*Autore:
margherota
*Titolo:
Madama Butterfly
*Fandom:
Naruto
*Personaggi:
Shino Aburame, Shibi Aburame, Nuovo Personaggio (A
valanga)
*Pair:
ABURAMECEST (Esiste nella mia mente malata, indi siete avvisati)
*Genere: Introspettivo,
Sentimentale, Drammatico
*Avvertimenti:
Doppie/Triple Drabble, What if...?, Shojo ai, Yaoi
*Rating:
Arancione
*Note: Era
da secoli che dovevo scrivere questa storia. DA SECOLI.
All'incirca, è tutto quello che ho da dire sul mio Rei,
sulla ReiShino e sul Clan Aburame.
Ambientata oltre ogni possibile evento narrato dal Manga, è
un What if..? che prende in chiara analisi il mio Clan preferito e ne
analizza un ipotetico avvenire. Le regole della casata sono una mia
invenzione, la fan fic straborderà di OC occhialuti, il
tutto sarà condito con la mia solita analisi drammatica e
introspettiva che porterà, inevitabilmente, alla tragedia
più grande. Siete avvertiti, non è una fan fic
tanto allegra e simpatica.
Nel momento in cui la pubblico, l'ho conclusa. Questo significa che,
salvo incidenti di percorso, gli aggiornamenti saranno assolutamente
regolari - una volta a settimana. Sono venti capitoli in
tutto, non è troppo lunga perché non resisterei.
*Avvertenze:
Rei, tutte le sorelle Aburame, la Signora Aburame sono
personaggi di MIA invenzione. Non mi interessa se voi volete farne
qualche utilizzo, l'importante è che ME LO DICIATE PRIMA. In
particolare a Rei, OC che dedico con tutto il cuore ad una persona in
particolare. Siete avvertiti: Rota
morde.
1. Prologo
Villaggio di Konoha, grande capitale del potente Regno del Fuoco,
componente fondamentale nel gioco politico del Mondo Conosciuto, forte
sostenitore della sua pace e garante della tranquillità
relativamente continua che vi regnava. Racchiusi in una valle protetta
da minacciose e imponenti montagne, i volti dei suoi Capi storici erano
impressi per sempre nella memoria della stessa Natura.
Landa dalle molteplici facce, dalle innumerevoli menti, dalle mille
trame nascoste. Le formiche che arrancavano nel viverti dentro, immerse
nella tua idea di placida protezione, erano così tante da
rendere il suo aspetto totalmente nero.
Uchiha, Hyuuga, Inuzuka, Nara, Yamanaka, Aburame… tanti nomi
per un unico simbolo. Tante teste per una sola imponente idea.
L’Hokage, il capo di tutto il corpo formato da queste cellule
dai mille colori.
Solo e unico detentore della Verità.
L’Alveare di Konoha era in fermento.
Le api operaie sembravano come impazzite, vorticavano senza sosta da
una cella all’altra, in fermento furioso. Le loro ali
fischiavano in aria, ronzando in maniera irritante, in continuazione.
Le api guerriere erano inquiete, svolazzano senza sosta di fronte
all’entrata, scattando al minimo movimento sospetto o
semplicemente avvistato. Puntavano i loro pungiglioni letali fuori dal
proprio corpo, pronte e scattanti per ogni eventuale evenienza.
L’ape Regina stava morendo.
Era momento che una delle sue amate figliole prendesse il suo posto.
Ma era una lotta spietata quella che vedeva sorgere una nuova Regina.
Le larve privilegiate venivano nutrite dall’inizio dei loro
giorni con la Pappa Reale, lo speciale nutrimento che le faceva
sviluppare sessualmente, perché potessero svolgere
l’ingrato compito d’essere sempre gravide, di
riempire quelle cellette di cera con tante uova, con tanti prossimi
individui.
Al momento della schiusa, la prima larva usciva dal suo involucro,
vittoriosa sulle altre.
E mangiava, spietatamente, le sue sorelle avversarie. Una dopo
l’altra, fino a rimanere l’unica e sola.
Era una guerra tra simili, quella che dipingeva l’unica
vittoriosa sulle molte.
Crudele, crudele e crudele.
L’ape Regina regnava incontrastata su ogni cosa, su ogni
essere che osava zampettare sul suo territorio.
Lei era colei che comanda, Lei era colei che sola poteva. Tutto.
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