Hermione
lasciò in fretta la tenda, sperando che l'aria fredda della
sera le desse un po' di sollievo e la aiutasse a rimettere in ordine i
pensieri. La proposta di Harry di cercare i Doni l'aveva completamente
sconvolta e nemmeno riusciva a comprendere il motivo. Forse tutto quel
parlare di morti, forse il pensiero dell'ennesima cosa da cercare...
Eppure sapeva che non era tutto lì. Era attanagliata da un
sentimento che non riusciva a spiegarsi, un misto di rabbia e panico
che non capiva da dove venisse.
Ad un
tratto sentì che qualcuno stava uscendo dalla tenda per
avvicinarsi a lei. Nemmeno alzò la testa per vedere chi
fosse, incerta su quale dei suoi amici avesse meno voglia di vedere in
quel momento. Doveva pensare a come spiegare ad Harry perché
era tanto sicura che cercare i Doni sarebbe stato un errore e in quanto
a Ron...non voleva pensare a nulla che riguardasse Ron.
Ancora non capiva se in lei prevalesse la voglia di prenderlo a pugni
perché era partito, o quella di abbracciarlo
perché era tornato.
-Aggiungilo
ala lista delle cose che stasera non capisci.
Quell'ultimo
pensiero bastò a farla optare per l'indisposizione.
"Solo
sapere come stai" Rispose Ron. " Sei uscita come una furia"
aggiunse storcendo la bocca e grattandosi dietro l'orecchio, come
faceva ogni volta che sapeva di poterla irritare.
-Sempre
che se ne accorga...
"
Cioè...è che di solito non sei
così...nel senso...non che non ti arrabbi o altro..." Gli
risultava così difficile parlarle. Da quando era tornato le
loro comunicazioni erano ridotte al minimo, ma l'aveva vista
così sconvolta dalle parole di Harry che aveva sentito il
bisogno di starle vicino. Forse lo avrebbe accettato di nuovo al suo
fianco, se si fosse dimostrato disponibile e comprensivo.
Quando
i suoi pensieri vennero interrotti da un brusco: "Questo
discorso ha un senso? Perché di idiozie per stasera ne ho
sentite già abbastanza" capì che forse era ancora
un po' presto per lei.
"No,
Hermione, non ne ha. Scusa, pensavo solo volessi parlare un po' "
"E di
cosa dovrei voler parlare, sentiamo. Del fatto che il mio miglior amico
sia un pazzo con istinti suicidi che non vede l'ora di imbarcarsi in
un'altra storia assurda e altamente pericolosa, perché
è stato affascinato da un favoletta per bambini e da un
pazzoide complottista che ci ha lasciato da fare nemmeno noi sappiamo
cosa?"
"Pazzoide
complottista..." ghignò il ragazzo in risposta. " Sei
divertente quando sei arrabbiata. Be', quando non sei arrabbiata con
me, per lo meno."
"Il che
succede di rado" sbottò con tutta l'acidità di
cui era capace, guardando fisso le fiamme magiche davanti a lei.
Sentiva il bisogno che lui la lasciasse sola, non sapeva controllarsi
in quel momento e non voleva dire nulla di cui si sarebbe pentita.
Ma Ron
non si fece scoraggiare da così poco e le si sedette
accanto: "Appunto, non ci sono abituato a vederti così
furiosa con Harry. Che c'è? A cosa stai pensando?"
Per un
attimo Hermione pensò di non rispondergli, poi vide le il
profilo delle loro gambe di nuovo vicino dopo tanto tempo e si
lasciò andare: "Non lo so neppure io, Ron. Sento solo che
è così sbagliato. Voglio dire... Cercare i
Doni... Se anche avesse ragione Harry, se anche tutto questo fosse vero
e se Silente ci avesse lasciato la Pietra, ammesso che tutto questo
abbia un senso, sarebbe così pericoloso. Ed inutile. Se V...
Tu-Sai-Chi stesse davvero cercando la bacchetta, non sarebbe come
andargli incontro? Ed Harry non è ancora pronto, mentre V...
uff... Tu-Sai-Chi ha ancora i suoi Horcrux e non può essere
sconfitto finché li ha. L'ultimo
nemico che sarà sconfitto è la morte io
credo che voglia dire questo. La Morte è l'ultima cosa di
cui ci dobbiamo preoccupare, prima dobbiamo pensare a lui. Insomma,
possiamo scegliere: cercare gli Horcrux, indebolirlo e poi affrontarlo
o ritrovarcelo fra i piedi nel pieno della sua potenza, con delle
ancore a incatenare la sua anima a questo mondo. Delle ancore che Harry
non ha. Nessuno
dei due può vivere se l'altro sopravvive non
importa in che forma, non deve esserci nessun filo ad unire Tu-Sai-Chi
alla vita, o per Harry non ci sarà speranza e invece lui non
lo capisce. Forse Silente voleva indicarci un'altra via, sì,
ma forse voleva solo che ne fossimo a conoscenza per impedire il
peggio. O sperava che lo avremmo scoperto dopo aver distrutto gli
Horcrux. Forse è quello che servirà ad Harry per
sconfiggerlo quando sarà il momento, ma sento che ora
è troppo presto. E invece Harry si è messo in
testa di cercarli e sai come è fatto. Non c'è
niente che possa fargli cambiare idea. E ha così bisogno di
pensare che Silente gli abbia lasciato una strada, delle armi per
combattere, delle tracce da seguire che preferirà
attaccarsi a quelle che non a quello che gli ha detto davvero di fare.
Ma non possiamo permetterlo. Non possiamo. Qualunque cosa Harry decida
di fare qualcuno dovrà pensare agli Horcrux, o
sarà tutto inutile. E io non posso permettermi di perderlo.
