Galeotto fu
il dolcetto ~
prompt: #064, mistranslation
«Potresti per favore smetterla di
dondolarti così? Ti distrai e basta.»
Fred
ritrasse i piedi dalla base del tavolo della biblioteca; la sedia
atterrò rumorosamente sulle quattro gambe, e Madama Pince, che passava
in quel momento con una pila di libri tra le braccia, li guardò con
furia. Hermione cercò di dominare l’istinto
di mollargli un ceffone.
«Scusami;
è che non sono abituato a studiare senza George.»
Guardava
tutt’intorno a sé, ovunque tranne che sulla traduzione runica che
aveva davanti – e che Hermione stava cercando
di spiegargli da una buona mezz’ora. Avanti di questo passo e avrebbe
fatto prima a cambiare radicalmente le idee di Draco Malfoy sui nati babbani.
«Mi
hai chiesto tu di darti ripetizioni
di Antiche Rune» sbuffò, scoccandogli un’occhiata che non poteva
essere molto diversa da quella di Madama Pince. «Non è certo colpa
mia, o di quella tua povera sedia, se George non ha problemi in questa materia.
Ma se preferisci possiamo lasciar perdere in partenza e...»
Fred
non sembrava ascoltarla. Aveva iniziato a frugarsi nelle tasche, e
inspiegabilmente il suo viso lentigginoso si era illuminato di quella luce
particolare che poteva voler dire soltanto guai-in-vista.
«Fred!» lo richiamò
infuriata.
«Cosa?
Oh!» Lui sembrò scuotersi, la guardò e le scoccò un
sorriso che in cuor suo doveva reputare irresistibile. Sì, come no. «Scusa, Hermione,
davvero. Le rune non fanno proprio per me... Voglio farmi perdonare,
però. Ti va un Succhiasucchia Smanceroso?»
«Un
che?» Si ritrasse
automaticamente, occhieggiando con sospetto il sacchetto rosa acceso che il
più pericoloso dei Weasley – perché
era lui, era certa che fosse lui –
le faceva dondolare davanti al naso. «Un’altra Merendina Marinara?»
Era curiosa suo malgrado. Dannazione; doveva smetterla di provare ammirazione per la sottospecie di
talento di quei due perdigiorno dei gemelli.
«Questo
è un articolo speciale. Soltanto per le ragazze» sogghignò
Fred, a circa venti centimetri dal suo viso. Così da vicino,
effettivamente c’era un che di
irresistibile nel suo... Ah, che andava a pensare!
«E
che cosa farebbe? Sentiamo»
sibilò fredda – infastidita soprattutto dal proprio [assolutamente inopportuno] interesse.
Il sogghigno
di Fred si fece, se possibile, ancora più largo. Hermione
riconobbe la marca Weasley: era la stessa espressione
che aveva Ron quando il falso Moody aveva trasformato
Malfoy in un furetto, l’anno prima.
«Assaggiane
uno e lo scoprirai.»
«No,
grazie» quasi ringhiò lei, allontanandogli la mano armata di Succhiasucchia Smancerosi e scostando un poco la sua sedia,
voltandosi ancora una volta verso la lunga pergamena ricoperta di rune che Fred
avrebbe dovuto decifrare come pur minima preparazione ai M.A.G.O.
– non che avesse qualche speranza di un suo progresso, comunque. «Ora,
molla quella roba una buona volta e concentrati
su questa traduzione.»
Fred
abbassò il sacchetto, imbronciandosi appena. «Che insegnante
noiosa che sei. La prossima volta mi farò aiutare da Ginny.»
«Ginny non studia Antiche Rune» commentò Hermione, tagliente.
«No,
ma ha il senso dell’umorismo.»
«Io
ho il senso dell’umorismo!»
ribatté lei. «Ma
poiché mi hai chiesto una mano, ci tengo ad aiutarti, perché io so anche prendere le cose sul serio!»
Fred
ridacchiò, ma non disse nulla. Hermione si
augurò che avesse rinunciato al proposito di farle saltare i nervi.
