Titolo:Solo un
sogno
Sento un grande silenzio, c'è
qualcosa che non va... continuo a girarmi, come se sentissi dei passi
dietro di me, come se fossi seguita da qualcuno che non vuol farsi
vedere; eppure io so che c'è, lo percepisco. Stringo forte la
bacchetta, è la mia unica difesa; ma sono talmente spaventata
che non riesco davvero a credere di potermela cavare.
Vedo un movimento: qualcosa si
dirige verso il fondo del corridoio. Non posso fare altro che
seguirlo, mentre sento scendere un brivido lungo la schiena. Sembra
tutto completamente assurdo.
Arrivo in fondo al corridoio, mi
appoggio contro il muro per non farmi vedere e cerco di scorgere
qualcosa.
Mi si gela il sangue nelle vene
sentendo una voce chiara e decisa pronunciare solo poche parole...
-Non ci stai riuscendo Malfoy? Sei
così inutile...-
La voce sembra soddisfatta, come se
il suo vero scopo fosse far fallire Draco; cerco di sentire la sua
risposta, ma non riesco.
L'unica cosa che mi rimane da fare è
uscire dal mio precario nascondiglio e vedere cosa succede.
Lo faccio piano piano ma la voce
parla di nuovo, fermandomi...
-Allora, non rispondi al tuo
Signore? Eppure, dovresti essere sempre in grado di parlare-
Solo un sibilo arriva in risposta,
mentre la risata crudele dell'Oscuro Signore riempie il corridoio.
Non ci posso credere, è
riuscito a entrare a scuola e non c'è nessuno in giro! Solo io
e Malfoy... Ma cosa sta succedendo?
Come se non potessi fare altrimenti,
i miei piedi si muovono da soli, e svoltano a sinistra in fondo al
corridoio; la mano della bacchetta si alza, davanti a me c'è
un' ombra nera che si muove, sembra fluttuare... Faccio un
movimento, e devo fare anche rumore, perché l'ombra si gira.
-Ma chi abbiamo qua? Oh, la piccola
confidente..come sta Potter?- sibila.
-Non la toccare!-
L'Oscuro Signore si volta verso
Malfoy.
-Perchè ti interessa? Voglio
ucciderla e lasciarla nel corridoio, così domani il primo che
passa di qua la troverà e...-
-Non la toccare -ripete, più
minaccioso, Draco .
-E sarai tu ad impedirmelo? Ridotto
così? Suvvia, non ci crede nessuno- risponde tagliente
Voldemort.
-Fosse l'ultima cosa che faccio...-
ribattè, alzando la bacchetta, pronto a colpire.
-Inutile Malfoy, sei come tutti gli
altri– risponde l'Oscuro Signore, alzando anche lui la sua
arma.
Succede tutto in una frazione di
secondo; non posso quasi crederci, eppure eccolo lì, Draco,
che mi guarda con lo stesso sguardo di qualche tempo prima, quando ci
siamo incontrati sulla riva del lago sotto la neve.
La stessa dolcezza e decisione leggo
nel suo sguardo, prima di vederlo andare all' indietro, colpito da
una luce verde che gli porta via la vita in un piccolo soffio.
Sento la mia voce urlare, mescolarsi
alla risata che viene dall'ombra, poi tutto si fa buio.
Mi sento risucchiare e muovere,
qualcuno mi chiama. Apro alla fine gli occhi , sono nel mio letto,
nel dormitorio. Era tutto un sogno.
Non riesco a crederci.
Mi ritrovo in lacrime, interrotte da
singhiozzi e brividi; mentre cerco di riprendermi, Hermione mi
accarezza la schiena e mi parla per di calmarmi.
Ancora non credo sia possibile il sogno
che ho fatto questa notte fosse solo questo, un sogno.
Dal momento in cui mi hanno svegliata,
non ho più voluto dormire e ora sono stravolta. Hermione era
quasi più spaventata di me: le mie compagne di stanza l'hanno
chiamata per cercare di svegliarmi, loro non ci riuscivano. Dicono
che ho cominciato ad agitarmi a piangere e poi a urlare, e quando lei
è arrivata ci ha messo più di dieci minuti per riuscire
a svegliarmi.
Quando mi ha chiesto cosa sognavo, ho
risposto solo che non ricordavo, ma non so se ci ha creduto.
Stamattina, poi, è scesa prima per parlare con mio fratello e
con Harry.
Eccoli lì, seduti vicino al
camino, che parlottano tra loro, mai sottovoce.
