Un magico natale per Josephine

di Josephine Cassiopea Black
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UN MAGICO NATALE PER JOSEPHINE


Il giorno della Viglia di Natale, prima del Ballo del Ceppo,
Josephine assieme ai suoi amici voleva fare una sorpresa al cugino Harry. Ignara di tutto, pure Harry le stava organizzando una sorpresa.
Nessuno sapeva che il regalo desiderato da Josephine era un oggetto fuori commercio: avere una famiglia su cui contare un giorno. Voleva, in particolare, una sorella maggiore, doveva accontentarsi di Harry, che aveva ricoperto il ruolo di fratello più grande. Tra i due correvano due anni di differenza.

Josephine adorava tantissimo cantare  il giorno di natale "Gloria in excelso".
Quest'anno era po’ diverso dal precedente, perché Harry era un campione del Torneo Tremaghi.

La sera della Vigilia, Josephine si stava preparando per andare al Ballo.
“Harry, sei pronto? Ti stanno aspettando,” disse Josephine.

Quando scese le scale della Casa Comune, vide Harry in uno smoking nero. Era veramente affascinante. Invece, il povero Ron sembrava il re Luigi XVI con quel vestito pieno di merletti e pizzi. Il color marrone faceva a pugni con la sua chioma rossa.
“Che c'è da guardare?" chiese Ron.
“Nulla, sembri buffo con quel vestito. In quale antiquariato l'hai trovato?” domandò Josephine.
Harry si mise a ridere.
“Jo, sei veramente incantevole con questo abito," intervenne Harry.
Jo indossava un vestito bianco, simile a quelli che portavano le dame dell'Ottocento. I suoi capelli erano intrecciati con nastri bianchi e argento.
"Tu invece sembri una bambola di porcellana. Hai comparato il tuo vestito in un negozio di bambole?" la prese in giro Ron.
“Di grazia, Ron, guardati. Sei un idiota," ribatté Jo.
“Ragazzi! È Natale e dobbiamo essere più buoni,” intervenne Harry, facendo l'occhiolino alla cugina. “Noi andiamo, vieni con noi?"
“Vi raggiungo prima posso, ragazzi. Andate intanto, le vostre dame vi aspettano."
Harry e Ron s'incamminarono vero la Sala Grande.

Josephine non aveva ancora visto Hermione, ma se la immaginò elegante come un principessa ed eterea come un angelo. Non poteva credere che la sua dolce Hermione stesse con quel gorilla di Victor Krum.
Quando li intravide nella pista da ballo che danzavano stretti stretti, scappò via correndo. Al posto di Krum doveva esserci suo cugino Harry.
Josephine andò in terrezza, triste. Lì la raggiunse Cedric Diggory,
“Oh, bambina! Così bella... e con faccino così triste?“
Cedric era una persona dolcissima, Josephine era molto affenzionata a lui.
"Cedric, perché mio cugino non si innamora di Hermione?"
"Perché è la sua migliore amica," le rispose dolcemente.
"Ma si vede che sono inammorati!"
"Dài, Josephine! Sono cose di Harry! Forse un giorno si metteranno insieme davvero. Tutto può succedere."
"Grazie, Cedric. Sei un vero amico."
"Meglio che vada, mi sta aspettando Cho. Ci vediamo piccola Josephine."

Josephine guardava le stelle, quando dietro di lei arrivò Harry. Le mise un ciondolo a forma di cuore attorno al collo. La ragazza guardò stupefatta la collana e notò che le sue inziali incise.
"Questo ciondolo è il mio regalo di Natale, cugina," le disse Harry.
"Per me?" ripeté incredula.
"Sì, Jo. E c'è un'altra persona che non ti ha fatto gli auguri."
Josephine vide una giovane quattordicenne avvolta in un vestito rosa e con i capelli raccolti come una fata. Era Hermione. Corse da lei abbracciandola forte. Per lei era come una sorella maggiore.
Per Josephine, quello era stato il giorno della Viglia di Natale più speciale degli altri. Finalmente aveva ricevuto il regalo che desiderava di più, ma che in realtà era stato sempre al suo fianco


 





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