In onore del ribaltone dell'endgame,
che ho sempre amato molto. Oh toh, qualcuno è maturato
dall'inizio
della sua preziosisssssima storia? Qualcuno ha ben preso esempio da
chi gli sta a fianco?
Non più gli evocatori
Il suo sacrificio fu il silenzio e
l'inazione. Che per Tidus significò fare e parlare di
tutt'altro,
perché la posa da martire compatito gli metteva tristezza e
volle
restare fino in fondo Tidus, star degli Zanarkand
Abes: furono
i giorni in cui bruciò come una cometa, in testa a ogni
azione,
lesto a elargire risposte gagliarde a eretici e preti. Corse a
perdifiato sventolando lo stendardo della sconfitta di Sin per
distanziare il ronzio che lo scoppio delle parole di Bahamut gli
aveva lasciato nelle orecchie. Ci sveglieremo, il nostro
sogno
finirà,
aveva detto la Fede,
nulla più che la conferma – l'eco al contrario, un
rumore distante
che prende potenza – del pensiero sordo che aveva covato
dall'incontro sul Gagazet, temuto e accettato poco a poco, ma 'solo
la conferma' sapeva comunque fare male.
Aveva dovuto abbandonare la speranza di
rovesciare anche quella situazione. Che non era da Tidus. Tidus era
quello che credeva fino all'ultimo – fu quello che credette
fino
all'ultimo, in Yuna. Tutta la sua speranza aveva riarso per lei e
quando ebbero ottenuto il loro miracolo, quando ebbero lasciato
Zanarkand tutti stretti in cerchio attorno a un'evocatrice confusa e
viva, in un istante si rese conto di aver tirato il fiato e di
essersi detto Sì. Va bene così.
Se hai fra le mani un
miracolo non batti il piedino chiedendone un altro, così
come quando
sei sotto e prendi palla tiri in porta, senza perdere tempo a fare
bel gioco.
Ciò che comprese in quei giorni e che
tenne stretto al cuore furono i sorrisi di Yuna nel salutare tutte le
ultime cose. Credette di capire cos'aveva provato fino a Zanarkand,
andando verso il sacrificio, e con quello la sentì
più vicina,
almeno un pochino. Guardare la morte con gli occhi di lei gli
donò
una chiarezza che non avrebbe acquisito da solo (proprio non era da
Tidus: di suo, mesi prima, avrebbe tirato il freno e messo il
broncio). Comprese la bellezza di una fine giusta e la tacque, come
Yuna aveva taciuto la sua, la fece propria e seppe infine che era
più
preziosa del 'bello' di un bagno di folla dopo la vittoria o di un
orizzonte frastagliato dai grattacieli dipinti di luce.
Restava la semplice angoscia di non
poter più stare con lei, di andare con ogni respiro a
sfracellarsi
verso una fine sempre più vicina, e sì era vivo,
era innamorato
della vita e della sua evocatrice e restare fedele alla sua scelta lo
dilaniava, ma non dubitò che la sua scelta fosse giusta.
Aveva tolto
quel tormento da Yuna. Lo caricò sulle sue spalle e
poté
sopportarlo.
Camminò però a lungo per i corridoi
dell'aeronave, febbrile, prigioniero dietro alle grandi vetrate,
guardando le terre al di sotto gelose dei propri misteri e
immaginando che fra quelli almeno uno l'avrebbe salvato. Doveva pur
esistere una magia, un portento nascosto sotto mille anni di storia,
ma non si permise di condurre i compagni a caccia di un'altra
incognita. Sin sarebbe caduto, quello era importante. Sin cadde. Yuna
sarebbe sopravvissuta, quello sì che era fondamentale. Yuna
sopravvisse. Lui imparò a percorrere per inerzia il poco che
mancava
e fece altro e parlò d'altro, corse in battaglia,
incitò i
compagni, svuotato di una meta che fosse insieme a lei.
Era la sua storia e la lasciò finire.
Eeeee niente, Tidus fa e dice e si gasa
e salta in giro come un grillo (come un grullo, dice un typo, e ci
sta pure quello) dopo che Bahamut li indirizza al piano per la
sconfitta definitiva di Sin, ma proprio da quel momento lui sa
benissimo come andrà a finire il gioco. Avrebbe potuto dire
“Ragazzi
fermi tutti, così non muore Yuna ma muoio io, ci diamo che
so un
mesetto per cercare una gabola?” ma non l'ha fatto, ha
taciuto
(perché sapeva che avrebbe fatto tentennare gli altri e
cogliere
l'attimo era essenziale) e ha affrontato il tutto a testa alta. Bravo
Tidus!
Posizionamento urfido in concorso a
causa dei tempi verbali, ma ancora non riesco a vederli chiaramente
dopo averci lottato per tutta la stesura. Resto convinta degli incisi
al presente: rappresentano le posizioni di Tidus, il punto di vista
è
vicino al personaggio e il mio punto di vista resta sempre interno a
Spira, non è la prima volta che tento di espandere i modi di
pensare
dei suoi abitanti tramite incisi al presente e onestamente mi sembra
che funzionino. Sull'alternanza di imperfetti (situazioni-quadro),
passati remoti (azioni o situazioni specifiche) e tempi composti vari
ed eventuali (...varie ed eventuali XD) invece sono confusissima. Due
betate veloci (grazie kaos3003 e Skull Kid!) me ne hanno risolto uno
e sistemato due frasi non chiare.
Un grosso grazie a tutte le gentilissime recensioni ricevute nel
frattempo, cui conto di riuscire a rispondere settimana prossima!
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