Crepita, cancella, scricchiola.
Strisciava lentamente, come
un serpente che frusciava e sibilava nascosto tra i fili d'erba, in attesa del
momento migliore per venir fuori.
Crepitava, cancellava, scricchiolava.
Con la stessa rapidità con
cui era nato - una scintilla, bollente come la passione che poco prima aveva
irretito l'aria - si estese tendendo le sue lingue infiammate verso qualsiasi
cosa potesse arraffare.
E crepitava, cancellava, scricchiolava.
E il pubblico gridava, si
disperava, scappava.
Come una mandria di tori,
scatenati da tutto quel rosso infernale, si calpestavano, si spintonavano,
nella speranza di raggiungere il fresco pungente di Gennaio, che avrebbe
raffreddato le loro gole e i loro polmoni, arsi dal fumo e dalla cenere, e
magari sedato la loro terrificante paura.
La scenografia, il pettine
con i macchinari e il ponte in legno, su cui si era
consumato l'estremo atto del "Don Giovanni Trionfante", crollarono
con un frastuono che fece vibrare il sangue nelle vene a chiunque lo udì. Il
ruggito del fuoco, che non aveva intenzione di dissiparsi facilmente - che crepitava, cancellava, scricchiolava
- svegliò tutto il quartiere. Stavano accorrendo i primi soccorsi dopo tanto,
troppo tempo; ma niente e nessuno avrebbe potuto fermare quell'Inferno che il Diavolo
stesso aveva appiccato.
E lui, lui che era distrutto nell'anima come il suo teatro, lui che osservava quella scena
straziante come un'ombra, lui che non
sussultava nel sentire le esplosioni ai piani superiori, che ormai non sentiva
più nemmeno i battiti del suo cuore, silenzioso e spento da quando le sue
uniche ragioni di vita l'avevano abbandonato.
Musica e Angelo.
Una vita spesa a usare la
prima per conquistare la seconda. Una vita nell'astrattezza
di una realtà immaginaria, di segreti e false promesse; una vita all'ombra del
mondo, per raggiungere la luce.
Teatro e Donna.
Quella vita che aveva un risvolto reale, difficile da gestire, una marionetta decisamente
troppo vera e viva per poterla amministrare a dovere.
E come tutte le più belle cose
anche quella si sbriciolò davanti ai suoi occhi colmi di dolore, di rabbia... e
nonostante tutto, di amore.
La voce di
lei che cantava alla sua metà gli risuonava ancora nelle orecchie, come
il fastidioso ronzio di una zanzara che non si allontanava neanche dopo averla
scacciata; il sapore di quel bacio disperato, dettato dalla pietà e dalla
rassegnazione, bruciava ancora sulle sue labbra ormai secche.
E crepitava, cancellava, scricchiolava.
Oh, cosa avrebbe dato pur di
crepitare, cancellarsi e scricchiolare in quell'Inferno! Lì, forse, avrebbe
trovato la pace che aveva tanto agognato per tutta la vita. Quella vita che era
stata anche più infernale di quelle fiamme che
avrebbero potuto regalargli il suo angolo di Paradiso.
Ma lui era il Diavolo, il
Fantasma che per anni aveva infestato quel luogo di perdizione,
di magia e musica; probabilmente neanche l'Inferno l'avrebbe voluto, men che meno
il Paradiso.
E il suo cuore crepitò, la
sua mente cancellò e le sue corde vocali scricchiolarono in un grido, che si
disperse con il canto del fuoco.
Angolo autrice:
Torno a scrivere del mio
Fantasma preferito dopo la conclusione de La Vita Nova,
in una serata un po' fiacca, tra l'indecisione di ripassare le ultime cose per
l'esame di domani e i pensieri ricorrenti di quei tre splendidi mesi che ho
lasciato da poco. Il tutto condito dalla straziante e senza tempo musica di
Fabrizio de André (di cui potrete anche trovare una piccola citazione nella ff, un abbraccio virtuale a chi la coglierà!).
Dato che non è la prima flash fic che scrivo, vi
rimando alla prima, Bon nouvel an, âme
inquiète. Non saprei quale delle due sia più triste!
Se vorrete lasciarmi un
parere o una critica sarò ben felice di rispondervi; vi do
appuntamento con una nuova long sul nostro Fantasmone che, credo, per Settembre/Ottobre
dovrei iniziare a pubblicare. Magari, nel frattempo, ci scappa qualche altra
cosa simile, chissà.
Vi ricordo che ho un account su facebook per EFP e un piccolo gruppo, Le
Chat Noir, dove potrete ricevere aggiornamenti, spoiler e anteprime. ;)
A presto!
Marta.