Harry è come un fratello per me. Tu e lui siete
l'unica famiglia che mi resta, io..."
La voce
di della ragazza si ruppe e Ron sentì il bisogno di
abbracciarla e non lasciarla andare mai più.
"Non ti
lasceremmo mai, Hermione, lo sai."
"Lo
so?! Non sarebbe certo la prima volta. Voi mi lasciate sempre indietro
e a me tocca sempre seguirvi e l'ho sempre fatto, ma questa volta..."
Lacrime calde cominciarono a segnarle il volto. "Devi andare tu."
Aggiunse lei di colpo.
"Con
Harry" Hermione tirò su i naso, asciugò le
lacrime e cercò di riprendere il tono asciutto di poco
prima. " Se continuerà con questa storia dei Doni dovrai
andare con lui. Non può farcela da solo, non può,
e se...non voglio nemmeno pensare che lo incontriate." Non
riuscì a trattenersi oltre. La frustrazione che aveva
soffocato nelle ultime ore, negli ultimi mesi probabilmente, uscirono
tutti insieme lasciandola preda dei singhiozzi. Ron la strinse forte a
sé e aspettò che lei si fosse calmata un
poco.
Aveva
sempre il potere di incantarlo, la sua
Hermione. Quando l'aveva vista perdere la pazienza con Harry,
aveva capito che doveva esserci qualcosa a cui le era arrivata prima di
loro. Sentirla ragionare così lucidamente, nonostante la
stanchezza e il timore che le leggeva negli occhi, gli avevano
ricordato le tante situazioni in cui proprio la sua mente brillante li
aveva tratti d'impaccio in situazioni più grandi di loro.
Hermione era una ragazza forte e fragile allo stesso tempo e non c'era
niente di lei che lui non adorasse, che non gli fosse mancato in quelle
settimane di lontananza. Il bisogno di poterla confortare di nuovo, di
tornare a com'erano prima che lui la lasciasse avevano preso il
sopravvento su tutto, ma poi realizzò quello che aveva detto
e temette di aver capito dove voleva andare a parare.
"Incontriate?
Hermione, tu verrai con noi."
"Non
posso, non capisci?! Non posso. Qualcuno deve occuparsi degli Horcrux"
"Ed
Harry? Lui è più importante di tutti noi, Ron, lo
sai."
"Ma non
puoi farlo da sola!"
"Cercherò
qualcuno, allora. Silente non voleva che ne parlassimo, è
vero, ma eravamo in quattro a conoscere il segreto. Ora che lui non
c'è più c'è un posto libero, per
così dire" Provò a scherzare lei. Non
funzionò molto.
" E a
chi chiederai, si può sapere? E poi non se ne parla che ti
lascio andare a sola. Ti ho già lasciata una volta e non
intendo farlo mai più, chiaro?"
Hermione
si ritrovò a sorridere sulla sua spalla. Poteva vedere le
orecchie di Ron diventare pian piano sempre più rosse e
sentì che anche volendo, non avrebbe mai potuto allontanarsi
da lui. Chi se ne importava della fine che avrebbe fatto il mondo,
quando lui la abbracciava così. "Ron, ma..."
Provò ad aggiungere per il senso di colpa ad un simile
pensiero, allontanandosi un pochino.
"Niente
ma, non ci separiamo. Cercheremo gli Horcrux e poi penseremo alla
bacchetta di Sambuco. Harry si metterà il cuore in pace e se
non lo farà gli farai questo bel discorsetto, e al pensiero
di lasciarti andare da sola la smetterà anche lui."
-Infondo
è così che si comporta un fratello-
Pensò gongolando al ricordo dei suoi migliori amici che
ammettevano di non provare altro l'uno per l'altra. -E poi a te non ha
dato del fratello. Sei la sua famiglia, ma non si suo fratello!-
"Chiaro?"
"Sì,
chiaro" Affermò lei, prima di stringerlo di nuovo. "Grazie,
Ron!"
"E di
cosa?" Rispose lui imbarazzato. A quanto ne sapeva non c'era nessun
motivo per il quale lei dovesse ringraziare lui. Semmai era il
contrario.
"Prima
che tu uscissi non sapevo nemmeno quello che provavo. Ma quando sono
con te capisco meglio persino me stessa. Non c'è nessuno che
mi faccia sentire come te."
"Posso
ritenermi perdonato, allora?" Provò a spiare lui.
"Per
quello c'è ancora un sacco di strada da fare" Lo
schernì lei, con un tono che di acido in realtà
aveva molto poco.
"Be',
ci dovevo provare, no?" Si ritrassero entrambi rossi in viso. " Vai a
dormire, ora, faccio io questo turno, ti vengo a chiamare tra un po' "
Si offrì gentilmente.
"Sì,
be', grazie, allora io...vado. Sì" Rispose quindi lei
sciogliendo definitivamente il loro abbraccio. "Buona notte, Ron!" Fece
per andarsene, aprì lo spiraglio ella tenda, ma poi
si blocco sulla soglia. "Ah, Ron" lo richiamò "ti ho
perdonato nel momento stesso in cui ti ho rivisto. Scusa se ci ho messo
tanto a capirlo. Solo, non lasciarci più, ok? Per me e Harry
senza di te...Era ancora peggio senza di te." E senza attendere una
risposta entrò.
"Certo
che non ti lascio più sola" Sussurrò lui alla
notte " Non c'è niente di peggio che stare senza di te."
Quella
notte Ron affrontò il turno di guardia con una rinnovata
allegria, pensando a quanto fosse bello, per una volta, che Hermione
condividesse con Harry sentimenti che mai avrebbe provato per lui. -Non
c'è nessuno che mi faccia sentire come te.
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