Dedicata a uno dei personaggi manga
che più amo e adoro: Lucifero di Angel Sanctuary.
Fiamma Eterna
Amore notturno,
osceno, immortale,
d’immemore tempi tu fosti Sovrano
di questa nostra culla natale;
del male, dell’odio tu porti la
voce
Signore d’un mondo a me sconosciuto
dove da tempo stride le pace.
Stolto tu fosti nel ribellarti
Credendo a una qualche giustizia
divina …
… vittima fosti quando decaddi
… ed ebbe inizio la tua rovina.
Traditore Supremo tu fosti chiamato
dopo esser stato la Stella del Mattino, il
grande Lume,
e perché tu fosti sempre additato
il nero tinse delle tue ali il plume.
Ora soggiaci nel grande Male,
nero perdente della sfida del
cielo,
quel che tu speri or più non vale:
l’utopia ha reciso il tuo stelo.
Or tu delle Tenebre sei il Regnante,
d’un tetro mondo che non s’accorda
col tuo ego pur sempre sognante;
e l’unico lume sulla tua pelle
son
gl’occhi tuoi vitrei
che brillan
come stelle.
E danzando nel triste braciere
La fiamma a poco a poco si spegne …
… non spegnerti ti prego …
… ardi ancora … mia piccola fiamma …
Da sempre del cielo
fosti l’eccelso bagliore
ed or come un velo
riempisti il mio cuore d’amore.
… la tua luce ancor brilla …
… non si esaurisce l’antica scintilla …
Pazza mi chiamasti
per averti osato amare.
Stolta ripetesti
perché del tuo peccato
mi ero voluta macchiare.
Quel nome che ti fu affibbiato
riecheggia ancor tra la Luna oscura:
come Grande Ribelle ancor sei
marchiato,
ma di te non ho paura.
Arcaica forse mi mostro
ma solo come Portatore di Luce
or ti riconosco
poiché la mia vita truce
tu sapesti illuminare,
perché compresi con te
il significato di amare.
T’amai a dispetto d’ogni cosa,
non capì il perché di questo folle
amore
forse perché tu sei come una rosa
che non esiste senza delle spine il
dolore.
Volli io stessa quel tuo stesso destino
Non t’addossare inutili colpe…
Decaddi dall’alto del cielo
Ma le emozioni non mi furono tolte.
Rimpianti non ebbi e non ho …
Forse solo il lume di quella fiamma …
… desidero che arda ancora per un po’ …
E danzando nel triste braciere
La fiamma a poco a poco si spegne …
… ti prego … aspetta … attendi …
… ardi ancora per qualche momento …
Tendevo la mano al firmamento
per cogliere una tua piuma che un
dì fu d’argento,
e portarmela all’altezza del cuore
…
… da tempi lontani ne amai il
colore …
… da tempi lontani ne amai il
dolore …
Dalla mia bocca scivolava tra i seni
una tua piuma dai cupi riflessi …
… nera … sul mio abito bianco …
… ricordavo un angelo …
… ricordavo antichi amplessi …
Mille volte quelle piume furono il mio guanciale,
mille volte le nere piume furono il
mio vestito
quando torvo lo sguardo portavi al
mio corpo
che volevi sporcare e che ti pareva
divino.
Angelo dell’Empireo forse ti ricordavo …
… agli antichi splendori ti rimandavo …
E coprendo d’odio questa mia pelle,
rimarcando il dolore delle antiche
ferite,
disprezzando tutte le cose più
belle,
mi facesti tua nelle terre
proibite.
La mia prigione era quel luogo
da tanti Paradiso Terrestre chiamata,
ma per me peggiore di un rogo
perché lì non mi sentivo amata.
Mi vollero per desiderio soltanto
gli angeli da Dio amati,
come se per loro fossi un vanto,
ignari dei dolori creati.
Ma l’amplesso dal sapore proibito
Presto nel cielo fece notizia
E nello strazio di un dolore
infinito
Sonò la divina giustizia.
La falce stridette sulle mie ali;
quel dono del cielo mi veniva
levato
perché convinti che i grandi mali
quel mio sangue avrebbe lavato.
