--- Harakiri ---
Fan-Fiction su City Hunter scritta da Kasumi-chan (
momieale@libero.it ).
Tutti i personaggi di City Hunter sono proprietà di
Tsukasa Hojo, Sunrise, Shueisha e di tutti gli altri aventi diritto.
Questa fiction è di genere comico e la
sua creazione ha avuto il benestare di Mario, perciò se vi sembra una
schifezza, prendetevela con lui!! Scherzo :D
La storia è ambientata successivamente
all’arrivo di Mick, ma prima che tra Kaori e Ryo si sistemassero le cose.
CAPITOLO 1
Kaori girò la chiave nella toppa ed entrò in casa.
Ryo era stato fuori fino a tardi come al solito e quella
mattina era uscita presto a fare le spese senza svegliarlo.
Appoggiò le borse e inforcò le ciabatte.
Un’occhiata all’orologio della cucina. Erano le 12 e 30.
Se l’aveva presa comoda e aveva fatto un giro per i negozi.
Aveva provato qualche vestito, ma il portafoglio piangeva e aveva preferito
spendere sul cibo, che era decisamente più importante per la sopravvivenza!
Ryo invece non badava mai a spese.. usciva spesso la sera con
qualche ragazza o andava a bere con Mick. Kaori accettava il fatto che ne
avesse bisogno per staccare dal suo lavoro.
Iniziò a preparare il pranzo e poi decise che era ora di
andare a chiamare il suo socio.
Attraversò il corridoio e si fermò ad ammirare la lucente e
affilatissima spada che il professore aveva regalato loro qualche mese prima.
Il Doc aveva una bella collezione di spade antiche appartenute a veri samurai e
Kaori ne era rimasta estasiata. “Se ti piacciono tanto, ve ne regalerò una in
cambio di un favore” aveva detto, e così fu.
Kaori aprì la porta della camera da letto di Ryo e lo chiamò
a gran voce.
«Svegliati pigrone! E’ già mezz.. »
Ma le parole le morirono in gola e divenne bianca come un
lenzuolo.
Sotto al lenzuolo, Ryo stava riposando beatamente a fianco
di Mick! Sul pavimento della stanza, i loro vestiti. Tutti.
Kaori ebbe un mezzo infarto e si precipitò fuori dalla
stanza. Appoggiò la schiena alla porta e respirò affannosamente.
In quei lunghissimi secondi si sentì morire e divenne preda
di una rabbia funesta.
Spalancò la porta e la frustrazione le uscì a fiumi dalla
bocca.
« Ryo!!! Non avrei mai pensato di trovarti a letto con un
uomo!!! Mi ero fatta una ragione per le donne che frequentavi, ma non posso
accettare che tu sia diventato gay!!! Non sopporto la vergogna!!! Voglio
morire!!! »
Ryo e Mick si svegliarono di soprassalto alla urla di Kaori
e crederono entrambi di avere le traveggole, quando videro la donna afferrare la Kitana e puntarsela al
petto per praticare il Harakiri (vedi nota alla fine).
Kaori fu fermata in tempo. Quando riaprì gli occhi, che
aveva chiuso dopo aver posizionato la spada sul suo addome, urlò nuovamente.
Questa volta perché si era trovata davanti i due uomini in costume adamitico,
che non avevano trovato il tempo per vestirsi prima di fermare il suo atto
suicida…
La donna si coprì gli occhi con una mano e scappò via
urlando.
« Non toccatemi!! Non toccatemi!! Uahhhh!! »
Ryo e Mick si guardarono allucinati per la scena a cui
avevano appena assistito. Ryo indicò il petto di Mick.
« Perché stavi dormendo nudo nel mio letto? »
« Non chiedermelo.. Dopo la sbornia che abbiamo preso ieri
sera, è già tanto che mi ricordi il mio nome! »
Kaori scese le scale in fretta e furia, cercando di
scacciare il prima possibile le visioni irreali di quella mattina!
« Stupida! Stupida! Dovevo capire che non era a posto! Tutti
quegli anni passati ad aspettare un suo segno di affetto, una qualche
attenzione speciale! E invece preferisce andare con un uomo! Ma io mi sono
rotta, cavolo! Adesso esco e vado con il primo che incontro!! »
La donna afferrò la borsa sul tavolo e uscì di casa, senza
sapere bene dove andare.
