Verranno a chiederti del nostro amore

di poison spring
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Dicono che non sono più lo stesso uomo, da quando sei andata via. Che non sono più me stesso. 

 

Quando penso a te, la prima cosa che mi salta alla mente sono i tuoi capelli, un groviglio confuso di onde, curve, tornanti, chiocciole inerpicate su se stesse in cui amo pensare di potermi ancora perdere. La mia seconda memoria mi rammenta quanto fosse bianca la tua pelle e scure le ciglia che orlavano il tuo sguardo. Non poteva che essere così: non sei mai stata fatta di sfumature, no. Quello sono io, rammenti? Infinite tonalità di grigio per un uomo senza colore innamorato di una donna fatta di contrasti.

 

Dicono che gli animali possano vedere l'anima delle persone che lascia il loro corpo. Questo spiegherebbe perché la tua gatta, quando te ne sei andata, ha guardato in alto, sopra le nostre teste listate a lutto. 

 

Dicono che si muoia un po' ogni giorno. Hanno ragione.

 

Ma quando verranno a chiedertelo, Mudblood, quando anticipando il tuo stupore ti domanderanno di noi, dì loro che su una cosa sbagliavano: non è vero che non sono più me stesso, da quando mi hai lasciato, spargendo lacrime sulla favola bella che aveva illuso entrambi. Ho smesso di esserlo molto prima. 

 

Pioveva, e tu mi avevi appena detto di amarmi

 

 

«Every hour wounds. 

The last one kills»


"Verranno a chiederti del nostro amore" è una magnifica canzone di Fabrizio de Andrè, da cui è tratto anche "anticipando il tuo stupore".
"La favola bella" è  "La Pioggia nel Pineto" di Gabriele D'Annunzio.
Questa cosa non ha senso, non è un seguito di nulla, né uno spoiler criptato, si è scritta da sé e tanto basta.
Oh, già. Auguri Venenum. Sciogli il fiocco di questo regalo triste. Questo passava il convento.





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