Kurt fissava lo schermo della televisione
senza vederlo davvero. "Oh mio dio" sussurrò Blaine. "Oh… Oh mio
dio".
L’intero soggiorno era caduto nel più
assoluto silenzio. Finn aveva ancora una patatina a metà strada dalla bocca e il
suo nuovo Game Informer piegato in mano. Il libro di Carole era stato
dimenticato già da parecchio tempo. Burt stringeva così forte la spalla di Kurt
che le nocche gli erano sbiancate.
"Oh mio dio" disse Kurt a bassa voce, senza
fiato. "Blaine… Oh mio dio".
"Ci possiamo sposare" mormorò Blaine,
stupefatto. "Quando saremo più grandi… E decideremo di… E poi potremo… Possiamo
semplicemente farlo".
"Con consenso" specificò Burt, gli occhi
ancora incollati allo schermo.
"Con consenso" aggiunse Blaine in
fretta.
Kurt si coprì la bocca con una mano
tremante. "Oh mio dio, ho il permesso di sposarmi" sussurrò. "Posso… Posso
sposarmi".
Nascose il viso tra le mani e appoggiò la
testa contro la spalla di Blaine. Blaine lo strinse forte a sé, premendo la sua
guancia umida contro quella di Kurt e, tra dolci baci leggeri come piume, gli
sussurrò sciocche cose nell’orecchio, piccoli sospiri di promessi di tutto ciò
che un giorno avrebbe potuto davvero avverarsi.
******
Blaine non si era mai sentito così leggero
in tutta la sua vita. Era come se all’improvviso… potesse are qualunque cosa.
Niente poteva toccarlo. Era invincibile.
Parcheggiò l’auto nel garage di fianco alla
Aztek gialla di sua sorella e saltellò in casa fischiettando. "Sono tornato" si
annunciò. "E sapete una cosa? Non indovinerete mai cosa è successo
stasera!".
Lasciò le sue chiave sul bancone della
cucina e si diresse verso il salotto in una buffa danza improvvisata, solo per
fermarsi agghiacciato. Sua sorella sedeva a gambe incrociate sul divano, il suo
portatile sul tavolino e il viso nascosto tra le mani. Le sue spalle tremavano.
"Francey? Cosa succede? Francey?".
Lei scosse il capo. Blaine si inginocchiò di
fianco a lei e cerco di allontanare le mani dalla sua faccia. "Cosa succede?
Perché stai piangendo?".
La sua risposta quasi si perse, ma lui la
sentì comunque. "Perché potrò vederti sposare" singhiozzò lei. "E non credevo
che avrei mai potuto".
******
Kurt giaceva sulla schiena fissando il
soffitto, ancora troppo eccitato per dormire. Fece scorrere le dita lungo l’orlo
di satin della sua coperta, la sua mente che continuava a vagare su tutto quello
che Blaine gli aveva detto, su tutte quelle dolci promesse che non erano più
solo meri sogni.
Non voleva dormire. Voleva arrampicarsi sul
tetto e cantare. Voleva correre in strada e bussare a tutte le porte che gli
passavano davanti. Voleva dirlo a tutti. Aveva già mandato dei messaggi a Rachel
e Mercedes, ne aveva parlato con I suoi genitori. Seguendo l’impulso del momento
aveva perfino abbracciato Finn e ricevuto un’affettuosa stretta e un
appassionato "congratulazioni, amico" in cambio.
Ma mancava ancora qualcuno…
Si girò, accede la lampada e aprì il
cassetto del comodino. Attentamente tirò fuori la cornice dorata e la girò,
sorridendo al bel viso di sua madre. "Ciao, mamma" la salutò, percorrendo il
contorno della sua guancia con il dito. "Allora, indovina?" disse con un largo
sorriso. "Ricordi quando ero piccolo e giocavo al matrimonio nel cortile e tu
ridevi sempre dicendomi che non vedevi l’ora di vedere il matrimonio che aver
organizzato quando avessi potuto sposarmi?".
Prese un respiro profondo. "Posso sposarmi
adesso" sussurrò.
All’improvviso il brillante sorriso e i
dolci occhi blu di Mollie Hummel si annebbiarono. Spense la luce,
raggomitolandosi sotto le coperte con la fotografia di sua madre stretta al
petto. Poteva vederla adesso, calmarlo prima di percorrere la navata, piangere
mentre diceva i suoi voti e ridere mentre danzava con lui. Poteva perfino
vederla mentre si allungava per dare un bacio sulla guancia a Blaine,
congratularsi con lui e ringraziarlo per amare suo figlio.
Kurt strinse forte la foto e immaginò sua
madre di fianco a lui, mentre piangeva di gioia alla notizia che il suo prezioso
figlio poteva sposarsi. Ma lei non c’era, così Kurt pianse per
entrambi.
Note dell’autrice
SONO SOLO PIENA DI EMOZIONI.
UN DIECI PER TE, NEW YORK. TU VINCI, NEW
YORK
(e niente per la California,
addio)
In più, penso che questa sia la prima volta
che Francey cede alle lacrime in tutte le mie storie. Ma è perché ama tanto
Blaine.
E Kurt. VA TUTTO BENE. SONO SICURA CHE LA
TUA MAMMA TI STA GUARDANDO DAL PARADISO
Note della traduttrice
Perciò, se non vivete sotto una roccia,
saprete anche voi che lo stato di New York ha recentemente legalizzato i
matrimoni tra omosessuali e quanto questo significhi per tutti i veri Kurt e
Blaine che stanno là fuori.
Avrei voluto tradurla prima, ma ero in
montagna quando è passata la legge e Caitlin ha pubblicato questa one-shot, poi
l’università mi ha rapito e tra una cosa e l’altra, eccoci qui, siccome era una
cosa corta e veloce mi sono presa una mezz’ora adesso. Spero che vi
piaccia.
Francey, come avrete intuito, è la sorella
di Blaine, non mi pare che sia comparsa in nessun’altra delle storie che ho
tradotto finora, ma uno degli OC ricorrenti di Caitlin (al pari di Mollie),
perciò in futuro sentirete certamente ancora parlare di lei (in vesti anche più
allegre).
Grazie per essere arrivati fin
qui!