L'uomo
delle frittelle
Giorno dopo giorno vedeva
passare gruppi di famiglie, amici. Uno dopo l'altro, eccoli, con i
loro pantaloncini corti, i loro zaini, le facce dei genitori
stravolte, quelle felici dei più piccoli.
Lavorare in un parco
divertimenti non era esattamente il più bel lavoro del mondo- vedere
passare tutta quella gente pronta a divertirsi mentre tu rimani
dietro un bancone a cuocere frittelle non era esattamente la sua
massima aspirazione.
A volte, però, capitava di
assistere a qualcosa di interessante, proprio come quel giorno.
«Ehi, io voglio salire
sulle montagne russe».
«Io voglio fare i giochi
d'acqua»
«E io voglio andare
sull'attrazione nuova».
L'uomo delle frittelle
scosse la testa, mezzo divertito e mezzo scocciato.
Essere i gruppo non è certo
un'impresa facile. Bisogna imparare a scendere a compromessi, è
necessario un costante impegno per mantenere la pace.
Lui sa già come andrà a
finire.
Il gruppo- che magari si era
auto conferito un nome, andrà sgretolandosi nel corso della giornata
appena iniziata. Finirà che se ne andranno via presto, prima di
quanto avessero previsto.
Gli errori nelle dinamiche
della decisioni di gruppo possono essere davvero micidiali, ma, in
fondo, a lui che importava?
Era solo l'uomo solitario
delle frittelle.
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