Nel frattempo i due uomini si stavano rivestendo.
« Kaori l’ha presa malissimo... » constatò Ryo.
« Mia dolce Kaori! Mi sono giocato per sempre la possibilità
di averti tutta per me! Scommetto che non vorrai più guardarmi in faccia! »
Piagnucolò Mick.
« Ehi, ho una grande idea! Perché non le facciamo uno
scherzo e facciamo finta di essere diventati fidanzati per davvero? Eheheh »
« Sei pazzo?? Perché rovinare la nostra fama in questo
modo?! Ho una reputazione da stallone da difendere!! »
« Ci divertiremo un mondo alle sue spalle, vedrai! »
« Ryo, sei proprio un uomo crudele! »
« Bwahahahahah!! »
CAPITOLO 2
Kaori aveva deciso che era la volta buona per dare una
svolta alla sua vita. Si era stufata di stare in aspettativa per Ryo. O le cose
tra loro si sistemavano in fretta, o si sarebbe licenziata e avrebbe trovato un
fidanzato.
Camminava nervosamente, cercando di farsi venire in mente
qualche idea.
« Guarda Mick! Questo abito è una figata!! »
Kaori cadde con le gambe all’aria, alla voce di Ryo a pochi
metri. I due ragazzi stavano osservando interessati una vetrina di articoli di
pelle e borchie per omosessuali.
Sulla fronte della donna scivolò una gocciolona pazzesca,
mentre si sentiva mancare. Un omone vestito da donna, che stava facendo le
pulizie fuori dal suo locale, corse in suo soccorso e le impedì di cadere..
« Kaori, sei proprio tu! Ti senti poco bene?! »
Kaori riconobbe il travestito amico di Ryo.
« No grazie, quello che si sente poco bene è Ryo... Sai,
sembra che abbia deciso di cambiare sponda! Guarda come fa shopping con il suo
fidanzato! »
L’omone lasciò cadere Kaori e intrecciò le mani come in
segno di preghiera.
« Ryo!! Tesoro!! Hai finalmente deciso di passare dalla mia
parte e non mi dici niente?! Amore mio!! »
Kaori si rialzò e si massaggiò il sedere dolorante per la
caduta, mentre l’omone seguiva i due ragazzi che erano appena entrati nel
negozio.
Ryo e Mick stavano morendo dalle risate all’interno, dopo
aver visto la reazione di Kaori con la coda nell’occhio.
« Ryo, sei un vero bastardo! Se non ti conoscessi bene,
potrei credere che mi hai portato qui dentro per farmi provare quel costume
sado-maso! »
Ryo, tra una risata e l’altra, guardava curioso i vestiti e
gli accessori. Shinjuku era il quartiere a luci rosse di Tokyo e negozi come
quello erano ad ogni angolo.
« Mick, guarda che roba!! Guarda questo! E questo! »
Il biondo si accorse che gli altri clienti del negozio li
stavano fissando e divenne paonazzo dalla vergogna.
« Ryo, smettila! Sei proprio un porco! »
Il travestito amico di Ryo si fece vicino e consigliò
solenne « Ragazzo, non hai ancora visto niente. Vieni con me! » e lo trascinò
per un braccio.
« Aiuto Mick!! Mi vogliono violentare!! »
Mick scappò fuori dal negozio per evitare la stessa sorte e
scoppiò in una risata fragorosa.
« Mio Dio, ho mal di pancia dal ridere!! »
Dopo qualche secondo la porta del negozio si spalancò e Ryo
ne uscì con fatica mentre una decina di braccia cercavano di trattenerlo per la
maglietta.
« Ryo, torna qui!! Devi ancora provare questo e questo!! »
Lo sweeper aveva la maglietta a brandelli e indossava un
cappellino di pelle da poliziotto e un paio di jeans con le natiche scoperte.
« Ahahah! Ryo, vuoi farmi morire?! Dove pensi di andare in
giro conciato a quel modo?? »
« Non torno lì dentro neanche morto! Che si tengano i miei
jeans! Andrò a casa a cambiarmi! »
« Se volevi che ci scambiassero per due gay, hai fatto
centro! »
Nel frattempo Kaori era entrata in un bar a farsi dare un
bicchiere d’acqua. Alcuni clienti indicarono una strana coppia che stava
passando fuori e la ragazza si girò verso la vetrina. Alla vista di Ryo
conciato a quel modo, l’acqua le andò di traverso e ci mancò poco che si
strozzasse.