Come vorrei prima o poi dirgli che si
sente benissimo cosa dicono; come ora, Ron e Hermione cercano di
calmare Harry, è convinto che Malfoy stia facendo qualcosa di
pericoloso.
-Vi dico che è vero! Ieri si è
infilato nella Stanza delle Necessità, ed è uscito solo
dopo cena. Sono rimasto là fino al coprifuoco- dice, convinto.
Sento gli altri che stanno per
sbuffare, quando si accorgono di me e cercano di cambiare argomento.
Non riuscirò mai a capire se mi considerano stupida o altro
,ma non importa. Sorrido, e scendo con loro; una bella colazione è
proprio quello che mi serve. Ci sediamo al nostro tavolo, e il brusio
generale di tutti gli altri ci accoglie, permettendomi di isolarmi
nei miei pensieri.
Mentre passo,lancio uno sguardo verso
la tavolata dei Serpeverde, per vedere se lui era lì.
Eccolo lì, che spezzetta una
fetta di pane. Lascio vagare i miei pensieri, quando la voce di Ron
mi riporta alla realtà.
-E allora diccelo tu cosa ci faceva
là!-. Devono aver ripreso il discorso di prima, Harry quando
si mette in testa di aver ragione diventa davvero testardo.
-Nella Stanza delle Necessità
poi...- continua a borbottare mio fratello, ma ad un occhiataccia di
Hermione abbassa la voce.
Certo, che ci farà mai Malfoy
nella Stanza... aspetta un momento..
La stanza delle Necessità... Nel
mio sogno eravamo proprio lì davanti, ecco perché ho
girato a sinistra in fondo al corridoio: stavo andando là!
Mi alzo di scatto, facendo cadere tutto
quello che ho davanti, tazza, vassoio, e sbianco totalmente.
Harry aveva ragione, Malfoy va sempre
là e nel mio sogno doveva esserne appena uscito.
-Ginny tutto bene?- mi chiede Hermione.
-Si, si, scusa devo tornare in camera,
ho fatto un pasticcio- rispondo, cercando di sorridere e avviandomi
verso l'uscita della Sala Grande.
In realtà non ne avrei bisogno,
basterebbe un incantesimo e la mia divisa tornerebbe pulita, ma ho
bisogno di aria. Aumento il passo, fino ad arrivare al portone; sto
per uscire, quando vengo trascinata in un angolo. La sua voce mi
blocca.
-Che cavolo c'è Weasley? Hai
guardato nella mia direzione poi sei schizzata come se avessi visto
un morto, sei più idiota del solito o cosa!?-
Di regola mi arrabbierei, e
cominceremmo ad insultarci come facciamo sempre, ma stavolta non ho
tempo per tutte quelle stupidaggini: mi alzo sulle punte e lo
abbraccio forte, bagnandoli il collo di lacrime.
-Ho sognato che morivi per colpa mia e
l'ultima cosa che facevi era guardarmi. Poi stamani Harry parlava di
te che combini qualcosa nella Stanza delle Necessità...-
Lo sento irrigidirsi, Harry ci aveva
visto giusto. -E ho collegato che eri morto proprio li davanti-
Mi stringe maggiormente a sé .
-E a quel punto hai avuto bisogno
d'aria- mormora. Annuisco non lasciando il mio posto nel suo
abbraccio.
-Lo sai vero che quando sogni la morte
di qualcuno in realtà gli allunghi la vita?- mi dice piano in
un orecchio.
-Vuoi dire che dovrei essere felice di
vederti morto tutte le sere?-
Mi sorride.
-Già, e visto che ci sei ti
conviene mettere dei fiori sul tuo comodino tutti i giorni, perché
se mai dovessi davvero morire non troveresti mai il mio corpo..-
Me lo dice cose se fosse la cosa più
normale del mondo, e io rimango a fissarlo come se fosse impazzito.
-Chiudi la bocca - gli intimo
minacciosa, ma lui continua a sorridere. Se l'è proprio
cercata, gli pesto un piede e mi libero dal suo abbraccio,
andandomene.
Ma guarda se si può essere più
insensibili, o idioti fino a questo punto.
La risata di quella volta ce l'ho
ancora nelle orecchie, ma, inutile a dirsi, tutti i giorni sul mio
comodino c'è un bicchiere con dentro un fiore diverso, non
importa quale: rose ,tulipani, non ti scordar di me, anche se quelli
in assoluto che preferisco sono dei piccoli fiorellini bianchi che
crescono qua intorno, mi ricordano noi.
