Sweet memories - 01. Prologo
Storia scritta per il contest ”Seven
Drabble Days” di Herms, classificatasi settima a parimerito
insieme con la storia "Lo scopri dopo, quando è troppo tardi" di
syssy5.
Pacchetto ricevuto:
- Personaggio: Luna Lovegood
- Prompt: Sole
- Citazione: "Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe
assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa!
Ciò che è, non sarebbe, ciò che non è, sarebbe!" - Alice nel Paese delle
Meraviglie
Questo primo capitolo non fa parte delle sette drabble partecipanti al contest.
Dovrei riuscire a postare un capitolo al giorno, salvo imprevisti.
Le immagini non sono mie, sono state prese da internet; io ne ho solo
modificata qualcuna.
La storia ha inoltre partecipato al contest ”Le
prime volte non si scordano mai!” di Robinki, classificandosi
prima.
Ringrazio tantissimo entrambe le giudici, i giudizi saranno riportati in fondo
all'ultima drabble.
Una testolina bionda stava
silenziosamente acquattata nel buio.
“Non mi troverà mai.” Pensava con un
sorriso di vittoria stampato sul viso.
Suo fratello era già entrato in soffitta,
senza però vederlo; Lysander si era nascosto proprio bene: si era accucciato
sotto la scrivania e aveva trascinato davanti a lui due scatoloni.
Cominciava però ad annoiarsi. Si sa, i
bambini non possono stare fermi per troppo tempo.
Da uno degli scatoloni scorse un luccichio.
Come poteva qualcosa brillare nel buio più totale? Aprì la scatola già
socchiusa e prese tra le mani un libro, anzi no, era un quaderno.
Sulla copertina di cuoio scuro erano
incastonate parecchie gemme colorate tutte diverse tra loro, al centro erano cucite
delle paillettes argentate che formavano un grosso spicchio di luna e poi
c’erano dei simboli incisi con l’inchiostro nero.
Lysander uscì dal suo nascondiglio e,
alla luce notturna che filtrava dalla piccola finestrella, riuscì a decifrare
le parole. “Questo diario è di Luna Lovegood” c’era scritto in maniera
speculare.
La porta della soffitta si aprì. -
Eccoti! - gridò il bambino, puntando il gemello con l’indice e voltandosi
nuovamente verso la porta.
- Lorcan, guarda cosa ho trovato! -
disse Lysander, eccitato.
La voce del fratello lo bloccò, si
avvicinò a lui incuriosito dal suo tono. Dover correre verso la parete della
cucina a urlare “tana” era ormai soltanto un pensiero lontano.
- Il diario della mamma - sussurrò
Lorcan leggendo la copertina.
Lysander annuì sorridendo.
I gemelli, seduti vicini, cominciarono a
sfogliare le pagine.
- C’è un segnalibro.
Sul segnalibro, di un bel verde scuro,
c’erano le immagini di alcuni dei nuovi animali scoperti da Luna stessa. Uno
strano tipo di uccello sbatteva freneticamente le ali e un animale molto simile
a un leone scuoteva pacatamente la coda.
Lo stile di quelle ultime pagine era
leggermente diverso da quelle precedenti.
È passato tanto tempo dall’ultima
volta che ho scritto su questo diario. La vita è andata avanti così
velocemente; in un battito di ciglia mi sono ritrovata moglie e madre.
Sono felice, la mia vita è
perfetta.
Se ci penso, mi sembra strano aver
vissuto migliaia e migliaia di giorni.
Ho deciso di raggruppare i miei
sette ricordi più belli per creare la settimana migliore della mia vita.
In fondo a ognuna delle sette pagine
successive era incollata una foto.
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