Semplicemente Harry
Grida,
canti di incoraggiamento, fischi, applausi, insulti: Harry
scalciò il suolo con forza e tutto si affievolì,
come se improvvisamente l’intera scuola fosse stata colpita
dall’Incanto Silencio. L’aria, fredda, gli
sferzò il viso, insinuandosi tra i capelli e nelle fessure
della divisa. Accelerò, puntando la scopa verso
l’alto, verso il sole che lo stava accecando, e una volta in
quota, sterzò di nuovo in direzione del castello, con una
felicità quasi selvaggia a trasformare i tratti del suo
volto.
Nel
momento
stesso in cui aveva staccato i piedi dal suolo, fu come se si fosse
lasciato dietro tutto il peso che solitamente gli tormentava
l’anima, come se fosse finalmente libero di respirare. A
cavallo della sua scopa nessuno riponeva aspettative assurde su di lui,
non c’erano pressioni, angosce, paure, speranze disattese,
sogni a dir poco utopistici; in quel momento nessuno lo vedeva come il
‘Bambino Sopravvissuto’; nessuno gli gettava
addosso tutte le speranze di salvezza del Mondo Magico; nessuno
possedeva l’assurda pretesa che un ragazzino appena
sedicenne, che neanche aveva completato la sua istruzione magica,
potesse in qualche modo anche solo danneggiare il più grande
mago oscuro di tutti i tempi.
Nessuno
doveva sacrificare la propria vita per la sua.
Nell’aria
aveva la capacità di lasciarsi dietro le sue angosce
più profonde, seminandole, volando più veloce del
vento, per lasciarsi raggiungere solo quando avrebbe rimesso di nuovo i
piedi sulla terra ferma.
L’uno
dovrà morire per mano dell’altro,
perché nessuno dei due può vivere se
l’altro sopravvive.
Un luccichio
dorato attirò la sua attenzione e Harry accelerò
di nuovo, cambiando abilmente direzione. Sapeva che la sua fuga non
sarebbe durata molto, ma questo non gli impediva di godersi e respirare
a pieni polmoni quella inebriante libertà.
Quando
sarebbe sceso dalla sua Firebolt, sarebbe stato di nuovo schiacciato in
quella fastidiosa e sottile inquietudine perenne, sarebbe tornato ad
essere il ‘Prescelto’. Ma ora era libero di essere
semplicemente se stesso, semplicemente Harry, e di lasciarsi
andare nell’unica cosa che sapeva per certo di fare
dannatamente bene: volare.
Fine
Sophie'
space
Ciao ragazzi :) eccomi
tornata con una piccola flash, scritta in occasione dello splendido
concorso 'Be a judge' indetto da Payton_ e Fabi_ Di seguito vi
posteròi giudizi! Che dire... ho
provato a mostrare come io vedo Harry, un ragazzo sì
testardo e impulsivo, ma su le cui spalle grava un peso davvero un po'
troppo
grande per una persona sola, e che davvero pochi
potrebbero capire :) Spero vi sia piaciuta! Un bacione a tutti! (ah! la parte in corsivo è presa da 'Harry Potter e l'Ordine della Fenice')
Sophie
Potete trovare la mia pagina su fb qui: http://www.facebook.com/pages/Sophie_85/297003163686205 dove inserirò eventuali nuove storie e chiacchiericci vari ^_^
Quinta
classificata al 'Be a judge' contest di Fabi_ e Payton_
Vincitrice del premio
speciale 'Premio caratterizzazione':
"Perchè Harry Potter
non è solo il Prescelto, è una ragazzo, e
caratterizzare benissimo quella parte di lui non è semplice.
"
Grammatica
9.5 punti
Stile
9.9 punti
Caratterizzazione
10 punti
Originalità
9 punti
Attinenza
alla traccia 4 punti
Gradimento
personale 4.9 punti
Totale
47.3 /50
Giudizio
di Payton:
L’unico
errore grammaticale presente è che hai
scritto Mondo Magico minuscolo,
per il resto è tutto perfetto. Io non amo Potter, nel quinto
libro l’ho odiato
con tutta me stessa, ed ho recuperato simpatia nei suoi confronti nel
settimo.
Mi irrita, ma in questa flash me l’hai fatto adorare. Mi sono
quasi commossa,
non lo nego. Hai descritto, in poche parole, il peso di Harry, il suo
fardello,
i suoi timori. Non avevo mai letto un’introspezione
così nei suoi confronti,
anche perché nelle ff non è molto considerato, in
effetti. Sono ammirata,
perché è una gran storia, secondo me.
L’originalità
non è estrema,
perché parlare delle paure di Harry non è poi
così
innovativo, ma il modo in cui l’hai fatto lo è
eccome. La partita di quidditch
è sì presente nella storia, ma ho un ruolo
estremamente marginale, quindi non
ti ho potuto dare un punteggio altissimo in quel frangente.
