Capitolo I
Capitolo
II
Regno di Janix
30 Astraio 3400
Il Generale
Hayez poteva vantare una reciproca stima con Re Gart l’Illuminato,
amato sovrano del Regno di Janix. Chiedere perciò un incontro ufficiale
con lui da parte della Regina Mahyas non era costato molta fatica. La
parte peggiore però, doveva ancora arrivare: il giovane Terah era
praticamente l’opposto del padre e non avrebbe gradito la visita della
regina rivale. Di sicuro si sarebbe mostrato irrispettoso e arrogante,
come suo solito.
“Credo che questo sia un buon posto per accamparci”. La voce suadente
della regina Mahyas distolse Hayez dalle sue riflessioni. Il Generale
la guardò scendere da cavallo con la sua solita eleganza e soffermò il
suo sguardo sulle sue labbra.
Quante volte le aveva desiderate! Quante volte aveva sognato di baciare
la regina fino a toglierle il fiato!
Hayez scosse la testa per eliminare quelle assurde fantasie: Mahyas era
pur sempre la sua regina e lui non aveva altro compito che servirla.
Amarla era vietato, a meno che non lo avesse fatto in silenzio, come in
tutti quegli anni.
“Siamo già nel Regno di Janix e arriveremo tra poche ore a Sahal, la
capitale. Prima però propongo di accamparci per arrivare più riposati
all’incontro con Re Gart” disse Mahyas.
“Maestà, se Voi lo desiderate potrete accamparvi qui e riposare, ma io
non posso fare altrettanto: credo sia meglio che raggiunga al più
presto Sahal per avere una prima riunione con Re Gart, ma soprattutto
con il Principe Terah. Esporrò le vostre richieste e cercherò di
convincerli. Dopodiché sarete Voi ad avere la riunione conclusiva con
il Re per ribadire i Vostri concetti: più aspettiamo, meno tempo
abbiamo per salvare la ragazza” rispose Hayez.
“E sia! Ma voglio che tu parli solo con Re Gart: l’incontro con Terah
lo avrò solo io” accettò la regina.
Hayez non fu molto contento di quella risposta: avrebbe preferito
sondare prima lui il terreno con Terah invece di mandare la regina allo
sbaraglio. E chissà poi cosa aveva in mente Mahyas. Era quel solo io ad insospettire Hayez fino
a fargli avere un moto di gelosia.
Dopo circa tre ore di estenuante cavalcata, Hayez giunse a Sahar e fu
ricevuto da Re Gart nel suo palazzo reale.
“Aspettavo la Regina Mahyas” commentò il re vedendo solo Hayez.
“Vi raggiungerà presto, Maestà” rispose Hayez inchinandosi.
“Bene. Sappia, caro Generale, che io concordo con le richieste della
Regina e non ho alcuna intenzione di uccidere quella povera ragazza”
esclamò il Re.
“Di questo ne ero certo. Infatti non siete Voi il problema ma il vostro
esuberante erede” annuì Hayez.
“Terah fa il duro, ma non è così cattivo come sembra: è stata la morte
di mia moglie, quando lui era ancora un bambino, a renderlo così brusco
nei confronti del gentil sesso” commentò Gart.
“La morte di una donna, avvenuta tanti anni fa per malattia, può
causarne la morte di un’altra solo per pura ripicca da parte di Vostro
figlio?” domandò severo il Generale.
“Ho già detto che io sono d’accordo con la Regina e poi non vedo cosa
c’entri adesso la ripicca” rispose Gart turbato.
“Purtroppo Vostra moglie, l’indimenticabile Regina Sansas,
contrasse la malattia proprio nel nostro Regno, dopo aver visitato
alcuni contadini ammalati: è lecito pensare che Terah agisca anche un
po’ per ripicca quando condanna a morte una povera contadina del nostro
regno. È come se punendo lei volesse punire quei contadini che
infettarono sua madre” spiegò Hayez.
Gart rise “Mio figlio non è abbastanza intelligente per fare simili
ragionamenti: ha condannato la contadina solo per puro divertimento.
Lui crede che possa ottenere tutto ciò che desidera solo perché si
trova in una posizione privilegiata” disse.
“Arriverà un giorno in cui lui diventerà re…e molti, compreso io, hanno
paura di quel giorno” commentò Hayez.
“Bene, non c’è bisogno che lei abbia paura: ho intenzione di lasciare
il regno al mio secondogenito Arthis…quanto a Terah, lui si limiterà ad
affiancare il fratello” annunciò il re.
“Sventurato quel giorno in cui un
padre rinnegherà suo figlio ...se la ricorda questa profezia?”
domandò il generale.
“Sì, ma io non sono superstizioso” rispose re Gart.
Nascosto dietro la porta, Terah strinse i pugni per non irrompere nella
stanza e punire suo padre per ciò che aveva appena sentito. Ma decise
di agire con più calma per assicurarsi il regno una volta per tutte.
Terah indossò la sua uniforme migliore e si agghindò di tutto punto.
Seduto sul suo scranno attese che la regina Mahyas irrompesse nella
sala del trono. In realtà, essendo ancora un principe, a lui non era
consentito sedere sul trono del padre, ma re Gart aveva deciso di
assecondare le assurde richieste del figlio solo per non incattivirlo
ancora di più. Anche la regina Mahyas aveva indossato le sue vesti
migliori e si era sistemata per l’occasione. Il suo profumo delicato
riempì la sala del trono prima ancora che lei vi entrasse. Terah rimase
abbagliato a guardarla e decise che quella donna sarebbe stata sua a
qualunque costo.
Mahyas non si inginocchiò ai piedi del principe né sembrò porgergli il
rispetto dovuto. Questo eccitò ancora di più Terah che amava le
conquiste difficili e le donne con un carattere forte.
“Non perdiamo tempo in chiacchiere, regina…” esclamò Terah alzandosi
dal trono.
“Certo che no: sai quello che voglio” rispose lei.
“Ma tu ancora non sai ciò che voglio io” sussurrò Terah accarezzandole
i capelli.
Mahyas non perse tempo: lo afferrò per il bavero dell’uniforme e portò
le labbra del principe alle sue. Si baciarono con una passione tale che
chi li avesse visti non avrebbe mai potuto immaginare che era la prima
volta che si conoscevano.
Mahyas ritrasse le sue labbra e spinse il principe ai suoi piedi.
“Questo è solo un assaggio…” disse “…il resto lo avrai se liberi la
ragazza”.
Pochi minuti dopo la giovane Elijah fu libera di tornare dai suoi
genitori.
Terah aspettò la regina per un tempo interminabile nella sua stanza.
Quando si decise a cercarla scoprì che era ripartita in tutta fretta
verso il suo regno.
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