La tua parola non vale più, accenditi fuoco, spegniti tu

di Nijinsky
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“Ogni tua visita priva di fiato, perché mi vieni a svegliare appena mi vedi addormentato
Chi sei maledetto, chi sei?
Non ho riparo nel mio letto, chi sei?
Non mi hai detto chi sei
 Uno spirito, un folletto chi sei?
Chi sei tu, chi sei?”
Dualismi – Caparezza

 
La notte seguente, puntuale e beffardo, Mello tornò, annunziando a Near la sua presenza con le sue risa sguaiate.          
«Bonsoir, petit prince! Ih-ih! Come stai?»
«Benone, tu invece?» sospirò Near, rassegnato ad un’altra notte insonne.
«Uh - uh, mai stato meglio! Non sai quanto sia felice di essermi finalmente liberato di te!»
Il cuore si strinse dolorosamente nel petto di Near, che istintivamente portò una mano al petto, leggera come un soffio.
Era vero: Mello se n’era andato.
Ogni sera, in un primo momento, credeva che quella sagoma impazzita che schizzava di qua e di là sghignazzando e strillando fosse davvero Mello.
La prima volta che accadde, non appena vide il ragazzo biondo comparire magicamente davanti ai suoi occhi, preso da una forza più grande di lui corse ad abbracciarlo, finendo con la fronte contro il muro e attirandosi l’ilarità del fantasma che da allora in poi non fece altro che tormentarlo e stuzzicarlo con le sue parole, con le sue movenze, con i suoi sguardi.
Non si era mai sentito così umiliato in vita sua, e tentò di  chiudere gli occhi davanti al suo spettro per innumerevoli notti, finché, rassegnato, non cominciò a tentare di assecondarlo, parlandogli, facendosi prendere in giro, ignorando le fitte al petto che si facevano sempre più frequenti e intense.
«Tranquillo, microbo, quelle fitte sono solo un principio d’infarto» rassicurante, senza dubbio.
«Mello, permettimi di togliermi una curiosità»
«Oh, ma certo, mostriciattolo, chiedi pure»
«Se sei così felice di esserti liberato di me, perché torni ogni notte a tormentarmi il sonno?»
L’espressione di Mello rapidamente cambiò: da beffarda si fece stupita, da stupita mutò in furibonda e, con l’ira nel sangue e l’umiliazione negli occhi, fuggì via, lontano da Near, ancora.
Perché mai sarebbe dovuto tornare?
Era forse spinto da oscure riflessioni o da immorali istinti?
Sarebbe cambiato mai qualcosa, a saperlo?
Near non ci pensò più, e d’un tratto fu tutto buio come il giorno in cui accadde il peggio.






AVVISO AL GENTIL PUBBLICO
La settimana da sabato 13 Agosto a sabato 20 Agosto la sottoscritta sarà assente,
pertanto la pubblicazione che, a temperatura e pressione standard, ha seguito un ritmo di in media un capitolo al giorno,
verrà sospesa.
Naturalmente riprenderà domenica 21 Agosto,
quando la sottoscritta avrà disfatto lo zaino,
si sarà lavata nell'acido cloridrico,
si sarà spaparanzata sul letto,
avrà fatto i salti mortali per fregare il pc all'ignara madre,
avrà scritto la sua dose di deliri di discreta lucidità sotto il nome di capitolo numero 3
e l'avrà sottoposta alla vostra attenta lettura.
Detto( scritto) questo, vi auguro una buona settimana.
E leggete Dylan Dog, che fa bene alla salute!





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