Era
una giornata calda e afosa, era in camera sua aspettando che la sua amica
finisse di sistemarsi. Negli ultimi anni aveva sempre odiato l’estate, le
ricordava il suo amore che aveva perso a causa di una cosa stupida. Ogni volta
che ci pensa, non riesce a fare almeno di darsi della stupida. Aveva rovinato
tutto, per paura e soprattutto per la sua famiglia. Aveva solo sedici anni
quando aveva incontrato Haruka, una persona speciale. Tra le due nacque subito
un’intesa fortissima. Trascorrevano molto tempo insieme parlando di qualsiasi
cosa. Sin dall’inizio Haruka era stata sincera con lei, le aveva detto di non
amare gli uomini, le aveva confessato il suo segreto e lei cosa aveva fatto?
Nel momento più difficile per entrambe, lei era scappata, lasciandola sola.
-Sono pronta!- disse la sua amica uscendo dal bagno. Indossava un abbigliamento
adatto per una giornata al mare.
Quando era più piccola, Michiru amava l’estate perché poteva andare al mare,
quando poi incontrò Haruka, amava l’estate perché poteva trascorrere tutte le
giornate con lei. Ora, invece, preferiva restarsene in città con il suo
violino, ora che non aveva più l’unica persona che veramente voleva al suo
fianco.
Quando arrivarono in spiaggia, Michiru fu invasa da una strana malinconia. Era
la prima volta che tornava in spiaggia dopo quello che era successo tre anni
fa. Il contatto con la sabbia le regalò brividi che le fecero ricordare quella
maledetta sera.
-Vieni o resti impalata lì!- le urlò Ukyo.
Michiru arrossì al richiamo dell’amica e iniziò a seguirla.
-Stavi di nuovo sognando a occhi aperti?-
-Eh? Io non sogno ad occhi aperti!- rispose con aria imbronciata.
-Se lo dici tu!-
Ukyo e Michiru affittarono due sdraio e iniziarono a sistemarsi. Michiru aveva
indossato un costume nero che faceva un bel contrasto con il colore dei suoi
capelli. Ukyo, invece aveva indossato un due pezzi bianco che metteva in
risalto tutte le sue curve. Dopo aver fatto il bagno, le due ragazze si
sdraiarono, Ukyo leggeva un libro, mentre Michiru stava ascoltando musica con
le cuffie, perché la sua amica non amava la musica classica.
-Ukyo, Ukyo, ma sei proprio tu?- disse una voce alla sinistra delle due
ragazze. Ukyo alzò lo sguardo per vedere il suo migliore amico, prima che
incontrasse Michiru.
-Oh mio dio! Fuji da quanto tempo!- esclamò la ragazza, prima di alzarsi per
abbracciarlo forte. I due erano stati amici per quasi sei anni, fino a quando
Fuji partì per diventare un pilota professionista.
-Michiru? Michiru? Mi senti?- la ragazza però non riusciva a sentire, era
completamente avvolta dalla musica che stava ascoltando. Un leggero colpo sul
braccio le fece aprire gli occhi. Incontrò lo sguardo eccitato della sua amica,
si tolse le cuffie e le chiese cosa era successo.
-Voglio presentarti Fuji, un mio carissimo amico.-
Michiru si alzò e salutò il ragazzo regalandogli uno dei suoi sorrisi migliori.
-Sono Michiru, piacere di conoscerti!- disse con gentilezza. Michiru era fatta
così, si presentava agli altri sempre gentile e disponibile. A volte Ukyo
invidiava la sua capacità di rimanere fredda e allo stesso tempo di essere
cordiale e gentile con tutti.
-Cosa stai facendo qui?- chiese Ukyo.
-Sono in vacanza con degli amici, vieni te li presento!-
Michiru seguì la sua amica, anche se l’ultima cosa che voleva era conoscere
altre persone, era stanca di essere circondata da persone che non conosceva.
Rifiutare l’invito però sarebbe stato scortese e Michiru non era certo una
persona scortese. Gli amici di Fuji erano, per quello che aveva capito Michiru,
abbastanza simpatici. Si sentiva estranea a quel mondo. Ukyo invece, subito si
era inserita nel gruppo, forse perché aveva un debole per il suo amico. A volte
Michiru invidiava la sua capacità di interagire con gli altri senza aver paura
di mostrare il suo carattere, in tutte le sue sfumature. Erano seduti a un
tavolo, Michiru guardava tutti questi ragazzi che si divertivano, mentre lei
non faceva altro che pensare a una sola persona.
Ecco perché odiava venire al mare, le ricordava le sue estati con lei. Aveva
una voglia matta di rivederla.
Era ormai sull’orlo dell’esaurimento, doveva allontanarsi da lì, subito. Prese
il suo bicchiere e si alzò.
-Eccoti, sei arrivata finalmente!- disse Fuji a una ragazza alta, dai capelli
biondi e dagli occhi verdi.
-Vedo che non eri così solo!- rispose la ragazza.
