La Mia
Salvezza
Tom
Marvolo Riddle, conosciuto anche come Lord Voldemort, era il
più grande mago oscuro di tutti i tempi. Tutti lo temevano e
nessuno osava pronunciare il suo nome. Il suo aspetto fisico ricordava
molto un serpente. La pelle era di un bianco malaticcio, il volto aveva
delle fattezze serpentine. Era calvo con due fori al posto del naso,
non aveva le sopracciglia e le labbra erano talmente sottili da
risultare invisibili. Il suo aspetto era spaventoso ed era questo che
lo rendeva così temuto. Ciò che lo caratterizzava
erano però gli occhi. Due iridi rosse a ricordare la sua
aria demoniaca. Ovviamente il suo potere era immenso e la sua
abilità era pari se non superiore a quella di Albus Silente,
attuale preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Si
stava dirigendo a passo lento nella sala riunioni di Riddle Manor dove
si sarebbe svolta una riunione dei Mangiamorte.
Aprì
la porta e subito calò il silenzio.
-Buona
sera a tutti!- esclamò dirigendosi verso il suo trono.
Appena
si sedette Lucius Malfoy, uno dei suoi fidati Mangiamorte, prese parola.
-Mio
Signore… Ho delle novità!-
Voldemort
gli fece cenno di proseguire.
-Ho
scoperto che nel Surrey attualmente vi risiede un membro
dell’Ordine della Fenice. E’ una magonò.
Arabella Figg!-
-Un
membro della Fenice… Molto bene, Lucius! E presumo che tu mi
sappia dire dove si trova esattamente-
-Certamente,
mio Signore! Dalle informazioni che ho ricevuto, Arabella Figg risiede
in una via conosciuta come Wisteria Walk.-
-Stanotte
faremo un’incursione nel Surrey. Voglio Arabella Figg viva.
Voglio avere informazioni sulla Fenice. Voglio vedervi pronti per le
21:30. I ritardatari saranno puniti al ritorno
dell’incursione.-
-Sì,
Signore!-
-Potete
andare-
Rimasto
solo Lord Voldemort si alzò dal trono dirigendosi nella sua
stanza.
-Nagini!-
chiamò.
-Sssssssì,
padrone?-
-Dobbiamo
prendere una donna che fa parte dell’Ordine della Fenice.
Abbiamo molto da fare!-
-D’accordo-
I
due uscirono dalla stanza e raggiunsero l’ingresso dove ad
attenderli c’erano i Mangiamorte.
-Vi
avverto, non tollero fallimenti! Chiunque sarà responsabile
di un possibile fallimento sarà cruciato fino alla pazzia.-
Si
smaterializzarono tutti fino a giungere in Wisteria Walk.
Era
una via comune, con tante villette a schiera tutte uguali e con
giardini curati nei minimi dettagli.
-Quale?-
chiese Voldemort con voce acuta e fredda.
Lucius
Malfoy si guardò attorno poi indicò una villetta.
Le
luci erano tutte accese e si sentivano dei rumori provenire
dall’abitazione.
Voldemort
fece un cenno con il braccio e i Mangiamorte circondarono la casa.
La
porta si aprì all’improvviso e un ragazzo di
sedici anni dai capelli neri sparati in tutte le direzioni e dagli
occhi verdi uscì. –A domani signora Figg.
E’ sicura di non volere che le prepari qualcosa prima di
tornare a casa? Posso fermarmi ancora un po’. Dudley
sicuramente non è ancora tornato quindi sono al sicuro.-
-E’
meglio che tu vada, Harry! Grazie, ma è meglio che torni a
casa-
Il
giovane sorrise. –Bene! Domani vengo a spazzare le foglie dal
vialetto-
-Lo
sai che non ce n’è bisogno!-
-Sì,
ma zio Vernon ha deciso che ogni tanto deve venire a controllare se sto
facendo i lavori. Beh… io vado, allora. Arrivederci signora
Figg!-
Proprio
nel momento in cui il ragazzo si voltò i Mangiamorte
attaccarono.
