titolo: Croce e
Delizia
raiting: verde
autore: PrincesMonica
DISCLAIMER: non possiedo i diritti su nessun personaggio esistente
citato in questa OS. I fatti descritti sono di mia invenzione.
Note: Questa Fic l'avevo scritta tempo fa, ma mai pubblicata. Lo faccio
ora che serve per il contest dell'estate di EFPGuardarlo è
un'agonia o una
delizia a seconda dei momenti.
Ora come ora mi sto
deliziando: petto nudo, occhiali da sole e pantaloncini da mare. Quei
pettorali molto interessanti soprattutto quando si possono sfiorare con
le dita
mentre sono sopra di lui sul nostro letto e i tatuaggi che amo
graffiare, solo
per vederli deformarsi prima di tornare alla loro forma originale.
Poi l'agonia. Vederlo
suonare e disinteressarsi completamente di me. O, peggio, quando in
giro per il
mondo siamo vicinissimi, ma terribilmente lontano. Io scompaio, non
esisto più,
sono una nullità. Una di quelle bacchette con cui suona vale
più di me. E
questo è effettivamente terribile, perchè per me,
lui è tutto. Solo quando mi
abbraccia mi sento protetta e solo quando mi guarda dritto negli occhi,
mi
sento di esistere.
Mi sono ripetuta un sacco di
volte che tutto questo è patetico: la mia vita dovrebbe
essere completa anche
al di là di un uomo e ne ero fermamente convinta fino a quando non ho
baciato
Shannon Leto. In quel preciso istante, con un barlume di
sanità mentale, ho
capito che mi stavo mettendo in un guaio di dimensioni cosmiche.
“Andiamo a farci una
nuotata?”
Sistemo il suo I-Phone prima
che venga a darmi un leggero bacio sulle labbra. Quando siamo da soli,
lontano
dalla nostra vita frenetica del tour, sembra un qualsiasi fidanzato
perfetto.
Stacca completamente la spina allo star sistem e diventa il dolce Shan
che mi
porta la colazione a letto, fa l'amore e non si limita allo sterile
sesso, mi
abbraccia anche in mezzo alla gente.
“No, l'acqua è troppo
fredda.” lui sorride sornione, con quello sguardo che ti
spiazza ogni volta e
ti lascia le gambe come due gelatine informi.
“Ti riscaldo io.” Sussurra.
Già mi viene voglia di
togliermi il due pezzi. Mi limito solo a sorridergli e a spingerlo,
mentre ride
felice. Corre come un bambino verso l'acqua cristallina del Messico,
mentre io
mi limito a prendere il sole come una lucertola.
Mi sono dovuta spalmare un
sacco di crema, perchè la mia pelle chiara non si ustionasse
sotto la luce
forte.
Vorrei poter rimanere così
per sempre, senza problemi, senza dover andar dietro alle mezze crisi
isteriche
di un cantante esausto, o alle ben peggiori crisi delle ragazzine che
li
seguono. O anche di quelle di una certa età che pensano di
avere l'esclusiva
sui ragazzi per non si sa quale motivo.
Invece qui abbiamo solo
pochi giorni per poter goderci la nostra intimità.
Perchè non possiamo dire al
mondo di noi?
Perchè?
La risposta è fin troppo
ovvia: innanzi tutto lui non mi ha neanche mai detto che mi amo e io
neppure.
Non sono pronta a dargli il mio cuore, sapendo che me lo
calpesterà senza
troppo pensarci. Inoltre so che quello a cui lui pensa, del resto come
Jared, è
la band. Se si sapesse che ha una relazione fissa, l'onda fangirlistica
scemerebbe e di certo le vendite di CD e biglietti dei concerti
crollerebbero.
No, almeno per un po' a nessuno dei due Leto è permessa una
ragazza.
Mi viene quasi da piangere a
pensarci.
