Nick autore EFP e FORUM: Koishan
Sokujo/Airo-pearl.
Titolo:
Lettera
al mio cuore
Fandom: Originale
Personaggi: Nessuno
Sentimento/Emozione usati: Tristezza
Genere: Introspettivo, sentimentale, triste.
Rating: Verde
Introduzione: Spesso e
volentieri mi sono ritrovato a parlare col mio cuore, sapete?
Note dell'autore: Non ho mai sofferto di
problemi di cuore, ciò che ho scritto è frutto
della mia fantasia. Non so se
corrisponda al vero oppure no. In ogni caso, spero vivamente di non
aver offeso
o ferito i sentimenti di qualcuno. Se così fosse non
esiterei a cancellarla.
Lettera al mio Cuore
È un giorno come un altro.
Qui, all’ospedale “Santa
Maria”, i medici si danno
sempre un gran da fare per me e per gli altri pazienti. O meglio, nel
mio caso,
per il mio cuore.
È da quando sono nato che fa i capricci
e non vuole
saperne di collaborare con me. Per colpa sua ho passato tutta la vita
da un
ospedale all’altro, senza fermarmi mai.
<< Guarirai presto. >>
<< Questa sarà
l’ultima volta. >>
Quante volte ho sentito dire queste frasi? Quante
vane speranze hanno dato ai miei genitori e al sottoscritto? Molte,
troppe.
Sono stanco di essere continuamente vittima di illusioni.
Ormai non ho più fiducia nel futuro, mi
sarebbe
impossibile anche volendo. In che cosa potrei credere? Cosa mai potrei
fare in
queste condizioni? Non so nemmeno se sarò mai in grado di
potere avere un
rapporto sessuale decente. La verità è che io
non ho potere su nulla.
Tutto ciò che posso fare è
mettermi nelle mani del
destino, o meglio, dei medici. In fondo, cosa ho da perdere? Niente. Da
guadagnare, tutto.
Spesso e volentieri mi sono ritrovato a parlare col
mio cuore, sapete? Potrà sembrare assurdo che un umano parli
ad uno dei suoi
organi portanti, sicuramente penserete che io sia completamente pazzo,
ma sono
solo un ragazzo e quindi cerco un sistema per poter capire meglio
questo mio
organo mal funzionante.
Ho sempre osservato i ragazzi della mia
età correre
e giocare felici, mangiare tutte le leccornie che desideravano ed
uscire
all’aria aperta. Quanti sorrisi, quanti volti spensierati,
quanti sogni
irrealizzati…
Io non ho mai desiderato tanto dalla vita, non mi
reputo un ragazzino viziato e cose varie - nonostante abbiano sempre
cercato di
accontentarmi -, voglio soltanto avere un cuore normale. Non un affare
speciale, nè tanti soldi e nè dei superpoteri, ma
solo un normalissimo organo.
Si sa, i desideri sono tali proprio
perché non sai
se li potrai mai realizzare, come tutti del resto. Ma io non demordo
facilmente, aver passato tutta la vita in un letto bianco e scomodo mi
ha
insegnato una cosa importante: non arrendersi mai. Anche mio padre non
fa altro
che ripetermelo:
<< Se vuoi ottenere dei risultati
allora devi
continuare a combattere contro il tuo male ed anche contro te stesso.
>>
facile per lui, pensavo, tanto ci sono io in questo casino, mica il
contrario.
Ma oggi, a distanza di alcuni anni, credo di aver finalmente capito. Mi
ci è
voluto un po’ per farmi entrare il concetto in testa, ma ci
sono arrivato. Per
quello che mi riguarda, non mi arrenderò di fronte a questo
cuore, nè di fronte
a tutti quelli che passeranno nel mio corpo. Io sono più
forte di tutti loro e
lo dimostrerò al mondo.
Cuore mio, lo so che mi ascolti, quando vuoi ci
senti benissimo, quindi non fare lo gnorri. Un giorno io
uscirò da questa
camera per non farvi mai più ritorno. Una bella mattina mi
dimetteranno ed
allora farò tutto ciò che mi sono sempre dovuto
negare, e sappi che non
scherzo!
Però, pensandoci bene, mi sento un
po’ triste.
Dopotutto, io e te, abbiamo trascorso tanto tempo insieme e
“vissuto” tanti
momenti. Ricordo quando piangevo e tu sussultavi insieme a me, quando
ridevo a
tu tremavi per la felicità, quando mi emozionavo e sentivo
quell’inspiegabile
onda provenire da te. Tenere una mano appoggiata sul mio petto e su di
te, mio
cuore, mi ha sempre dato un senso di sicurezza, non so spiegarti bene
il
perché. Anche in questo momento percepisco sotto le dita i
tuoi movimenti, il
tuo essere vivo e battente come un piccolo tamburo.
Se ritorno con la mente a quei giorni mi viene un
po’ di nostalgia, per quanti problemi puoi avermi causato,
sei sempre stato al
mio fianco. Suona strano, ma mi sono affezionato a te, davvero tanto.
Prima o
poi dovranno farmi quel benedetto trapianto ed allora ci separeremo per
sempre.
Non so cosa nè sarà di te, ma spero che mi
permetteranno di conservare una tua
piccolissima parte. Non sarà soltanto un modo per averti
ancora al mio fianco
ma anche un monito per il futuro, cosicché, quando ti
osserverò, mi ricorderò
di questi difficili giorni ed allora mi sarà più
facile apprezzare la vita e
tutto ciò che essa avrà la bontà di
regalarmi. Un giorno, non troppo lontano,
potrei anche arrivare a rimpiangere questa mia routine, in fondo
è così che ho
vissuto da quando io possa ricordare. Io conosco pochissimo del mondo
esterno e
non so se sarò in grado di viverci, sicuramente mi verranno
tanti dubbi, ed
insieme ad essi, anche l’irrefrenabile voglia di tornare in
ospedale. In ogni
caso, non mollerò la presa, ormai ho deciso.
Non sarà facile, ma io ci
proverò.
A pensarci bene, non è detto che io
sopravviva.
L’idea di morire mi ha sempre spaventato e continua a farmi
paura ma, se penso
che ci sei tu con me, mi sento molto più tranquillo. Certo,
non è una cosa da
poco e nemmeno facile da accettare ma, quando si è in due,
un peso diventa più
facile da sopportare. Male che vada, staremo insieme anche nella morte
oltre
che nella vita. Proprio come Romeo e Giulietta. Molto romantico, non
trovi?
Divertente non lo è per niente ma vi è quasi una
profonda dolcezza in questa
mia piccola e sciocca convinzione. In ogni caso, sappi che ti ringrazio
per
aver continuato a lavorare per tenermi in vita. Nonostante tutto, ti
sono
infinitamente grato. Proprio per questo, nel caso in cui
potrò abbandonare la
mia seconda casa per sempre, tu mi seguirai. Farò di tutto
per tenerti ancora
con me, amico mio.
Qualunque cosa accada, nel bene o nel male, sia che
ci separino o meno, io non ti scorderò mai. E spero che tu
possa fare
altrettanto con me.
Ti saluto, mio piccolo adorato cuore.
Il
giorno dieci nel mese
di Agosto, anno 2011, si è spento Piccolo Cuore. Un organo
che ha sempre
combattuto per il bene del suo proprietario. Ora, riposa in pace presso
la
piantina di margherite accanto al letto del suo migliore amico,
nonché
ex-proprietario.
Omaggio a te, piccolo
cuore.
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terzo posto:
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“Premio Giuria”:
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