Quella ragazza, quella voce. Era lei! Era lì davanti a lei!
Michiru spalancò gli occhi, mentre il bicchiere le scivolò dalle mani, cadendo
e rompendosi in tanti pezzi.
-Michiru cosa è successo?- le chiese Ukyo vedendo l’improvviso pallore della
sua amica. Si avvicinò a lei e le accarezzò il braccio.
-Stai bene?-
-Ha-Haruka!- sussurrò con un filo di voce. Sentiva il cuore batterle
all’impazzata, le mani le tremavano e sentiva le gambe molli.
-Vi conoscete?- chiese Fuji un po’ confuso.
Haruka era lì che continuava a fissare la ragazza che aveva amato per tanto
tempo, la ragazza che non vedeva da tre anni, ma che continuava a sognare. Le
due continuavano a fissarsi, senza dire una sola parola.
E’ ancora più bella, pensò Haruka. Nel momento in cui l’aveva rivista, il suo
cuore incominciò a batterle all’impazzata. Aveva trascorso gli ultimi anni a
pensare che non l’avrebbe rivista mai più, ora invece era lì davanti a lei e
bastò un solo sguardo per farle capire che i suoi sentimenti non erano
cambiati. Aveva ancora voglia di stare con lei.
-Michiru?- chiese per essere sicura di non sognare.
Sentiva su di sé gli occhi di tutti, sentiva gli occhi curiosi di Ukyo e Fuji,
ma soprattutto sentiva gli occhi di Haruka. Gli stessi occhi che quella sera si
riempirono di lacrime.
Erano sedute sotto un cielo stellato,vicino alla riva. Haruka era da un paio
di giorni che sembrava strana, e la cosa la insospettiva. Ora, seduta accanto a
lei sembrava perdersi in quel cielo stellato. Senza accorgersene si ritrovò a
fissarla. Ogni volta che la fissava, provava una strana sensazione allo
stomaco, una strana voglia di voler essere sempre più vicina a lei. Avvertiva
come l’esigenza di toccarla o di semplicemente sfiorarla.
-Haruka, posso farti una domanda?- chiese esitante.
La bionda la fissò per un attimo sorpresa, poi, con un sorriso rispose –Certo,
cosa vuoi sapere?-
-Bé sei strana in questi giorni. Cosa ti turba?-
La bionda rimase stupita dalla capacità che aveva l’altra di leggerla così bene.
Aveva cercato in tutti i modi di nascondere i suoi sentimenti per la sua amica,
ma a quanto pare non c’era riuscita.
-Non è niente, sto bene!- mentì distogliendo lo sguardo
-Ora mi stai mentendo. Se non vuoi dirlo, va bene, ma non mentirmi- le disse
delusa dal fatto che non voleva confidarle cosa la turbava.
-Mi dispiace, ma…- avvertiva le lacrime agli occhi, fece tutto il possibile per
non farle uscire. Non aveva il coraggio di dire all’unica persona che l’aveva
accettata per quello che era, che l’amava tanto.
Michiru percepì la sua tristezza e le accarezzò la mano e le sussurrò –Haruka
io sono qui per te!-
Quelle parole la toccarono nel profondo. Haruka si sentiva male, Michiru sapeva
benissimo che tra sette giorni doveva partire, non poteva dirle di amarla
proprio ora che doveva andare via. Non era giusto!
Le lacrime che tanto aveva trattenuto, uscirono come cascate. Il suo corpo
iniziò a tremare scosso dai singhiozzi, fino a quando sentì due calde braccia
avvolgerla e stringerla forte. Haruka si ritrovò tra le braccia di Michiru,
sentiva il suo respiro e il suo profumo.
-Shh! Ci sono io con te, andrà tutto bene-
-Ti amo- le disse tra i singhiozzi.
-Cosa?-
In quel momento Haruka alzò lo sguardo e senza pensare appoggiò le labbra su
quelle di lei. Quel semplice tocco scatenò scintille a entrambe. Michiru era
pietrificata, non aveva mai pensato che Haruka potesse provare dei sentimenti
per lei. In un primo momento esitante, poi si rilassò e ricambiò il bacio.
Rimasero abbracciate tutta la notte, senza dire una sola parola sul bacio o sui
sentimenti di Haruka. Quando si svegliò, si ritrovò avvolta dal suo abbraccio.
-Vieni con me!-
Michiru spalancò gli occhi, non poteva crederci Haruka le stava chiedendo di
abbandonare tutto per seguirla.
-Haruka non posso! Dovrei abbandonare tutto!-
-Tu provi qualcosa per me?- chiese esitante.
-Cosa c’entra questo adesso?-
-C’entra! Se tu provi solo la metà di quello che io provo per te, allora puoi
farlo-
Michiru non sapeva come comportarsi, lei l’amava ma aveva paura di abbandonare
la sua vita.
-Perché stai facendo questo? Perché ora?-
Avvertiva la delusione nei suoi occhi, ma non poteva farci niente, aveva paura.