« Non ce la faccio a vederlo così! Datemi una Kitana!! » si
mise ad urlare.
CAPITOLO 3
Quando Mick e Ryo rientrarono in casa, scoprirono che Kaori
si era chiusa a chiave nella sua stanza. L’aveva presa proprio malissimo!
Chi poteva biasimarla? Ryo, esibizionista qual’era, si era
divertito a passeggiare per Shinjuku conciato in quella maniera. Credeva, così
facendo, di attirare facilmente l’attenzione delle ragazze! Mick aveva cercato
di fargli capire che in quel modo si faceva solo una cattiva pubblicità, ma dopotutto,
pensava che il fatto che le altre donne lo credessero omosessuale potesse
giocare a favore di Kaori. Al tempo stesso, il fatto che Kaori credesse Ryo omosessuale,
giocava a suo favore.
Da qualsiasi faccia si guardasse la medaglia, c’era solo da
guadagnarne. Kaori poteva trarne un aiuto per evolvere la sua relazione con Ryo
oppure per riconsiderare la proposta di Mick.
C’era solo un piccolo problema. Kaori credeva che Mick fosse
diventato l’amante di Ryo!
Il bel americano decise che avrebbe provato a parlare con
Kaori. Si avvicinò alla porta di legno e appoggiò l’orecchio, per capire cosa
stesse facendo.
Niente rumori strani. Forse stava leggendo.
Bussò delicatamente con la nocca della mano e la chiamò per
nome.
« Non voglio parlare o vedere nessuno dei due! »
« Kaori, ti devo parlare. Non è come sembra. Non è successo
niente tra noi. Ieri sera abbiamo bevuto e ci siamo addormentati così e… » in
quel mentre, l’intenzione di Mick di raccontarle la verità, venne scacciata da
un’idea malsana « Poi ho pensato di fare uno scherzo a Ryo. Gli ho fatto
credere di aver passato la notte insieme… Eheheh »
« Che vuoi dire? »
« Lui pensa di essere diventato omosessuale ed è confuso, ma
io sono sanissimo! Kaori, fammi entrare, ti prego. »
Kaori girò la chiave e fece capolino con sguardo diffidente
dalla fessura.
« Ahahah! Stai al gioco Kaori, ci divertiremo! Mi piacciono
ancora le donne, credimi! Se mi fai entrare te lo dimostro! Eheheh! »
« Siete due imbecilli! » E così dicendo, si richiuse dentro.
Mick si compiacque della sua trovata. Era giusto che Ryo
pagasse per aver riso alle spalle di Kaori.
Quello che non aveva calcolato però, era che con quelle
parole era scattato qualcosa nella testa della donna. Kaori, infatti, lungi dal
cadere ai piedi dell’americano, si era messa in testa che avrebbe riportato Ryo
sulla retta via. Avrebbe cercato di risvegliare gli istinti eterosessuali di
Ryo in tutte le maniere!
La donna passò la seguente mezzora a svuotare l’armadio e a
recuperare il suo abito e le sue scarpe più sexy (regali di Eriko mai indossati
prima, naturalmente!). Si truccò e indossò le scarpe con il tacco a spillo. Uno
sguardo allo specchio per controllare l’insieme e un incoraggiamento
bisbigliato a se stessa “ Kaori, devi farlo morire! Prova il tutto per tutto!
Se poi è veramente gay, ti sei tolta un peso e puoi sempre fuggire con Mick! “.
Quando i due ragazzi sentirono che Kaori era uscita dalla
sua stanza, Mick gettò sul tavolo il giornale per omosessuali che aveva
comprato con Ryo quella mattina.
« Ryo, fai finta di leggere questo! E’ il momento giusto per
usarlo! »
« Hai ragione! »
Ryo si sedette al tavolo in legno del soggiorno e prese in
mano il giornale. Fece finta di sfogliarlo ed ammirare le immagini, ma proprio
mentre Kaori entrava in soggiorno e si trovava alle sue spalle, la vide
riflessa sull’anta laccata lucida della cucina.
« Che.. Che pezzo di… » Bofonchiò, mentre con le mani
correva a tamponare il sangue dal naso.
