Love Is The Wound Of a Thorny Rose
Love
Is The Wound Of a Thorny Rose
Draco
Malfoy non era mai stato un tipo facile.
Davvero.
Nonostante
non facesse altro che vantarsi con tutti della sua bellezza e della
fortuna immensa toccata ad una sua ipotetica compagna, aveva sempre
ammesso di non essere un tipo facile da gestire.
Però
Draco Malfoy sapeva di non essersi meritato tutto quello.
Ed
Harry Potter - il Ragazzo Che E' Sopravvissuto, l'Eroe del fottuto
Mondo Magico, il maledetto Prescelto - poteva essere agli occhi di
tutti il miglior esemplare di correttezza e buonismo,
ma
ai suoi occhi non era altro che un bugiardo maledetto.
Urla,
Draco.
Urla
forte e a lungo, come non pensava che avrebbe mai fatto.
Urla
come non ha fatto nemmeno alla notizia della morte dei suoi genitori,
notizia
gentilmente riferitagli un mese fa da sua zia Bellatrix con uno
scintillio orgoglioso negli occhi,
come
se ritrovarsi orfano per le idee di un pazzo fosse qualcosa di cui
andare fieri.
Grida
come un disperato e vorrebbe che qualcuno lo sentisse.
Vorrebbe
che Pansy o Blaise accorressero nella sua stanza e lo abbracciassero.
Vorrebbe
che lo facessero solo perché così avrebbe poi una scusa per
scacciarli via,
per
urlare addosso a lei e prendere a pugni lui.
Non
ha mai portato le unghie lunghe, Draco.
E'
una cosa da donna, e poi a lui hanno sempre dato un enorme fastidio.
Eppure
in questo momento vorrebbe avere dei veri e propri artigli;
vorrebbe
potersi squarciare quel suo corpo pallido,
quello
stesso corpo che adesso è l'altare fin troppo concreto di qualcosa
che avrebbe dovuto essere piacevole e che invece è risultato essere
solo l'ennesima scelta sbagliata.
Porta
i suoi segni sulla pelle, Draco;
e
mai come adesso capisce che in realtà i suoi marchi stanno sotto
l'epidermide,
ferocemente
attaccati a quell'anima che sarebbe disposto a gettare via pur di
smettere di soffrire.
Vorrebbe
avere accanto a sé la sua mamma,
l'unica
donna nel cui abbraccio si è sempre sentito innocente come un
bambino,
indipendentemente
dal sangue che gli macchia le mani.
Vorrebbe
riavere gli occhi duri e fieri di suo padre ancora su di sé, Draco;
vorrebbe
poter ancora agonizzare sotto le frustate in fondo amorevoli con cui
Lucius lo puniva per qualche sfacciataggine.
Vorrebbe
davvero poter espiare con le piaghe la colpa immensa di essersi
fidato ancora.
Vorrebbe
essere in grado di rinascere come è stato costretto a fare, per
riuscire ad andare avanti, tutte le volte che la costrizione a
recidere una vita gli ha stappato un pezzo d'anima.
"I
Malfoy non piangono, Draco. I Malfoy feriscono, uccidono, odiano; ma
non piangono"
Draco
crede che questa sarà la frase di suo padre che si porterà nella
tomba;
forse
è proprio per quelle parole che anche in questo momento si limita a
gemere distrutto senza versare una lacrima.
No,
decide, non verserà una lacrima fra quelle lenzuola bianche che di
candido non hanno più nulla.
Non
verserà nemmeno una lacrima per lui.
Draco
Malfoy ha sempre saputo di essere destinato a vivere senz'amore.
Tutto,
nell'educazione impartitagli, è stato mirato ad estirpare da lui
ogni cosa capace di provare vero attaccamento per altri che non
fossero i suoi genitori.
Sì,
ha
sempre saputo che il massimo cui avrebbe potuto mirare sarebbe stato
un matrimonio di facciata con una donna dal sangue pure come il suo.
E
adesso si odia, Draco, per avere anche solo creduto di poter
cambiare il suo destino.
Si
odia perché ha permesso a sé stesso di credere alla luce viva di
due occhi verde speranza.
Verde
speranza, già...
quella
Speranza di cui lui è sempre stato terribilmente affamato e che
nessun Dio ha mai voluto concedergli.
Si
alza in piedi lentamente e guarda alla finestra di casa sua.
-
Ti amo, Draco. Ti amo davvero. E non guardarmi con quegli occhi, non
sopporto di vederti così sperso. E' veramente tanto difficile
credere che ti amo? -
-
Credere che un Potter ami un Malfoy? Sinceramente sì, abbastanza -
-
Ascolta - aveva fatto un profondo sospiro da uomo maturo, di quelli
che lo facevano rabbrividire - Io non amo un Malfoy. Amo te. Amo il
modo in cui ti muovi, il modo in cui non sei intimorito da me e mi
tieni testa; amo le tue risposte acide e il modo in cui ti sciogli
quando ti bacio -
Gli
si era avvicinato, gli aveva preso le mani e lui si era perso dentro
l'altro ancora una volta.
