Kisses’
Kitchen
La signora Weasley fece un sospiro d’incoraggiamento, come
per prepararsi al lavoro estenuante che avrebbe dovuto fare da lì a poco; si
pulì le mani sul grembiule bagnate sul
grembiule da cucina e si spostò una ciocca di capelli dal viso con il dorso
della mano, prima di gridare: - Ragazzi! Venite qui, per favore!
Cominciò a tirare fuori gli ingredienti dalla credenza.
Ancora nessuno si stava facendo vedere.
-
Ragazzi, per favore...
Prese alcune teglie da un armadietto.
-
Ragazzi! Qui!
La voce della signora Weasley risuonò per tutta la casa, e
in tre secondi Harry, Ron, Hermione e Ginny erano sulla porta.
-
Scusa, ma’ – disse Ginny – eravamo fuori in giardino, non
sentivamo...
-
Sì, sì, va bene. Dovete aiutarmi, dobbiamo preparare la
torta.
Ron strabuzzò gli occhi: - Torta? –
La signora Weasley sbuffò. – Sì, Ron, ma scordatela fino a
domani, è per il matrimonio di Bill e Fleur.
Fu come se Ron si sgonfiasse con un ‘oh...’ alla notizia,
e Harry ridacchiò mentre Hermione rivolse gli occhi al soffitto, esasperata.
La mamma di Ron non sembrò notare la situazione più di
tanto, intenta com’era a preparare l’occorrente.
-
Oh, no! – bisbigliò ad un certo punto.
-
Cosa c’è? – chiese Ginny incuriosita.
-
Mancano le gocce di cioccolata! – disse sconsolata,
mentre cercava dappertutto aprendo e chiudendo gli sportelli come una pazza.
Alla fine sbuffò infastidita, mormorando una cosa come:
‘Tutta colpa di quella Fleur che me le ha fatte scordare’. Poi si girò verso i ragazzi. – Mi serve che qualcuno
vada a comprarmele giù in paese... Ginny, Harry, scendete voi? –
Ginny arrossì e aprì la bocca come per dire qualcosa, e
Harry girò la testa da un’altra parte imbarazzato.
-
Vado io con Harry, ma’ – intervenne Ron, dopo che Hermione gli ebbe dato una gomitata tra le
costole per spezzare il silenzio imbarazzato e spostare l’attenzione della
signora Weasley, ora molto incuriosita da quel comportamento, su di lui.
Lei annuì, ancora un po’ confusa dal comportamento di
Harry e Ginny, che ora guardavano Ron con riconoscenza, e approvò: - Sì,
giusto. Meglio tenere lontano il tuo stomaco vorace dalla torta per ora. –
Si girò ancora verso la credenza e Ron ed Harry
cominciarono ad uscire dalla cucina.
-
Sperando che non ti mangi anche le gocce di cioccolata
prima di arrivare a casa! - concluse,
poggiando degli enormi cerchi di pan di spagna su di una teglia.
*
Hermione, al contrario della signora Weasley – che era la
Regina del Regno Dei Fornelli – e di Ginny – che era la figlia della signora
Weasley – non era una grande cuoca.
Diciamo che non era neanche propriamente una cuoca. Era
quello che Harry chiamava il suo ‘tallone d’Achille’ e Ron ‘bè, che cavolo
vuoi, sai fare tutto, non puoi pretendere di sapere fare tutto tutto!’. Anche
se quello non era propriamente un nome.
Ad ogni modo, non era una cima in cucina, e la signora
Weasley se n’era accorta subito: nel suo Regno c’era un intruso bello e buono,
che poteva mettere in pericolo l’equilibrio culinario della Contea di
Cottoapuntino e del Borgo Saporitoalpuntogiusto. E andava eliminato subito.
-
Tesoro, perchè non impregni il pan di spagna di liquore
mentre io e Ginny ci occupiamo della panna montata? – disse poco convinta, ma
senza lasciarle il tempo di replicare.
E così era lì da tempo immemore a intingere un pennello in
litri di liquore e a passarlo su dischi e dischi di pan di spagna che la
signora Weasley le tirava fuori ogni due per tre. Cominciava a sospettare che
lo facesse apposta – insomma, non poteva veramente voler fare una torta di così
tanti strati! Era inumano!
Ginny ogni tanto le lanciava delle occhiate preoccupate,
pensando che probabilmente avrebbe perso la sanità mentale e l’uso del braccio
destro a furia di spennellare dolci.
Sospirò più piano che riuscì per non farsi sentire dalla
signora Weasley. Insomma, aveva ragione lei: a cucinare faceva proprio schifo.
Non poteva mica mostrasi scocciata, se era una frana mica era colpa della madre
di Ron.
Però, quanto le sarebbe piaciuto adesso essere fuori,
magari in paese, magari in una drogheria a comprare gocce di cioccolata, magari
al posto di Harry, magari con Ron.
