Pokémon Journeys

di Franky93
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Pokémon Journeys

Cap.1:
Comincia il viaggio

Una nuova giornata di sole stava iniziando nella pacifica cittadina di Borgo Foglianova, ma non era una giornata come le altre, infatti era il giorno in cui alcuni giovani del posto cominciavano il proprio viaggio come Allenatori di Pokémon, e uno di quelli era Alex, un ragazzo dall’aria allegra, i capelli neri a spazzola e gli occhi verdi. Era da quando aveva solo 10 anni che aspettava quel momento, e ora che era diventato quindicenne, poteva finalmente cominciare, e il primo passo era quello di andare al Laboratorio del Professor Elm, il quale il giorno prima aveva annunciato che avrebbe fatto una sorpresa ai primi ragazzi che si fossero recati da lui. Non volendo farsi sfuggire una simile occasione, quella stessa mattina si alzò abbastanza presto, si fece una bella doccia e si vestì, indossando un paio di pantaloni leggeri e una maglietta nera a mezze maniche, per poi scendere le scale e fare colazione insieme alla madre

-Non sei contento, tesoro? Oggi è il gran giorno- chiese la madre.

-Certo che lo sono, mamma- rispose il ragazzo, mangiando con gusto i suoi biscotti preferiti -E sono anche curioso di vedere in che cosa consisterà la sorpresa del Professore- aggiunse, per poi scuotere un attimo la testa -Ah, quasi dimenticavo! È arrivato il mio PokéGear?-

-No, non ancora, mi dispiace, ma mi hanno detto che lo consegneranno appena possibile, forse nel pomeriggio-

-Oh… va bene, vorrà dire che aspetterò- ribatté il giovane, alzandosi da tavola e prendendo il suo giubbotto di jeans -Ci vediamo- disse infine, salutando la genitrice e dirigendosi cosi verso il Laboratorio

Il Laboratorio non era altro che un semplice edifico a due piani, di costruzione semplice ma anche bello da vedere. Nel piano superiore si poteva trovare l’abitazione della famiglia del Prof, mentre in quello inferiore il Laboratorio vero e proprio, dentro il quale lo stesso Elm passava gran parte delle giornate conducendo varie ricerche e studi importanti. Da bambino, Alex l’aveva visitato parecchie volte, alcune anche per studiare le basi su come diventare un bravo Allenatore, ma non si sarebbe mai aspettato di doverci andare per qualcosa di importante, specie se era richiesto dallo stesso Professore

“Sono cosi emozionato…” pensò Alex, avvicinandosi davanti alla porta dell’edificio e tenendosi pronto a bussare…

-Oh… cosi sarebbe questo il Laboratorio del Prof. Elm- disse una voce a lui sconosciuta, attirando all’improvviso la sua attenzione

-Uh? Ma chi è stato?- disse a bassa voce Alex, cercando di capire da dove venisse quella misteriosa voce

Istintivamente, il ragazzo girò l’angolo e notò un ragazzo che stava spiando il Laboratorio da una finestra. Tale ragazzo era alto più o meno come lui, portava dei pantaloni color blu scuro e indossava una giacca nera dai bordi rossi, aveva gli occhi castani e i suoi capelli erano lunghi fino alle spalle e neri come l’ebano, fatta eccezione per qualche ciocca rossiccia. Incuriosito, Alex fece come per avvicinarsi per chiedergli che cosa stesse facendo, ma come incrociarono gli sguardi, il misterioso ragazzo non disse nulla e lo spinse via, dandogli infine un’occhiata gelida e feroce, come per dirgli di andarsene e girare al largo. Consapevole che forse non era giornata per attaccare briga con qualcuno senza motivo, Alex seguì alla lettera l’avvertimento e ritornò all’entrata, e dopo aver bussato, sentì una voce dire “avanti” dall’altra parte della porta, e una volta entrato vide come un sacco di archivi, macchine e computer messi in ordine preciso e rigoroso, oltre a quelle che sembravano pratiche e documenti molto importanti. E in mezzo a tutto questo, oltre a qualche assistente al lavoro, vi era un uomo dall’aria abbastanza giovane, anche se si poteva notare un accenno di barbetta sul mento. Portava un paio di occhiali e un camice da laboratorio sopra i suoi abiti di tutti i giorni, e dal sorriso che aveva sul volto, sembrava molto contento di vedere Alex. Egli non era altri che il Professor Elm, famoso ricercatore nel campo dei Pokémon

-Oh, salve Alex- lo accolse calorosamente il prof -È da tanto che non ci si vede. Come stai? Va tutto bene?-

-Beh, non mi posso lamentare, tutto bene- rispose il ragazzo con tono sereno -E credo che lei sappia perché sono venuto qui, vero?-

-Non sbagli, mio giovane amico. E infatti, ho intenzione di darti un incarico da svolgere per mio conto-

-Incarico? E sarebbe questa la sorpresa?- il ragazzo sembrava perplesso dal sentire tali parole

-Si, ma non è un incarico qualsiasi- disse l’uomo, prendendo da un tavolo vicino un curioso apparecchio elettronico di colore rosso e dandolo ad Alex -Questo è un Pokédex, una piccola enciclopedia portatile creata per raccogliere dati sui Pokémon visti e/o catturati-

-E cosa dovrei farci con questo?- domandò il ragazzo, incuriosito.

