Attraverso i tuoi occhi

di Bluemoon Desire
(/viewuser.php?uid=4501)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


CAPITOLO PRIMO
                                                                                                                       
                                    SOLO

(DANNY'S POV)

Nascosto in un angolo della sala relax resto ad osservarti a lungo, in silenzio.
Concentrata sulle tue preziose analisi di laboratorio, escludo perfino che ti sia resa conto del mio sguardo che ti scruta da lontano.
Quante cose vorrei dirti, Lindsay...non immagini neppure quanto stia soffrendo in questo momento...
L'ultima cosa che avrei voluto era allontanarti da me ma non sono un mago in questo genere di cose, non ho mai saputo cosa significasse condividere la propria vita con qualcun'altro e d'altra parte non me n'è mai importato niente...
Avevo il mio lavoro, gli amici, relazioni saltuarie...questo era tutto ciò che volevo dalla vita!
Fino a quando non sei comparsa tu...la ragazza di campagna trapiantata nella Grande Mela...
Ho sempre pensato che innamorarsi fosse da stupidi, insomma, chi mai vorrebbe impegnarsi a lungo termine se si ha la possibilità di essere liberi di poter uscire con chiunque?
Mi sembrava di vivere una vita perfetta...ma mi sbagliavo. 
La mia vita non era perfetta, le mancava qualcosa...mancavi tu...
I mesi trascorsi insieme a te, non li cambierei per nulla al mondo e mi tortura il fatto di non poter venire da te e aprirti il mio cuore...buttare fuori tutto il dolore e la frustrazione che mi stanno lacerando l'anima da giorni ormai... 
Flack ha ragione. Sono un idiota.
Per la prima volta nella mia vita ho veramente bisogno di avere qualcuno accanto e la sola persona che potrebbe farmi sentire meglio, è l'unica alla quale non posso rivolgermi...
"Messer stai bene?"
La voce di Flack mi distoglie bruscamente dai miei pensieri.
"Sì,tutto bene" gli rispondo quasi meccanicamente "Tu piuttosto, che ci fai qui? Non dovresti essere con Mac e Stella a casa di quel tizio...Martins?"
Annuisce.
"Siamo appena tornati" dice, prendendo posto di fronte a me "Quel poveretto non smetteva un secondo di piangere...per la disperazione sono dovuto uscire dalla stanza..."
"Pensate che c'entri con la morte della moglie?" gli domando.
Scuote la testa.
"Lo escludo" dice "L'amava troppo per farle del male...in quel modo poi..."
Bussano alla porta.
"Scusate..."
Il suono della tua voce mi fà ancora venire i brividi.
"Avrei bisogno di un caffè ma se disturbo torno più tardi..."
I tuoi occhi si soffermano su di me per un istante.
Un lungo interminabile istante...
Da quando tra noi è finita, è la prima volta che mi rivolgi uno sguardo.
Rimango a fissarti come un pesce lesso, senza riuscire ad aprire bocca.
"Ma quale disturbo" esclama infine Flack rompendo quel silenzio alquanto imbarazzante.
Si alza in piedi. 
"...me ne stavo giusto andando via...Stella mi aspetta qui fuori per andare ad interrogare un sospettato del caso Martins..."
"Avete già sentito il marito?"gli domandi interessata.                                                                                                                                                                                                     "Sì, l'abbiamo ascoltato ma non ne è uscito nulla di interessante" risponde lui e, prima che uno di noi due possa aggiungere qualcosa, è già scomparso dalla stanza.
Ho ancora lo sguardo fisso sulla porta, quando mi accorgo che mi stai osservando con la coda dell'occhio.
Stringi forte tra le mani la tua tazza di caffè caldo.
La tua espressione è indecrifrabile.
La tensione aleggia minacciosa sopra di noi, come un enorme nuvolone scuro, pronto a rilasciare fulmini e saette da un momento all'altro.
Com'è possibile che ci siamo ridotti in questo modo?
Al pensiero di come eravamo, mi si stringe il cuore.
"Ne vuoi un pò anche tu?" mi domandi all'improvviso.
Colto in contropiede, riesco a malapena a scuotere la testa.
Tre settimane di silenzio e questo è tutto ciò che riesco a tirare fuori?!
Sono decisamente un IDIOTA.
"Cosa pensi del caso di Mac e Stella?" mi chiedi in tono puramente professionale.
"Non saprei" rispondo, incerto "Sembrerebbe un omicidio a sfondo passionale ma le prove raccolte non sono ancora abbastanza per poterlo affermare con certezza..."
Annuisci, senza commentare.
"Flack dice che il marito sembra pulito..."aggiungo, cercando di prolungare il più possibile la nostra conversazione"...amava troppo la moglie per poterle fare del male e inoltre il suo alibi sembra reggere bene, anche Stella lo ha confermato!".
"A volte anche il troppo amore può fare male" ribatti, con un fil di voce.
Le tue parole mi arrivano come un violento pugno dritto nello stomaco.
Sapevo di averti ferita ma non immaginavo fino a questo punto.
"Lindsay,io..."                                                                                                      
"E' meglio se adesso torno al lavoro" intervieni prontamente "Ci vediamo, Danny..."
E prima che io possa fare qualcosa per fermarti, mi volti le spalle e scappi via.
Continuo a ripetermi che un giorno o l'altro mi perdonerai ma più vado avanti con la mia vita, più mi rendo conto che forse quel giorno non arriverà mai.
Mi sento solo senza di te, Lindsay....SOLO.
..




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=768655