Natsu no Neko
Questa storia partecipa al
concorso estivo ‘One shot dell’ estate’ … ringrazio tutte le persone che la
leggeranno.
“Natsu
no Neko”
di
Sanae78
Era ancora buio
fuori e Yotaro se ne stava sdraiato sul balconcino che sporgeva dalla finestra
della camera da letto di Taro.
Di notte la
finestra era rimasta aperta e lui aveva dormito acciambellandosi in quello
spazio ristretto.
Da qualche
giorno era arrivata l’estate a Nankatsu e faceva molto caldo.
Taro stava
ancora dormendo, adagiato sul suo letto.
Tutto ad un
tratto il gatto si era voltato e si era messo ad osservare il suo amico umano,
dispiaciuto per quello che stava per fare.
Se avesse
potuto, avrebbe evitato di farlo, ma non gli rimaneva altra scelta.
Purtroppo
aveva un impegno importante a cui proprio non poteva rinunciare.
Si era
abbassato completamente in posizione d’ attacco e poi con un grande salto era
volato sulla pancia di Taro che si era svegliato di soprassalto.
“Ma che
succede?”
Il ragazzo si
era tirato su di scatto e si era ritrovato di fronte gli occhi magnetici di
Yotaro che non smettevano di fissarlo.
“Yotaro! Ma
che vuoi?”
Taro si era
girato a guardare la sveglia: “E’ ancora presto!”
Il gatto
continuava a fissarlo e dai suoi atteggiamenti Taro aveva capito subito che
cosa volesse.
“E va bene …
ho capito … devi uscire?”
Mezzo
addormentato, gli aveva aperto la porta della sua camera, mentre Yotaro gli
faceva strada sollecitandolo a muoversi.
Quando gli
aveva spalancato la porta d’ingresso, il gatto se ne era scappato via correndo,
senza voltarsi indietro.
Taro per un
breve istante l’aveva osservato: “Ma chi glielo fa fare di alzarsi a quest’ ora?”,
aveva detto sbadigliando.
“Il letto mi
sta aspettando … speriamo che non faccia tardi anche stasera.”
Poco dopo
Misaki se ne era ritornato a dormire.
Come ogni
gatto che si rispetti, Yotaro adorava quella stagione, perché poteva andarsene
a spasso, cacciare e farsi coccolare da un caldo sole.
La cittadina
era ancora addormentata e solo pochi umani assonnati si aggiravano per le
strade.
Yotaro camminava
spedito, cercando di evitare ogni possibile guaio.
Era pericoloso
per un gatto aggirarsi in strada, perché c’era sempre il rischio che qualche
mostro di metallo potesse investirlo.
Gli umani
avevano bisogno di quegli strani aggeggi per muoversi, mentre ai gatti
bastavano le zampe per percorrere anche delle lunghe distanze.
Quella
mattina era in ritardo e così aveva deciso di prendere una scorciatoia.
Aveva
attraversato il ponte sul fiume ed aveva voltato a destra, imboccando una
stradina molto stretta.
Aveva
imparato quella strada, seguendo di nascosto il suo amico Taro.
‘Che bello sono arrivato!’ aveva pensato tra
sé.
Aveva
percorso qualche centinaia di metri, sbucando sulla spiaggia.
Sì,quello era
il suo posto preferito in assoluto.
Sul bagnasciuga
era adagiata una piccola barca di legno rovesciata: Yotaro l’aveva vista e vi
si era seduto sopra, volgendo lo sguardo verso il mare.
‘Ci siamo!’ si era detto.
Lo spettacolo
stava per cominciare: all’ orizzonte iniziava ad apparire la magica palla
infuocata del sole che lentamente saliva in alto nel cielo.
Yotaro anche
quel giorno era venuto per onorare il suo amato dio, il sole.
Una calda
luce aveva iniziato ad irradiarsi intorno, specchiandosi nelle acque marine e
tutto iniziava ad apparire più chiaro.
L’oscurità
stava scomparendo, lasciando il posto ai colori, come se un pittore stesse
dando vita ad un magnifico quadro.
Il micio
rimaneva sempre a bocca aperta davanti ad un tale splendore e si chiedeva se
gli esseri umani l’ apprezzassero a loro volta.
Per rendere
omaggio a tanta bellezza, si era gettato a pancia in giù nella sabbia, inscenando
una sorta di danza.
Non poteva
far altro che rallegrarsi di quel tepore.
Tutto era
durato solo per dei brevi attimi, ma a Yotaro erano bastati, ed ora si sentiva pronto
per affrontare un’ altra giornata da gatto.
Fine
Disclaimer
I personaggi presenti in questa
storia appartengono a Yoichi Takahashi.
Note
- Yotaro è un personaggio di Yoichi Takahashi ed
appare in una piccola vignetta del volume. 25 di ‘Capitan Tsubasa’ in cui
dice ‘Salve, sono Yotaro Misak!’
- Yotaro era anche l’ amato gatto di Yoichi
Takahashi, e, l’ autore, al termine di ‘Capitan Tsubasa World Youth’
scrive ‘Infine, dopo undici anni di
vita insieme, proprio nel periodo in cui finivo questo lavoro, è spirato
il mio amato gatto Yotaro, possa riposare in pace …’, Yoichi Takahashi
ottobre 1997
- 'Natsu no Neko' significa 'il gatto in estate' in
giapponese
- Questa storia mi è stata ispirata dai miei gatti
che amano osservare sia il sole all’ alba che al tramonto
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