Mothers
& Sons
Capitolo 1. Reunion
Un forte crac spezzò il silenzio della notte.
Nella camera immersa nella penombra un giovane pallido si
svegliò con un sussulto.
Un solitario raggio di luna illuminava i suoi sottili capelli biondi,
leggermente disordinati, e l’espressione guardinga dei suoi
stupefacenti occhi grigi.
Dei colpi risuonarono alla portra.
Draco scattò ad afferrare la sua bacchetta.
-Mi sto gelando le chiappe- urlò una voce da fuori- vuoi
farmi entrare?!
Il ragazzo scese dal letto e corse ad aprire la porta
-Zabini accidenti a te- imprecò- mi hai fatto prendere un
colpo!
Il giovane bruno sogghignò entrando:
-Ti sie rammollito eh, Dracuccio?
Draco gli tirò contro un cuscino, ma sorrideva anche lui.
Blaise era il suo migliore amico, l’unico che gli era rimasto
vicino in quei tempi così difficili, al punto da aiutarlo ad
inscenare la propria morte per trovare una via di fuga, quando anche la
sua famiglia l’aveva abbandonato.
-Che ci fai qui Blaise?
-Sono venuto a portarti di persona la buona notizia. Reggiti forte:
Voldemort è morto. La guerra è finita.
-Mi stai dicendo che alla fine lo Sfregiato ce l’ha fatta?!-
chiese Draco sedendosi su una poltrona.
-Ne sono rimasto sorpreso anche io- sogghignò Blaise- eppure
è così.
Draco restò un attimo in silenzio, poi chiese:
-Lucius e Narcissa…
Non riuscì a finire la frase, ma Blaise gli rispose
ugualmente:
-Lucius è ad Azkaban, dovrà starci per un anno.
Tua madre invece è libera
-Come è possibile?
-Dopo che sei fuggito ho diffuso la notizia della tua morte, come da
accordi. Già prima i tuoi avevano cominciato a rendersi
conto che Voldemort era un pazzo ma dopo la tua morte hanno
definitivamente abbandonato la causa. Non conosco tutti i dettagli ma
so che tua madre ha aiutato Potter in qualche modo e che Lucius sta
aiutando gli Auror fornendo loro indicazioni sugli altri Mangiamorte.
Draco era senza parole.
Era quasi un anno ormai che viva nascosto, cercando di evitare di
essere visto dagli Auror o dai Mangiamorte. L’unico
che sapeva che era ancora vivo era Blaise.
Tante volte si era chiesto se i suoi genitori erano ancora vivi, o se
avessero perso la vita nell’inseguire la loro folle causa.
Aveva sempre creduto di doversi nascondere anche da loro, che per i
suoi genitori contasse più la purezza del sangue che la vita
del loro stesso figlio., e ora invece scopriva di essersi sbagliato:
-Vuoi dire che hanno scelto me al posto dei loro ideali?-chiese a
Blaise, senza riuscire a celare del tutto la sua emozione.
-Certo. Come hai potuto dubitarne?- rispose un’altrettanto
emozionata voce femminile.
Draco si voltò.
Sulla soglia c’era sua madre, più pallida,
più segnata, ma sempre bellissima. I suoi occhi grigi,
così simili a quelli del figlio, luccicavano di lacrime
trattenute.
Blaise sorrideva in un angolo.
Draco spostò lo sguardo da lui a sua madre e sorrise a sua
volta. Blaise era davvero un ottimo amico.
Narcissa si avvicinò al figlio:
-Perdonami Draco, se ti ho fatto pensare che per me tu non fossi al
primo posto. Per me e tuo padre sei tu la cosa più
importante. Abbiamo sbagliato a lasciarti solo, ci dispiace.
-Madre non è stata colpa vostra…
Ma Narcissa lo interruppe:-Si invece. Ma d’ora in poi
sarà tutto diverso. Tanto per cominciare non devi
più nasconderti; Potter ha testimoniato in tuo favore quindi
gli Auror non ti danno più la caccia e, in cambio delle
informazioni di tuo padre e del mio aiuto, l’Ordine della
Fenice ci ha offerto protezione. Se lo desideri potrai tornare a casa
con me e ti prometto che saremo una famiglia. Non dovrai più
essere solo.
Draco osservò sua madre. Lei, di solito così
fredda e controllata, aveva le guance rigate di lacrime e le mani che
tremavano.
La guerra, o forse la lontananza del figlio, avevano lasciato profonde
cicatrici su di lei, che probabilmente non si sarebbero mai rimarginate.
Draco attraversò la stanza e posò un bacio sulla
sua guancia scavata:
-Ne sarei molto felice Madre.
Narcissa sorrise e abbracciò il figlio, mentre il dolore
spariva dal suo volto.
-Bè, direi che mi merito un bel regalo!- intervenne Blaise,
che dal suo angolo osservava l ascena commosso.
Madre e figlio si guardarono e scoppiarono a ridere.
E andarono avanti per molto tempo.
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