Mick, che era in piedi di fianco a lui e da quella posizione
non vedeva il riflesso, domandò:
« Che hai visto Ryo? »
Kaori era ormai sopra la testa di Ryo e spiò il giornale che
giaceva aperto sul tavolo, per capire l’origine del suo apprezzamento: sulle
pagine aperte troneggiava un primo piano di un sedere maschile in perizoma!
Ryo, in evidente stato di eccitazione, rimase immobile e non
osò proferire parola. Mick si girò verso Kaori e capì che Ryo dovesse averla
vista arrivare in qualche modo.
« Eh sì, è proprio un bel pezzo di sedere maschile! Hai
ragione Ryo! » aggiunse Mick, rincarando la dose.
Kaori assunse uno sguardo vuoto e demotivato e si diresse mogia-mogia
verso le scale.
« Che cosa le prende, Mick?? E’ impazzita?? » Bisbigliò
all’amico.
« Forse cerca di capire se sei diventato veramente
omosessuale! Eheheh »
« Come faccio? Se resta vestita in quel modo, sarà
impossibile che faccia finta di niente! Quel vestito attillatissimo e corto,
quelle gambe scoperte, quei tacchi vertiginosi! Mamma!! »
La reazione dell’amico di Ryo fu talmente potente da rovesciare
il tavolo.
« Ehi calmati! Basterà che tu faccia finta di guardare me! »
Suggerì Mick, assumendo una posa da figo.
« Che piano idiota! »
« Allora non ti resta che uscire allo scoperto con Kaori una
volta per tutte! »
« Non se ne parla! E poi è stato un riflesso automatico! Si
è vestita sexy come piace a me e, non essendo abituato a vederla così, l’ho
scambiata per un’altra! Non sono affatto intenzionato a fidanzarmi con lei! »
Disse Ryo, mentre sistemava il tavolo.
« Beh, io vado a vedere come sta! Non vorrei che cercasse di
fare Harakiri nuovamente! »
Mick corse su per le scale, seguito da Ryo. Appena girarono
l’angolo, videro che la donna aveva appena sfoderato la spada.
« Kaori fermati! Per l’amor di Dio! »
Ryo le prese di mano la spada e la spinse tra le braccia di Mick,
che la sorresse prontamente.
« Cosa vuoi fare, stupida incosciente? » L’aggredì.
Kaori lo guardò con sguardo implorante, come a dire “Non
capisci che sei tu la causa del mio malessere?!” e si guardarono negli occhi
per qualche istante. Ryo, passata la preoccupazione, tornò a pensare
all’abbigliamento della donna e a provare evidente eccitazione.
Attimi di silenzio, nel quale Kaori sperò di aver
risvegliato qualcosa.
« Ehm… Mick, la tua presa è stata fantastica! Ho potuto osservare
i tuoi pettorali e bicipiti sotto la camicia e non li ricordavo così possenti!
Che fisico! Che uomo! »
Mick si esibì immediatamente in alcune pose da culturista,
mentre Ryo palpava i suoi bicipiti.
« Senti che grosso! Senti che duro! Senti che potenza! » Si
vantò Mick.
Kaori restò nuovamente delusa. Era evidente che Ryo era veramente
diventato omosessuale.
CAPITOLO 4
La sera dello stesso giorno Kaori iniziò ad accatastare le
valigie davanti alla porta di casa mentre Ryo puliva pacificamente le pistole.
« Che fai? Non possiamo permetterci un viaggio. » Osservò lo
sweeper.
« Mi licenzio. »
« Non scherzare. »
« Sono serissima. »
Le mani di Ryo si fermarono per qualche secondo. Poi
ripresero a strofinare e a lucidare con cura maniacale gli attrezzi del suo
lavoro.
« Fai pure, troverò un’altra assistente. »
« D’accordo. »
Mick, che era rimasto a guardare la scena dal divano senza
proferire parola, si alzò e annunciò.
« Ryo, mi dispiace. Devo confessarti che non ho mai provato
nulla per te. Partirò con Kaori e non tornerò mai più! »
« Che cavolo stai dicendo? Sei impazzito? »
Come Kaori aveva immaginato, Ryo aveva mostrato di soffrire
di più la separazione da Mick piuttosto che quella da lei!