Harry
fissò quegli strani tizi con i mantelli neri addosso e delle
maschere in faccia.
-Signora
Figg, ritorni in casa!-
La
donna tremò impaurita ma esclamò –Vai a
casa, Harry! Non puoi fare niente contro di loro.-
-Stia
tranquilla. Non permetto a nessuno di far del male ad una donna,
soprattutto se anziana.- si mise in posizione d’attacco e
chiese –Chi vuole essere il primo?-
-Harry,
non puoi fare niente. Scappa finchè sei in tempo. Ti
uccideranno!-
Il
ragazzo sogghignò. –Io non ho paura della morte!
E’ il ciclo della vita, si nasce, si cresce e si muore. Se
morirò, significa che non avevo più altro da fare
in vita-
Lord
Voldemort rimase per un attimo stupito poi uscì
dall’ombra mostrando il volto serpentino.
-Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato-
balbettò sconvolta.
-E’
un piacere fare la sua conoscenza Arabella Figg. Penso che lei sappia
perché siamo qui, vero?-
La
donna scosse il capo impaurita.
-Sprechi
il tuo tempo qui, signore!- esclamò Harry mettendosi davanti
alla donna e fissando il Signore Oscuro negli occhi, senza timore.
-CHI
TI CREDI DI ESSERE PER RIVOLGERTI AL NOSTRO SIGNORE DANDOGLI DEL TU!?
SUDICIO BABBANO!- chiese una donna dall’aspetto folle.
-Io
sono Harry Potter, un amico della signora Figg. E tu chi sei, bella
signora?- chiese tranquillo.
Arabella
Figg sgranò gli occhi. Bella signora a Bellatrix Lestrange?
Voldemort
sogghignò. –Però, quel Babbano a
carattere!- esclamò a Nagini. –Cosa ne pensi?-
-Bisssssogna
ucciderlo. Me lo lasssscerai padrone?-
-E’
tutto tuo-
Il
lungo serpente strisciò fino al ragazzo che gli sorrise. Si
accucciò e fissò la bestia per bene.
–Sei un bel esemplare di serpente, lo sai?-
esclamò. –Peccato che non puoi capirmi!-
sospirò sconsolato. “Ho letto un libro sui
serpenti una volta, dovrebbe essere un cobra reale. Vediamo,
il veleno è letale e lo stritolamento impedisce qualsiasi
movimento alla vittima sfortunata.” Pensò.
“Contro questo serpente non ho possibilità.
E’ enorme, quasi trenta piedi. Non ne ho mai visto uno
così grande. Nemmeno allo zoo. Cosa devo fare? Ha
l’aria di volermi attaccare” Chiuse gli occhi e si
concentrò. “E’ una femmina, dannazione.
E’ più aggressiva di un maschio. Devo impedirle di
irrigidirsi e di prendere le misure del mio corpo se non voglio finire
mangiato ma non posso impedirle di mordermi. Cosa devo fare?”
Riaprì
gli occhi ed esclamò -Ci sono! Ti prego piccola, perdonami.
Io non vorrei farti del male. Se ci fosse un altro modo…-
-Harry,
non vorrai…- chiese Figg disgustata.
-Visiteremo
zio Vernon, sì! Mi punirà ma almeno
riuscirò a sbarazzarmi di questa piccolina. Giuro mi piange
il cuore, è così bella. Un esemplare estremamente
raro.-
Voldemort
fissò il ragazzo ed esclamò –Ho
cambiato idea, Nagini. Non voglio ucciderlo. E’ un esemplare
raro di Babbano. Non è arretrato davanti al mio volto.
