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Destino
In verità Harry, quando scoprì di essere un mago,
non pensò di essere strano o speciale, si sentì
soltanto fortunato.
Ogni bambino sogna di essere di un mago,
di volare, di recitare incantesimi e di fare
pozioni, ma per lui c'era qualcosa in più in quella lettera,
in quella bacchetta di 11 pollici.
Quella fortunata
scoperta gli avrebbe permesso di lasciare Privet Drive, di
farsi degli amici e di non essere più lo sfigato cugino di Dudley per
i ragazzi del vicinato.
Sarebbe stato soltanto Harry Potter in quella lontana e nuova scuola.
Non aveva nemmeno contemplato l'idea che ad Hogwarts, che brulicava di
maghi meritevoli e dotati, sarebbe stato accolto con un titolo
già marchiato sulla pelle: Harry Potter, il bambino sopravvissuto,
Harry Potter, il ragazzo
con la cicatrice.
Il destino
gli aveva, in verità, già designato una strada,
un nome, una fama.
Fu esattamente quando posò il capello parlante e si diresse
verso il tavolo dei Grifondoro, con lo sguardo di tutti su di
sè, che capì.
Non gli
sarebbe mai stato possibile essere
soltanto Harry Potter.
Se per crudeltà o ironia non seppe dirlo.
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Ahh, mi è presa nostalgia ;____; ho riaperto il primo libro
di HP e mi sono messa a rileggerlo. E ne è venuta fuori
questa.
Se è piaciuta mi rende felice :3
Alla prossima.
Hime
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