Some things never die

di irytvb
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Some things never die

2. Eredità.

 

L' unico dispiacere della mia vita
è che non sono qualcun altro.


(Woody Allen)

 

"Potter Severus Albus ." Chiama la professoressa McGranitt.

Zia Hermione continua a sperticare lodi su di lei, però a me fa paura... pensa Al.

O forse è perchè deve mettersi quello stupido cappello in testa: sul serio, come può uno stupido cappello decidere in che casa mandarmi?

Al si siede tremante sullo sgabello, mentre sente gli occhi di tutti puntati su di lui: certe volte il cognome Potter è orribile da portare.

"Oh, un altro Potter... sai, per tuo padre e tuo fratello la scelta non è stata facile, ma per te è chiarissima." sussurra il cappello. "Serpeverde!" esclama poi, senza dargli il tempo di chiedere di essere smistato a Grifondoro.

Oh, si, è fantastico avere ereditato tutto: gli occhi da nonna Lily, e la sfiga dei due presidi di cui porta i nomi.

Meraviglioso... pensa, mentre si siede al tavolo Serpeverde, sotto gli sguardi attoniti di tutti.

Può sentire anche ciò che pensano, come se lo gridassero: "Potter? da Serpeverde? come è possibile? Harry potter ha ucciso l' erede di serpeverde!"

Il ragazzo biondo a cui è seduto di fianco gli sorride, e con non poco orrore Al vede che è il figlio di Draco Malfoy: "Sono Scorpius." Si presenta, porgendogli la mano, "I cognomi sono difficili da portare, eh?" chiede poi, con un sorriso.

Al gli stringe la mano, pensando che dopotutto se zio Ron gli farà la pelle, tanto vale che gliela faccia per un motivo più che valido.

*poche ore dopo*

Albus entrò dentro la stanza con timore.

Si guardò intorno ancora incredulo, vedendo dappertutto i colori verde e argento.

James lo avrebbe ammazzato, ne era sicuro.

Sospirò flebilmente, mentre raggiungeva il letto a baldacchino, l' unico nella stanza.

Si, aveva una stanza singola.

In realtà ce l' avevano tutti: un po' perchè c' erano sempre pochi studenti nella casa, e un po' perchè ai Serpeverde non piaceva avere sempre qualcuno intorno.

Erano molto gelosi della loro autonomia.

O almeno così aveva detto il prefetto.

Inutile dire che gli venne quasi un colpo quando ci vide disteso un altro ragazzo.

Era più grande di lui, doveva essere addirittura maggiorenne, e se ne stava lì, indolente, a guardarlo con un sorrisino sarcastico, gli occhi scuri quasi socchiusi, come se lo stesse scrutando.

Il ragazzo rinviò i capelli scuri dietro l' orecchio: "Non parlare, o ti prenderanno per pazzo, se ti sentono. i muri sono sottili, e loro non possono vedermi."

Al aprì la bocca per ribattere, ma venne fermato dall' altro: "Mi hai sentito? ho detto di stare zitto, al massimo pensa a cosa vuoi dirmi, ed io lo capirò. Non è una bella posizione quella in cui ti sei messo."

La voce del ragazzo era calda, ammaliante, ma Al riusciva a sentire lo stesso una scheggia fredda, nascosta.

"Chi sei?" chiese, incurante di seguire le regole dell' altro.

"Merlino, ma non mi senti?" sbuffò il ragazzo, questa volta divertito.

"Prima dimmi chi sei e poi prenderò in considerazione di fare come dici tu."

"Oh, allora non è un errore. "

"Che cosa non è un errore?"

"Il tuo smistamento a Serpeverde: se fossi stato un Grifondoro ti saresti fidato ciecamente."

"Grazie...?" chiese smarrito.

"Non era un complimento, ma un affermazione."

Albus era confuso. Dannatamente confuso da come l' altro stava rigirando la loro conversazione.

"Tu chi sei?"

"Chi sei tu." rispose il ragazzo, con un sorriso impertinente sulle labbra.

"Sono Albus."

"Oh, no, non è la risposta giusta."

"Cosa? si che è la risposta giusta! io so come mi chiamo!"

"Non è questo che ho chiesto. io ti ho chiesto chi sei."

Al lo guardò come se fosse pazzo.

"devo rispondere io alla domanda che ti ho posto? perchè in questo momento sembra che solo io conosca la risposta." il ragazzo aspettò che Al rispondesse, ma questi rimase zitto.

"Vedo che impari. Del resto non sei l' erede di Salzar Serpeverde per niete."

"Credo che tu ti stia sbagliando. Io non sono il suo erede. Il suo erede era Voldemort."

"no, l' erede era Tom Riddle." rispose il ragazzo, "e dopo che un erede muore ce nè un altro."

"Ma io non sono figlio di Riddle."

"Però hai il suo sangue nelle tue vene. Probabilmente siete parenti alla lontana."

"Io-"

"Ascolta, questo siparietto è già durato fin troppo. Tu sei l'erede di Salazar Serepverde, altrimenti io non sarei stato mandato per starti vicino."

"Fa molto angelo custode, questa frase."

Il ragazzo fece finta di non sentirlo, infastidito.

"Chi sei?" chiese ancora Al.

"Tom Riddle." rispose, con un sorriso da squalo, come a sfidarlo.

-continua-

^il mio angoletto^

bhè, eccomi qui :)

è il primo capitolo, e spero vi piaccia!!

fatemi sapere cosa ne pensate!!:)

naturalmente i prossimi capitoli saranno più lunghi: possiamo dire che questo è una specie di secondo prologo... sono cosciante anche del fatto che in questo cap i protagonisti non sono propriamente caratterizzati (anche se per le poche frasi di Tom ho sudato sette camicie: voglio che sia completamente IC:)

spero che vi sia comunque piaciuto, e devo avvisarvi che purtroppo questo sarà l' ultimo (o il penultimo, dipende da quanto faccio in fretta a scrivere,) capitolo che scriverò prima di andare in vacanza, perchè non credo di riuscire a pubblicare anche lì. :(
p.s. tornerò il 21\8
e se la storia vi sta incuriosendo o vi sta addirittura piacendo (tengo le dita incrociate per quest'ultima ipotesi xD) lasciatemi un commentino!! anche piccolo ,eh!!

1 baci8

iry





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