Avvertenze:
Questa storia avrà una minuscola differenza dalle altre nella sua formazione. Ho, infatti, voluto provare un genere di dualismo. Una storia si può, infatti, vedere da punti differenti ed è questo che avverrà per ogni capitolo. Ho deciso di vedere le cose dal punto di vista dei due personaggi protagonisti ovvero il mio nuovo professore di Diritto, come dice il titolo e quello della sottoscritta.
La trama, può, dunque essere letta a due capitoli per volta.
Quella era una giornata piuttosto piovosa, non che questo mi desse
fastidio, affatto, ma il fatto di essere costretta a ricominciare la
scuola, diciamo che non migliorava la situazione, ecco! Dannata scuola!
Comunque aprì gli occhi e diedi un occhiata ai miei adorati
Libri.
Io li avevo sempre considerati sacri, ecco perché si
trovavano
sul mio comodino al posto della Bibbia! Quando parlo di "Libri",
però, non mi riferisco a TUTTI ma soltanto a quei sette
degni di
tale titolo, credo che tutti voi avrete capito che cosa intendi. L'anno
prima mi ero, anche, fatta spedire una bacchetta, che tenevo sempre in
tasca, come portafortuna! E' quella del Professore: Severus Piton, o
anche chiamato Snape.
Io amo quell' uomo da sempre. La cosa che mi piace di più
è il suo naso! Non so il perché, ma è
così!
Io, di lui, non cambierei proprio nulla, i miei occhi innamorati lo
trovano perfetto. Forse è proprio per questo che ho iniziato
ad
ascoltare Renato Zero, ad ogni ora (anche se odio la musica) ed ecco
spiegati gli sguardi sorpresi dei miei compagni, quando arrivai in
classe puntuale come un orologio svizzero, o, forse proprio
perché ero arrivata puntuale?
Mah! Perché, sapete, si sa con certezza che io
debba sempre arrivare in ritardo di circa dieci minuti e, questo...
è ovvio! Infatti i miei compagni mi fecero i complimenti e
la
prof mi mandò al posto con un: "cosa dobbiamo aspettarci,
oggi,
Gaia? Un uragano?" che fece ridere tutti, tranne me, ovviamente.
Sì, sì, avete capito bene mi chiamo Gaia, adoro
leggere e
far di conto, detesto la paura e dover fare i lavori di casa,
soprattutto se obbligata da altri!
Mi sedetti al mio banco e tenni acceso l'I-pod, che avevo comprato da
poco, per ascoltare la voce melodiosa di Renato Zero in "No, il
triangolo no!", quella era la mia canzone preferita da quando avevo
visto un video su You-Tube dove il Professore la cantava ad Harry. La
prof non parve accorgersi di niente, nemmeno quando presi il quaderno
che mi ero portata da casa ed iniziai a disegnare.
Alla fine di quella canzone decisi di spegnere l'I-pod, per non dare
dei sospetti, così, mentre quello incominciava a far suonare
la
chitarra di "Ancora Qui", lo spensi.
La professoressa continuò a spiegare il suo programma, come
se nulla fosse.
I miei compagni prendevano appunti e parlavano fra loro.
Finalmente quella dannata ora finì e la mia migliore amica
Caterina si avvicinò per dirmi qualcosa.
- Allora, hai sentito?- fece
- Che cosa?- risposi, corrucciata
- Quello che ha detto la prof, è ovvio!- fu la risposta (A
volte
penso di essere come Harry o Ron ed essere amica di Hermione, ma, poi,
mi rendo conto di quanto questo sia impossibile)
- Ah, sì! Non vedo come possa parlare per un ora intera,
ininterrottamente, di un suo stupido programma mentale!- Ho
detto, offesa che fossi stata avvicinata per un idiozia del genere
- No, Gaia! Non intendevo dire quello
ma...- mi ha guardato prima di continuare- avremo...
In quel momento, però, è suonata la
campanella e la
mia migliore amica è dovuta tornare di corsa al posto.
Subito dopo è entrato un alto uomo dai bei contorni
definiti.
