Siamo Orfani, ora.

di indiceindaco
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 “Ti prego chiamami tesoro adesso.
Mentre piove l’aria fredda.
Ed ogni goccia d’acqua che mi sta bagnando,
mi parla un po’ di te.”
 
Respirò a pieni polmoni. Inspirò. Espirò.
Cercava di capire cosa accadesse intorno a lui, ma niente.
Non sentiva niente.
Sembrava non aver coscienza di sé.
La pioggia lo dilaniava, o erano lacrime?
In ginocchio, accasciato su se stesso.
Severus Snape.
Si era fiondato lì, in casa sua.
Ed era stato come darsi un pizzicotto dopo un sogno.
Il pizzicotto lo faceva sanguinare.
In mente solo una parola.
Ed una risata.
Risata di giochi di bambini.
Lily.
 
***
Era troppo tardi.
Già troppo tardi.
Vide Snape accasciato sul vialetto.
Il viso pallido neutro.
Non il barlume di qualsiasi emozione.
Vide un luccichio argenteo.
Una lacrima.
E seppe. Sirius improvvisamente seppe.
Si fiondò verso la porta d’ingresso,
di quella che era stata la casa dei Potter.
Il resto fu rumore sordo.
Ed eco infinito.
E rombo di un boato di silenzio.
Le risate, le calde giornate estive,
quando non aveva un posto dove andare,
i guai, ed i momenti insieme…
Freddo, tra le sue braccia.
Quel freddo lo aveva penetrato in profondità.
Si increspò in ogni ricordo quel sorriso.
Sorriso di ragazzi, e di bravate.
In mente solo le loro risate.
James.
 
“Ed il mondo ora è nudo,
 se non lo copre il tuo sguardo.
Siamo orfani ora. […]
Se non si divide il buio,
si tradirà sempre la luce.”
 
Note:
La canzone è di Vinicio Capossela, si intitola “Orfani ora” e non lo ringrazierò mai abbastanza.
Dedicata a C.
Mi manchi, fratello. E questa la dedico a te. Canzone compresa.





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