Poi sento il suo corpo
freddo su di me: rotoliamo sugli asciugamani e urlo per il contatto.
Maledetto,
sa che odio quando fa così.
“Visto che non è fredda?”
“Cazzo, Shan, è gelata.
Lasciami!”
“No, così mi scaldi tu.”
Lo fisso e gli spettino un
po' i capelli, facendo piovere qualche gocciolina gelida su di me.
Resto a
fissargli quei due occhi da felino, di un colore così
particolare, per un tempo
indefinito. Mi risveglio solo quando sento le sue labbra posarsi sul
collo e la
sua mano scivolare dentro una coppa del reggiseno.
“Non qui, scemo. Ci
potrebbero vedere.”
“Non c'è nessuno in questa
spiaggia.”
“Shannon, no!”
Sbuffa e si distende
direttamente sulla sabbia tiepida.
“E va bene, vorrà dire che
riprenderemo quando torneremo nel nostro piccolo bungalof. Hai sentito
Jared?”
Riprendo ad essere
l'efficiente segretaria che tutti si aspettano che sia, tiro fuori
l'agenda
elettronica e comincio a leggere.
“Jared ha scritto che è
arrivato ad Haiti. Sta bene, per ora. Girerà con MTV Canada
un servizio oltre
ad andare con qualche associazione benefica a fare foto per il libro.
Dice che
la situazione è terribile e non fatico a
crederci.” sospiro “Dovrebbe riposare
un po'.”
“Non lo farà mai. Se si
fermasse rischierebbe di essere raggiunto dalle sue paure e dalle sue
paranoie.
Ha bisogno di fare sempre qualcosa perchè rilassarsi per lui
equivale a perdere
del tempo prezioso. Io non riesco a capirlo, seriamente. Comunque
lasciamolo ad
Haiti e divertiamoci qui in Messico. Hai qualche idea per il
pomeriggio?”
“Potremmo andare a Tulum a
vedere le rovine. Ti va?”
Inclina il capo, sbatte le
palpebre un paio di volte e poi sorride.
“Sì, mi pare una bella cosa.
Spetta che lo scrivo.” Prende il cellulare e si collega a
Twitter postando le
foto che gli ho fatto e scrivendo che al pomeriggio sarebbe stato alle
rovine.
Questa cosa mi deprime e credo che lui se ne accorga. “Che
c'è? Come mai quella
faccia delusa?”
“Non vorrei che qualcuno
venisse a disturbarci. Anzi, in realtà così
è quasi certo che qualche ragazza
verrà a cercarti.”
Si alza e mi prende per mano
tirandomi verso di se.
“Allora facciamo così,
lasciamo detto che andiamo a Tulum, invece passiamo il pomeriggio qui,
a fare
il bagno. Magari andiamo nella stanza a dormire un po', che stanotte tu
e le
tue voglie mi avete tenuto un po' troppo sveglio.” Sorrido.
“Non mi pare che ti sia
lamentato...”
“Non mi lamenterei mai di te
e di quello che mi fai. Allora, andiamo dentro? Abbiamo una piccola
cosa in
sospeso.”
Mi volto e lentamente mi
avvio verso il bungalof lasciando le nostre cose sulla rena sottile,
poi mi
volto leggermente e sorrido maliziosa.
“Non mi sei mai sembrato
molto piccolo...”
Lo sento ridere, prima che
mi prenda in braccio e senza troppa fatica mi porta dentro.
Il fatto che mi voglia così
tanto mi mette in il cuore in pace, almeno fino a quando siamo qui. Al
nostro
ritorno ad LA torneremo ad essere solo un batterista e una segretaria,
senza
dimostrare che tra noi ci sia alcun che di relazionale.
È giusto? È sbagliato?
Non lo so, ma per ora questo
siamo e mi godo questi momenti di intimità rubati ad una
vita frenetica e piena
qual'è la nostra, fino a quando questo gioco non si
romperà.
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