-Ma è semplice, dovrai completarlo per me-

-Eh? Ma… ma ne è sicuro? Che io sappia potrebbero esserci chissà quante specie di Pokémon sparsi per il mondo-

-Ed è per questo che ho bisogno del tuo aiuto… più Pokémon registri e più possibilità avremo per studiarli e forse saperne qualcosa in più sulle loro origini- spiegò Elm, cercando di mettere la faccenda su un lato più ottimistico -E poi, non sarai solo per l’avventura che ti aspetta-

-Ah, no?-

-Certo che no, perché sarai accompagnato da uno dei tre Pokémon che possiedo qui, e ora te li mostrerò-

Detto questo, il professore si avvicinò ad una macchina, e dopo aver pigiato un pulsante, essa attivò un meccanismo che fece aprire una piccola cupola trasparente, nella quale vi erano tre Poké Ball, e vicino ad esse era collegato un piccolo computer, che trasmetteva delle brevi informazioni sui Pokémon dentro le sfere. Il primo era Chikorita, un tipo Erba che il computer definiva “facile da allenare”, il secondo era Totodile, un tipo Acqua “buon alleato”, e infine Cyndaquil, un tipo Fuoco “di cui avere molta cura”. Dopo aver sentito le informazioni dal computer, ora Alex doveva scegliere uno di quei tre ed era fatta, ma il problema era… quale dei tre?

-Hai qualche dubbio, Alex?- chiese il professore

-No, nessuno… è solo che non so decidermi, perché a prima vista mi sembrano dei buoni elementi tutti e tre-

-Non preoccuparti, perché sono sicuro che chiunque sceglierai, sarà stata comunque una buona scelta-

-Se lo dice lei…-

Ora un po’ più risollevato dalle parole del prof, il ragazzo guardò ancora un po’ le sfere rimuginandoci sopra, e alla fine, senza più alcun dubbio, prese la sfera alla sua destra, ovvero quella che conteneva Cyndaquil, il quale uscì subito da essa e, dopo essersi guardato un po’ intorno, rivolse gli occhietti verso Alex e lo salutò emettendo un allegro squittio, che il ragazzo ricambiò con un piccolo saluto

-Molto bene, Alex- disse Elm soddisfatto -Ora che hai ottenuto il tuo primo Pokémon sei pronto per partire all’avventura e diventare un Allenatore forte e capace… ti senti pronto?-

-E me lo chiede? Certo che si… è da 5 anni che aspetto questo momento, e non vedo l’ora di iniziare- rispose fieramente Alex

-Questo è lo spirito giusto. Ah, se non ti dispiace, ho anche un altro incarico molto importante da affidarti-

-Di che si tratta?-

-Nulla di difficile, devi solo andare da un mio amico, Mr. Pokémon-

-Mr. Pokémon?-

-Esatto, è un ricercatore di Pokémon molto famoso per le sue scoperte, ma anche per l’orgoglio con cui ne parla, e in più sembra che voglia affidarmene una per analizzarla-

“Una persona molto importante, quindi” pensò Alex -Dove posso trovarlo?-

-Lo puoi trovare nella sua casa al Percorso 30, subito dopo Fiorpescopoli, non ti puoi sbagliare- spiegò il prof -Ora però credo di averti detto abbastanza, e per il resto puoi finire di prepararti e partire anche subito, ma prima accetta questi- aggiunse, dando al ragazzo prima una Pozione e cinque Poké Ball, che mise subito nelle tasche apposite dello zaino, e poi un foglio con sopra un numero di telefono -Cosi potrò contattarti nel caso succeda qualcosa di importante e viceversa-

-Oh… grazie prof- fu l’unica cosa che disse Alex, per poi avviarsi insieme a Cyndaquil verso l’uscita -A presto, professore- aggiunse, salutandolo e uscendo dal Laboratorio contento come non mai

Una volta tornato a casa, Alex raccontò alla madre tutto ciò che gli aveva riferito il professore, e lei non poté che essere contenta del proprio figlio, nonostante la grande responsabilità affidatagli e anche per il fatto che forse non l’avrebbe rivisto per un bel po’.

-Non preoccuparti, mamma- gli disse Alex -Ti prometto che appena risolverò questo incarico tornerò a casa-

-Mi fa piacere sentirtelo dire- rispose la genitrice, che poi scosse un la testa -Oh, già, è arrivato il tuo PokéGear- aggiunse, prendendo una sorta di cellulare e dandolo al ragazzo -Ora è tutto per te, tesoro, e ho già aggiunto il mio numero nella rubrica, cosi potrai chiamarmi quando ne avrai bisogno-

-Ottimo! Allora posso partire tranquillo-

-Aspetta un attimo, devo dirti un’ultima cosa-

-Che cosa, mamma?-
-Se non ricordo male, se un Allenatore vince una lotta, alla fine vince anche un po’ di soldi dall’avversario-

-Si, ricordo anch’io una cosa simile, e quindi?-

-Volevo chiederti se potevi mandarmi un po’ dei soldi che vincerai, cosi potrò farti qualche regalo utile per la tua avventura-

-Uhm… se la metti cosi…- il ragazzo ci pensò un po’ su, per poi sorridere e rispondere -Ok, nessun problema-

E una volta sistemate un paio di cose riguardo ai soldi, Alex alla fine poté tranquillamente uscire di casa, seguito fedelmente dal suo nuovo amico Pokémon, per poi cominciare a dirigersi verso la sua prima tappa, ovvero la città di Fiorpescopoli. Ora, la sua grande avventura come Allenatore poteva avere inizio

Fine Cap.1





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