Quando gli si avvolse attorno al corpo, lui ebbe l’impressione che intendesse sedurlo. Un movimento sinuoso, languido, lussurioso.
Invece intendeva ucciderlo.
Puntò la bacchetta contro di lei, come a volerla infilzare. Sentì qualcosa fluire dolorosamente attraverso di sé, mentre mormorava parole gelide e terribili. Un dolore soffocante, una sensazione di brusco strappo all’altezza del cuore, un flusso inarrestabile che lo pervase e sgorgò attraverso la bacchetta, penetrando nella carne di lei.
Infine, il dolore cessò. La stretta si attenuò.
L’essere gli scivolò di dosso, mentre i suoi pensieri gli si affacciavano per la prima volta nella mente, così come i suoi prendevano possesso della sua.
«Benvenuta al mondo, Nagini». |