Queste
sono (saranno) delle brevi "raccolte" in cui
descriverò dal punto di
vista di tutti i membri della ciurma di Rufy (usando dei 'diari'), i
loro pensieri, le loro reazioni se dovessero mai incappare nelle
fanfiction su di loro :P naturalmente non li metterò con il
computer in
mano ed il modem affianco, ma cercherò di rendere la cosa
più
realistica possibile, intrecciando il tutto con una piccola trama! Non
prendetevela se infrango la vostra coppia, la mia sarà solo
pura
ironia, nessuna coppia trionferà! buona lettura ^^
ps. la storia è già stata scritta,
perciò penso che se non avrò problemi di tempo,
pubblicherò due capitoli a settimana.
Diario del 18 settembre
Il
mare è miracolosamente tranquillo da ormai due giorni, e
mantenendo la
rotta per la prossima isola dovremmo arrivare sulla terra ferma domani
all'alba.
Oggi nonostante le condizioni climatiche piuttosto serene ho avuto modo
di imbattermi in una cosa piuttosto imbarazzante.
Ho
sempre ammesso con me stessa di avere un impulso piuttosto
incontrollabile che mi spinge a frugare tra la roba dei miei compagni
ma mai
con cattive intenzioni.
Però quello che ho trovato questa mattina nella stanza di
Chopper mi ha lasciata perplessa.
Una
marea di fogli disordinati inondavano la sua piccola scrivania, tra
medicine garze e quant’altro. Per via del vento uno di quei
fogli si
spiaccicò contro il mio volto, e non ho potuto far altro che
guardalo,
è stato più forte di me.
A "sporcare"
la pagina, c'era una storia d’amore piuttosto passionale tra
due
personaggi di nome Nami e Zoro, e se non fosse stato per le
caratteristiche fisiche dei due personaggi e per la bellezza di lei,
non avrei mai potuto credere che quelle cose riguardassero me e quel
bradipo.
Non immaginavo che Chopper fosse in grado di scrivere certe
cose, come non potevo credere che qualcuno fantasticasse su certe cose.
I miei gusti in fatto di uomini, sono modestamente molto ma molto più
fini e con un guadagno assicurato e studiato dal principio.
Frugando
altri fogli ne ho lette di tutti i tipi, persino storie in cui ho una
storia d’amore con Rufy, cosa che sarebbe assolutamente
impossibile.
Non credermi troppo cattiva, ma Rufy non mi sta mai a sentire e poi
è così impulsivo da farmi esaurire ogni giorno!
Questi
due individui è impossibile che possano cambiare la loro
natura rude,
ma incuriosita da tutti questi fogli che facevano pensar proprio
l’opposto, questa mattina mi sono decisa a fare un piccolo
test per
valutare la loro reale indole, ovvero cercare di parlarci nella
più
totale calma.
Il primo che incontrai uscendo dalla stanza di
Chopper fu Rufy, che naturalmente non aveva notato che nascondevo i
fogli di quelle storie dietro le spalle.
“Ehi Nami, che ci facevi nella stanza di Chopper?”
domandò un Rufy con la faccia stralunata e un dito nel naso.
La sua espressione era come sempre tontolona, tanto da far sembrare che
il suo cervello non stesse neanche un po’ lavorando.
“niente..
Volevo fargli una sorpresa e pulire!” risposi con la mia arte
recitativa, che era in grado di abbindolare tutti, per fortuna.
“Nami, dici che Sanji me lo cucinerebbe?” mi chiese
pochi istanti dopo puntando il dito dietro di me.
Inutile
dire che avevo una grande paura di girarmi sapendo che Rufy era capace
di mangiarsi anche i mostri più spaventosi, ed infatti
quando mi voltai
mi trovai faccia a faccia con uno strano mostro marino che pareva un
incrocio tra una foca, un cane e con un naso a proboscide.
Se ne
stava con la testa a penzoloni e ci guardava con una faccia
più stupida
di quella che Rufy potrebbe assumere mentre gli parli di fisica.
“se fosse stato più piccolo lo avrei fatto entrare
nella ciurma!” esclamò Rufy ridacchiando.
Come
fa ad essere così stupido? Un mostro marino due volte
più grande della
nostra imbarcazione ci aveva preso di mira, e lui scherzava, anzi
pensava a riempirsi lo stomaco.
Diedi un pugno a Rufy
pregando che fosse il modo giusto per fargli intuire la mia
contrarietà
al suo comportamento, dato che le parole non erano mai servite, e con
forza mi feci scudo con lui avvicinandoci piano piano al mostro.
Lui
si buttò in acqua provocando un enorme scossa che
destabilizzò la nave,
tanto da farmi cadere a terra, per fortuna però quando ri
emerse Rufy
lo colpì facendolo però cadere sulla nave.
“RUFY! Vuoi rompere la
nave?” urlai mettendomi le mani tra i capelli. Per fortuna
non c’erano
danni, e Franky avrebbe potuto riparare tutto ma sarebbe costato, ed i
tesori della nave dovevano essere tenuti con riguardo, e non spesi per
la poca cura di chi la utilizza.
“Vado a portarlo a Sanji!” esclamò Rufy
trascinando dietro di se il mostro che portava un enorme bernoccolo in
pieno volto.
Scossi
la testa. Era impossibile vedere Rufy da un altro punto di vista, se
non quello dell’impulsivo stupidone, e ancora non
mi spiego come
qualcuno possa mai sopportare questo per tutta la vita, già
io fatico a
vederlo tutti i giorni mentre minaccia la mia vita!
“che è successo?” una voce roca
interruppe i mie pensieri.
Mi girai osservando Zoro mentre si stropicciava gli occhi seduto, a
pochi metri da dove è caduto il mostro.
“non dirmi che stavi dormendo!” urlai contro di
lui, puntandogli il dito contro.
Lui si alzò come al solito ignorandomi, e dirigendosi verso
Rufy.
“mi devi rispondere, quando ti parlo!”
inveì stampandogli uno schiaffo sul volto.
“sappi
che il tuo debito è salito del dieci percento!” la
rabbia era tanta che
non potevo far altro che tornarmene nella mia stanza a scrivere tutto
ciò, perché nessuno sarebbe in grado di capire in
che ciurma mi trovo.
Ho
perso i fogli, probabilmente sono caduti quando il mostro mi ha fatto
perdere l'equilibrio, e quindi posso farli vedere a Chopper
per
chiedergli cosa diavolo gli salta per la testa, perciò
dimenticherò
tutto almeno fino a che non avrò le prove necessarie per
potergliele
sbattere in faccia, a lui, o a chi magari gliele ha prestate.
Ora mi
metto a calcolare la percentuale di interessi che ora ammonta sul
prestito di Zoro, dopo di che farò anche dei conticini per
tutti i
ragazzi in modo di avere i conti precisi per chiunque sia stato a
scrivere quella roba vergognosa nei miei confronti.
A domani diario, spero di darti buone notizie.
|