Aveva gli occhi verde smeraldo (odio quel colore da quando ho scoperto
che era quello di Lily Evans, l'amata di Severus), i capelli castani
chiari corti, pelle di quell'abbronzato che rassomiglia ad un biscotto,
naso perfetto, labbra rosee, sottili e bagnate, mani grosse e forti,
piuttosto muscoloso e, per finire, i suoi abiti erano attillati e
stretti a far notare il suo corpo. Non credo bisogna dire che tutte le
ragazze della mia classe si alzarono in piedi e, per poco, non rimasero
come delle allocche a fissarlo. Anche Caterina lo fece, seppur lei sia
fidanzata felicemente da circa due anni.
Io, non feci nulla di ciò, dato che non mi piaceva, per via
del
colore dei suoi occhi. Storsi, invece, le labbra, desiderando che
quell'uomo ci spiegasse chi diamine fosse.
- Lei, signorina...
- Gaia!- mormorò la Cri, che mi sedeva al fianco, desiderosa
di attenzioni
"Brutta stronza!" mi venne da pensare
- Lei, signorina...Gaia- ripeté l'uomo- si crede la migliore
che non si alza in piedi?- finì
" Brutto bastardo, come ti permetti di parlare come il Professore? Tu e
i tuoi schifosi occhi...che diamine hai da guardarmi? Ah, e non alzare
il sopracciglio, in quel modo! Così lo può fare
solo il
Professore, piuttosto dimmi chi cazzo sei!"
Ovviamente non risposi e lo vidi ghignare, cosa che mi fece ancora
più incazzare.
Fece l'appello, come tutti i cristiani.
- Carl Prince, ma per voi questo nome deve risultare
irrilevante dal momento che l’unico modo che avrete per
rivolgermi a me sarà chiamandomi Professore o Signore. Prima
che le vostre petulanti domande incomincino, vi precedo dicendovi che
non è affar vostro del motivo per la quale il vostro
precedente professore di diritto è stato allontanato e sono
qui io. La mia precedente scuola e la vostra a quanto pare hanno un
connubio per l’interscambio del corpo docente. Detto questo,
entro un secondo voglio vedere sui vostri tavoli il manuale scolastico-
Disse, alla fine, poi andò verso la
scrivania e bevve in una strana borraccia.
"Chi cazzo ti credi di essere per comportarti come il Professore? Non
osare parlare come lui, se non vuoi che litighiamo tutto l'anno!" Io
sono il terrore degli insegnati di Diritto in quanto non riesco a stare
zitta e attenta per un ora intera, dato che appena dicono qualcosa che
non mi piace, intervengo, rovinando loro la lezione, eppure non sono
mai stata bocciata né altro, dato che sono buona e gentile.
Così, non eseguì, seppur la Cri mi continuasse a
dare
colpetti per farmi comprendere che qualcosa lo dovevo pur fare.
- Lei continua a considerarsi una privilegiata, che non prende
appunti?- mi chiese quell'escremento di prof.
"Ti odio, brutto bastardo! Vuoi sapere il perché?
Perché
parli come il mio adorato Professore, facendomi sentire male
perché non lo potrò mai
conoscere! Invece, tu,
piccolo pezzo di merda sei soltanto un sostituto, per cui...
attenderò che quest'agonia finisca!"
- No, professore!- risposi, cercando di essere gentile prima di
eseguire quanto ordinatomi
Il prof aveva già ripreso a spiegare.
Alla fine di quell'agonia, fui felice di veder entrare la mia prof
prediletta: quella di francese.
Era buona e materna, ti aiutava sempre nelle interrogazioni e ti dava
buoni consigli (che, ovviamente, io non seguivo)
-Ciao, ragazzi! Ho visto che avete già conosciuto il prof
Carl
Prince, credo che dovreste sapere alcune cose su di lui. Primo
è
che è inglese, ma parla perfettamente l'italiano e, la
seconda...
"che è un mago!" pensai, speranzosa, per un attimo,
desiderando
che fosse stato Snape e che quella bevanda che aveva bevuto fosse stata
Pozione Polisucco.
-...è che è molto serio e si arrabbia facilmente,
ma
è, comunque, un bel ragazzo!- finì la prof,
facendomi
ricredere.
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