Ero
finalmente arrivato davanti all'imponente porta, oltre la quale avrei
trovato mio padre. La persona che odiavo di più al mondo.
Non a caso ero lì per ucciderlo. Per porre fine alla sua
ignobile vita, e lo avrei fatto, lo giurai sul mio nome.
Con il corpo fremente di ansia, aprì la porta lasciando che
il mio mantello svolazzasse alle mie spalle con eleganza.
Era lì.
Mio padre mi guardò. Scrutava la mia anima. Sapeva cosa
volevo ma non disse nulla, si limitò ad osservare le mie
mosse.
Ottima tattica ma inutile contro di me.
Io portatore del Geass posso fare qualunque cosa. QUALUNQUE.
- Figlio, dopo tutto non sei incapace come credevo. - Disse beffardo.
- Hahaha! Ti prendi anche la libertà di considerarmi tuo
figlio. Davvero divertente. - Risi.
Non poteva essere serio, dopo tutto ciò che avevo passato a
causa sua.
- Beh sei pur sempre sangue del mio sangue, Lelouch. -
- E non sai quanto me ne vergogno. Ora dato che sai perchè
sono qui...non dilunghiamoci in futili discorsi. -
- Non sarà così facile come pensi. Ti presento le
mie guardie del corpo per quest'occasione. - Aveva un ghigno sul volto
e la cosa, devo ammetterlo, mi preoccupò.
Pochi istanti dopo si piazzarono davanti a me tre ragazzi, giovani ma
con sguardo determinato e...quello era Suzaku?!
Non ci potevo credere. Il mio ex migliore amico era difronte a me e
aveva tutta l'intenzione di essermi nemico.
Bene. Ma pessima scelta, Kururugi.
Gli altri forse li avevo visti in qualche attacco al palazzo
dell'imperatore.
Ma non ricordavo i loro nomi, forse Suzaku se ne rese conto e
così me li presentò.
- Lelouch. Avrei preferito incontrarti in una situazione diversa ma
dato che ora siamo qui, non vi è via di uscita. Loro sono i
più preparati componenti dei Knights Of The Round. Lui
è Gino Weinberg e lei... -
- Anya Alstreim. - Intervenne la ragazza, o meglio la ragazzina.
Non riuscì a capire la sua età ma una cosa mi
colpì di lei. Il suo sguardo sempre e costantemente
indifferente.
Come se qualunque cosa accadesse non potesse sfiorarla minimamente.
"Di ghiaccio eh?" pensai.
- C'è un assalto di altri ribelli. Suzaku, Gino. Andate
lì. Anya rimani qui e non far fuggire il nemico. Per
nessuna ragione. -
- Certo imperatore. - Disse la rosa inchinandosi. Ma poi realizzai...
- Dove credete di andare, padre?
- Urlai.
- Ho altro a cui pensare, tu sei solamente uno sciocco a pensare di
poterti avvicinare più di così. -
Le sue parole erano taglienti ma non mi lasciai sopraffare e gli corsi
incontro cercando di colpirlo quando quella ragazzina che prima avevo
considerato solo per la sua freddezza mi sbarrò la strada
colpendomi con un pugno ben assestato allo stomaco.
"Accidenti."
Ringhiai tra i pensieri.
Mi accasciai a terra in ginocchio tenendomi la parte dolorante e la
fissai con rabbia.
Ciò che incontrai mi sconcertò...il suo sguardo
ancora una volta...Indifferente.
In quel momento capì che avrei donato la mia anima pur di
vedere terrore, felicità o rossore su quel viso.
Dovevo uccidere l'imperatore e non m'e n'ero scordato però...ma lei era lì e incuriosiva il mio sguardo...
Mi osservò confusa e poco dopo parlò.
- Lelouch Lamperouge...che nome stupido. -
Mi irritai e alzai un sopracciglio. Mi stava prendendo in giro?
- Hai voglia di scherzare ragazzina? - Risposi a tono.
- Nah. In ogni caso, mi annoia giocare con te. - Disse portando un
piede sulla mia schiena. Faceva male ma la situazione mi fece sorridere.
Agguantai la sua caviglia e la feci cadere a terra completamente. Mi
portai su di lei a gattoni, nonostante lo stomaco mi doleva ancora.
- Sei in una brutta posizione, signorina Alstreim. - Sorrisi malizioso.
Quella ragazzina, per quanto piccola potesse essere aveva risvegliato
in me un certo interesse che neanche Karen, C.c. o Shirley erano
riuscite a tirar fuori.
- Non m'importa sinceramente. - Disse distogliendo lo sguardo.
Il suo comportamento non faceva che provocarmi "Che insolente" pensai...così feci
la stronzata più grande di quella giornata.
Presi il suo volto con una mano, stringendole la mascella in modo deciso. La voltai
verso di me e la baciai senza il minimo pudore.
Ricordo precisamente che dopo quello che feci sentì un forte
bruciore alla guancia.
Mi aveva schiaffeggiato.
Più mi respingeva e più la desideravo.
Non la conoscevo nemmeno da 10 minuti eppure...bah, non so cosa mi
prese.
Era poco più di una ragazzina.
Senza forme.
Minuta e scorbutica.
Forse era per quello che mi piaceva.
Dopo lo schiaffo andai anche oltre. Infilai velocemente una mano sotto
la sua maglia, nonostante vi fosse poco con cui giocare non mi fermai.
La vidi ringhiare ma non arrossire. Così capì che
avrei dovuto continuare.
La baciavo e la toccavo senza curarmi di cosa pensasse, volevo solo che
lei arrossisse o desse cenno di una QUALSIASI TIPO DI EMOZIONE.
Non era mica un cyborg così continuai a baciarla sempre più profondamente.
E finalmente...arrossì.
E se vi dico che era bellissima, credetemi. Non lo dico facilmente. Ne ho viste di belle ragazze...
Mi spintonò via e prendendomi per la giacca con rabbia
avvicinò le sue labbra al mio orecchio.
- Vattene, mi hai stufato. -
- No, non me ne andrò. - Dissi in tono di sfida.
- In questo caso... ti manderò via a calci.- Rispose acida.
Quella giornata stava prendendo una piega diversa ma...
...di una cosa ero certo, non mi ero mai divertito così. Quella ragazzina.
Anya Alstreim. Era una vera e propria sfida...tutta da vincere.
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