Mentre
il ragazzo si sporgeva al suo fianco con i gomiti sul tavolo e si dedicava
finalmente alle rune, lei si prese qualche istante di furibonda analisi. Non
riusciva proprio a capirlo: era venuto da lei in sala comune, solo, senza
George e senza niente di strano in mano – già questo le aveva
fatto subodorare un che di anomalo – e le aveva chiesto, con un’aria
a metà tra il divertito e lo scocciato, se aveva voglia di dargli una
mano per il M.A.G.O. di Antiche Rune; allora per quale
motivo adesso si comportava in modo
così infantile? Se non avesse voluto affatto
studiare, non si sarebbe neanche preso il disturbo di invitarla in biblioteca,
no? Ma allora perché...?
«Dunque»
bofonchiò Fred, strappandola ai suoi pensieri, «penso di esserci.»
Indicò una delle frasi elencate sul foglio; i suoi voti in materia erano
talmente scarsi che l’insegnante gli aveva consigliato di riprendere
direttamente dagli esercizi base del terzo anno. «Questa dovrebbe essere
una cosa tipo ella era una gran bella
ragazza, ma aveva bisogno di sorridere di più. Giusto?»
«Sbagliato»
sospirò Hermione, guardando malinconica il
tramonto oltre le finestre della biblioteca e chiedendosi se ce l’avrebbero
fatta ad arrivare almeno a metà pergamena prima di notte. «La
traduzione giusta è colei era una
fanciulla assennata, benché i suoi occhi sorridessero molto.»
Fred
sbuffò sonoramente. «La mia
traduzione è più realistica.»
Hermione spostò di nuovo lo sguardo su di lui,
accigliata. «E adesso a cosa diavolo ti riferisci?»
Ma
Fred non rispose. Aveva ripreso a sorridere in modo pericolosamente attraente –
attraente?! – e a trafficare
con quel dannato sacchetto rosa.
«E
dai, Hermione! Prendi un Succhiasucchia.
Ti assicuro che ti piacerà, fidati.»
«Ancora!
Questo è solo un altro stupido tentativo di rimangiarti la parola sul
tuo bisogno di ripetizioni...»
«Beh,
non è che cambi poi molto, vero?»
«Tra
pochi mesi hai gli esami, Fred!»
Fred
alzò le spalle, agitando il sacchetto. «Sai che impressione. E comunque
non è affatto un tentativo di rimangiarmi la parola. Voglio davvero che tu ne assaggi uno.»
Abbassò la voce, suadente. «Tanto lo so che sei segretamente impressionata
dai risultati che io e George abbiamo raggiunto, cosa credi?»
«Fred»
lo minacciò, con voce altrettanto bassa, «sono un prefetto.»
«E
perciò non vuoi rischiare di perdere la tua preziosa spilla per una
caramella innocente, vero?»
«Oh,
la pensi così?» Punta sul vivo, Hermione
scattò, strappandogli di mano il sacchetto. «In quanto all’innocenza,
staremo a vedere.»
Affondò
le dita nella stoffa, ne trasse un Succhiasucchia
gommoso e rosso fuoco e se lo cacciò in bocca con rabbia – era dolce
da dare la nausea – fissando Fred con aria di sfida.
Ci mise
un po’ a capire, dal suo sorriso accentuato, che era esattamente questo che lui voleva.
Due secondi
dopo, le labbra sembrarono andarle letteralmente a fuoco. Lasciò cadere
il sacchetto sul tavolo, tossì forte e si sventolò con la mano,
nell’illogica speranza di far diminuire quell’ondata assurda di
calore.
«C-che c-cosa – coff – accidenti avete
m-messo – coff
– dentro quella roba?»
Fred
rideva, adesso. Allontanò con cura amorevole il sacchetto, quasi per
assicurarsi che lei non lo incendiasse in uno sfogo d’ira, o magari
sputando fuoco vero e proprio, e poi le fermò la mano con una stretta
sorprendentemente gentile.
«Mi
dispiace, immagino che sarebbe stato meglio avvisarti prima.» Il suo tono
lasciava intuire che pensava l’esatto contrario. «Tranquilla, c’è
un modo efficacissimo per farlo passare subito. Vieni qui, ci penso io.»