Non ci siamo mai detti nulla di
compromettente, non ci siamo mai imposti nulla o fatto dichiarazioni
disarmanti; abbiamo imparato a leggere tra le righe dei nostri
battibecchi.
Ho talmente tanti ricordi che potrei
ricoprire una collina con questi piccoli fiori, ma per il momento li
lascio lì, finché non seccano, e poi li tolgo.
Finita la scuola e tornata alla Tana,
non ho perso la mia pazza abitudine, anche se ora le cose sono
cambiate: dovrei odiarlo, insultarlo, disprezzarlo... ma non ci
riesco.
Continuo a mettere fiori per lui, per
allungargli la vita, nella speranza di non dover mai smettere, e ogni
giorno mi siedo per terra e fisso quei fiori, ricordando un piccolo
attimo di felicità .
Questa storia ha partecipato al Contest
“Da un'immagine” di Fabi Fabi ed è arrivata settima.
Avevamo un'immagine su cui basare la
storia.
È la mia prima Draco/Ginny in
assoluto!
Ringrazio tutti quelli che lasceranno
una recensione e chi passerà soltanto a leggerla.
Seguendo il commento che mi è
stato fatto ho provato a cambiare alcune cose,ma poi alla fine ho
preferito lasciarla così.
Grammatica
e sintassi: 7.1/10 Lessico e stile: 7.4/10 Originalità:
9.9/10 Caratterizzazione dei personaggi: 12/15 Gradimento
personale: 8/10 Inserimento dell'immagine:10/
10 Personaggio casuale: 3/3 punti
Per un totale
di: 57.4/68 punti
Hai
scelto di usare una coppia sulla quale non ho mai avuto occasione di
leggere prima di oggi.
Mi
sono piaciuti il tuo Draco e la tua Ginny, anche se ammetto che per
quanto riguarda la caratterizzazione soltanto lei è
effettivamente presente, Draco infatti è soltanto di contorno
ai sogni e all’introspezione di Ginny.
La
caratterizzazione è buona, anche se ho trovato Ginny un po’
troppo ingenua nei confronti di Draco, e non credo che avrebbe fatto
le considerazioni riguardo a Harry, Ron e Hermione e al loro parlare
troppo forte.
In
ogni caso la storia risulta abbastanza originale, a partire dalla
coppia che hai scelto fino ad arrivare al contesto nel quale li hai
fatti muovere, che vede praticamente i sogni di Ginny al centro del
racconto. I fiori ti hanno sicuramente aiutata a rendere più
personale la trama, hai saputo sfruttarli a tuo vantaggio,
l’inserimento dell’immagine è efficace e centrale
ai fini della storia.
Lo
stile è buono ma la grammatica invece presenta qualche errore:
hai pasticciato un po’ coi tempi verbali, utilizzando alcune
volte l’imperfetto dove invece sarebbe stato richiesto il
presente, ti faccio un paio di esempi:
Passando, ho lanciato uno sguardo verso la tavolata dei Serpeverde,
per vedere se lui era lì.
In questo caso avresti dovuto usare il presente in entrambe le parti
della frase. Poi c’è qualche errore di battitura: ‘Finta
la scuola’, ‘ribatte,,’; Il
sì affermativo vuole l’accento; hai dimenticato anche un
paio di apostrofi: c'è
un ombra nera;
ad un
occhiataccia, qui
tra l’altro la ‘d’ eufonica non sarebbe da mettere.
Li
davanti, manca
l’accento su ‘lì’.
Il
lessico è abbastanza buono, ma alcune espressioni non sono
proprio ben poste, ad esempio queste: ‘non
ci siamo mai imposti nulla o fatto dichiarazioni disarmanti’;
Annuisco non lasciando il mio posto nel suo abbraccio; c'è un
bicchiere con ogni giorno un fiore diverso.
Sono
tutte frasi che poste in modo differente avrebbero reso lo stile meno
grezzo: ‘Annuisco restando abbracciata a lui’, oppure
‘annuisco mantenendomi stretta nel suo abbraccio’, per
fare un paio di esempi, sono espressioni che sicuramente suonano
meglio. ‘C’è un bicchiere che ogni giorno ha
dentro un fiore diverso’.
In
ogni caso la storia è molto carina e presenta una visione
originale e allo stesso tempo canonica di Ginny. Ti mancherebbe
giusto una breve revisione stilistica per ottenere un ottima resa.
Complimenti.
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