Ma non avrebbe potuto farlo. Prima di tutto perchè si
sarebbe imbarazzata troppo a dire che avrebbe voluto andare lei con lui; era
vero, quell’anno avevano fatto dei – diciamo – passi avanti, dopo che Ron si
era lasciato con Lavanda – affettuosamente soprannominata Larva da Ginny e lei.
Era alquanto imbarazzante andare in giro per la scuola con Ginny dicendo:
-Lavanda è una troia! - dato che
tutti conoscevano lei e tutti conoscevano Lavanda, e le voci girano, e lei con
quella ci doveva vivere nello stesso Dormitorio ed era già abbastanza
deprimente e frustrante senza anche che la Larva venisse a sapere da voci certe
che Hermione la invidiava come una pazza.
Certo, anche girare e dire: - La Larva è una troia!
– non era molto normale agli occhi della gente, però già era qualcosa.
Comunque, il secondo motivo era che non poteva lasciare
Ginny ed Harry da soli. Sarebbe stato abbastanza imbarazzante per loro, in
quanto per il momento facevano finta di niente a vicenda.
-
Hermione, stai attenta, ci stai mettendo troppo
liquore! – gridò d’improvviso la signora Weasley, risvegliandola dai suoi
pensieri.
Le tirò subito via da sottomano il dolce gocciolante,
sconsolata.
-
Oddio, mi dispiace! – disse Hermione, rossa in viso.
Era decisamente una frana in cucina, oramai era appurato. Probabilmente era
proprio quel luogo che era razzista nei suoi confronti e le influiva negativamente.
Una specie di Coalizione delle Cucine per sabotarla.
-
Non possiamo più usarlo questo, adesso... – sospirò la
signora Weasley, - Ma è un peccato buttarlo... ci faremo un dolce a parte
casomai.
E fu lì che le venne in mente.
Nessuno poteva sabotarla. Neanche una Coalizione di
Cucine. Lei era Hermione Granger. . Si sarebbe riscattata!
Saltò in piedi improvvisamente. – Lo faccio io! – disse
entusiasta.
La signora Weasley si girò verso di lei quasi inquietata.
-
Sicura cara?
-
Oh, sì! Davvero, ne ho voglia! Se non ho altro da
fare...
-
Oh... Bè... d’accordo, allora... se ci tieni. Vai giù
nella tavernetta, c’è l’occorrente per cucinare. Qui si sfornella (XD) sempre con soggetti come Ronald... – disse
stancamente.
*
Hermione si mise al lavoro, decisa.
Non aveva idea di come cominciare, ma stava tirando fuori
di tutto: marmellate, farine, farciture varie... prima o poi le sarebbe venuta
pur un’illuminazione divina a suggerirle cosa cucinare!
E in effetti qualcuno arrivò, e anche se non era proprio
un’illuminazione, lei ci vede sempre qualcosa di divino.
-
Oddio, che stai facendo? – chiese Ron allarmato,
entrando nella tavernetta con un sacchetto pieno di gocce di cioccolata.
-
Cucino un dolce! – rispose lei soddisfatta.
Ron si allarmò ancora di più: - Chi te l’ha detto?
-
Nessuno. Scelto io. Tua mamma mi ha dato il permesso! –
Ron la fissò con uno sguardo da ‘moriremo tutti lo so’. Lei sbuffò infastidita: - Dio, abbi un po’ di
fiducia in me, okay?
-
Io ho fiducia in te. È nelle tua abilità culinarie che
non ne ho!
-
Sentitelo, il grande chef!
-
Di sicuro sono meglio di te in cucina! - rise lui. Lei si girò verso di lui sorridendo
sconsolata. – Bè, non che ci voglia molto. – ammise.
Lui rise di nuovo, poi disse: - Vabbè, dai. Se ci tieni,
ti insegno a cucinare una torta. Giusto perchè non voglio che scoppi tutto.
Hermione lo fissò sconsolata. – E’ una missione
impossibile. Ci hanno provato in molti, ma nessuno ne è uscito vivo. Non hai
speranze!
-
Ora sei tu che non ti fidi! Dai, ti aiuto – sorrise.
-
Uhm. Okay, se proprio insisti... – disse lei grata. –
Grazie. –
Ron arrossì un po’, mormorando un ‘ma ti pare’ e cominciò
a smistare gli ingredienti dal marasma che aveva tirato fuori lei. – Dunque,
dunque. – cominciò. – Iniziamo con qualcosa di semplice... Hermione! –
-
A rapporto!
-
Prendimi un sacchetto di farina 00!
Lei lo fissò con sguardo vacuo.
-
Eh?
Ron la guardò, poi si passò una mano sul viso. – Sei
irrecuperabile. Prendimi il sacchetto di farina, hai presente, quella cosa
bianca e farinosa, con stampato sulla confezione due ovalini blu, degli zero. –
-
Aaah! – comprese lei. – Potevi anche dirmelo subito,
eh! –
Gli prese la farina ridendo felice. Si sentiva proprio
bene, adesso, con lui. Ah-ah, stupida Larva, pensò Hermione. Te lo sarai anche
spupazzato per bene, ma questo momento non me
lo fregherai mai!
