Blu di Prussia
«Draco?»
Eccola, quella
voce, con quella tonalità d’isteria,
non prometteva nulla di buono.
«Prego, dimmi pure tutto ciò che ti turba, sono qui per
ascoltarti, supportarti, offrirti una spalla su cui piangere e una camicia da
rovinare »
«Davvero?» e i suoi occhioni si tramutarono in
occhioni-da-cerbiatto-spaurito-ma-bastardo-perché-sa-che-ora-può-procedere-alla-conquista-del-mondo.
«No.»
Tutto, ma non gli ululati di dolore, santissimo Merlino
dalla lunga barba bianca!
«Perdonami, mio sventurato amico, afflitto da non si sa bene
quale nuovo e sconosciuto morbo, parla.»
Con una graduale trasformazione da ululati in guaiti, tanto
per mantenere un po’ di credibilità, si decise a chiudere la bocca, ma, ahimè,
solo per aprirla un istante dopo.
«Ascolta, ho una grave, gravissimo problema! Un enorme,
enormissimo ANO, mi fa perdere il sonno da molti giorni a questa parte e, benché
me ne vergogni assai, ho deciso di confidarmi con te, che mai – e qui assunse
una posa drammatica – mi hai abbandonato nel fatidico momento del bisogno!»
Ma qui dovette interrompersi per tirare su dal pavimento un
Draco che vi era atterrato di fondoschiena (e non si sa bene come, dato che
prima era seduto) per lo schock.
«Cosa…cos’hai detto?» riuscì finalmente a dire dopo svariati
boccheggi ad effetto.
« Ascolta, ho una grave, gravissimo problema»
«Non quello, dopo!» che testa da Tassorosso che era quel
ragazzo…
«Un enorme, enormissimo ANO, mi fa»
«Ecco, ecco…fermati disgraziato ragazzo, fermati…hai per
caso detto…un enorme, enormissimo ANO?»
«E poi sarei io quello scemo – borbottò – ma devo spiegarti
proprio tutto? Abominevole Nero Oblio…»
«E io che mi aspettavo chissà che spiegazione… - scosse la
testa – non potevi trovare qualcosa di più suggestivo di “Abominevole Nero
Oblio”?»
«In realtà avevo pensato anche ad Aberrante Nasturzio
Oceanico, però poi mi è sembrato eccessivo…questa la terrò come titolo per la
mia prossima sceneggiatura teatrale…»
«Da quando in qua scrivi sceneggiature teatrali, scusa?»
«Infatti non le scrivo, ma chissà quali sorprese riserva il
futuro!»
E qui si fermarono per una sentita pausa di riflessione,
durante la quale i pensieri del primo indugiarono sulla sua luminosa carriera
da tragediografo, regista e attore (perché era impensabile che qualcuno potesse
recitare ciò che usciva dal profondo del suo
cuore) e quelli del secondo…non indugiarono su niente perchè in quel momento
non stava pensando (ebbene sì, lui riesce a non pensare a nulla…non pensa
nemmeno al non pensare, strabiliante!).
«Dunque, qual è questo ANO che ti tortura?»
«Non so davvero come
spiegarmi… - iniziò a torcersi le mani, un’affettata smorfia sofferente sul
volto – è molto delicato come argomento…»
«Per gli occhiali a farfalla di Merlino, non dirmi che…»
«Sì, ho paura proprio che sia così…»
Draco si voltò a rimirarsi nella parete, cioè nello
specchio, ma dato che la parete era uno specchio, è la stessa cosa. si passò
una mano tra i capelli, lanciando all’altro lui uno sguardo provocante
attraverso le dita, poi fece un verso compiaciuto a metà tra una risata e un
grugnito e spostò lo sguardo sul suo compagno di stanza, che nel frattempo
pareva avesse ingoiato un cucchiaio di puzzalinfa, a giudicare dalla smorfia
orripilata.
«Cosa…cosa stai facendo? Sono io quello che si mette in posa davanti allo specchio, io quello che lancia sguardi sexy a se stesso, e
sono sempre io che ho quasi un
orgasmo ogni volta che mi rimiro!»
«Stavo solo controllando quanto io sia figo ed irresistibile
da averti indotto ad avere questo terribile ANO e devo ammettere che anche io,
fossi sfortunatamente stato in te. avrei avuto lo stesso tipo di…diciamo
reazione»
«Fuori l’erba, bello! Mi avevi promesso che avremmo fatto a
metà, lo sai che adoro quella che usa tua padre! Ma a parte ciò (tanto facciamo
i conti dopo), cosa stai farneticando?»
«Ma sì dai, il tuo ANO! Capisco che sia ancora strano per te
ammetterlo ad alta voce, ma non c’è davvero motivo di vergognarsi…guarda, ti
aiuto io…a questo servono gli amici, no? Ripeti dopo di me e vedrai che sarà
tutto più facile: io sono gay. Su, tocca a te.»
SBOM!
«Zabini, dovevi solo ripetere…alzati da lì per terra, ti si
sta stropicciando la punta della cravatta.»