E
prima che Hermione potesse far altro che lanciargli
occhiate irose tra i colpi di tosse, Fred si chinò sicuro su di lei e la
baciò.
All’istante,
la sensazione di calore soffocante sulla bocca diminuì, il respiro le si
tranquillizzò... Prima, beninteso, che si rendesse conto che Fred Weasley la
stava baciando.
Fu un
tale shock che Hermione dimenticò persino il
ragionevole impulso che avrebbe avuto in condizioni normali, quello di
scagliargli uno Schiantesimo in pieno petto. Invece rimase
lì immobile, esterrefatta, ad ascoltare una striscia di pensiero farsi
strada nella confusione del suo cervello e sussurrarle ma quanto sono dolci le labbra di Fred, più del Succhiasucchia Smanceroso, e non danno affatto la nausea,
proprio no...
Poi
Fred si ritrasse, le sorrise di un sorriso meno bastardo, e senza lasciarle la
mano le chiese: «Va meglio?»
Hermione restò a guardarlo senza fiato. Si disse
confusamente che doveva essere la prima occasione in cui non riusciva a rispondere a tono a
un membro della famiglia Weasley.
Di colpo,
un sonoro schiarirsi di voce li fece sobbalzare entrambi: Madama Pince li
fissava dalla parte opposta della sala di lettura, le mani sui fianchi.
«Mi
auguro che abbiate finito di fare baccano, voi due. Sbaciucchiatevi pure, se
volete, ma in silenzio.»
Hermione affondò il viso in un dizionario di Antiche
Rune che in teoria serviva molto più a Fred che a lei, e ascoltò
i passi scocciati della bibliotecaria allontanarsi. Al suo fianco, Fred
sghignazzò piano.
«Un’altra
persona che ce l’avrà con me a vita. Beh, sono fatto così,
immagino.»
E
con l’aria più tranquilla del mondo, come se non fosse successo
niente – come se non avesse appena
messo in atto un sordido progetto per baciare la migliore amica di suo fratello
– si chinò sulla lista di frasi in runico e riprese a leggerle con
moderato interesse. Ora che ci pensava, Hermione non
era sicura di potersi fidare neppure del fatto che avesse davvero bisogno di ripetizioni. Forse avrebbe dovuto chiedere a
George.
Abbassò
con cautela il dizionario, ma si premurò di tenerlo sempre abbastanza
vicino al viso.
«Non
mi hai risposto, Hermione. Va meglio?»
La
prendeva in giro? Non vedeva che l’incantesimo
pepato del Succhiasucchia, o quel che era, le si era
spostato dalle labbra alle guance, per
colpa sua?
Non gli
rispose; ma si ritrovò a immaginare di dirgli che... no, non proprio...
aveva ancora bisogno di quel suo antidoto... giusto un pochino...
Sentì
di essere avvampata senza più alcun bisogno di Succhiasucchia
Smancerosi. Alla luce rossastra che pioveva su di loro dalle finestre, le parve
di vedere un ultimo sorrisetto – stavolta di trionfo – sul viso di
Fred.
Nota: Sì, no, lo so. Questa storia non si regge in piedi. Ma adesso vi
spiego tutto, dai. xD
Allora: non ho idea delle materie complementari che seguono Fred e George, non è verosimile che Fred studi o
faccia anche solo finta di studiare prima dei M.A.G.O.
– sappiamo tutti come andò a finire quell’anno scolastico
per i gemelli Weasley – e non esiste una Merendina Marinara dal nome di ‘Succhiasucchia Smanceroso’ che faccia sì che
una ragazza abbia un bisogno impellente di baciare qualcuno prima di rischiare
un’ustione (a proposito: Succhiasucchia deriva da Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, il film con Gene Wilder). Ma io, del resto, non
sono una persona credibile, perciò è assolutamente normale che mi
sia venuta fuori una scemenza simile. E in parte è anche colpa di questo
pairing, che sto scoprendo di adorare sempre
più <3
Cosa dire? Spero vi abbia strappato
almeno un sorriso di condiscendenza. Una ci prova!