Nell’ultima settimana Haruka era distante e fredda. Nelle poche volte che
s’incontrarono, non parlò dei suoi sentimenti e tantomeno del bacio.
Il giorno della partenza Michiru andò a salutarla.
-Hai cambiato idea?- scherzò Haruka
-Io non….- ma fu zittita da due dita sulle labbra.
-Non devi spiegarmi niente.-
-Haruka io….- non riusciva a parlare, aveva un nodo in gola.
-Promettimi che non mi dimenticherai!- le disse sorridendo, mentre gli occhi le
si riempirono di lacrime.
Era ormai notte fonda ma Michiru non riusciva a dormire. Non faceva altro che
pensare a quella mattina, allo sguardo di Haruka e a come il suo cuore le
batteva forte. Haruka era cambiate molto, sembrava più forte e sicura di sé.
Non avevano avuto l’opportunità di parlarsi ma lei l’aveva salutata con
affetto. Forse l’aveva perdonata. Non riusciva a dormire, i pensieri non la
stavano aiutando, così decise di fare una passeggiata. Si vestì e uscì. Il mare
era calmo e soffiava un leggero venticello che le dava un senso di libertà.
-Posso sedermi?-
La bionda alzò lo sguardo per incontrare gli occhi azzurri di lei.
-Certo-
Michiru si sedette accanto a lei, non sapeva cosa dire, ma stare di nuovo
accanto a lei, era bello.
-Non venivo al mare da tanto tempo, non ho avuto più il coraggio di farlo.-
disse all’improvviso la bionda.
Michiru si voltò per guardare il suo profilo, era davvero bellissima.
-Anche io. Forse non mi crederai, ma negli ultimi anni io ho odiato il mare-
Haruka sorrise a quelle parole e disse –Tu non puoi odiare il mare, fa parte di
te- poi dopo un attimo di silenzio continuò –Proprio come io non posso odiare
te!-
Gli occhi di Michiru si riempirono di lacrime, aveva avuto così tanta paura di
essere respinta da lei. Non sapeva come comportarsi, voleva tanto essere forte,
ma non riusciva a fermarsi. Haruka la guardò per un attimo, poi la attirò in un
caldo abbraccio.
-Mi dispiace tanto io…ho avuto paura-
-Shh!! Non c’è bisogno di dire niente-
Michiru la guardò con uno sguardo interrogativo e Haruka continuò –All’inizio
ho creduto di non essere importante per te. Poi quando ho capito cosa
significava abbandonare tutto, per una nuova vita, ho capito la tua paura. Non
avrei mai dovuto chiedertelo!-
-Perché non mi hai cercata? Se davvero avevi capito le mie paure, allora perché
non mi hai cercata?-
-Avevo paura di scoprire che mi avevi dimenticato!- sussurrò arrossendo per la
vergogna. Si sentiva così stupida.
Michiru non sapeva cosa dire, anche lei in tutti questi anni aveva avuto paura.
Paura che la sua Haruka l’avesse dimenticata. Nella sua mente continuava a
ricordare quella sera e tutto il suo dolore degli ultimi tre anni.
-Io mantengo sempre le mie promesse- sussurrò tra le sue braccia.
-Lo so, sono una stupida!.
Michiru si strinse ancora di più non riuscendo a frenare le lacrime.
-Michi per favore non piangere- aveva usato il suo diminutivo.
-Nessuno mi chiama così, non l’ho permesso a nessuno!-
Ogni volta che qualcuno la chiamava così, lei si arrabbiava dicendo che non le
piaceva essere chiamata così.
Solo una persona può farlo!
-Non ti sembra buffo, mi sembra di essere ritornata a quella sera. Solo che ero
io a piangere!-
Michiru sorrise a quell’affermazione. Era vero, erano di nuovo vicino alla riva
del mare, sotto un cielo stellato e cosa più importante l’una tra le braccia
dell’altra.
-Hai ragione!- dopo un attimo di silenzio continuò -L’altra volta sei stata tu
a baciarmi, ora sono io a farlo- disse per poi mettere le labbra su quelle di
lei. Fu un bacio carico di amore. Un amore sepolto da tre anni e che era
finalmente libero. Le due si baciarono e si toccarono
-Ti amo Ruka. Mi sei mancata così tanto-
-Anche io ti amo, Michi. La mia Michi- disse stringendola forte.
Si addormentarono l’una tra le braccia dell’altra, cullate dal vento e dal
rumore delle onde del mare. Era ormai alba quando si svegliarono
-Buongiorno amore!- le disse la bionda dandole un bacio
-Buongiorno anche a te!- rispose l’altra.
Dopo alcuni minuti di silenzio
-Haruka?-
-hmm!-
-L’estate è la mia stagione preferita!-
La bionda la guardò, le sorrise e poi la baciò con passione.
-Lo penso anch’io. Questa poi, sarà un’estate indimenticabile!- replicò la
bionda prima che le sue labbra fossero intrappolate in un altro bacio.
Fine