Lo
stile è scorrevolissimo, piacevole, e consente di
scivolare da una parola
all’altra senza intoppi di alcun genere. Avrei capito che mi
è piaciuta
moltissimo questa flash, quindi non mi resta che farti i miei
complimenti per
l’ottimo lavoro.
Grazie
d’aver partecipato. Payton.
Giudizio
di Fabi:
Cosa
posso dire di questa flash? Hai raccontato l’essenza di
Harry in poche
parole. Chi non ha mai sognato di potere una volta volare? Chi non si
sente
libero quando è a suo agio e sta facendo qualcosa che ama?
Tu
hai trasformato il Bambino Sopravvissuto in un semplice giocatore di
Quidditch, raccontando qualcosa che secondo me è
perfettamente in linea con il
personaggio che ci ha presentato le Rowling, un ragazzo schiacciato dal
peso
del suo destino, che ha accettato il suo ruolo a malincuore, uno che
non si è
nascosto. Hai raccontato il Potter che nessuno può odiare.
Ho
trovato la storia originale, non per l’argomento che hai
descritto, ma per
il modo in cui l’hai fatto. Certo, il paragone tra il volo e
la libertà non è
così innovativo, ma non mi era mai capitato di leggere di
Harry da questo punto
di vista.
La
parte stilistica è buona, la grammatica invece presenta
un paio di errori:
‘Quando sarebbe sceso dalla sua Firebolt, sarebbe stato di
nuovo schiacciato in
quella fastidiosa e sottile inquietudine perenne, sarebbe tornato ad
essere il
‘Prescelto’’, qui per esempio, la frase
risulta pesante, avresti potuto
sostituire la prima parte con ‘una volta sceso dalla sua
Firebolt’, ad esempio.
In più la frase precedente: ‘non gli impediva di
godersi e respirare a pieni
polmoni quella inebriante libertà.’, qui avrei
staccato invece, perché trovo
che il ‘respirare la libertà’ si perda
un po’ nella frase.
Per
il resto non ho appunto da farti: buon lessico e buona
caratterizzazione,
ripeto.
Ho
trovato ottima anche l’attinenza al tema,
perché si capisce che c’è una
partita anche se non ci sono interventi esterni
all’introspezione di Harry. La
scena i più si svolge durante la partita,
all’interno del campo, quindi ottima.
Complimenti.
Stile
9.3 punti
Caratterizzazione
10 punti
Originalità
8.92 punti
Attinenza
alla traccia 4.3 punti
Gradimento
personale 5 punti
Totale:
37.52 /40
Giudizio
di Gigettina:
Ho
amato questa flash. Mi è sempre piaciuto leggere storie
su Harry, se scritte
bene. Devo dire che questa introspezione merita, perché
decisamente credibile.
L’attinenza alla traccia è completa, dopotutto
Harry sta giocando. La sua mente
si libera, nonostante sia in cerca del boccino d’oro, e lui
può essere se
stesso. Lo stile è semplice e, in un certo senso,
suggestivo. Sembra di sentire
davvero il tifo dello stadio, anche se ovattato: è
l’atmosfera quella che
conta. I sentimenti e i pensieri di Harry sono pienamente IC, e
c’è anche una
buona originalità: ha saputo dare un tocco personale al
momento descritto.
Giudizio
di Missy:
Stile:
ho tolto un punto perché ho trovato che in alcuni
periodi c’è un
eccessivo uso di virgole che appesantisce la lettura. Per il resto
credo che tu
sia stata molto incisiva in ciò che hai scritto. E anche che
abbia caricato le
parole di significati profondi.
Caratterizzazione:
niente da dire: questo è Harry.
Però mi ha lasciato
perplessa quel “diciassettenne”. Perché
Harry non sta a scuola l’ultimo anno,
quindi è impossibile che abbia diciassette anni.
Originalità:
uno scorcio di un Harry terribilmente
tormentato. L’ho apprezzato
ma è un argomento ampiamente sfruttato nelle fan fiction.
Anche il paragone di
Harry che è libero sulla scopa, mentre vola, e torna invece
ad essere il
prescelto quando torna a terra.
Attinenza
alla traccia: purtroppo ho dovuto abbassare il punteggio
perché nella
storia non ho trovato riferimenti alla partita, eccetto le urla dei
compagni di
scuola di Harry all’inizio.Il fatto è che la
traccia richiedeva una “Partita di
Quidditch” ma in questo caso avrebbe potuto essere, non so,
un allenamento? Non
lo trovo chiaro.
Gradimento
personale: ho apprezzato molto come hai descritto Harry, le
sue
sensazioni e la sua frustrazione. Ho percepito ciò che
provava lui ed era quasi
come se fossi insieme a lui.
Ho
avuto la chiara immagine di ciò che hai scritto, davvero.
Giudizio di Lyla:
A
parte la discutibile (e assolutamente soggettiva) scelta
dell’utilizzo del
passato remoto come tempo verbale principale, lo stile è
corretto e adatto alla
storia, praticamente impeccabile.
