The sweetest damn word

di I_Goth_Doll
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/>THE SWEETEST DAMN WORD
 
 
Lo vedo, è vicino alla porta, probabilmente appoggiato allo stipite.
Forse  ha un braccio contro il legno e la testa premuta contro l’arto, i pugni contratti, il viso celato della cortina di capelli corvini.
Potrebbe essere in procinto di bussare ma  la mano è ancora a mezz’aria.
Lo vedo dentro al mia testa.
Lo vedo dentro il mio cuore.
Mi chiedo da quanto tempo sia così, da quanto non aspetti altro che la luna sia al suo zenit per sentirlo bussare piano alla mia porta e …
Ma …
Scoppio a ridere, questa non è la mia porta!
Questa è una dannatissima cella di prigione in cui sono confinata senza una precisa ragione!
E la considero la ‘mia porta’!
Da quanto tempo?
Il volto, ora sorridente, ora corrucciato, ora alterato di Kurosaki è svanito dal mio cuore , lasciando solo un flebile calore e un pizzico di amarezza.
Ora, più profondamente, più dolorosamente ha preso il suo posto Lui.
L’ironia della situazione!
Vinta da Ulquiorra, che un cuore non ce l’ha!
Ulquiorra che non sa amare, che non capisce cosa siano i sentimenti.
Ed io non aspetto altro che bussi, entri e mi porti la cena guardandomi con sdegno, chiamandomi ’donna’ e si sieda un po’ accanto a me per cercare di comprendere’l’assurda psiche umana’.
Assurda, già …
Ma perché non si muove a bussare?
Eppure so che è qui,vedo dalla finestra che la luna è al suo apice, lo stomaco brontola, sbrigati Ulquiorra!
D’un tratto una fitta di panico, mi muovo nervosamente per la stanza, con il cuore che sembra ardere e spezzarsi.
Perché?
Ma la luna …
La luna è pallida come il suo volto perfetto e freddo …
I suoi occhi gelidi e privi di espressione , i più meravigliosi smeraldi della terra …
E i suoi capelli ,morbide ali di corvo …
Mi volto di nuovo verso l’astro , una profonda inquietudine mi attanaglia .
Non capisco ….
Ed ecco.
Alla finestra non ci sono sbarre!
Il mondo inizia a roteare furiosamente , la terra si apre, una buia voragine mi inghiotte.
Nera come il suo sangue quando Kurosaki l’ha trafitto.
Nera come il vuoto che ha lasciato dietro di sé dopo avermi salutata.
Nera come la nebbia che ha avvolto il mio cuore quando l’ho visto svanire.
Mi chiedevo da quanto avessi capito di amare Ulquiorra.
Ora ho la risposta.
Quando ho compreso di averlo perso per sempre.
Quando ha scoperto cosa fosse amare.
Ma non ha sentito quella dannata, dolcissima parola che usciva dalle mie labbra, mentre diveniva polvere di stelle:
”Amore.”
Ulquiorra è scomparso senza sapere che lo amassi.
E questa fottuta parola mi è rimasta attaccata alle labbra.
Senza di lui, la sua dolcezza è il più spietato dei veleni.
Forse la udirà se la urlo alla luna che tanto gli somiglia.
Grido ma nessuno mi risponde.
Anche Amore è  morto quando le sue mani sfiorarono, per la prima e ultima volta, le mie.

 

Spero vi sia piaciuta, pensavo di scriverne un seguito sul rapporto Ishida-Orihime , ci penserò. Un bacio!




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