Finalmente gli ingredienti furono disposti in ordine sul
tavolo, e Ron tirò fuori una ciotola.
-
Bene! – disse. – comincia a montare le uova! –
Hermione, diffidente, versò nella ciotola il bianco delle
uova e iniziò a muovere in maniera non bene identificata il cucchiaio.
-
Nooo, non così! – la riprese Ron. – Muovi solo da un
verso... – ci riprovò, ma evidentemente non fece ancora bene, perchè lui le si
avvicinò da dietro mormorando un ‘non ce la faremo mai’ ridacchiato.
E d’improvviso le prese le mani, imponendo una presa salda
sulla ciotola, e muovendo la mano di Hermione dentro la sua come andava fatto.
Si sentiva il cuore battere a mille. Non si sarebbe mai aspettato da lui una
cosa simile. Da quando era così ‘audace’? Insomma, era Ron.
Infatti dopo poco Ron si allontanò un po’ insicuro,
lasciandole le mani. – Okay, così va bene... – sussurrò imbarazzato,
allontanandosi.
Hermione si sarebbe mangiata le mani. Erano i suoi
pensieri che portavano sfiga, lo sapeva! E l’aura maligna della cucina li
influenzava ancora una volta!
Avevano quasi finito di preparare l’impasto adesso, e Ron
non si era più avvicinato. E lei di certo era troppo timida per, come dire, provarci.
Le disse di versare l’impasto nella teglia mentre lui accendeva il forno –
‘Al contrario di quanto si crede, il forno non va fatto scaldare troppo, se no
la torta non cresce bene!’ – e infornarono il tutto.
-
Bene! – sospirò Hermione, soddisfatta. – Quanto ci
metterà, adesso?
-
Uhm, una mezz’oretta circa.
-
Così tanto? – disse lei ansiosa. Che cavolo avrebbero
fatto in quella mezz’ora? Era ancora imbarazzata da quello che era successo
prima – neanche l’avesse baciata appassionatamente. Arrossì al solo pensiero.
-
Bè, possiamo preparare la guarnizione se vuoi fare una
cosa seria. Non so, se ci vuoi mettere qualcosa sopra...
-
Oh! Sì, okay! – rispose entusiasta: piuttosto che
rimanere da soli con le mani in mano avrebbe fatto di tutto.
*
-
Tadah! – disse Ron divertito, fissando la torta pronta.
Hermione la guardò come estasiata. – Ci sono riuscita! Io!
- Ron rise. – Sì, ma non ci saresti
mai riuscita senza di me! – lei si accigliò, poi approvò: - Bè, in fondo è
vero.
Lui arrossì per l’ennesima volta. – Okay, adesso dobbiamo
assaggiarla!
Hermione fissò il dolce, un mezzo tra il diffidente ed il
terrorizzato. – Va bene, tu prima.
-
Manco per sogno!
-
Oh, Ron! Ti scongiuro! Ho paura!
-
Ma che stai dicendo?
-
E se m’avveleno?
-
Oh, smettila...
-
Se non pensi che sia pericolosa, perchè non l’assaggi
tu? – chiese con tono di sfida. Lui sospirò e fece per ribattere, ma poi sembrò
cambiare idea.
-
Uhm, okay!
-
Però se è cattiva non la sputi, eh!
-
D’accordo...
Afferrò un coltello e tagliò una fetta. Fissò Hermione con
occhi ridenti e poi, chiudendoli, ne prese un morso.
Per un secondo masticò. Poi si fermò. Aprì gli occhi e si
girò verso Hermione orripilato.
-
Non sputare, non sputare! – strillò lei sghignazzando. Lui si trattenne a stento.
-
Allora, cosa c’è che non va? – chiese a metà tra il
divertito e il preoccupato.
Ron fece per aprire la bocca, ma Hermione lo fermò. – No!
Se no sputi! – rise ancora. Lui la fissò con sguardo assassino.
-
Controllo io da sola cosa c’è che non va, dai... –
disse Hermione ancora ridacchiando.
Fece per prendere di nuovo il coltello e tagliare un’altra
fetta, ma si bloccò. Un’idea si era fatta strada in lei, un’idea assurda e
imbarazzante. Arrossì. Non avrebbe mai potuto farlo. O forse sì?
Chiuse gli occhi e prese un respiro.
Poi si girò, improvvisamente, e baciò Ron sulla bocca.
Rimasero così per qualche istante. Poi lei si scostò, completamente rossa. Ron
sembrava scioccato.
-
Uhm. Ho messo il sale al posto dello zucchero, vero? –
mormorò Hermione, insicura.
Ron la fissò per un attimo senza parole, poi deglutì a
fatica.
-
Può darsi, ma non ne sono certo, in effetti. –
Prese la fetta di torta e gliela portò alla bocca.
-
Riproviamo?
*
Dedicata a Vally e a Megs >_<
Commentateeeeeeeeeeeeee!