Piccolo problema…
pulcioso
Molly
Weasley era decisamente agguerrita. Fastidiosamente
agguerrita, secondo il parere di Sirius.
«Per
l’ultima volta, Molly: non so cosa ti sei messa in testa, ma
io non sono uno dei
tuoi figli. O forse devo chiedere alla mia dolce mammina di
rinfrescarti le idee?»
«Per
l’ultima volta, Sirius: stiamo cercando di rendere questo
posto vivibile… A partire
dai suoi abitanti», concluse, scoccandogli
un’occhiata decisamente irritata.
Il
problema si era presentato qualche settimana prima: Molly era rimasta
letteralmente
orripilata dal livello di sporcizia accumulatosi nella nuova sede
dell’Ordine, e
già questo era bastato per farla munire di bacchetta e
incantesimi disinfestanti
di ogni genere (era rassegnata al fatto che prima o poi avrebbe trovato
un cadavere
nascosto chissà dove, magari in cantina…), ma si
era accorta di una cosa ancora
peggiore dei Doxy sulle tende. Sirius, una delle prime sere in cui i
Weasley erano
stati ospiti a casa sua, per far divertire i ragazzi e distrarli
dall’attesa della
cena si era trasformato nel grosso cane peloso che aveva assistito
Harry subito
dopo la finale del Torneo Tremaghi, nell’infermeria di
Hogwarts… Nulla di speciale,
se non che il suddetto canide si era dato una poderosa grattata sulla
testa e aveva
iniziato a mordicchiarsi furiosamente la coda, facendo rotolare dalle
risate Ron,
i gemelli e Ginny. Il radar targato Molly Weasley aveva segnalato
immediatamente
il pericolo e la donna, lasciando momentaneamente i fornelli, si era
avvicinata
a lui furtivamente e l’aveva agguantato per il collo,
iniziando ad esaminarlo con
attenzione.
«Mamma,
che diavolo stai combinando?», aveva esclamato Ron, mentre i
gemelli ululavano per
il troppo ridere e Ginny singhiozzava in un angolo.
«Pulci»,
aveva sentenziato lei, tenendo ancora per la collottola Sirius, che
l’aveva presa
come un gioco e aveva tentato di rovesciarla; a quelle parole,
però, si irrigidì
immediatamente e si ritrasformò in un essere umano.
«Chiedo
scusa, Molly, me le sono prese durante uno dei miei
vagabondaggi… Stupide cagnette
in calore».
Le
risate dei ragazzi si erano fatte ancora più fragorose, ma
Molly aveva assottigliato
sinistramente lo sguardo.
«Sirius,
gradirei che ti facessi un bagno, prima di infestare tutta la
casa».
Lui
aveva scosso la testa ridendo, spiegando che era come con i vestiti,
che perdeva
quando era cane e recuperava quando tornava umano; nessuno correva dei
rischi, non
fintanto rimaneva nella sua forma originaria.
Molly
aveva deciso di non insistere oltre, ma si era fatta promettere che, in
loro presenza,
l’uomo non si sarebbe più tramutato.
Ma
Sirius non sarebbe stato Sirius se non avesse tentato di infrangere le
regole. E,
ovviamente, non ci fosse riuscito.
«Molly,
lasciami immediatamente!»,
strepitò l’uomo,
dopo essere stato preso per un orecchio e trascinato in bagno.
«Va bene, va bene,
non lo farò più, basta che-»
«Trasformati».
Lui
la fissò con tanto d’occhi, poi si fece subito
più sospettoso.
«Si
può sapere cos’avresti intenzione di fare, Molly?
Ti ricordo che il padrone di casa
qui sono io».
«E
io sono un’ospite, e come ospite merito di essere trattata.
Sirius, trasformati,
devo controllare una cosa. Per favore».
Lui
sembrò pensarci su per qualche istante, ma dopotutto il tono
della donna era pacato
e tranquillo. Insomma, magari poteva tentare la sorte…
«Ah-ha!»,
urlò la donna, trionfante. Sirius non aveva fatto in tempo a
diventare un cane che
lei lo aveva immobilizzato con un Petrificus Totalus, facendolo cadere
dritto dentro
alla vasca che aveva appena riempito per metà di acqua calda
e bolle di sapone.
«Scusa, Sirius, ma Harry sarà qui a breve. Non
vuoi fare la figura di un padrino
pulcioso ed irresponsabile, no?», chiese soavemente,
iniziando a strofinarlo con
forza e vigore. «È stato più facile che
con i gemelli…», terminò la donna,
prima
di iniziare a canticchiare qualche vecchia canzone di Celestina Warbeck.
Sirius
si costrinse a correggere l’opinione che aveva dello scorrere
del tempo ad Azkaban.
Quello fu uno dei pomeriggi più lunghi della sua vita.
«Hai
passato una bella estate finora?»
«No,
schifosa» rispose Harry.
Per la prima
volta qualcosa di simile
ad un ghigno passò sul volto di Sirius.
«Non
so proprio di che cosa ti lamenti».
Harry Potter e
l’Ordine della Fenice
Questa
è colpa di lady
hawke e dei nostri deliri su HP. Ecco cos’abbiamo
partorito su FB,
per vostra disgrazia:
lady:
Gliel'avranno detto. E cmq Voldy
puzzaaaa!
Io:
E NON HA IL NASOOOOOOOOOOOO!
lady:
E' per quello che puzza! Non sa di
emanare come una capra, e nessuno ha il coraggio di dirglielo XD
Io:
Per la puzza gli sono caduti pure i
capelli e i peli. E' la società degli zozzi, se pensi a
Piton e alla sua
profonda ignoranza nel campo degli shampoo!
lady:
E il nido che ha in testa Bella? E
Fenrir? Regulus non si è ribellato, ha solo tentato di farsi
un bagno XD
Io:
E il povero Kreacher che cerca di
mantenere il suo segreto... ;(
Scommetto
che Lucius è il classico inglese:
il maniero farà SCHIFO da quant'è sporco, dentro.
lady:
Ecco... lui fa strano. I suoi capelli
sembrano puliti XD
Io:
E' per quello che dico che casa sua
avrà i topi morti sparsi in giro! Parliamo dei fratelli
Carrow? Amycus sputa in
faccia alla McGranitt, è grezzo e rozzo. Me lo immagino come
un sacco di pulci
ambulante.
No,
Sirius, non parlavo di te. E nemmeno di
te, Mundungus.
lady:
Sirius in confronto è mister puizia,
quando fa il cane, dico XD
Io:
Trattamento antiparassitario by Molly
Weasley. Solo nei migliori negozi.
lady:
Credo che Sirius preferirebbe morire
Io:
XDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
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