«La mia cravatta…tesoruccio del papà, non temere, non ti
accadrà più nulla ora – qualche sguardo amorevole dopo – cos’hai capito, testa
di fece di Snaso! Io non sono gay! »
«Davvero? – la sua bocca ad O – che strano, pensavo fossi
finalmente deciso a rivelarti…»
«Se non la smetti procedo all’amputazione della tua terza
gamba! Ed ora ascoltami – riprese dopo aver goduto come un procione per l’espressione
di puro terrore dell’amico – ho davvero un problema ed è grave, molto grave…»
Qualche altro istante di pausa che faceva molto suspence…
«Io…non so più chi sono! Ecco, l’ho detto! – inspirò a pieni
polmoni, saltellando felice sul posto – l’ho detto, l’ho detto, l’ho de»
«Fermati! E ridammi la mia
preziosa erba al posto di fumarla di nascosto nell’ora della Cooman!»
«Non è colpa mia se concilia le visioni…e comunque, tornando
al mio ANO, vedi di darmi una mano! (altro istante per godere, stavolta come un
riccio, per la rima)Il punto è che ho letto su una delle mie svariate fan page (ok,
le ho lette tutte, lo ammetto) descrizioni contrastanti di me! È…è una cosa
orribile, non puoi capire! Non sono più certo di nulla, neppure se siamo ad
Hogwarts o in una fogna, neppure se questo completo è di Armani o Gucci,
neppure se quella di ieri sera era la Weasley o no…»
«Frena…la Weasley hai detto? Impossibile, era da me ieri… a
meno che – e ci fu un agghiacciante silenzio – quella cosa dura che ho sentito
mentre mi rotolavo al buio fosse…»
L’uno folgorato dal flash back della sera prima (che ora
assumeva tutt’altro significato) e l’altro raccolto in un pudico e virginale
silenzio, i due si guardarono attoniti.
«L’avevo detto io…e poi non saresti gay?»
«Ecco, un altro tassello da aggiungere al mio esteso ANO…chi
dice che io lo sia o non lo sia?»
«Ora calmati, siediti e parliamone…dimmi di preciso cos’è
che ti ha sconvolto.»
«Prima di tutto gli occhi, i miei bellissimi e sensualissimi
occhi…non so più se siano nero pece o blu cobalto, o, peggio, blu zaffiro!»
«Ora ti dico cosa vedo io…due paia, no, scherzavo…due occhi
di una strabiliante banalità, che, ti posso al massimo concedere, hanno un bel
taglio»
«Grazie, ma di che colore li vedi? Sono blu o neri?»
«Io li vedo verdi…di un’esaltante color verde erba appena
tagliata, il che ci riporta a quella che ci aspetta»
«Aspetta, aspetta…un’altra cosa…non so più se la mia pelle
morbida e vellutata come una pesca è bianca come il latte o scura come il
cioccolato fondente!»
«Allora, se proprio vuoi, la tua pelle è liscia come il
posteriore (sono elegante io, cosa credete!) di un babb…ehm, bambino; per
quanto riguarda il colore, la mia modesta opinione è che derivi dalla fusione a
bagno maria di cioccolato così diviso: 40% cioccolato al 99% di cacao (vi
consiglio quello della Lindt, che a me fa davvero vomitare…), a cui va aggiunto
un 50% di cioccolato bianco e un ultimo tocco del 10% di cioccolato al latte,
il tutto senza conservanti né aromi artificiali.»
«Oh grazie, grazie davvero… - grossi lacrimoni rotolavano
come palle da bowling lungo la sua pelle che ora aveva davvero un colore – un’ultima
cosa mi lacera l’animo: non qual è il mio carattere! Non capisco se io sono
quello con la testa sulle spalle che ti fa da angelo custode e coscienza in un
colpo solo, quello scavezzacollo che ti segue nelle tue imprese aggiungendo un
tocco di indubbio humor e stile, quello patito per la moda e con una notevole
inclinazione ad essere il più elegante e più figo dei due…»
«L’ultima te la scordi.»
«Va bene, ma dimmi…come sono io in realtà?»
«Presumo sia quello che si è chiesta anche tua madre quando
ti ha messo al mondo, ma in ogni caso vieni con me, magari durante una delle
tue sedute dalla Cooman ti viene un’ispirazione divina…»
Lo so, ormai sto diventando insopportabile, posto troppa
roba, ma che volete fare…
Questa mi è venuta dopo aver spulciato un po’ tra le varie fanfic e aver visto
come tutti dibattano sul reale aspetto di Blaise, che diverge appunto su occhi
e pelle in primis…quindi, mi sono detta, perché non chiedere un consulto al
buon vecchio Draco, sempre disponibile a risolvere i problemi altrui? Comunque sia,
ci tengo a specificare che io Zabini (che tra l’altro adoro come personaggio),
me lo immagino ovviamente alto, magro e muscoloso, con i capelli nerissimi, gli
occhi blu di Prussia (che è anche velenoso, come sono giustamente gli occhi di
un Serpeverde) e la pelle abbronzata…poi, ognuno è liberissimo di immaginarlo
come vuole, è questo il bello della nostra mente: creare delle immagini “inedite”,
se così vogliamo chiamarle.
Bene, dopo tutto questo sproloquio, vi lascio…e se voi, prima di lasciare me,
avrete voglia di dirmi cosa ve ne pare della mia idea, mi farebbe piacere.
Baci,
Ale
|