L'ossimoro del gatto
United States of Ichigo
Prologo:
Campanello d'allarme.
Era
un classico temporale autunnale.
La pioggia batteva costante come un martello sui tetti di tegole mentre
il vento, impetuoso, scuoteva le fronde degli alberi e si infrangeva
sulle finestre con assordante frastuono. In lontananza si udivano gli
antifurto delle auto e i latrati insistenti degli animali randagi e, di
tanto in tanto, qualche fulmine abbagliava il grigiore notturno dando
l'impressione che fosse già giorno inoltrato.
Alla luce del sole nessuno avrebbe fatto caso ad un simile baccano ma i
rumori, di notte, sono sempre più intensi e sinistri.
Nel momento esatto in cui si infilò sotto le coperte, Ichigo
capì che non sarebbe riuscita ad addormentarsi.
I suoi "sensi felini" percepivano quegli schiamazzi molto
più
distintamente di quanto avrebbe potuto un orecchio normale e a nulla
serviva coprirsi la testa con un cuscino. Anche il suo letto le parve
improvvisamente più scomodo : le coperte, benché
di
leggero cotone, ora sembravano tremendamente soffocanti e il materasso,
quasi fosse cosparso di lame acuminate, le pizzicava la pelle liscia
della schiena.
Se chiudeva gli occhi e prestava attenzione riusciva a sentire, oltre
al caos esterno, un fastidioso tittinio di campane che si acuiva ad
ogni suo anche impercettibile movimento.
Din-din
All'ombra della fioca luce lunare distingueva a malapena i contorni
degli oggetti: se si sforzava poteva scorgere i bordi della
scrivania, la lampada da lettura e persino le copertine colorate di
alcuni libri.
Poi, al centro della camera, un ombra più grande delle altre
oscurava quasi completamente il letto. Assottigliando lo sguardo,
Ichigo cercò di mettere a fuoco quella figura estranea
all'arredamento della camera, ma,allo stesso tempo, così
familiare nella sua
memoria.
Strofinandosi un po' gli occhi, si accorse che i lineamenti di
quell'ombra ricalcavano alla perfezione quelli di un uomo, alto
abbastanza, con le spalle molto larghe e gli occhi di un castano
dorato che sembravano fari nel buio. << Ichigo.>>
Il cuore cessò un battito al
suono di quella voce, che riecheggiava come un eco nella sua testa.
L'uomo fece
un passo avanti e il suo volto divenne più chiaro alla luce
della luna.
"Mark." Pensò, tirandosi su con la schiena. Il trillo si
fece più forte.
Din-din.
"Perché sei qui? Come sei entrato?"Avrebbe voluto
chiedergli. Ma ogni parola, ogni suono emesso dalle sue labbra veniva
coperto dall'incessante scapanellio.
Più Mark le si avvicinava, più una strana
sensazione di
malessere le pizzicava la schiena, attraversandole la spina dorsale
come una scarica elettrica.
Ichigo rabbrividì. Quello non era il suo
fidanzato, anche se apparentemente con le stesse
fattezze. Il suo sguardo era freddo e vacuo come quello di un vecchio
guardiano dimenticato dal mondo.
<< Ti amerò per sempre.>> disse
atono.
La sua voce, al pari delle sue movenze, era diversa e raccapricciante.
Din-din.
<< Ma non posso più stare con
te.>>
No, quello non era decisamente Mark. Lui non sarebbe mai entrato in
camera sua nel cuore della notte per lasciarla senza motivo.
"E allora perché sto piangendo?"si chiese, quando si accorse
delle lacrime che le bruciavano sugli occhi e che le rigavano il volto.
Voleva alzarsi, mandarlo via, urlargli che non gli credeva, ma il suo
corpo, così come le sue labbra restarono immobili.
Un lampo squarciò il cielo e grazie a quel breve momento di
luce,
Ichigo notò una piccola pozzanghera sul pavimento. "Sono
state
le mie lacrime a farla?" si domandò, dandosi della stupida
un attimo dopo anche solo per aver pensato ad una assurdità
del
genere. Un gocciolone proveniente dal soffitto si infranse sulla sua
fronte nello stesso istante in cui un altro fulmine, più
intenso
degli altri,illuminò a giorno la stanza.
In un attimo Mark era sparito e ciò che Ichigo vide riflesso
in
quello specchio d'acqua non era più il suo volto, ma il muso
di
un gatto con un campanellino al collo.
Si svegliò di soprassalto con il battito accelerato e la
fronte
imperlata di sudore. Si guardò attorno turbata e si
tastò
il viso con le mani.
-Era solo un sogno.- si disse, felice di aver ritrovato
finalmente la voce. Ma il sollievo non durò che pochi
secondi.
Si sarebbe voltata e avrebbe ripreso a dormire tranquilla, ma appena
ebbe richiuso gli occhi, si accorse con orrore che qualcosa non andava.
Sentiva ancora le campane.
Din-din.
Bla bla bla...
Chi come me quest'anno ha affrontato il "mostro sacro", noto sulla
carta come "esame di stato", sa bene che la fine del liceo/istituto
ricorda un po' l'ultimo dell'anno. Ci si lascia entusiasmare dall'idea
di una vita nuova, dall'opportunità di ricominciare da capo,
incontrare nuove persone, diventare adulti e i buoni propositi
germogliano come funghi nelle foreste conifere. Ma, come spesso accade,
l'anno nuovo si rivela deludente e i buoni propositi vengono gettati
nello sciacquone del water, così riponiamo le nostre
speranze in
quello successivo e in quello dopo ancora.
Analizzando il problema alla radice, sono giunta alla conclusione che
è meglio liberarci delle aspettative che si annidano nel
cervello come insetti parassiti e iniziare finalmente a pensare a
quello che possiamo fare "oggi" invece di rincorrere le illusioni del
domani.
Il nuovo
è sopravvalutato a spese del confortevole e rassicurante vecchio.
"Vecchio" non è sempre sinonimo di "peggiore".
In mezzo a tutto questo "futuro"
ho sentito il bisogno di fare un bel tuffo nel "passato" e, devo
ammetterlo, mi pento solo di non averlo fatto prima.
Le fanfiction hanno rappresentato il mio "passato", ora saranno il mio
"presente" e (mi concedo un ultimo proposito) spero siano anche il mio
"futuro".
Stappate il vino più vecchio che avete : Clow è
tornata.
Halleluja, Halleluja.
Nota :
Sebbene il mio inserto filosofico vuole essere un encomio al "passato"
, il presente non sarebbe presente
se non apportassi qualche cambiamento. Ecco perché ho deciso
di cambiare il mio nick
(dal prossimo capitolo) in "cincillà"
e di cancellare alcune storie che ormai non sento
più mie o
che semplicemente non ho più l'ispirazione per continuare.
Inoltre, ho deciso di sfruttare il potere pubblicizzante del web
creando una pagina facebook dove troverete spoiler, immagini e
gongolamenti vari dell'autrice :
http://www.facebook.com/pages/Cincill%C3%A0/172314486167111?sk=page_getting_started#!/pages/Cincill%C3%A0/172314486167111?sk=wall
Ma devo avvisarvi che sono una frana con le nuove tecnologie =)
Alla prossima.
Cincillà
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