Aggrappandomi della tua veste a un
lembo,
Macchiando di sangue le tue piume nere,
Appoggiasti la testa sopra il mio grembo:
quel che tu celi non si deve
sapere.
Volevo seguirti nell’abisso infernale
Assieme a quel frutto dell’amore negato
Ma tu mi dicesti: non ti voglio
sporcare
… sei l’unica ad avermi amato …
E danzando nel triste braciere
La fiamma a poco a poco si spegne …
… il tuo calore è sempre più tenue …
… la tua fiamma sempre più breve …
Non m’importò del dolore del corpo;
non fu quella la mia sofferenza.
Il mio strazio fu sentire il mio cuor come morto,
… il mancato lume della tua presenza.
Ma in me un nuovo lume stava
crescendo
frutto del tuo peccaminoso seme,
il figlio dell’Angelo più odiato
figlio di colui che aveva perso la
speme.
Per tutti eri Lucifero il Traditore,
per me solo Lucifel,
il mio Angelo Salvatore.
Tu fosti l’eterno
peccatore
… tu fosti il mio eterno peccato,
tu fosti l’unico grande amore
che in questa vita mi aveva amato.
Temetti il tuo abbandono
Imprecai il tuo nome urlando:
Re Malefico, Satana, Traditore,
… sei davvero il Principe di ogni
dolore …
Ma so che perdonasti
Questa mia debolezza
Perché tornasti …
… tenesti fede a quella promessa …
… ci liberasti …
E danzando nel triste braciere
La fiamma a poco a poco si spegne …
… solo un tenue bagliore rimane della fiamma antica…
… tutto si spegne … anche la vita ormai è finita …
… rinasceremo è vero?
Non importa dove e quando
ma ci ritroveremo,
e sento che ancora amando
stringerai me che ora tremo.
Arderemo ancora un giorno non lontano,
in quell’unica fiamma che non può
smorzarsi,
ma ora non lasciare la mia mano,
il mio corpo nel tuo vuole
ripararsi.
Solo le tue braccia mi hanno dato calore,
solo sulle tue labbra suggellai
l’amore.
Ancor una volta porta le tue ali
attorno a questa donna martoriata
che al riparo di esse tutti i mali
sono allontanati con una tua alata.
Siamo perdenti agli occhi del mondo,
ma non ci interessa ciò che c’è
attorno
perché sul mio grembo il tuo capo
appoggiato
fece sentire quel figlio amato,
perché le tue ali ormai sfiorite
riecheggiano ancora grida proibite.
La fine forse arrivata …
… l’antica fiamma si smorza,
ma non tremo perché da te sono
amata
… sarà sempre questa la mia unica forza …
E danzando nel triste braciere
La fiamma a poco a poco si spegne …
… non attendere più … il tempo è arrivato …
… spegniti … spegniti …
*
Ci troveremo un
giorno
Non importa quando e
non importa dove
Ma
ci troveremo
Te lo prometto
Al
di là del bene e del male
Ok … voglio sincerità! Come vi è
sembrata? Io amo davvero moltissimo la poesia e scrivere e leggere poesie sono tra le cose che più mi emozionano.
Questa poesia non ha un metro preciso, anche perché
solitamente non scrivo in rima. Stavolta non so nemmeno bene perché è uscita
così …
So solo che dopo aver letto quel capolavoro che è Angel Sanctuary (ed essere
affogata nelle lacrime) e aver visto quella divina visione di Lucifero (anche Kira è carino, ma io preferisco il Lucifero degli ultimi
numeri!), mi è venuta l’ispirazione per scrivere questo.
Spero davvero possiate darmi un parere, farmi
notare errori ... e qualunque cosa possa essere giusta o errata, vi sia piaciuta
o non vi sia piaciuta. Ve ne sarei grata davvero. Insomma i commenti sono super
graditi!!!! ^__^
Ah, ovviamente la frase che chiude la poesia (Al di la del bene e del male) non è mia, ma di un grande
filosofo: Nietzsche. Mi sembrava che chiudesse bene
il discorso … bisogna sempre andare al di là di ogni
stereotipo e di ogni convenzione netta …