Sono
veramente poche le storie che trattano di Harry, della sua storia
e dei
suoi pensieri lasciandolo IC e questa è una di quelle. La
sua riflessione è
spontanea e allo stesso tempo coerente, in linea con la pressione cui
è
soggetto dal quarto al sesto libro. È un Harry adolescente
che ha bisogno di
vivere i suoi momenti da normalissimo diciassettenne, caratterizzato
con
efficacia e semplicità.
Come
ho già citato nella caratterizzazione, non mi
è mai capitato di leggere
una cosa del genere, il che credo debba essere ascritto alla sua
assoluta
originalità.
Giocare
a Quidditch è l’unica liberazione di Harry
dalla pressione che l’intero
mondo magico gli mette addosso. Non poteva essere inserita meglio.
Una
storia originale, breve e soddisfacente nella sua
brevità: è stato davvero
un piacere leggerla, mi è sembrato tornare alle pagine di
zia Row.
Punteggio
totale: 84.80 / 90
6° classificata al
"1h contest" di Mazza94
Correttezza ortografica: 9.80/10
Lessico e stile: 10/10
Aderenza al tema: 5/5
Originalità: 9/10
Caratterizzazione del personaggio e rispetto IC: 10/10
Gradimento personale: 10/10
Totale: 53.80/55
Sicuramente una prova
lodevole, seppure, forse, non scritta in un’ora. Partiamo
dall’aspetto formale, dicendo subito che è buono e
che, secondo il mio modesto parere, padroneggi una buona conoscenza
ortografica e grammaticale. Il testo non presenta sbavature, se non in
questa frase: “Ma ora era libero di essere semplicemente
sé stesso”. Fa attenzione, perché la
forma accentata di sé è appropriata quando il
pronome è usato da solo, ma, con il rafforzativo
“stesso”, l’accento sparisce.
Il testo scorre velocemente e in maniera piacevole: la tua è
una di quelle storie riflessive, ma che hanno come pregio quello di non
essere pesanti. Il tuo stile è fatto di frasi ricche e
spesso nient’affatto brevi, ma che riesci a snellire facendo
un giusto uso della punteggiatura. Efficiente è poi anche il
tuo modo di presentare i concetti per te più suggestivo;
alterni, in effetti, le frasi lunghe sopraccitate ad altre molto
più essenziali e sintetiche, ma che riescono a sottolineare
– appunto- sapientemente il significato, il senso che vuoi
imprimere. Il lessico è sempre appropriato a quello che
scrivi, ma vario. Non vi sono ripetizioni lessicali, se non quelle
volute e ricercate, che però sono manifestazione di uno
stile consapevole. Ripeti le strutture, ma senza eccedere e divenire
monotona. Aggiungi infatti ad ogni riga dettagli nuovi, sfaccettature
diverse del concetto che sviluppi nella storia.
Il tema, non c’è che dire, è stato
pienamente rispettato. La storia non può essere classificata
in altro modo, se non introspettiva. Proprio grazie allo stile che
padroneggi i pensieri di Harry sono sempre chiari e presentati nella
maniera più vicina al lettore possibile.
C’è da dire che Harry non ha mai fatto pensieri
particolarmente complessi, è sempre stato molto aperto e
comprensibile, ma, senza dubbio, qui la sua interiorità e la
sua ansietà vengono fuori molto bene.
Hai trovato un buon pretesto per parlare delle pressione sotto le quali
è continuamente sottoposto il nostro protagonista. Sappiamo
bene quanto Harry ami la sensazione di libertà data dal
volo; esattamente quanto ormai possiamo enumerare a memoria le sue
continue preoccupazioni. Non posso darti punteggio pieno
nell’originalità, perché la sensazione
benefica del volo su Harry è stata trattata più
volte dalla Rowling e non solo. Le preoccupazioni stesse che tu
ricordi, allo stesso modo, sono davvero quelle che conosciamo. Per
avere quel pizzico di originalità in più
– che comunque è nella storia, sia
perché Harry è un personaggio poco sfruttato
oramai, sia perché non molti parlano del volo- forse avresti
dovuto introdurre un qualche elemento in più. Una situazione
concreta, ad esempio, da cui Harry sfugge: avrebbe rispettato il canon
ma, in ogni caso, se scelta bene – ci sono tantissimi motivi
per cui Harry è ansioso, nello specifico- sarebbe stato un
tema sicuramente più nuovo e tuo da sviluppare.
Sulla caratterizzazione, però, assolutamente, non ti si
può fare alcun appunto. Il tuo Harry è
l’Harry della Rowling, anzi, leggendo ciò che hai
scritto ho addirittura pensato che questo brano potrebbe essere
tranquillamente inserito tra le pagine del libro, in una qualsiasi
partita, magari, che so, nel sesto. Il tuo personaggio ha spessore,
è ben caratterizzato, la sua personalità emerge
forte.
Una buona storia, assolutamente, che ti trasporta con Harry sul manico
di una Firebolt :)
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