« Ryo, le cose stanno così! Ho fatto finta di assecondarti
per renderti la realtà meno crudele. Ma non è giusto che io ti illuda oltre e
non è nemmeno giusto che questa fanciulla conviva con una persona che non può
darle un futuro. Addio. »
Ryo appoggiò le armi sul tavolo e corse verso Mick.
« E va bene, scambiamoci un ultimo abbraccio! » fece
l’americano, allargando le braccia.
Ryo, invece di assecondare l’amico, lo afferrò per il colletto
della camicia e chiuse l’altra mano a pugno, minacciando di rovinare il suo bel
viso.
« Smettiamola con questa commedia! Hai retto il mio scherzo
solo per poter scappare con Kaori, non è vero?! »
« Calma, calma, perché quando si tratta di Kaori, diventi
possessivo come un cavernicolo? Eheheh! Sembrava che non te ne importasse
nulla! »
« Taci! Non sono affari tuoi! »
« E invece sì. Kaori mi ha chiesto umilmente di portarla
lontano da quell’essere immondo e senza cuore che è il suo socio. Non è vero,
zuccherino? »
« Certo. »
La conferma così risoluta della donna ebbe l’effetto di una
pugnalata al cuore di Ryo.
« Ma cosa ti aspettavi? Il gioco è bello fin che dura poco.
»
Furono le ultime parole di Mick, prima di iniziare a portare
giù i bagagli e lasciarli qualche momento da soli.
Kaori guardò Ryo negli occhi e disse « Non avrei mai pensato
che un giorno ti avrei rubato il fidanzato. »
« Scusa Kaori, riconosco di averti fatto uno scherzo
pesante. Non andartene sul serio. »
« Non me ne vado per lo scherzo. Me ne vado perché sono
stufa di aspettare che tu.. »
Ryo l’attirò a sé e l’abbracciò.
« Perdonami. So che mi comporto sempre da stronzo con te. »
« Non mi basta un abbraccio per farmi cambiare idea. »
« Se ti vesti come prima, prometto che mi faccio perdonare
in un’altra maniera.. Gheee… »
Kaori non fece in tempo a diventare paonazza che una
martellata da 100 t si fracassò sulla testa di Ryo e lo appiattì al pavimento.
« Brutto maniaco pervertito! » Sentenziò Mick con il
martello in mano, che era appena risalito per caricare le altre valigie.
« Mick! Maledetto impiccione! » Biascicò Ryo con la
mandibola incassata sul pavimento.
« Ahahah! Mi devi un favore! »
Mick uscì sul pianerottolo e andò a riprendere le valigie.
Aveva raccontato tutta la verità alla donna un’ora prima e lei aveva deciso di
inscenare la partenza per fare uscire Ryo allo scoperto.
Ryo si liberò del martello e si ricompose in due
millesecondi. Corse a scrivere un biglietto e lo attaccò fuori della porta, poi
spinse Kaori in camera sua.
Mick arrivò in cima alle scale e lesse il biglietto “Non
disturbare. Lascia le valigie fuori della porta!”. Lasciò le valigie come
richiesto e se ne andò con un sorriso.
** FINE **
Questa fiction è stata
scritta per puro divertimento, durante una pausa nella lavorazione di
“Sayonara”. Spero di pubblicare presto qualcosa! E’ una storia romanzata
ispirata sempre alla serie di City Hunter, più lunga e complessa di questa.
Ringrazio tutte le
persone che hanno letto “Harakiri” e aspetto i loro commenti!!
Kasumi-chan,
18 luglio 2010
HARAKIRI
Forma di suicidio rituale più nota, in Giappone, con il termine di seppuku.
Consiste in un profondo e ampio taglio orizzontale dell'addome inflitto dal
suicida, immediatamente seguito dalla sua decapitazione eseguita da un
assistente. Secondo un'antica tradizione nell'addome risiedono, infatti, le
forze vitali dell'uomo. In epoca
Tokugawa, e fino all'entrata in vigore del nuovo codice penale nel
1873, il seppuku venne codificato come una delle pene cui potevano
incorrere i samurai per gravi infrazioni. Come tale divenne e rimase uno dei
simboli dell'ideologia nazionalista, particolarmente enfatizzato
nell'educazione scolastica anteguerra.
Informazioni tratte da http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/h/h008.htm