londra. E' confinante col quartiere di Hollywood ed è frequentato da
molte Star per lo shopping e il divertimento.
Rodeo Drive: famosa strada di L.A. in cui vi sono i negozi
con grandi firme, molto simile alla Via dei Condotti di Roma.
Chimo: prodotto finale della digestione nell'intestino crasso che successivamente diventa feci.
La balbuzie di Porky Pig:
ho voluto darle espressione scritta, spero che ciò non mi penalizzi,
amputarlo di questa sua caratteristica mi sarebbe dispiaciuto alquanto.
Conversazione Telefonica:
per distinguere la conversazione telefonica da una normale
conversazione ho modificato un po' il font e il suo collegamento, spero
che ciò non crei problemi.
Petunia: personaggio creato nel 1937 come fidanzata di Porky Pig.
BFF: Best Friend Forever. in america è molto usata questa sigla per parlare del migliore amico.
Tulipani:
per eccellenza, più delle rose, nell'arte, nella letteratura, sono il
simbolo delle dichiarazioni d'amore, significano proprio le parole Ti
Amo. Buffa coincidenza... li ho scelti solo perché i tuipani arancioni
possono ricordare le carote e poi ho scoperto il loro significato...
destino? XD
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