Dedico questa storia a
tittivalechan91, che mi ha insegnato ad amare i Crack Pairings.*-*
Attrazione.
Il corpo
trasparente della Dama Grigia
scivolò lungo il corridoio, quasi con eleganza, l'orlo della veste
che sfiorava il pavimento.
Era come se
camminasse, come se fosse
di nuovo viva.
Il Barone
Sanguinario, appostato
davanti alla porta della biblioteca del castello, la guardava.
E provava a
immaginare che fosse
davvero così, che Helena Corvonero fosse tornata in vita, che lui
non avesse mai compiuto l'orrido gesto di ucciderla.
Vana
immaginazione, sogni ingannevoli.
Non sarebbe mai successo.
-Non fa
altro che guardarla, vero,
Barone?
Quella voce
maschile era molto vicina.
Si voltò; il
fantasma dei Grifondoro,
Ser Nicolas, fluttuava davanti a lui.
Era strano
che gli avesse rivolto la
parola. Nick dimostrava spesso di avere paura del fantasma dei
Serpeverde, e adesso si stava evidentemente sforzando per nascondere
lo spavento nella sua espressione.
-Non sono
affari che la riguardano.-
sibilò il Barone, e il timore negli occhi di Nicolas si fece più
evidente.
Si aspettò
che fuggisse, ma non lo
fece. Rimase lì a guardarlo.
Evidentemente
toccava a lui andarsene.
Possibile che, per una volta, le sue catene, il sangue che lo
ricopriva e lo sguardo gelido non avessero avuto effetto?
Decise che
sarebbe salito sulla torre
di Astronomia a scuotere le catene, come sempre.
Non riuscì
ad andarsene.
I suoi occhi
incrociarono nuovamente
quelli di Ser Nicolas, e per l'ennesima volta in quei secoli un
ardore si accese in lui.
Aveva capito
di cosa si trattava, ed
era il motivo per cui evitava gli altri fantasmi, specialmente Ser
Nicolas, e si limitava a fissare la sua perduta Helena.
Attrazione.
Il suo
orgoglio gli
impediva di ammettere che la provava davvero.
Ogni volta
che si
stupiva a passare lo sguardo sul viso e la figura di Ser Nicolas, si
riscuoteva e si diceva che voleva semplicemente rivolgere un'occhiata
sprezzante al fantasma dei Grifondoro.
Non esiste,
l'attrazione di un uomo
verso un altro uomo., pensava,
ancora schiavo della filosofia della sua epoca.
Si sentiva
quasi in
colpa per quella sensazione, e il pensiero lo inorridiva.
Lui, il
Barone
Sanguinario, si sentiva in colpa per una singola e irripetibile
ragione.
-Forse un
giorno
capirete.
Si riscosse
dai
suoi pensieri, e si accorse che si era di nuovo perso nella
contemplazione del viso di Nicolas.
Invece della
vergogna, lo assalì la furia.
-Cosa ci
sarebbe da
capire?
-Capirete
che la
vostra unica ambizione non può essere la Dama Grigia.- rispose lui.
La voce gli tremava, ma cercava di mantenerla ferma, forse in onore
del coraggio dei Grifondoro. -C'è altro, che non vi respingerà.
Se non fosse
già
stato un fantasma, Ser Nicolas sarebbe impallidito. Si limitò a
sgranare gli occhi e a fluttuare lentamente indietro, senza più dire
una parola.
Il Barone
Sanguinario lo fissò con rabbia.
-Non si
permetta
più a pronunciare certe parole in mia presenza.
Non
ricordava di
aver mai parlato così tanto con un altro fantasma. Non era solo la
rabbia che gli rodeva dentro.
Distolse lo
sguardo
da Nicolas, che lo fissava visibilmente impaurito, e si affrettò ad
andare via.
Volò oltre
la
parete, discese la scalinata che portava nella Sala d'Ingresso.
Non voleva
salire
nella torre di Astronomia. Dilaniato da quelle sensazioni, il Barone
Sanguinario lanciò un'occhiata alla Sala Grande, vuota e buia.
Lui non
avrebbe mai
potuto dormire come in quel momento stavano facendo gli studenti di
Hogwarts. Anzi, il suo corpo morto dormiva già, ma la sua anima era
condannata a una veglia che sarebbe durata fino alla fine dei tempi,
se mai questa fine ci fosse stata.
Condannato.
Condannato alla veglia e all'inaccettabile attrazione per il fantasma
di un altro uomo.
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