Andiamo Nagini.-
L’Oscuro
Signore ghignò poi fissò i suoi seguaci ed
esclamò con voce sibilina –Prendete anche il
ragazzo! Che nessuno osi torcergli un capello. Chi gli farà
del male sarà punito severamente.-
Lord
Voldemort si diresse verso la signora Figg e disse –Sarebbe
così cortese da seguirmi? La avverto: se non farà
ciò che dico il ragazzo verrà brutalmente
torturato prima di ricevere la grazia ed essere assassinato.-
“Perdonami,
Albus!” pensò la donna. “Devo salvare la
vita di questo ragazzo.”
-Verrò
con voi, ma il ragazzo deve essere liberato.-
Voldemort
ghignò. –Non ho alcun interesse ad uccidere il
bambino. Ma temo di non poterla accontentare. Il ragazzo ci ha visto e
per tanto non può essere lasciato libero di vagare per il
mondo Babbano. Gli tapperò la bocca per sempre.-
Si
udì un sonoro ‘crac’ e un uomo si
materializzò davanti Arabella Figg.
Era
un vecchio, con lunghi capelli bianchi e una barba altrettanto lunga
del medesimo colore, gli occhi azzurri erano coperti da occhiali a
mezzaluna posati storti su un naso leggermente adunco. Albus Silente.
-Silente!-
ringhiò Voldemort.
-Buonasera,
Tom- rispose con voce calma. –Una serata davvero deliziosa.
Posso chiedere che cosa porta qui, te e i tuoi Mangiamorte?-
-Non
chiamarmi così, vecchio. E per quanto riguarda la tua
domanda sono affari miei!- disse irritato. –Visto che sei qui
a guastarmi la festa credo che me ne andrò. Non ho la voglia
di duellare con te, oggi. Tanto più che abbiamo un giovane
ospite.- fece, indicando il giovane Potter. Si avvicinò al
ragazzo e gli afferrò il braccio poi fissò
Silente dritto negli occhi e disse –Salverai il moccioso
Babbano come hai salvato il tuo prezioso Neville Paciock o lo lascerai
morire per il “Bene Superiore”?-
Non
attese una risposta ma si smaterializzò subito.
Appena
apparve all’interno di Riddle Manor il moccioso
cominciò ad agitarsi. –Lasciami andare brutta
faccia di serpente!-
“Brutta…
faccia… di… serpente? Ma come osa? Non importa.
Gli insegnerò l’educazione”
pensò.
-Molto
bene. Vuoi che ti lasci? Ok!- lo condusse nella cantina, dove vi era
allestita una bella prigione. Aprì la porta di una cella e
lo trascinò dentro. –Eccoti accontentato. Ecco la
tua stanza!-
-Stai
scherzando?- chiese schifato. –E’ anche peggio
dell’armadio del sottoscala dove dormo! Io qui non ci sto.
Portami da un’altra parte!- ordinò.
“Che
moccioso impertinente!” pensò infuriato
“Possibile che non abbia un istinto di conservazione? Tutti
tremano vedendomi, eppure lui… lui… non ha paura
di morire per mano mia. Anzi…”
-Beh…
che stai aspettando?- chiese. –Il tuo aspetto serpentesco non
impedirà a mio zio di punirmi. Quindi o decidi di uccidermi
e in quel caso avrai tutta la mia collaborazione oppure farò
a modo mio e mi impiccherò alle travi di questa prigione.-
“Ora
ho capito! Un aspirante suicida. Molto bene” lo
incatenò al muro ed uscì dalla cella.
–Ci vediamo domani, caro il mio suicida!-
Continua...
Ehilà!
Eccomi con una nuova fanfiction. Questa avrà pochissimi
capitoli. Spero che vi piaccia... Ad essere sincera non
convince molto ma essendo fiera delle mie creazioni posso afferare che
anche se non mi convince, l'idea mi piace. Beh... fatemi sapere cosa ne
pensate. Se vale la pena continuare ad aggiornare oppure no.
Un ultima cosa...
ho aperto un forum dove potete conoscere tutto ciò che
riguarda le mie storie.
Vi lascio il link:
http://sherrykyuubinoyoko.ilovetomriddle.forumfree.it/
Alla prossima
SherryKyuubiNoYoko
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