Slash2
Quel giorno non aveva alcuna intenzione di andare a scuola. Prima di
tutto perché come ogni altro ragazzo della California ogni singola
giornata era troppo bella da buttare via in
quel modo. Secondo, non aveva nemmeno finito, anzi, iniziato i
compiti delle vacanze e tutto per colpa dei problemi che si erano
andati a creare durante l'estate. Ci mancava solo sua nonna che quella
mattina glie l'aveva fatto
presente almeno dieci volte.
-Se anche quest'anno cazzeggi giuro che rispedisco da tua madre, Saul- lo aveva sgridato puntandogli un dito contro.
-Dici sempre così, nonna...e chiamami Slash!-
-è tutta colpa di quei ragazzi con cui vai in giro- continuò la donna
senza nemmeno ascoltarlo -Quell'Axl poi è il peggiore di tutti!-
-Certo nonna...- concluse in tono accomodante prima di uscire
chiudendosi la porta alle spalle. Alzando lo sguardo il sole lo accecò
ma dopo due secondi si accorse che era soltanto uno dei suoi amici che
chissà perchè sorrideva in modo inquitante.
-Duff...i tuoi capelli sono allucinanti!-
-Lascia
stare i miei capelli amico. Non credi che oggi sia una bellissima
giornata?- chiese a Slash il quale rispose con un grugnito.
-E la
tua maglietta è fottutamente bella. Nuova?- aggiunse con un altro
sorriso. Slash rallentò il passo fino a fermarsi per guardare l'amico
in faccia e dire: -L'ultima volta che l'ho messa hai detto che sembrava
che Axl ci avesse vomitato sopra-
-Impossibile. é davvero bella-
-Dimmi cosa vuoi...-
-Cazzo, come sei prevenuto-
-Mike!-
-Ok...mi presti 10 dollari?-
-Cosa?! No!-
-Cazzo! Dai, non sono come gli altri. Te li restituisco-
-Ed é per questo che mi aspettavi fuori casa?-
Duff con aria offesa accellerò il passo e aiutato dalle lunghe gambe presto sparì dalla vista di Slash.
Non
aveva voglia di rincorrerlo visto che raramente Duff andava furi di
testa per dei soldi. Rimase indietro coi suoi problemi che quel giorno
si sarebbero presentati tutti in una volta: gli amici, il gruppo, le
ragazze e tutti i casini che normalmente nascevano d'estate. Non aveva
voglia di pensarci e tirò un sospiro di sollievo quando guardando il
vecchio orolgio sul polso si accorse di essere in ritardo. L'unica cosa
a cui avrebbe dovuto pensare era correre.
****
Aveva ancora il fiatone quando spalancò la porta dell'aula.
-Scusi prof!- disse ansimante. Ma nessuno gli rispose.
Guardò la cattedra.
Vuota.
Diede un'occhiata alla classe.
I compagni stavano facendo
casino e nessuno li controllava: alcuni erano seduti sui tavoli altri chiacchieravano
animatamente e altri ancora si facevano gli affari propri o uscivano
dalla classe liberamente.
Era
felice che il piano per una giornata orribile stesse via via
scomparendo e migliorare ulteriormente il suo umore c'erano due chiome
bionde che avrebbe riconosciuto ovunque. Gli si avvicinò prendendosi un
pugno in faccia.
-Ma che...? Scusa Slash! Non ti ho visto!- si scusò
Steven in tono sincero mentre Duff al suo fianco camuffava una risata
con colpo di tosse.
-Lo credo bene. Non è per i 10 dollari?-
-No...stavo facendo vedere una cosa a Duff-
-Io non la voglio vedere!- disse Slash posizionandosi a distanza di sicurezza.
-Cosa centrano i 10 dollari?- domandò Steven confuso.
-Nulla...dov'è?- chiese accennando alla cattedra.
-Morto- rispose lui tranquillamente.
-Cosa?!- Duff di nuovo ridacchiò per l'espressione di Slash che sembrava quasi felice.
-Non starlo a sentire...anche se credo accadrà presto. Ho
sentito solo che si è preso qualcosa e che il primo trimestre
non ci sarà-
-Wow!-
All'improvviso
Slash si sentì più leggero come se si fosse appena liberato di un peso
enorme. Sorrise ai due amici che ricambiarano senza pensarci, prese lo
zaino e fece un passo verso l'uscita.
-Dove vai?- gli chiesero i due all'unisono. Si fermò per rispondere senza smettere di sorridere.
-Fuori. É inutile aspettare uno che non arriverà-
-C'è la supplente- lo informò Steven cancellandogli il sorriso.
-E chi?-
-Una certa Jhonson...sarà una di quelle tipe racchie che non ha niente di meglio da fare che venire a rompere a noi...-
-Si. Come quell'altra magari. Ti ricordi? Come cazzo si chiamava...va
bhe. Ricordate quando l'abbiamo fatta andare fuori di testa con...-
-Non mi interessa! Io me ne vado. Ancora un minuto qui è sono fottuto-
Sotto
lo sguardo sorpreso degli amici uscì con passo di marcia dalla porta, o
almeno lo avrebbe fatto se non fosse che una ragazza gli si piazzò
proprio davanti. Non l'aveva mai vista ma sicuramente era più grande di
lui, dell'ultimo anno forse. Si fermò per farla passare, approffitando
per dare un'occhiata al lato "B" ma prima che potesse dire anche solo
una parola, ecco che Duff ci stava provando con la ragazza che aveva
visto prima lui.
-Hey- la salutò mentre i suoi occhi le facevano la radiografia.
-Ciao...- rispose lei con una strana espressione.
-Mi chiamo Mike ma puoi chiamarmi Duff se vuoi...-
-Bene Mike...io sono Samantha ma tu puoi pure chiamarmi professoressa Jhonson!-
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