Si
era annullato volontariamente in quegli occhi che amava davvero
troppo, con un'intensità sgradita eppure dolcissima.
-
Draco, Voldemort mi cerca e la guerra incombe. Combattiamo su fronti
diversi, ma io so che tu non credi, non vuoi, non condividi quello
psicopatico. E so anche che non posso chiederti di tradire la tua
famiglia. Però lascia almeno che io mi goda questo amore finché
posso -
Quelle
parole lo avevano spaventato, soprattutto perché sapeva quanto
fossero vere: tutto era troppo effimero, troppo fragile e loro non
potevano permettersi di sprecare attimi di preziosa felicità che
nessuna, sebben sperata, Pace avrebbe ridato loro.
Ed
era stato così che Draco Malfoy, nonostante andasse contro ogni suo
principio, aveva accettato l'amore di Harry Potter.
I
ricordi sono come lame incandescenti.
E'
l'anta dell'armadio a pagare la sua rabbia, e pochi istanti dopo
tutto ciò che rimane di un antico cimelio di famiglia sono poco più
di anonime schegge.
La
sua Speranza dagli occhi verdi è durata poco più di due mesi.
Due
mesi di baci, carezze, passione, amore.
Due
mesi di sorrisi e risate all'aria aperta, di scommesse scherzose e
litigi insignificanti.
La
sua Speranza dagli occhi verdi è finita proprio stanotte,
e
non gli ha concesso nemmeno il diritto di dirle addio come si deve.
La
sua Speranza si è infranta in modo così banale, così banale...
Pensarci
fa bruciare il cuore.
Gli
aveva giurato che sarebbe stato con lui per sempre.
Andrò
con te anche all'Inferno, gli ha sussurrato una notte dopo aver
fatto l'amore.
E
lui ci ha creduto davvero, stupido ragazzino in cerca di qualcuno a
cui dare tutto sé stesso.
Gli
aveva giurato che sarebbero stati insieme nonostante tutto,
e
invece è bastato un biglietto come tanti a distruggere ciò che
nemmeno la Morte avrebbe dovuto spezzare.
Con
poche parole scritte frettolosamente Harry lo ha informato che ha
deciso di partire per raggiungere i suoi amici impegnati a combattere
in prima linea contro il nemico,
spersi
in qualche luogo che non gli è dato sapere.
Giusto
perché così non lo possa raggiungere, chiaro.
In
un'altra occasione sarebbe intenerito da questo tentativo di
proteggerlo,
ma
adesso lo odia.
Lo
detesta perché così gli rende impossibile morire con lui,
perché
in questo modo l'ha rifiutato ancora una volta.
Dice
di averlo abbandonato perché non può procrastinare ancora ciò che
è suo dovere fare,
perché
non sopporta l'idea che contemporaneamente ad ogni momento in cui lui
è felice della gente muore.
Harry
alla fine del biglietto ha ripetuto di amarlo ancora e sinceramente,
e
di essere dispiaciuto per come sono andate le cose.
Draco
vorrebbe solo cavargli gli occhi per la rabbia e la sofferenza che
sente.
Draco
sa che non lo rivedrà mai più.
Se
lo sente sulla pelle, sul cuore, sull'anima.
Se
lo sente dentro la testa, che in questo momento scoppia di dolore.
Se
lo sente nelle mani, scosse da un tremito che non riuscirà mai a
domare completamente.
Se
lo sente in gola, dove la sua voce ha ormai smesso di protestare,
tacitata
da una realtà così pesante da essere opprimente,
e
così incurante da cadergli addosso d'un tratto senza chiedersi se
lui abbia o meno la forza per sostenerla.
"Ti
amo, Draco. Ti amo davvero.", gli aveva detto quel giorno.
Ed
è con un ultimo grido straziante che Draco urla il suo risentimento,
immerso
in un silenzio fin troppo indifferente.
-
Maledetto! Ti odio... -
E'
con l'ultimo fiato rimastogli,
l'ultimo
battito di cuore prima di iniziare la lunga apnea della vita senza
lui,
che
esala quell'ultimo bisbiglio,
un'inutile
richiesta accorata che Harry non sentirà mai più.
-
...torna da me -
E
tutto ciò che di quell'amore rimane,
infine,
è
solo l'eco di singhiozzi disperati che presto il silenzio
inghiottirà.
Note
dell'autrice:
Ok, quando mi immaginavo
la mia prossima shot Drarry non la pensavo esattamente così.
Me lo immaginavo più
spigliata, allegra, fresca...
E invece mi è venuta
questa cosa tristissima.
Non credo che per me ci
sia proprio speranza...
dite che sono allergica
alle non-angst?? XDXD
Vabbè, comunque io non
rinnego mai una cosa che scrivo, quindi ve la sottopongo comunque.
Sarebbe davvero carino
che mi lasciaste i vostri pareri, in fondo a voi bastano pochi
minuti, ed io per ogni commento tocco il cielo con un dito.
Quindi fatemi contenta,
ok?
Grazie!
Vi aspetto!
Un bacio,
Blackbutterfly.
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